paolopace
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venerdì 21 ottobre 2016
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esaltante intrattenimento
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Quello che doveva essere il primo dei film di 007 ma che per motivi di diritti è stato rimandato è diventato, a parere di chi scrive, l'ultimo dotato di una freschezza, di una elettricità, di una gaudiosa enfasi, ma raffinata, su tutto ciò che può fare spettacolo come solo in alcuni momenti si è riuscito a ripetere nei film successivi. Il tutto in un film che chiede di essere preso sul serio, il che lo mantiene attuale nella sua eleganza, nel suo tripudio cromatico fino all'esteriorità, nel suo attardarsi ad apprezzare toni di colore, di musica (grandissima nella sua fusione con le immagini, di John Barry), incantandosi specie nelle scene subacquee, e la prova degli attori, formidabile, sublime, credibile; gli effetti speciali come l'esplosione finale del "disco volante", davvero mastodontica come molto in questo film, specie la scena del carnevale locale, con riprese dal vero.
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Quello che doveva essere il primo dei film di 007 ma che per motivi di diritti è stato rimandato è diventato, a parere di chi scrive, l'ultimo dotato di una freschezza, di una elettricità, di una gaudiosa enfasi, ma raffinata, su tutto ciò che può fare spettacolo come solo in alcuni momenti si è riuscito a ripetere nei film successivi. Il tutto in un film che chiede di essere preso sul serio, il che lo mantiene attuale nella sua eleganza, nel suo tripudio cromatico fino all'esteriorità, nel suo attardarsi ad apprezzare toni di colore, di musica (grandissima nella sua fusione con le immagini, di John Barry), incantandosi specie nelle scene subacquee, e la prova degli attori, formidabile, sublime, credibile; gli effetti speciali come l'esplosione finale del "disco volante", davvero mastodontica come molto in questo film, specie la scena del carnevale locale, con riprese dal vero. Il lavoro di Ken Adam alle scenografie é eccezionale, quello di Peter Hunt al montaggio è saggio e adatto a ogni situazione, inventando brillanti soluzioni creative. La fotografia di Ted Moore è una festa come tutto il resto del film. I titoli di testa sulla canzone cantata da Tom Jones sono superlativi: Maurice Binder - se escludiamo Saul Bass - dimostra di non avere rivali. L'esigenza di variare, di evolversi ha portato alla scrittura del cosceneggiatore John Hopkins in una trama dalla genesi molto complessa: il lavoro del drammaturgo ha apportato al film una finezza di scrittura superiore ad altri della serie, con molte battute di un umorismo secco e nero, una sottile ironia non sempre rilevabile alla prima, fino ad autoriferimenti sulle accuse che venivano mosse a 007, che anticipano la parodia di titoli successivi. Oltremodo azzeccata la scelta di Claudine Auger, Miss Francia seconda a Miss Mondo; statuario Adolfo Celi nel ruolo di un cattivo crudele e spietato. Connery è al massimo della forma. L'allora marito di Anita Ekberg Rik Van Nutter interpreta un Felix Leiter che somiglia anche fisicamente alla descrizione di Fleming. Il film è stato girato nel cuore degli anni Sessanta e rappresenta molto di quel mondo, fino ad allontanarsi in alcuni tratti dalla trama principale. Le scene subacquee che contravvengono, senza che il film ne soffra, il ritmo di 007, sono assieme agli effetti speciali una materia di discussione della critica di questo film. Personalmente le trovo, assieme al quella del carnevale, entusiasmanti, dei veri pezzi di cinema di altissimo livello, specialmente il duello subacqueo finale, che con ogni sorta di invenzioni regge una durata inusuale per una scena d'azione. Il film è talmente conivolgente da spingere in secondo piano gli aspetti più strettamente politici, anche se la scena della riunione della Spectre sembra sottolineare il carattere anti-totalitario (cui il singolo anche involontariamente errante o deviante viene sacrificato per la collettività) al confronto dell'individualismo di Bond (l'interesse di 007 per salvare una ragazza, facendole voltare le spalle al cattivo, non è secondario se non addirittura primario alla salvezza di milioni di persone). Buona parte del fascino del film film deriva dalla coincidenza di una storia privata col destino della moltitudine, o col subire da parte del "mondo libero" il ricatto criminale.
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fedeleto
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sabato 3 giugno 2017
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007-missione guerra subacquea
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L'organizzazione criminale spectre ruba due bombe atomiche alla Nato, chiedendo come riscatto ad essa 100 milioni di sterline. 007 entrerà in azione e conoscendo la bella Domino, si avvicinerà al perfido Emilio Largo, il numero due della Spectre. Guerre sottomarine, intrighi, e tutto il meglio dell'azione Bondiana al completo. Terence Young(dalla Russia con amore) ritorna alla regia, e la sceneggiatura di Maibaum e Hopkins funziona alla grande, le scene memorabili non mancano(la guerra tra sub sott'acqua è decisamente originale e ben girata) e il buon Sean Connery è sempre più bravo nella parte dell'agente 007.Curiosa la parte del cattivo interpretata da Adolfo Celi (crudele e spietato con i suoi pescicani),graziosa bondgirl Claudine Anger.
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L'organizzazione criminale spectre ruba due bombe atomiche alla Nato, chiedendo come riscatto ad essa 100 milioni di sterline. 007 entrerà in azione e conoscendo la bella Domino, si avvicinerà al perfido Emilio Largo, il numero due della Spectre. Guerre sottomarine, intrighi, e tutto il meglio dell'azione Bondiana al completo. Terence Young(dalla Russia con amore) ritorna alla regia, e la sceneggiatura di Maibaum e Hopkins funziona alla grande, le scene memorabili non mancano(la guerra tra sub sott'acqua è decisamente originale e ben girata) e il buon Sean Connery è sempre più bravo nella parte dell'agente 007.Curiosa la parte del cattivo interpretata da Adolfo Celi (crudele e spietato con i suoi pescicani),graziosa bondgirl Claudine Anger.Premio oscar 1966 migliori effetti speciali.Un Bond senza dubbio d'azione e d'avventura quanto basta.
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pacittipaolo
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venerdì 29 novembre 2019
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l'apice del primi bond con connery in gran forma
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Il quarto film della serie di James Bond è il culmine del primo periodo, con Connery mai e mai più così in forma, tutta la squadra di preziosi collaboratori, artisti, artigiani e tecnici ormai rodati e a loro agio e una sceneggiatura al di sopra della media dei 007 grazie anche all'apporto del drammaturgo John Hopkins. Quello che doveva essere il primo fim di 007 e poi rinviato per una questione di diritti, grazie al grande budget a disposizione è riuscito come uno dei film della serie più spettacolari mantenendo ancora una freschezza e una elettricità che i successivi film non avrebbero più trovato se non a sprazzi.
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Il quarto film della serie di James Bond è il culmine del primo periodo, con Connery mai e mai più così in forma, tutta la squadra di preziosi collaboratori, artisti, artigiani e tecnici ormai rodati e a loro agio e una sceneggiatura al di sopra della media dei 007 grazie anche all'apporto del drammaturgo John Hopkins. Quello che doveva essere il primo fim di 007 e poi rinviato per una questione di diritti, grazie al grande budget a disposizione è riuscito come uno dei film della serie più spettacolari mantenendo ancora una freschezza e una elettricità che i successivi film non avrebbero più trovato se non a sprazzi. Alcuni hanno accusato le sequenze subacquee di rallentare il ritmo del film, ma Thunderball ha un particolare fascino che proprio sequenze come queste rendono speciale. Altri hanno accusato il film di essere pretenzioso (rispetto ad esempio al successivo che è un fumetto e ad altri che sono farseschi o autoparodici) ma il credere al film mentre lo si guarda a mio parere è una qualità dello stesso. Il regista Terence Young, già dei primi due film della serie, raffinato e sofisticato, ha la capacità di lavorare su storie senza pretese e trarne tutte le potenzialità cinematografiche, senza accentuare (ma con una ironia sottile) i lati che poi saranno preponderanti nei Bond successivi (il fumetto faceva già capolino, smussandone il cinismo, in Goldfinger diretto da Guy Hamilton). Grosso l'apporto del montatore Peter Hunt, regista della seconda unità e dell'unità subacquea come di tutto i cast tecnico (il geniale Ken Adam, la fotografia chiara, cristallina e dai colori pieni, saturi di Ted Moore). L'aria anni '60 è perfettamente catturata dal film, che ha richiesto un lavoro di montaggio più lungo e accurato degli altri (è infatti uscito in ritardo rispetto al consueto per 007) ma ne è valsa la pena. Molto suggestiva più di una sequenza, magnifica battaglia subacquea finale, mastodontica la sequenza del carnevale locale. Nel consueto ottimo cast si distingue la stupenda Claudine Auger, ma molto brava anche Luciana Paluzzi nella parte della cattiva.
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angelocorsi
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sabato 4 aprile 2020
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il più visto rituale di sesso e di morte
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Terence Young, regista dei soavi primi due film della serie, torna dopo Goldfinger in un'opera affascinante e inquietante, in cui il ritmo dei primi film é molto rallentato fino a sospendersi in in certe sequenze in un delirio gaudioso, un abbandono psichedelico (come nelle smemoranti scene subacquee). La sceneggiatura, di grande qualità, opera una identità tra la conquista/salvezza della donna da parte di Bond e quella del mondo, e la violenza, data di fatto, è nel film divertimento puro. Ma se il cinismo di Goldfinger si stemperava (fino a un certo punto) nel fumetto, Operazione Tuono sembra volere essere preso sul serio e riesce a far credere allo spettatore quello che guarda.
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Terence Young, regista dei soavi primi due film della serie, torna dopo Goldfinger in un'opera affascinante e inquietante, in cui il ritmo dei primi film é molto rallentato fino a sospendersi in in certe sequenze in un delirio gaudioso, un abbandono psichedelico (come nelle smemoranti scene subacquee). La sceneggiatura, di grande qualità, opera una identità tra la conquista/salvezza della donna da parte di Bond e quella del mondo, e la violenza, data di fatto, è nel film divertimento puro. Ma se il cinismo di Goldfinger si stemperava (fino a un certo punto) nel fumetto, Operazione Tuono sembra volere essere preso sul serio e riesce a far credere allo spettatore quello che guarda. Il film possiede un fascino amorale, terribile e crudele sottolineato dalla stupenda musica di John Barry (Adolfo Celi è formidabile nei panni del malvagio e ambiguo Largo, il che dimostra come - anche con un cast tecnico e artistico di tutta eccellenza come in questo film - il valore di un film di 007 si misura con quello del cattivo), ma naturalmente, come sempre in un film di James Bond, tutto è per per il piacere, anche se la morte, presente fin dall'apertura - le iniziali sulla bara sono anche quelle di Bond - è sottesa ed è protagonista o aleggia in molte scene di un film che meriterebbe di essere analizzato meglio rispetto alle critiche di esteriorità che ha avuto.
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pesciolino
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lunedì 4 ottobre 2021
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tremendamente divertente
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Un'opera che rappresenta la summa dello 007 prima maniera, molto pregevole in tutti i suoi aspetti, a cominciare - o meglio a finire - con quello formale, ciò reso possibile dall'apporto di un cast tecnico e artistico di assoluto valore, a volte geniale (come Ken Adam, scenografo kubrickiano premio Oscar). Connery è al meglio della forma, Adolfo Celi interpeta un cattivo formidabile e le attrici sono perfette nel loro ruolo, così come i caratteristi. La storia non è affatto banale, e permette se si vuole approfondimenti da film serio (che fondalmente 007 non è) in un lavoro di pura completa e totale evasione (che 007 è). Il film è fin troppo lungo, le scene subacque rallentano il consueto ritmo dei film di James Bond ma contribuiscono al particolare fascino di un'opera che anticipa il delirante e il psichedelico, con spunti, scarti e trasalimenti che sviluppano quanto andava progressivamente sbocciando nei episodi precedenti.
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Un'opera che rappresenta la summa dello 007 prima maniera, molto pregevole in tutti i suoi aspetti, a cominciare - o meglio a finire - con quello formale, ciò reso possibile dall'apporto di un cast tecnico e artistico di assoluto valore, a volte geniale (come Ken Adam, scenografo kubrickiano premio Oscar). Connery è al meglio della forma, Adolfo Celi interpeta un cattivo formidabile e le attrici sono perfette nel loro ruolo, così come i caratteristi. La storia non è affatto banale, e permette se si vuole approfondimenti da film serio (che fondalmente 007 non è) in un lavoro di pura completa e totale evasione (che 007 è). Il film è fin troppo lungo, le scene subacque rallentano il consueto ritmo dei film di James Bond ma contribuiscono al particolare fascino di un'opera che anticipa il delirante e il psichedelico, con spunti, scarti e trasalimenti che sviluppano quanto andava progressivamente sbocciando nei episodi precedenti. Il ritmo, si diceva, viene spesso sacrificato per cogliere ogni possibile occasione di spettacolo, smemorante nonostante il cinismo e la crudelta che però restano sommerse (così come avveniva nei film con Fred Astaire Ginger Rogers come Cappello a cilindro, di pura evasione dove spietatezza, cinismo e crudeltà erano coperti, ingannati, come neutralizzati dagli stessi modi eleganti dei protagonisti e dalla sofisticazione dell'ambiente). Sulle sequenze subacque si potrebbero scrivere intere pagine. Il morboso, l'allarmante, l'inquietante che si coglie, si raggiunge viene corretto, controbilanciato (e almeno apparentemente) sconfitto nella splendida sequenza sottomarina finale dall' ”arrivano i nostri” del tema “007” di John Barry che egli qui magistralmente varia seguendo la vicenda. Che Thunderball sia stato uno dei film in assoluto più visti non è casuale e tutto quello di cui è fatto e che racconta è rivelatore (come i film di Hithcock, fonte non dichiarata di tutta la serie) della civiltà occidentale, che in opere come questa (come in più modesto altro) si autorappresenta divertendosi.
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paoletto
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lunedì 31 gennaio 2022
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lo spettacolo del mondo, non troppo sul serio
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Coerentemente con il personaggio di Bond (che agisce quasi sempre sul serio non prendendosi quasi mai troppo sul serio) il film, affidato a un regista intelligente come Lewis Gilbert mantiene un tono leggero per un'opera che è costata un gran lavoro ma per una storia che a differenza dei precedenti sembra prendersi poco sul serio (ma, come certe inevitabili parodie di 007, alcuni lo preferiscono). L'ambientazione orientale è adatta per un film più gentile, meno erotico e violento, meno cinico anche se Gilbert lascia trapelare dietro una divertente, familiare costruzione il "terribile affascinante mondo di coleotteri" (Fellini) di un mondo il cui fruscio cui si avverte sotto la supericie smaltata e brillante di questi film.
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Coerentemente con il personaggio di Bond (che agisce quasi sempre sul serio non prendendosi quasi mai troppo sul serio) il film, affidato a un regista intelligente come Lewis Gilbert mantiene un tono leggero per un'opera che è costata un gran lavoro ma per una storia che a differenza dei precedenti sembra prendersi poco sul serio (ma, come certe inevitabili parodie di 007, alcuni lo preferiscono). L'ambientazione orientale è adatta per un film più gentile, meno erotico e violento, meno cinico anche se Gilbert lascia trapelare dietro una divertente, familiare costruzione il "terribile affascinante mondo di coleotteri" (Fellini) di un mondo il cui fruscio cui si avverte sotto la supericie smaltata e brillante di questi film. Il regista vuole "il meglio" (come si conviene a james Bond) e il contributo del cast tecnico-artistico per un film almeno apparentemente meno serio dei precedenti è notevole e come sempre non lesina momenti e sequenze affascinanti, divertenti, suggestive, accattivanti. E' un approccio a Bond che quelli che ne discutono la presunta conservatrice se non reazionaria ideologia prediligono. Nessuno nega che 007 è divertente quanto tremendo come il mondo che propone. E questo film, che (con qualche autorevole colta eccezione) non indicato come il migliore della serie, piace a tutti, anche se magari un po' meno di questo o di quell'altro: non poteva non esserlo, perchè la qualità, non troppo appariscente (come tutte le qualità migliori) è di eccellenza a cominciare dal regista, assai bravo tecnicamente e capace di spingere in superfice l'aspetto anche comico di situazioni serie (come hanno fatto le parodie). 007 ha avuto la capacità di esplorare nuove strade, compresa l'autoparodia, sempre aggiornata all'attualità politica e tecnologica, e sempre un passo avanti ai suoi imitatori. L'aria dei favolosi anni '60, prima che diventasse artificiosamente ricreata, è ben percepibile e il film continua il tono psichedelico di "Thunderball", nel solco di quel gigantismo che costituisce uno dei poli (l'altro il minimalismo) tra cui pulsano i film di James Bond.
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[+] la rec. si riferisce a 007 -si vive solo due volte
(di paoletto)
[ - ] la rec. si riferisce a 007 -si vive solo due volte
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paolo1967
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venerdì 5 maggio 2023
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lo spettacolo di tutto
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Questo totale divertimento dal primo all'ultimo minuto è anche un film sulla morte, o che in rappresenta il conflitto tra la vita e la morte, con al finale con l'uccisione del cattivo che avviene per mano della donna (una perfetta Claudine Auger) crudelmente sottomessa a lui, vittima (come sottolinea l'abbassare il suo sguardo nei confronti di Largo - un monumentale Adolfo Celi -), la conclusione di un film con una lunga stupenda sequenza di scontri omicidi sottomarina, un inseguimento mortale di Bond da parte di una donna e dei tirapiedi del cattivo che termina con la morte della donna stessa (una eccellente Luciana Paluzzi), uno dei tirapiedi ucciso da Bond che commenta con una battuta a effetto una situazione altamente drammatica vissuta come se avessero giocato, l'inizio con in primo piano le inizali di sulla bara di un assassino della organizzazione criminale SPECTRE che sono le stesse (JB) di Bond, gli squali amici del capo dei cattivi, l'agonia di un pilota assoldato dalla SPECTRE ucciso da Largo su cui la ripresa si sofferma, prima si staccare su una delle tante, meravigliose inquadrature di un coloratissimo - vera festa del Technicolor, film - ; un membro della SPECTRE folgorato per punizione con un Largo che più rilassato non si può, un altro fatto mangiare da uno squalo, e soprattutto la megamorte, la strage nucleare dell'operazione NATO, "la più ambiziosa che la SPECTRE abbia mai ideato", terrorismo a fini di ricatto.
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Questo totale divertimento dal primo all'ultimo minuto è anche un film sulla morte, o che in rappresenta il conflitto tra la vita e la morte, con al finale con l'uccisione del cattivo che avviene per mano della donna (una perfetta Claudine Auger) crudelmente sottomessa a lui, vittima (come sottolinea l'abbassare il suo sguardo nei confronti di Largo - un monumentale Adolfo Celi -), la conclusione di un film con una lunga stupenda sequenza di scontri omicidi sottomarina, un inseguimento mortale di Bond da parte di una donna e dei tirapiedi del cattivo che termina con la morte della donna stessa (una eccellente Luciana Paluzzi), uno dei tirapiedi ucciso da Bond che commenta con una battuta a effetto una situazione altamente drammatica vissuta come se avessero giocato, l'inizio con in primo piano le inizali di sulla bara di un assassino della organizzazione criminale SPECTRE che sono le stesse (JB) di Bond, gli squali amici del capo dei cattivi, l'agonia di un pilota assoldato dalla SPECTRE ucciso da Largo su cui la ripresa si sofferma, prima si staccare su una delle tante, meravigliose inquadrature di un coloratissimo - vera festa del Technicolor, film - ; un membro della SPECTRE folgorato per punizione con un Largo che più rilassato non si può, un altro fatto mangiare da uno squalo, e soprattutto la megamorte, la strage nucleare dell'operazione NATO, "la più ambiziosa che la SPECTRE abbia mai ideato", terrorismo a fini di ricatto. La salvezza della donna che Bond ama (o che si è innamorata di Bond), che comunque Bond vuole salvare dalle grinfie del cattivo appare il parallelo della salvezza di migliaia di persone (terroristicamente potenzialmente della vita di ciascuno) che marcia come in un ordine superiore, che l'uomo non può determinare (perlomeno completamente): il montaggio sottolinea a un certo punto che Bond ha bisogno dell'interesse verso una donna per compere fino in fondo la parte così importante che gli è affidata. E tutto questo avviene in un film totalmente smemorante, rilassante, divertentissimo, il alcuni momenti euforico, in cui il sottofondo terribile, più o meno sommerso (e volte emerso) non fa più paura: si aderisce (o ci si abbandona) a una ineluttabilità gioiosa con il conflitto tra la vita e la morte che deve concludersi a favore della prima e la nave del malvagio che esplode disintegrandosi. Bond sta per morire ma in una inversione è la donna (che sceglie tra il bene e il male vendicando l'assassinio dell'amato fratello) a salvarlo uccidendo Largo. Il film riflette meravigliosamente gli anni '60 di cui pare di sentire l'aria. Una perla di finezza di regia il nudo della spledida Molly Peters nella prima parte del film.
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paolo1967
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sabato 13 maggio 2023
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uno 007 fantastico ma credibile, sempre divertente
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Il film è uno spettacolo divertente dal primo all'ultimo minuto, che compensa gli evidenti rallentamenti di ritmo rispetto ai film precedenti con la estrema godibilità dei momenti e delle situazioni (o meglio trae il massimo godimento dagli eventi e dalle situazioni a costo di rallentare il ritmo del film). Gli artefici sono in stato di grazia, ormai sicuri nella parte. Ciò vale sia per il cast artistico che quello tecnico, che ha lavorato in modo rilassato e tranquillo: Connery è al meglio della forma, i caratteristi sono molto a proprio agio nella parte e il cast femminile è eccellente:Claudine Auger, Luciana Paluzzi, Molly Peters ciascuna di loro costituisce un personaggio memorabile del film, come il N° 2 della SPECTRE, il malvagio e ambiguo Largo, magnificamente interpretato da Adolfo Celi (era difficile trovare un cattivo che non scadesse dopo il monumentale Goldfinger, ma, grazie anche alla trovata piratesca della benda, Celi interpreta un personaggio formidabile).
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Il film è uno spettacolo divertente dal primo all'ultimo minuto, che compensa gli evidenti rallentamenti di ritmo rispetto ai film precedenti con la estrema godibilità dei momenti e delle situazioni (o meglio trae il massimo godimento dagli eventi e dalle situazioni a costo di rallentare il ritmo del film). Gli artefici sono in stato di grazia, ormai sicuri nella parte. Ciò vale sia per il cast artistico che quello tecnico, che ha lavorato in modo rilassato e tranquillo: Connery è al meglio della forma, i caratteristi sono molto a proprio agio nella parte e il cast femminile è eccellente:Claudine Auger, Luciana Paluzzi, Molly Peters ciascuna di loro costituisce un personaggio memorabile del film, come il N° 2 della SPECTRE, il malvagio e ambiguo Largo, magnificamente interpretato da Adolfo Celi (era difficile trovare un cattivo che non scadesse dopo il monumentale Goldfinger, ma, grazie anche alla trovata piratesca della benda, Celi interpreta un personaggio formidabile). Peter Hunt, sempre più importante, direttore della seconda unità (a cui il regista Terence Young ha delegato le riprese di alcune scene), ha lavorato con estrema cura nel montaggio, usando le tendine in luogo delle dissolvenze, modificando la velocità di alcune sequenze per dare risalto agli effetti sonori, usando il montaggio in maniera creativa, spostando e scambiando scene e mandando sequenze invertite: la postproduzione del film è durata mesi. La fotografia meravigliosa di Ted Moore è da depliant pubblicitario: chiara, dai colori saturi e l'uso di angolari per avere tutti i piani a fuoco. La musica di John Barry continua l'altissimo livello di primi film, una sorta di complemento auditivo delle scene, particolarmente efficace (evocando imistero e crudeltà) in quelle subacquee.Tutti questi elementi contribuiscono a creare un film mastodontico in alcune sequenze dove si osano anche larghe deviazioni dalla trama principale per ottenenere il massimo divertimento e, allo stesso fine, lunghezze poco ortodosse, come la bellissima scena finale della lotta subacquea che doveva durare 3 o 4 minuti ma è riuscita così bene che finì per durarne una decina. In generale le sequenze che rallentavano il film preoccupavano lo stesso regista ma hanno contribuito al fascino di un'opera particolarmente curata sotto tutti gli aspetti (ad esempio con la collaborazione del drammaturgo John Hopkins alla sceneggiatura) a renderlo un film artisticamente superiore ai normali Bond. Dilatato, in alcuni momenti psichedelico (in anticipo sull'esplosione della psichedelia), incantato, il film trova in più punti una specie di felice delirio e una magia e si pone fuori dal tempo conservando inalterata dopo decenni una freschezza e una elettricità che saranno equiparate solo a tratti dal meglio di quanto in 007 è stato fatto dopo.
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