Dillinger è morto

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Un film di Marco Ferreri. Con Michel Piccoli, Annie Girardot, Anita Pallenberg, Gino Lavagetto, Carole André.
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Drammatico, durata 95 min. - Italia 1969. MYMONETRO Dillinger è morto * * * * - valutazione media: 4,22 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
efrem domenica 27 settembre 2020
dillinger è morto Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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Dopo una giornata di lavoro, un ingegnere-designer torna a casa con la moglie che dorme, si prepara una ricca cenetta, trova una pistola, la dipinge di rosso a pallini bianchi, si proietta filmini, fa giochini sessuali con la cameriera, finche non farà uso della pistola. E' un apologo sull'orrore del quotidiano, sull'alienazione dell'individuo borghese di fine anni sessanta. Il protagonista diventa come un bambino che gioca, non trovera salvezza nenche nel finale, dove non a caso (il finale) si proietta su preludi alla morte. Forse il film più bello di M. Ferreri.

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efrem domenica 27 settembre 2020
dillinger è morto Valutazione 5 stelle su cinque
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Dopo una giornata di lavoro, un ingegnere-designer torna a casa con la moglie che dorme, si prepara una ricca cenetta, trova una pistola, la dipinge di rosso a pallini bianchi, si proietta filmini, fa giochini sessuali con la cameriera, finche non farà uso della pistola. E' un apologo sull'orrore del quotidiano, sull'alienazione dell'individuo borghese di fine anni sessanta. Il protagonista diventa come un bambino che gioca, non trovera salvezza nenche nel finale, dove non a caso (il finale) si proietta su preludi alla morte. Forse il film più bello di M. Ferreri.

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sabatino lunedì 25 marzo 2019
'dillinger è morto' e' un rifiuto del destino. Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
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Il film è più di una generica ribellione alla alienazione del consumismo. È una fuga dalla propria realtà, la quale si avvia ad assumere le stimmate del proprio destino. Un destino fatto di privazione di affetto e di impossibilità' di esprimere se' stesso, fatto di umiliazione della propria sensibilità e del proprio carattere. È un tentativo di sfuggire alla dittatura degli altri, della brutalità degli altri. È un disperato ma coraggioso e coerente rifiuto di
ciò che si avvia a configurarsi come il proprio fallimento. Firmato: Sabatino Di Filippo.

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parsifal giovedì 5 luglio 2018
improvvisazione e pathos Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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MArco Ferreri, l'iconoclasta caotico e rabbioso per eccellenza, nel 1969, periodo assai fecondo per l'arte e non solo, diede vita ad uno dei suoi più discussi e controversi lavori, osteggiato ed al tempo stesso osannato dai critici dell'epoca e da pubblico. Assenza assoluta di narrazione  questo è l'elemento fondante di tutto il film. L'assenza narrativa diventa essa stessa narrazione, improntata su altri canoni, come l'improvvisazione estemporanea di stampo dadaista, di grande spessore da parte dell'attore protagonista ossia M.Piccoli. Glauco, un disegnatore industriale affermato ed estremamente annoiato, rincasa dopo una giornata di lavoro. Inizia a preparare la cena ( la cucina in cui si svolge l'azione era la cucina di U. [+]

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logical giovedì 23 agosto 2012
cineperformance Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

'Dillinger é morto' è costruito come una performance. Sono gli anni della frequentazione di Ferreri con Schifano e l'omaggio alle sue televisioni e ai suoi 'Futuristi' è assolutamente evidente. Stessa passione fisica per il cinema, per il filmino, la proiezione sul muro, sul paravento di cartone, le smorfie regressive, 'io sono infantile', le donne come utensili, come sequenze. Anita Pallenberg, anche lei dal mondo di Schifano, le sue pastiglie per il mal di testa e i filmini delle vacanze in Spagna sonorizzati con musiche brasiliane (?), farà da pre-epilogo ad un'estenuante quasi-piano sequenza che vede Michel Piccoli diviso tra prepararsi la cena e smontare una vecchia pistola trovata in cucina. [+]

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paolo 67 mercoledì 7 marzo 2012
il capolavoro assoluto di ferreri Valutazione 5 stelle su cinque
63%
No
38%

In “Dillinger è morto” converge tutto il cinema di Ferreri. Un film quasi sperimentale, d'avanguardia, dal fascino tutto suo, con una colonna sonora ricchissima. Il film descrive perfettamente l'alienazione dell'uomo borghese negli anni della maturità capitalistica. I massmedia surrogano la realtà. L'appartamento è un labirinto in cui celebrare un rito predeterminato. I sentimenti si raggelano, l'uomo si automizza. L'esterno riempie l'interno. I mezzi audiovisivi riempiono lo spazio. La tv (profeticamente) parla di falsi (il rossetto tra le adolescenti). [+]

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pisciulino venerdì 21 ottobre 2011
dillinger è vivo Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Il capolavoro assoluto di Marco Ferreri, ritratto dell'uomo a una dimensione della società tardocapitalistica, l'integrato senza slanci nè certezze, in un'opera che celebra la morte del Mito come via di fuga che alla fine non può che essere quella della favola. Esempio straordinario di cinema antinarrativo, tutto risolto nelle valenze espressionistiche e iperrealistiche degli oggetti e degli ambienti, "Dillinger è morto" si avvale della recitazione impercettibile, "normale" (e perciò credibile in ogni situazione) di Michel Piccoli per costruire un film leggibile a più livelli, nel quale Ferreri dà la prova di un talento che ne ha fatto uno dei più interessanti registi italiani. [+]

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reservoir dogs sabato 30 ottobre 2010
cinema sul cinema, l'erotismo e la culinaria Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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Film sperimentale sotto più punti di vista; l'imporsi della presenza di Piccoli sulla scena, i tempi lunghi, il niente accadere dei fatti, la volontà di Ferreri di permettere al protagonista di non riflettere sulle sue azioni: agire prima di pensare, lo si può forse considerare un film "dadaista".
Un designer di maschere antigas torna a casa dopo una giornata di lavoro, si cucina la cena mentre fruga tra le cose trova una pistola, la ripulisce e la ridipinge, si proietta filmini, si diverte a fare giochi erotici con la cameriera, va della moglie che stà dormendo e le spara dei colpi in testa, si veste e salpa su un veliero verso un tramonto "surrealista". [+]

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il cinefilo martedì 31 agosto 2010
un opera estremamente interessante Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

TRAMA:Un uomo torna a casa dal lavoro,cucina,trova una pistola avvolta in un giornale che porta la notizia della morte del bandito americano John Dillinger e da lì in avanti gli eventi proseguiranno in una maniera particolare...RECENSIONE:Apparentemente si tratta di un film senza alcuno scopo preciso e può risultare quasi incomprensibile ma in realtà si tratta di uno dei film più interessanti e particolari del cinema nostrano degli anni sessanta.
Quest'opera si potrebbe interpretare come una metafora dell'alienazione dell'essere umano nella vita di tutti i giorni e visto sotto questa luce è probabilmente unico nel suo genere poichè non si ricordano altre opere che siano state capaci di scavare talmente a fondo nell'inquietante"essenza"della quotidianità in quanto ogni gesto del protagonista è stato,quasi sicuramente,studiato a tavolino dal regista(nonchè sceneggiatore insieme a Sergio Bazzini)allo scopo di amplificare l'effetto totalmente realistico di ogni singola sequenza e che trovano nel volto"normale"e anonimo di Michel Piccoli(che interpreta il protagonista)il perfetto cittadino che può essere inquadrato come una vittima della monotomia della vita di tutti i giorni. [+]

[+] seguo il consiglio (di marbus)
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marbus giovedì 22 aprile 2010
dillinger è morto (di noia) Valutazione 1 stelle su cinque
60%
No
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Io di certo non sono un critico di professione e se tutti quelli che invece lo sono parlano di questo film in termini lusinghieri vuol dire che qualcosa di buono ci sarà. Si sa che i critci vedono cose che i comuni mortali non vedono. Detto questo , per me semplice spettatore, il film è una palla. Un cretino che con una moglie bona e nuda che lo aspetta si mette a dipingere una pistola a pallini bianchi, mangia in continuazione (il cibo è un topos del cinema di Ferreri) cosparge di miele la cameriera (Annie Girardot senza peli) e poi si imbarca su una nave guarda caso come cuoco. Ah, dimenticavo uccide pure la moglie bona che nel frattempo continuava a dormire seraficamente. Ho raccontato già il film. [+]

[+] ciao! (di il cinefilo)
[+] ok, non hai apprezzato il film, e fin qui... (di oblivion7is)
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