stefano franzoni
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mercoledì 17 gennaio 2007
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colazione con audrey
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New York; una giovane donna fasciata da un tubino nero, occhiali da sole e sacchettino di carta in mano, cammina con grazia e leggerezza all'ombra dei palazzi della Fifth Avenue. Questi, marmorei e biancastri, troneggiano impassibili ed immuni ai turbamenti (o paturnie) della vita d'ogni persona. In particolare Tiffany & co., gioielleria nella quale "pare che nulla di male possa mai accaderti" è la meta della nostra Holly, la quale, estratti croissant e bibita dal sacchetto, osserva la vetrina mentre consuma la sua colazione. Così si apre "Colazione da Tiffany", film nell’olimpo dei più cult di tutti i tempi. Quando nell’autunno del 1960 Audrey Hepburn decise non senza molti dubbi (aveva da poco partorito il suo primo tanto desiderato figlio) di partecipare alla trasposizione cinematografica del film tratto dall'omonimo romanzo di Truman Capote, compì quella scelta che l'avrebbe legata per sempre alla paradossale-cinica-sognatrice-adorabile Holly Golightly.
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New York; una giovane donna fasciata da un tubino nero, occhiali da sole e sacchettino di carta in mano, cammina con grazia e leggerezza all'ombra dei palazzi della Fifth Avenue. Questi, marmorei e biancastri, troneggiano impassibili ed immuni ai turbamenti (o paturnie) della vita d'ogni persona. In particolare Tiffany & co., gioielleria nella quale "pare che nulla di male possa mai accaderti" è la meta della nostra Holly, la quale, estratti croissant e bibita dal sacchetto, osserva la vetrina mentre consuma la sua colazione. Così si apre "Colazione da Tiffany", film nell’olimpo dei più cult di tutti i tempi. Quando nell’autunno del 1960 Audrey Hepburn decise non senza molti dubbi (aveva da poco partorito il suo primo tanto desiderato figlio) di partecipare alla trasposizione cinematografica del film tratto dall'omonimo romanzo di Truman Capote, compì quella scelta che l'avrebbe legata per sempre alla paradossale-cinica-sognatrice-adorabile Holly Golightly. Holly è una sofisticata donna di New York che tra party e visite a Sing Sing ha un solo mero obiettivo: farsi sposare da un qualche ricco sfondato. Abita in un pratico appartamento con un gatto senza nome, dorme con i tappi per le orecchie, chiama i taxi con un fischio e veste scintillanti capi alla moda; poco gli interessano gli altri e forse poco gli interessa anche la sua quotidiana routine, patinata solo all’apparenza. Un giorno Paul (George Peppard), scrittore alle prime armi ed in cerca di idee e tranquillità, si trasferisce nello stesso palazzo, ma dopo la conoscenza di Holly si accorgerà che con lei vicina il suo mestiere non gli era mai sembrato così difficile. In mezzo alle luci ed ai rumori di New York, tra strade trafficate e chiassosi interni si svolge l'amicizia dei due e la ricerca della propria compiutezza personale di Holly. "Colazione da Tiffany" è più di un film ed in esso Audrey Hepburn è più di un attrice. Insieme fanno moda e tendenza, così come di tendenza erano i magnifici abiti ideati appositamente per Audrey dal celebre stilista Hubert de Givenchy, che si aggiungeva alla schiera di nomi famosi legati alla produzione quali Blake Edwards, Truman Capote e Henry Mancini. Le locandine del '61 certo non peccarono di superbia quando inneggiarono ad un film che sarebbe stato "eternamente chic". Quante cose infatti ancora oggi appaiono inscindibilmente legate ad esso: il lunghissimo bocchino per sigaretta che usa Holly, il magnifico tubino nero disegnato da Givenchy, l'indimenticabile "Moon river", motivo principale della colonna sonora di Mancini, la stessa casa di gioielli di Tiffany & co.,che ottenne una pubblicità non superabile neppure dai moderni media. Ed ancora Audrey Hepburn, in una delle più famose e celebrate interpretazioni della storia del cinema.
Infine quella scena del bacio sotto la pioggia: magica, superba, cristallizzata nelle languide note di "Moon river" che paiono trasmettere allo spettatore una sensazione di eternità.
L'eternità dell'avvicendarsi delle paturnie e della felicità, del sole e degli acquazzoni, l'eternità di un film davvero unico.
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erika
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domenica 25 novembre 2007
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il rifugio nelle proprie paturnie
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"Moon river, wider than a mile, I'm crossing you in style some day..." Indimenticabili le note di Moon River che accompagnano Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, con il suo incomparabile stile che rappresenta di certo la forza di ogni donna persa nelle proprie paure, che si costruisce un inespugnabile scudo attraverso la sua originalità per non affrontare mai situazioni che possano metterla in discussione. La sua eleganza, il suo entusiasmo e le sue strane manie e il caos in cui vive la aiutano a costruirsi quella gabbia di cui parla George Peppard, sicuramente protettiva e luccicante in superficie ma mortifera e costringente all'inettitudine in fondo. E così se Holly non avesse mai incontrato quello scrittore (anch'egli solo e incapace di imporsi nel mondo), con tutta probabilità sarebbe rimasta davanti alle vetrine di Tiffany a sognare per il resto della sua vita, senza poter entrare e comprare nulla di quei sogni, senza poter afferrare la propria, vera, libertà.
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"Moon river, wider than a mile, I'm crossing you in style some day..." Indimenticabili le note di Moon River che accompagnano Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, con il suo incomparabile stile che rappresenta di certo la forza di ogni donna persa nelle proprie paure, che si costruisce un inespugnabile scudo attraverso la sua originalità per non affrontare mai situazioni che possano metterla in discussione. La sua eleganza, il suo entusiasmo e le sue strane manie e il caos in cui vive la aiutano a costruirsi quella gabbia di cui parla George Peppard, sicuramente protettiva e luccicante in superficie ma mortifera e costringente all'inettitudine in fondo. E così se Holly non avesse mai incontrato quello scrittore (anch'egli solo e incapace di imporsi nel mondo), con tutta probabilità sarebbe rimasta davanti alle vetrine di Tiffany a sognare per il resto della sua vita, senza poter entrare e comprare nulla di quei sogni, senza poter afferrare la propria, vera, libertà. Non la tanto sbandierata da lei stessa indipendenza dai sentimenti e dalle opinioni della massa, nè la ricchezza ridicola e cieca che ricercava pur sapendo trattarsi di un vicolo cieco, quanto la libertà e il coraggio di amare e farsi amare semplicemente per com'era. E forse molti di noi riscontrano di assomigliare un pò a questa strana ragazza, soprattutto in quei momenti della vita in cui mostrare la nostra vera identità e il nostro reale carattere sembra farci vergogna e così preferiamo avere come scusa davanti agli altri le nostre paturnie, le nostre fisse, i nostri gusti così fuori dal comune, per non lasciare trasparire le nostre insicurezze e le nostre paure. Ma a volte invece sono proprio quelle cose che tendiamo a celare che ci danno fascino e spensieratezza. E così andrebbe in effetti vissuta la vita, proprio come canta Holly su quel davanzale, andrebbe navigata ad esplorata in lungo e in largo con il nostro proprio stile, e forse le cose belle che ci portiamo dentro potrebbero giungere a qualcuno che, come un apparente anonimo Paul Varjak, non solo le capisce e le apprezza, ma le esalta fino a farci uscire da quel taxi perso in mezzo al traffico del mondo per poi farci ritrovare ciò che veramente conta nella vita che si riassume in quel senza tempo bacio sotto la pioggia.
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fiamma cavalcanti
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martedì 10 luglio 2001
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l'insostenibile leggerezza dell'essere
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Sullo sfondo di una New York "Eldorado", simboleggiata dai bagliori e dai brillanti del lussuoso negozio di Tiffany incastonato nel titolo, si dipana la storia d'amore tra uno scrittore esordiente e squattrinato, Paul, e una giovane "senza origini" (Holly-Lulamy), che mira alla ricchezza tanto quanto tiene alla propria libertà interiore. Giocato sul filo dell'ironia e della satira leggera per gli stereotipi della commedia sentimentale della società dorata (l'amore impossibile, ma coronato da lieto fine, tra il letterato mantenuto da una ricca attempata signora e la giovane a caccia di un marito facoltoso, tra party e serate alla moda), il film disegna una trama leggera come un origami, in cui i personaggi sanno vivere con grande intensità pur senza mai cedere alla dimensione drammatica dell'esistenza.
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Sullo sfondo di una New York "Eldorado", simboleggiata dai bagliori e dai brillanti del lussuoso negozio di Tiffany incastonato nel titolo, si dipana la storia d'amore tra uno scrittore esordiente e squattrinato, Paul, e una giovane "senza origini" (Holly-Lulamy), che mira alla ricchezza tanto quanto tiene alla propria libertà interiore. Giocato sul filo dell'ironia e della satira leggera per gli stereotipi della commedia sentimentale della società dorata (l'amore impossibile, ma coronato da lieto fine, tra il letterato mantenuto da una ricca attempata signora e la giovane a caccia di un marito facoltoso, tra party e serate alla moda), il film disegna una trama leggera come un origami, in cui i personaggi sanno vivere con grande intensità pur senza mai cedere alla dimensione drammatica dell'esistenza. Passioni, emozioni, scelte controcorrente e problematiche, matrimoni e separazioni, tragedie familiari, persino guai giudiziari che li vedono coinvolti vengono affrontati ogni volta con un senso della misura e del provvisorio, che tanto rassicura gli spettatori, guidati sapientemente alla serena consapevolezza che tutto si risolverà, purché gli si dia il giusto peso. Nessuna porta, anche sbattuta con violenza, si chiude per sempre: perché di irrevocabile, al mondo, c'è davvero soltanto la morte. Da questa consapevolezza, la breve ma intensissima lettura della vita che ogni film s'incarica di ritagliare nel caso specifico diventa una sorta di guida a riscoprire la fondamentale dimensione leggera dell'essere (insita nella sostanziale evanescenza e irripetibilità della singola esistenza). Come vorremmo tutti poter sempre ricordare, per noi e pe gli altri anche nel consumare le nostre, personali e quotidiane, molto spesso più modeste "Colazioni".
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cappellaio matto
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domenica 21 ottobre 2007
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capolavoro americano per eccellenza
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Commedia romantica che dal 1962 continua ad incantare e affascinare non solo i più grandi cinefili, ma anche tutte le persone alla ricerca del vero amore e di una identità! Holly ,giovane ragazza proveniente dalla campagna, fugge per rifugiarsi nella grande mela tra feste, champagne e amanti. La sua più grande gioia è quella di fare colazione con un caffè e un danese (costretta a mangiarlo nonostante LADY Hepburn lo odiasse) davanti alla mitica gioielleria Tiffany ,rappresentata come il posto più bello e magico del mondo. Un giorno ,un giovane George Peppard, scrittore freddo e cinico, s'innamora del suo carattere eccentrico e dolce e in ogni modo tenta di impedire il matrimonio tra lei e un ricco brasiliano ,che alla fine non sposerà più e riuscendo ad ottenere alla fine un romantico bacio sotto la pioggia con la sua amata.
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Commedia romantica che dal 1962 continua ad incantare e affascinare non solo i più grandi cinefili, ma anche tutte le persone alla ricerca del vero amore e di una identità! Holly ,giovane ragazza proveniente dalla campagna, fugge per rifugiarsi nella grande mela tra feste, champagne e amanti. La sua più grande gioia è quella di fare colazione con un caffè e un danese (costretta a mangiarlo nonostante LADY Hepburn lo odiasse) davanti alla mitica gioielleria Tiffany ,rappresentata come il posto più bello e magico del mondo. Un giorno ,un giovane George Peppard, scrittore freddo e cinico, s'innamora del suo carattere eccentrico e dolce e in ogni modo tenta di impedire il matrimonio tra lei e un ricco brasiliano ,che alla fine non sposerà più e riuscendo ad ottenere alla fine un romantico bacio sotto la pioggia con la sua amata.
Nonostante alcune differenze con il libro dello scrittore Truman Capote, questo capolavoro è entrato ormai nel mito insieme al mitico abito di Givenchy della Hepburn e 2 meritatissimi oscar per la colonna sonora e la canzone Moonriver. Capolavoro.
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samanta
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domenica 28 ottobre 2018
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nessuno può amare senza appartenere a qualcuno
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Colazione da Tiffany è una commedia sentimentale-drammatica ambientata negli anni '60. E' la storia dell'incontro a New York di una donna Holly Golightly (Audrey Hepburn) e di un uomo Paul Varjak (George Peppard) diventati vicini di casa. Holly è sostanzialmente una escort di uomini facoltosi che cerca di sposare un marito straricco, Paul è uno scrittore che dopo il primo libro non ha più scritto e ha una relazione con Liz (Patricia O'Neal premio Oscar) una donna sposata ricca che lo mantiene. La trama è arcinota ed il film che ebbe subito successo è diventato un cult nel suo genere e dopo quasi 60 anni mantiene inalterata la sua verve.
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Colazione da Tiffany è una commedia sentimentale-drammatica ambientata negli anni '60. E' la storia dell'incontro a New York di una donna Holly Golightly (Audrey Hepburn) e di un uomo Paul Varjak (George Peppard) diventati vicini di casa. Holly è sostanzialmente una escort di uomini facoltosi che cerca di sposare un marito straricco, Paul è uno scrittore che dopo il primo libro non ha più scritto e ha una relazione con Liz (Patricia O'Neal premio Oscar) una donna sposata ricca che lo mantiene. La trama è arcinota ed il film che ebbe subito successo è diventato un cult nel suo genere e dopo quasi 60 anni mantiene inalterata la sua verve.
La regia è di Blake Edwards al suo primo successo (dopo verranno la Pantera Rosa e i sequel, 10, Victor Vittoria ...), ma che già mostra alcune sue caratteristiche: un fondo romantico attraversato dall'umorismo, dal sarcasmo, dall'ironia nei confronti di Hollywood (l'agente interpretato da Martin Balsam) o il mondo dei Vip.
Holly è una ragazza sbandata, estroversa che si definisce una balorda, che non si lega a nessuno (salvo il fratello Fred che muore sotto le armi per un incidente) che come dice Paul "non è in grado di aiutare qualcuno neanche sé stessa", che non vuole amare per non legarsi e trovarsi in una gabbia. Paul è un uomo sconfitto, che si innamora di Holly e anche se litigano clamorosamente, proprio grazie a questo amore ritrova sé stesso, lascia Liz e trova un lavoro da scrittore per delle riviste.
Ci sono nel film 3 scene memorabili: quando Holly per dimenticare le sue paturnie (avere paura senza un perché) all'alba fa colazione con un caffè e un croissant davanti alle vetrine di Tiffany; quando Audrey canta con una voce esile ed intonata Moon River (Oscar per la migliore canzone) seduta sul davanzale della finestra; quando i 2 protagonisti (Holly aveva visto fallire miseramente le sue speranze di sposare uomini ricchi) si riconciliano con un lungo bacio sotto la pioggia e lei ritrova il gatto che aveva abbandonato per non legarsi anche a lui, finalmente come le aveva detto Paul è uscita dalla gabbia che si era fatta da sé stessa. La morale è semplice: non è rinchiudendosi ma aprendosi all'amore che è tale se gratuito, si può affrontare la vita. Da sottolineare la musica splendida di Henry Mancini, ottima la recitazione e Audrey in tubino nero la si vede dappertutto ancora oggi, ma un piccolo appunto: la scelta infelice di Mickey Rooney per fare il coinquilino giapponese. Moon river "Fiume di luna ...ovunque tu stia andando verrò con te"
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filippo catani
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venerdì 19 ottobre 2012
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la sicurezza di tiffany
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Un giovane e aitante scrittore si trasferisce a New York e fa subito conoscenza con l'eccentrica e bellissima vicina. La ragazza, reduce da un passato difficile, è attratta dallo scrittore ma allo stesso tempo scorre le classifiche degli uomini più ricchi perchè ne vorrebbe sposare uno. Quando la ragazza è colta da una di quelle che lei chiama paturnie, si rifugia nella gioielleria Tiffany dove a suo parere nulla può accaderle di male.
Di fronte al racconto di Capote e a una delle migliori commedie americane non si può che togliersi il cappello. Infatti colazione da Tiffany non è solo una commedia romantica e questo lo si deve alla sceneggiatura e alla bravura degli attori.
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Un giovane e aitante scrittore si trasferisce a New York e fa subito conoscenza con l'eccentrica e bellissima vicina. La ragazza, reduce da un passato difficile, è attratta dallo scrittore ma allo stesso tempo scorre le classifiche degli uomini più ricchi perchè ne vorrebbe sposare uno. Quando la ragazza è colta da una di quelle che lei chiama paturnie, si rifugia nella gioielleria Tiffany dove a suo parere nulla può accaderle di male.
Di fronte al racconto di Capote e a una delle migliori commedie americane non si può che togliersi il cappello. Infatti colazione da Tiffany non è solo una commedia romantica e questo lo si deve alla sceneggiatura e alla bravura degli attori. Il film ci mostra, seppur in lontananza, i dolori che alcune ragazze specialmente della provincia americana dovevano sopportare. Così veniamo a sapere che la povera protagonista (una splendida Hepburn bella, elegantissima e simpatica) si è sposata alla tenera età di quattordici anni e ha fatto quattro figli. Ed è certo questo ingombrante passato, insieme ai problemi del fratello al momento al fronte, che portano la ragazza a soffrire di quelle che lei stessa chiama paturnie. Ecco allora che si rifugia da Tiffany, organizza grandi aperitivi a casa sua (per la gioia del vicino filippino) e cerca il proverbiale principe azzurro che la salvi. Allo stesso tempo, la giovane si spaventa davanti a un legame troppo stretto gelosa com'è della sua indipendenza persa quando era ancora solo una ragazza. Toccherà allora al suo bello e innamorato scrittore cercare di farle cambiare idea. Insomma un caposaldo della cinematografia mondiale e delle commedia in genere che giustamente è assurto all'olimpo dei film che almeno una volta nella vita vanno decisamente visti. Specialmente di questi tempi dove si può godere anche di una versione ottimamente restaurata.
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[+] la favola di edwards restaurata e digitalizzata
(di antonio montefalcone)
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cinemalife
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lunedì 22 agosto 2011
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un classico della storia del cinema
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Colazione da Tiffany è un classico per chi voglia vantarsi di aver visto un pezzo di storia del cinema hollywoodiano e, nondimeno, mondiale. Con 4 premi Oscar e un David di Donatello alla straordinaria Audrey Hepburn, il film narra, in poche parole, la vita mondana di una donna negli anni che furono, con un ritmo e un’eleganza che lasciano sbalorditi.
Molte sono le considerazioni da fare nel giudicare questa pellicola, a cominciare dall’eccellente regia di Blake Edwards, lineare, scorrevole, ma allo stesso tempo completa e incredibilmente dettagliata; la scenografia, a completamento di quanto detto prima, è particolareggiata e sicuramente più riuscita al confronto con molti film più recenti; nondimeno la colonna sonora, elemento spesso fondamentale nel decretare il successo di una pellicola, ha una potenza e un’eleganza musicali capaci, cinquant’anni dopo, di continuare a far la storia.
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Colazione da Tiffany è un classico per chi voglia vantarsi di aver visto un pezzo di storia del cinema hollywoodiano e, nondimeno, mondiale. Con 4 premi Oscar e un David di Donatello alla straordinaria Audrey Hepburn, il film narra, in poche parole, la vita mondana di una donna negli anni che furono, con un ritmo e un’eleganza che lasciano sbalorditi.
Molte sono le considerazioni da fare nel giudicare questa pellicola, a cominciare dall’eccellente regia di Blake Edwards, lineare, scorrevole, ma allo stesso tempo completa e incredibilmente dettagliata; la scenografia, a completamento di quanto detto prima, è particolareggiata e sicuramente più riuscita al confronto con molti film più recenti; nondimeno la colonna sonora, elemento spesso fondamentale nel decretare il successo di una pellicola, ha una potenza e un’eleganza musicali capaci, cinquant’anni dopo, di continuare a far la storia. Non si voglia dimenticare, tuttavia, la classe degli attori, protagonisti su tutti un’infinita Hepburn e un affascinante Peppard, capaci di rendere un altrimenti comune prodotto hollywoodiano un film indimenticabile e senza tempo.
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mary 93
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martedì 2 settembre 2008
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un'icona di stile per un film cult
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Il capello enorme,gli occhiali da sole giganti , il bocchino lunghissimo ,gli occhi truccati con l'eye liner nero e quel mitico abitino nero Givenchy .... così si presenta la splendida Audrey Hepburn nei panni di Holly Golightly , una giovane donna che ha come compagno di vita un gatto senza nome ,e assieme ad esso condivide un caotico appartamento nella città di New York.Holly conduce una vita apparentemente patinata, all'insegna delle feste e degli eccessi ,non sogna l'amore perchè vuole essere libera, ma vuole sposare un uomo ricchissimo che possa regalarle i tanto amati diamanti della gioielleria Tiffany , ove ogni mattina si ferma per fare colazione contemplando in silenzio le vetrine della mitica gioielleria .
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Il capello enorme,gli occhiali da sole giganti , il bocchino lunghissimo ,gli occhi truccati con l'eye liner nero e quel mitico abitino nero Givenchy .... così si presenta la splendida Audrey Hepburn nei panni di Holly Golightly , una giovane donna che ha come compagno di vita un gatto senza nome ,e assieme ad esso condivide un caotico appartamento nella città di New York.Holly conduce una vita apparentemente patinata, all'insegna delle feste e degli eccessi ,non sogna l'amore perchè vuole essere libera, ma vuole sposare un uomo ricchissimo che possa regalarle i tanto amati diamanti della gioielleria Tiffany , ove ogni mattina si ferma per fare colazione contemplando in silenzio le vetrine della mitica gioielleria .Ma l'incontro con il suo nuovo vicino di casa Paul , un giovane scrittore in cerca d'ispirazione scombussolerà lo stile di vita della donna che finora non aveva mai voluto accettare la realtà .Holly appare come una donna superficiale ma in realtà la sua superficialità è soltanto una maschera per tentare inutilmente di nascondere e dimenticare un'infanzia infelice segnata dalla mancanza di affetto e soldi , in questo modo Holly che ha sempre dichiarato di voler essere libera dagli altri ,è prigioniera di se stessa intrappolata in quel mondo che si è costruita intorno a lei a cui però non appartiene e in quell'immagine di donna che non è , lei troverà se stessa e la sua tanto agognata libertà quando ormai vinta dall'amore ,si scambia un bacio memorabile sotto la pioggia con Paul entrato di diritto nella storia del cinema mondiale.Anche se in qualche scena il tempo si fa sentire il film mantiene ancora viva ls sua magia, troppe cose sono diventate leggenda ,partendo dal bacio sotto la pioggia, alla colonna sonora di Henry Mancini tra cui spicca Moon River canzone e tema portante del film ,fino ad arrivare proprio da Tiffany sinonimo di lusso per eccellenza. E poi Audrey .....donna di straordinaria eleganza e bellezza , divina , superba, semplicemente fantastica , ma prima di tutto un'attrice incredibilmente capace che indossa alla perfezione , proprio come quel tubino nero, la parte di Holly Golightly ,personaggio diventato celebre forse quasi quanto lei . Audrey è probabilmente la donna che meglio di tutte è riuscita a fondere l'eleganza con il talento ,riuscendo così a creare una galleria di personaggi che difficilmente potranno essere dimenticati , ha lanciato uno stile che è attuale e copiatissimo ancora oggi , tutte vorrebbero indossare quel tubino di givenchy come fa lei ma nessuno ci riesce .... Insomma che altro dire un'icona di stile come Audrey per un film cult chi se lo lascerebbe scappare ?
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elgatoloco
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giovedì 1 ottobre 2020
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capolavoro, non certo solo"comico"
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"Breakfast at Tiffany's"(Blake Edwards, dal capolavoro di Truman Capote, sceneggiature di Geroge Axelrod, 1961.il romanzo di Capote era del 1958). è veranente e più che meritatamente ub"ckassico": mostra, in primis, un atteggiamento completamente diverso da quello tradizionale rispetto a amore, matrimonio, sesso, in particolare presso i giovnai made in USA già tra fine anni 1950.inizio dei Sixties, ossia ben prima dell'epoca hippie(era, volendo classificarla, "beat", à la Kerouac-Ginsberg)e ciò riesce bene in letteratura e meglio ancora al cinea, se possibile, per l'immediatezza e la pregnanza dell'immagine non disgiunta dal suono, dalle voci, dal"parlato"(e nel film il sound-track di Henry Mancini è semplicemente delizioso, comunque sempre"avvolgente"-efficacissimo), dove sarebbe da recuperare anche la straordinaria capacità della coppia Axelrod/Edwards di creare un film anche nettamente diverso dal romanzo di partenza(i contrasti con Capote, che avrebbe voluto come protagonista la Monroe, non la Hepburn, sono noti e consegnati alla storia del cinema e della cultura in genere, ma si tratta di contrasti che vanno oltre ciò, afferenendo a tematiche più profonde), C'è poi un atteggimaneto diverso rispetto al lavoro e alls struttua familiare, dove la creatività ha un psto ben diverso da quello che la tradizione "regala"a questi aspetti.
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"Breakfast at Tiffany's"(Blake Edwards, dal capolavoro di Truman Capote, sceneggiature di Geroge Axelrod, 1961.il romanzo di Capote era del 1958). è veranente e più che meritatamente ub"ckassico": mostra, in primis, un atteggiamento completamente diverso da quello tradizionale rispetto a amore, matrimonio, sesso, in particolare presso i giovnai made in USA già tra fine anni 1950.inizio dei Sixties, ossia ben prima dell'epoca hippie(era, volendo classificarla, "beat", à la Kerouac-Ginsberg)e ciò riesce bene in letteratura e meglio ancora al cinea, se possibile, per l'immediatezza e la pregnanza dell'immagine non disgiunta dal suono, dalle voci, dal"parlato"(e nel film il sound-track di Henry Mancini è semplicemente delizioso, comunque sempre"avvolgente"-efficacissimo), dove sarebbe da recuperare anche la straordinaria capacità della coppia Axelrod/Edwards di creare un film anche nettamente diverso dal romanzo di partenza(i contrasti con Capote, che avrebbe voluto come protagonista la Monroe, non la Hepburn, sono noti e consegnati alla storia del cinema e della cultura in genere, ma si tratta di contrasti che vanno oltre ciò, afferenendo a tematiche più profonde), C'è poi un atteggimaneto diverso rispetto al lavoro e alls struttua familiare, dove la creatività ha un psto ben diverso da quello che la tradizione "regala"a questi aspetti. Decisamente un qualcosa di nuovo, dove immagine, dialoghi, struttura narrativa sono diversi dalla"solita narrazione"e, in certo modo, pur se"dolcemnete"(sweet)la scardinano, dando luogo a un"novum"assoluto. Audrey Hepburn , poi,è assolutamente un"hàèax", un unicum, irriducibile ad attrici precedenti , dove tra l'altro sarebbe anche da dire che l'attrice non ha più replicato un'interpretazione simile, che qui ha meritato(per metio complessivo del film, certo, ma anche in specifico della protagonista)due Oscar, George Peppard, che in certi momenti sembra fare da"spalla"è tuttavia decisamente convincente, caapace com'è di"incassare"le provocazioni che provengono dalla partner e MickY Rooney disegna un"cinese"atipico e ancora gli(le)altri(e)non sono da meno, assolutamente, contribuendo a un film corale pur se incentrato su una vicenda che èp anche, ma non solo, à deux... El Gato
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elgatoloco
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sabato 4 dicembre 2021
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capolavoro , veramente
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Con"Breakfast at TIffany's"(Blake Edwards, dal romanzo uscito tre anni prima, di Truman Capote, sceneggiatua di George Axelrod, 1961)Blake Edwards, che avrebbe realizzato molti altri film inportanti in epoche successive(certo non solo la serie di"The Pink Panther", cui pure ha dedicato grande attenzione, tanto che il suo ultimo film fa parte della"serie , ma spaziando in tutti i generi fimici"realizza, quasi certamente, il suo capolavoro. Si parla di Holly, ragazza"sbarazzina", che si vuole libera da ogni convenzione, che vorrebbe sfuggire ad ogni"gabbia"(compresa quella dell'amore e dell'eventuale matrimonio), la quale incontra per una serie di coincidenze, un giovane scrittore abbastanza squattrinato, mentre lei si fa mantenere(lo scrittore Capote, uno dei principali esponenti dlela letteratura USA, autore del romanzo che è servito quale soggetto del film, criticnado anche aspramente il film , che tradirebbe lo spiritio del suo romanzo, ha parlato di lei e di quelle come lei come di"geishas".
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Con"Breakfast at TIffany's"(Blake Edwards, dal romanzo uscito tre anni prima, di Truman Capote, sceneggiatua di George Axelrod, 1961)Blake Edwards, che avrebbe realizzato molti altri film inportanti in epoche successive(certo non solo la serie di"The Pink Panther", cui pure ha dedicato grande attenzione, tanto che il suo ultimo film fa parte della"serie , ma spaziando in tutti i generi fimici"realizza, quasi certamente, il suo capolavoro. Si parla di Holly, ragazza"sbarazzina", che si vuole libera da ogni convenzione, che vorrebbe sfuggire ad ogni"gabbia"(compresa quella dell'amore e dell'eventuale matrimonio), la quale incontra per una serie di coincidenze, un giovane scrittore abbastanza squattrinato, mentre lei si fa mantenere(lo scrittore Capote, uno dei principali esponenti dlela letteratura USA, autore del romanzo che è servito quale soggetto del film, criticnado anche aspramente il film , che tradirebbe lo spiritio del suo romanzo, ha parlato di lei e di quelle come lei come di"geishas". per mutuate la famosa espressione nipponica), tra l'altro anche da un mafioso che visita a Singh Singh, quando ciò è poissibile. Il rapprto tra i due si volge in modo convulso e anche segnando una totale incompaitibilità di carattere, ma, nonostante che lo scrittore scopra che Holly(che in realtà non si chiama neppure cos^, a dire il vero)sia stata anche sposata, in un altro Stato, con un veterinario vedovo di una prima moglie da cui aveva avuto vari figli, che la ragazza sia accettnado di sposarsi con un magnate brailisano, candidato presidenziale nel suo paese, la ama. Lei finisce in carcere per complicità con il gangster Tomado per"traffico di stupefacenti"(è completamente estranea alla cosa), il candidato sposo brasiliano ritira precipitosamente la promessa di matrimonio e l'amore scocca senza problemi... Intreccio eccelso di commedia e dramma, "Breakfast at Tiffany's"(che è un ossimoro, in quanto Tiffany è una gioielleria, la colazione si potraò farla accanto ma non"da Tiffany"), presenta non solo due ottimi protagonisti come in primis Audrey Hepburn(inzialmente sarebbe stata prevista la Monroe, prediletta anche da Truman Capote)e in secundis il comunque bravisismo George Peppard, ma anche straordinari caratteristi, tra cui un grnade Michey Rooney nella parte di un vicino di casa di Holly, asiatico(dovrebbe essere Giapponese, ma si può scambiarlo per un Cinese), Buddy Elsen, Mattin Balsam ma anche Patricia Neal, arredatrice ma anche ex-girl friend dello scrittore reso da Peppard. Sulla delusione riguardo alla rasposzione filmica da parte di Capote è da dire solo che letteratura e cinema usnao linguaggi diversi: sarà anche scontato, ma è importante ribadirlo e spesso chi scrive romanzi e racconti non se ne rende conto se non solo parzialmente. El Gato
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