Gli esclusi |
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Un film di John Cassavetes.
Con Burt Lancaster, Judy Garland, Gena Rowlands, Steven Hill, Paul Stewart.
continua»
Titolo originale A Child is Waiting.
Drammatico,
b/n
durata 102 min.
- USA 1963.
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film d'impegno dell'epocadi elgatolocoFeedback: 257552 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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martedì 7 febbraio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ciò che risalta nel film è in primis l'impegno tematico: si affronta un tema che, sicuramente, all'epoca era un tabù. Non a caso lo fa un regista come John Cassavetes, supportato dal produttore Stanley Kramer(per quanto sia noto che tra i due esplosero contrasti, destinati a modificare il fim nel suo esito finale, ossia con pesanti interventi di Kramer sul lavoro di Cassavetes in sede di montaggio), con attori come >Burt Lancaster, Judy Garland(madre di Liza Minnelli), Gena Rowlands(moglie di Cassavetes). "A Child is waiting"mette in scena bambini "con problemi"(ossia trisomici 21, come si dice tecnicamente)e un ospedale vero, pur se gli elementi di fiction non potevano mancare, chiaramente, essendo il film tratto da una pièce per la TV. Emerge(nella versione-doppiaggio made in Italy;sarebbe interessante verificare il lemma usato nell'originale)la parola"subnormali", da gettare nel dimenticatoio, che verrà però sostituito dall'offensivo, anzi non meno offensivo"mongoloide"(in molte parti d'Italia si dice"mongoloide"-o"mongolo"-in chiave offensiva a chi non risponda a determinati stimoli, quasi behavioristicamente-meccanicisticamente)magari subito, chissa perché magari assorto/a in profonde motivazioni o altro...Anche l'approccio"terapeutico"è molto old style, ora condannato dalle conoscenze via via accumulatesi. Ma gli/le interpreti sono di prim'ordine, le sequenze, girate in un bel"bianco e nero"impeccabili, dove bisogna dire che, dimensione"storica"a parte, il film dà parecchi punti a vari film attuali(salvo"Rain Man"sull'autismo e alcuni film tratti da Oliver Sachs ultimamente su temi analoghi si è visto poco o nulla, bisogna pur dirlo); oggi "tira"solo il film che solleciti istinti o emozioni"forti"oppure (ma sono film"di nicchia")film vagamente definibili come"surreali". Francamente sembra che il desiderio di affrontare tematiche scottanti e"dure"in modo serio sia scomparso, per motivi"imprenditoriali"-"produttivi", anche se la via scelta qui era certo condizionato da modelli psicologico-pedagogici ancora sostanzialmente autoritari e direttivi, volti a"inglobare", a dirigere, a non lasciare molto scampo a nessuna persona, "normale"o"meno"(?)che fosse... El Gato
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