La battaglia dei giganti

La prima volta in cui vidi questo film al cinema a Milano (1966) portavo ancora i calzoni corti e inevitabilmente ne rimasi folgorato. A distanza ormai di qualche decennio rivederlo per l'ennesima volta mi conferma nella convinzione che si tratti di un film ben recitato, con gran dispiego di mezzi, ma farcito di limiti impressionanti. Intanto salta all'occhio che i carri armati con le insegne tedesche in uso nel 1944 non siano altro che tanks di fabbricazione americana posteriore ai fatti descritti relativi alla battaglia delle Ardenne. Si tratta nientemeno che di tanks modello Mustang, fabbricati ed impiegati nella guerra di Corea dal 1950 al 1953 e opportunamente riverniciati per farli passare come mezzi tedeschi. Proprio una gran furbata.
Ma ancora peggio è l' ambientazione degli esterni: non siamo fra Belgio e Lussemburgo (zona Ardenne), bensì nella zona montuosa sita nell' entroterra spagnolo. Pertanto, contrariamente a quanto verificatosi nel centro nord Europa, di neve se ne vede poca e addirittura una scena di battaglia fra tanks tedeschi e americani fu realizzata in piena estate, con tanto di cielo sgombro di nubi (esattamente ciò che non fu fra dicembre 1944 e gennaio 1945 in quel delle Ardenne). Uno sfondone di questo genere sarebbe da correggere con la matita blu. Fortuna che successivamente i film di genere bellico sono stati più accurati. Resta solo da salvare la recitazione dei vari attori, in primis un indimenticabile Robert Shaw, molto credibile nei panni dell'alto ufficiale tedesco. Hassler