luigi chierico
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domenica 14 luglio 2013
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kim fa venire le vertigini
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Chi non ricorda e ricorderà sempre“La donna che visse due volte” un film con titolo in lingua italiana? I film presentati al pubblico in lingua anglo-americana (non ancora in giapponese o cinese), anche se belli,si dimenticano. Non abbiamo noi una nostra lingua?
Quanti oggi ricorderebbero il film ,forse più visto al mondo dal 1939, “Gone with the wind”, se non fosse stato tradotto in “Via col vento”?,
Ma veniamo al film che ben lo ricordo ricordandomene il titolo.
Ancora una volta Hitchcock, come in “ Psyco e in “Marnie” sceglie tra i suoi protagonisti un uomo psicolabile, penetrando così nell’animo umano, già colpito, per farne oggetto di incubo e di mistero con una suspense che contraddistingue tutti i suoi film.
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Chi non ricorda e ricorderà sempre“La donna che visse due volte” un film con titolo in lingua italiana? I film presentati al pubblico in lingua anglo-americana (non ancora in giapponese o cinese), anche se belli,si dimenticano. Non abbiamo noi una nostra lingua?
Quanti oggi ricorderebbero il film ,forse più visto al mondo dal 1939, “Gone with the wind”, se non fosse stato tradotto in “Via col vento”?,
Ma veniamo al film che ben lo ricordo ricordandomene il titolo.
Ancora una volta Hitchcock, come in “ Psyco e in “Marnie” sceglie tra i suoi protagonisti un uomo psicolabile, penetrando così nell’animo umano, già colpito, per farne oggetto di incubo e di mistero con una suspense che contraddistingue tutti i suoi film.
La paura del vuoto, dello stare in alto vinta dal trasporto di un grande amore caduto nel vuoto, giù, giù là dove non si osa guardare.
Inutile dire come sappia guardare nei dettagli e come sappia muoversi o star fermo con la macchina da presa (vedi ”Il nodo alla gola”, anche con J.Stewart”), dando alle sue riprese un’ importanza non comune.
Il regista ci conduce comunque attraverso labirinti onirici, carichi di un sottile e raffinato erotismo, mai espresso, ma reso attraverso le immagini. In questo film il compito spetta alla tanto bella ed affascinante Kim Novak, nel fulgore dei suoi 25 anni. Il suo fascino misterioso ed accattivante è legato al suo abbigliamento, ai suoi colori, ma soprattutto ai suoi occhi e labbra.
La sua immagine si trasforma in incubo ed ossessione.
Nello stesso anno, avvolta nella magia, ha interpretato, sempre con James Stewart, “Una strega in Paradiso”.
Una coppia bravissima che ha dato prova del suo talento e bravura passando nello stesso anno dalla tragedia alla commedia.
chigi
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il cinefilo
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venerdì 25 giugno 2010
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il film più complesso e affascinante di hitchcock
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TRAMA: un ex poliziotto(il grande James Stewart)che soffre violentemente di vertigini a causa di un trauma avvenuto tempo addietro si ritrova "invischiato" in una inquietante storia d'amore con la moglie di un suo vecchio amico di scuola che sembrerebbe essere "posseduta" dallo spirito di una donna defunta(la bravissima e "gelida" Kim Novak)ma dietro l'intera vicenda si annida un intrigo di cui non sospetta l'esistenza...
RECENSIONE:Alfred Hitchcock firma,con questo film,il suo capolavoro più complesso e appassionante nonchè uno dei "pilastri"della storia dell'cinema americano.
Questo film si potrebbe annoverare a buon diritto nella categoria del cosiddetto "giallo-thriller" condito con una certa sottile"venatura"horror ma che,in chiave di lettura interpretativa,può essere letto a livello filosofico,psicanalitico oppure meramente stilistico.
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TRAMA: un ex poliziotto(il grande James Stewart)che soffre violentemente di vertigini a causa di un trauma avvenuto tempo addietro si ritrova "invischiato" in una inquietante storia d'amore con la moglie di un suo vecchio amico di scuola che sembrerebbe essere "posseduta" dallo spirito di una donna defunta(la bravissima e "gelida" Kim Novak)ma dietro l'intera vicenda si annida un intrigo di cui non sospetta l'esistenza...
RECENSIONE:Alfred Hitchcock firma,con questo film,il suo capolavoro più complesso e appassionante nonchè uno dei "pilastri"della storia dell'cinema americano.
Questo film si potrebbe annoverare a buon diritto nella categoria del cosiddetto "giallo-thriller" condito con una certa sottile"venatura"horror ma che,in chiave di lettura interpretativa,può essere letto a livello filosofico,psicanalitico oppure meramente stilistico.
La solenne lentezza del ritmo(specialmente in alcuni tratti)contribuisce in maniera notevole ad amplificare la dimensione quasi onirica di alcune scene del film e la bravura del regista si può intuire anche dai geniali movimenti della cinepresa nelle sequenze in cui il protagonista finisce "paralizzato" dalla paura delle altezze e anche dal magico uso dei colori sullo sfondo di alcuni ambienti(il ristorante tappezzato di rosso e il bosco)che non sono affatto "casuali" e riescono a essere perfettamente integrati e funzionali alla storia.
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matteobettini15gennaio
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venerdì 21 luglio 2017
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un capolavoro assoluto
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Quando si prova a scrivere riguardo a simili capolavori cinematografici, appare tutto più difficile. Forse perché la penultima opera di Alfred Hitchcock degli anni '50 ('Vertigo', il titolo originale, è del 1958; 'Intrigo Internazionale', a mio parere il miglior film mai girato dal grande regista inglese, risale al 1959) rasenta la perfezione; forse perché il film è talmente infarcito di sequenze, sene e trovate filmiche impensabili, fino ad allora; o forse, anche, perché peraltro a detta anche di illustri critici cinematografici, "Vertigo" è la più bella, crudele e perversa love story' di Hitchcock. Come dimenticare la splendida, struggente colonna sonora a firma Bernard Hermann, il suo più fidato collaboratore, che giocoforza coinvolge lo spettatore e lo 'trasporta' davvero su altri lidi? Come dimenticare l'intero cast artistico, a cominciare dai due protagonisti (al riguardo, Donaldo Spoto, nel suo "Il lato oscuro del genio", affermò che James Stewart, qui alla quarta e ultima collaborazione con Hitch e nei panni di un poliziotto in pesnsione forzata, incarnò in modo mai raggiunto prima e più eguagliato in seguito il perfetto alter ego del regista; Kim Novak, invece, fu chiamata in sostituzione di Vera Miles, incinta: dopo una iniziale diffidenza, riuscì a sfornare quella che, a tutt'oggi, è universalmente considerata la sua miglior interpretazione, calandosi nell'archetipo delle bionde inafferrabili, tanto care al regista)? E, ancora, come dimenticare le infinite scene da brividi, a iniziare proprio dal prologo: Johnny "Scottie" Ferguson (Stewart), insieme ad un collega, sta inseguendo un malvivente sui tetti di San Francisco: A causa di una sfortunatissima circostanza, Scottie si trova afferrato ad una grondaia.
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Quando si prova a scrivere riguardo a simili capolavori cinematografici, appare tutto più difficile. Forse perché la penultima opera di Alfred Hitchcock degli anni '50 ('Vertigo', il titolo originale, è del 1958; 'Intrigo Internazionale', a mio parere il miglior film mai girato dal grande regista inglese, risale al 1959) rasenta la perfezione; forse perché il film è talmente infarcito di sequenze, sene e trovate filmiche impensabili, fino ad allora; o forse, anche, perché peraltro a detta anche di illustri critici cinematografici, "Vertigo" è la più bella, crudele e perversa love story' di Hitchcock. Come dimenticare la splendida, struggente colonna sonora a firma Bernard Hermann, il suo più fidato collaboratore, che giocoforza coinvolge lo spettatore e lo 'trasporta' davvero su altri lidi? Come dimenticare l'intero cast artistico, a cominciare dai due protagonisti (al riguardo, Donaldo Spoto, nel suo "Il lato oscuro del genio", affermò che James Stewart, qui alla quarta e ultima collaborazione con Hitch e nei panni di un poliziotto in pesnsione forzata, incarnò in modo mai raggiunto prima e più eguagliato in seguito il perfetto alter ego del regista; Kim Novak, invece, fu chiamata in sostituzione di Vera Miles, incinta: dopo una iniziale diffidenza, riuscì a sfornare quella che, a tutt'oggi, è universalmente considerata la sua miglior interpretazione, calandosi nell'archetipo delle bionde inafferrabili, tanto care al regista)? E, ancora, come dimenticare le infinite scene da brividi, a iniziare proprio dal prologo: Johnny "Scottie" Ferguson (Stewart), insieme ad un collega, sta inseguendo un malvivente sui tetti di San Francisco: A causa di una sfortunatissima circostanza, Scottie si trova afferrato ad una grondaia. Il suo collega, nel tentativo di salvarlo, cade orribilmente nel vuoto, sfracellandosi al suolo. Di lì le dimissioni di Scottie dalla polizia (per la sua acrofobia, peraltro ottenuto con un semplice mamolto efficace stratagemma). Subito dopo vediamo Scottie chicacchierare in casa di una sua grande amica, Midge Wood (Barbara Bel Geddes, innamorata invece di Johnny). A cui rivela di aver ricevuto una telefonata da un loro ex compagno di Università. Quando Scottie e Galvin Elster (Tom Helmore, l'ex collega universitario e qui nella parte del cattivo, tipico nei film di Hitch) si incontrano, Elster chiede a Scottie di pedinare sua moglie Madeleine. La quale si è così immedesimata nei panni della sua bisnonna Carlotta Valdes al punto da essere in stato di trance per parecchio tempo e a commettere numerose altre azioni eccentriche. Scottie, inevitabilmente, finirà per innamorarsi di Madeleine. Che, a causa di una serie di circostanze, cadrà dal campanile di una chiesa. Ma qui subentra un ennesimo colpo di scena (che non rivelo!). "Vertigo" unanimamente considerato tra i massimi capolavori della cinematografia mondiale, l'ho già scritto. Ma non ho scritto che, alla sua uscita, non riscosse molto successo al botteghino (era un fil davvero troppo avanti, per gli spettatori dell'epoca). Nemmeno i critici di allora riuscirono a carpirne l'essenza. Va però detto, per onore del vero, che "Vertigo" compare nella top ten di qualsiasi classifica cinematografica (giusto per fare due esempi: è al nono posto nella classifica della statunitense "AFI"; addirittura al primo in quella della britannica "British Film Institute", scalzando addirittura "Quarto Potere" di Orson Welles, da sempre ritenuto IL FILM per antonomasia! Non credo ci sia altro da aggiungere se non l'augurio di struggersi, davanti a simili capolavori..
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reiver
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lunedì 17 novembre 2008
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ossessione
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Finalmente!Scrivere una recensione per me è come tornare a casa...Volevo ricominciare da "Io e Annie" ma qualche sera fa ho registrato su dvd "La donna che visse due volte" rivedendolo per l'ennesima volta.Allora non ho resistito;nonostante la mia ritrosia a parlare di film che sono stati scandagliati così profondamente (essendo capolavori riconosciuti) stavolta non potevo resistere,amo troppo questa pellicola.Più in generale sono un appassionato di Hitchcock,tanto che già a 15 anni avevo visto quasi tutti i suoi film americani;fare una classifica è per me più arduo che sorbirmi una puntata di "piccolissimi uomini dal piccolissimo cervello e piccolissime donne dal grosso sedere" (il nuovo programma della De Filippi),ma "La finestra sul cortile","Notorious" e "Intrigo Internazionale" sono da sempre tra i miei "pezzi" preferiti,oltre naturalmente a "Psyco",il film più spaventoso mai realizzato.
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Finalmente!Scrivere una recensione per me è come tornare a casa...Volevo ricominciare da "Io e Annie" ma qualche sera fa ho registrato su dvd "La donna che visse due volte" rivedendolo per l'ennesima volta.Allora non ho resistito;nonostante la mia ritrosia a parlare di film che sono stati scandagliati così profondamente (essendo capolavori riconosciuti) stavolta non potevo resistere,amo troppo questa pellicola.Più in generale sono un appassionato di Hitchcock,tanto che già a 15 anni avevo visto quasi tutti i suoi film americani;fare una classifica è per me più arduo che sorbirmi una puntata di "piccolissimi uomini dal piccolissimo cervello e piccolissime donne dal grosso sedere" (il nuovo programma della De Filippi),ma "La finestra sul cortile","Notorious" e "Intrigo Internazionale" sono da sempre tra i miei "pezzi" preferiti,oltre naturalmente a "Psyco",il film più spaventoso mai realizzato.Ma "Vertigo" ha qualcosina in più:sin dai titoli di testa,congegnati dal mago Saul Bass sulla musica di Hermann l'inquietudine ti prende lo stomaco e non ti abbandona più fino alla fine...Non si tratta di paura o terrore,ma di una angoscia interiore che è giustificabile solo in parte dalla trama."Vertigo" ,il titolo originale,si riferisce alla fobia del protagonista,il terrore dell'altezza,che lo costringe ad abbandonare il suo lavoro di poliziotto e ad accettare,con qualche riluttanza,un tranquillo incarico di sorveglianza verso la moglie di un amico che crede di essere la reincarnazione di una donna morta suicida.Non posso e non voglio svelare altri particolari della trama,ma più vedo questo film e più mi convinco che la vertigine di "Scottie" non è altro che l'amore verso Madeleine.Ovviamente Hitchcock non lo dice in maniera esplicita,ma tracciando i binari di una storia d'amore tormentata ,quasi delirante,configura l'innamoramento come una sorta di malattia che sconvolge i sensi e gli equilibri,sia fisici che spirituali:la fobia del protagonista non è altro che l'espressione di questo sconvolgimento.Alcuni momenti del film sottolineano tutto ciò:la scena del ristorante,in cui Scottie incrocia per la prima volta lo sguardo di Madeleine (una scena resa in maniera fantastica da Hitch),la sequenza nel bosco delle sequoie,ma soprattutto quella della trasformazione di Judy in Madeleine,in cui la maestria di un regista e la straordinaria bravura dell'immenso Stewart e della conturbante Novak si incontrano in uno dei momenti memorabili del cinema di ogni tempo.Scottie non cerca ,come ho letto da qualche parte,di far rivivere una morta,ma di riprovare quel sentimento che lo aveva ossessionato , e che lo porta a rivedere Madeleine in ogni donna che le somiglia anche lontanamente.Per questo "Vertigo",nonostante le apparenze "gialle" è in realtà un film sull'amore,anzi è il miglior film mai fatto sul tema,almeno secondo i miei gusti un pò originali.Degli attori ho già parlato:la Novak è assolutamente fantastica,chi dice che non era una brava attrice non capisce nulla.James Stewart è l'attore più importante della storia del cinema (non faccio classifiche di bravura per non alimentare polemiche):in questo film è davvero eccezionale nel rendere l'angoscia del protagonista,è curioso che l'insuccesso commerciale del film abbia portato alla separazione tra lui e Hitch. Chi ha già visto questa imperdibile opera sa già se Scottie guarirà o meno dalla sua malattia;ma alla fine di questo film mi chiedo puntualmente se convenga davvero guarire in certi casi...
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renato c.
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lunedì 6 dicembre 2010
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il capolavoro di hitchcock
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E' un film stupendo! Parte come una storia paranormale: mistero, defunti che entrano nei corpi dei viventi, ecc. Verso la fine si vede invece che tutto ha una spiegazione logica e razionale! I due protagonisti James Stewart e Kim Novak sono favolosi! Stewart grande come sempre (è stato infatti protagonista di diversi film di Hitchcock) Kim Novak bellissima e misteriosa, adattissima alla parte, e che è di un tono tutto diverso quando Scottie la reincontra con un diverso colore dei capelli e con un carattere un po' volgarotto e agressivo! La prima parte del film è un continuo pedinamento che Scottie, su richiesta di un suo vecchio amico, fa di Madeleine, moglie dell'amico, ritenuta da questi posseduta dallo spirito della sua bisnonna Carlotta Valdes; il tutto sempre accompagnato da una musica tenebrosa particolarmente adatta! Significative le visite di Madeleine alla tomba di Carlotta Valdes, il suo soffermarsi al museo, davanti al suo ritratto,ecc.
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E' un film stupendo! Parte come una storia paranormale: mistero, defunti che entrano nei corpi dei viventi, ecc. Verso la fine si vede invece che tutto ha una spiegazione logica e razionale! I due protagonisti James Stewart e Kim Novak sono favolosi! Stewart grande come sempre (è stato infatti protagonista di diversi film di Hitchcock) Kim Novak bellissima e misteriosa, adattissima alla parte, e che è di un tono tutto diverso quando Scottie la reincontra con un diverso colore dei capelli e con un carattere un po' volgarotto e agressivo! La prima parte del film è un continuo pedinamento che Scottie, su richiesta di un suo vecchio amico, fa di Madeleine, moglie dell'amico, ritenuta da questi posseduta dallo spirito della sua bisnonna Carlotta Valdes; il tutto sempre accompagnato da una musica tenebrosa particolarmente adatta! Significative le visite di Madeleine alla tomba di Carlotta Valdes, il suo soffermarsi al museo, davanti al suo ritratto,ecc. Poi il tentativo di suicidio di Madeleine, fatto per emulere la sua bisnonna, il suo salvataggio da parte di Scottie, il loro iniziare a frequentarsi ed il successivo ed inevitabile innamoramento! Quindi il suicidio riuscito di Madeleine che si getta dal campanile di una tenebrosa missione spagnola, senza che Scottie possa intervenire in quanto soffre terribilmente di vertigini dopo che, all'inizio del film, un suo collega è precipitatto dal tetto di un palazzo nel tentativo di salvarlo! Quindi la depressione e la quasi pazzia di Scottie, in cui si vede proprio che James Stewart è un grande attore! Bellissima la scena del mazzo di fiori che si scompone con l'uso dei disegni animati, col viso di Scottie che appare in mezzo, davanti alla tomba vuota di Carlotta Valdes, e precipitando lui stesso dal campanile! Si era veramente innamorato follemente di Madeleine, ed ora, anche con un complesso di colpa per la sua morte non riesce più a darsi pace! E poi l'incontro co Judy, sosia di Madeleine, che poi si viene a sapere essre l'amante del marito di Madeleine, e che aveva architettato assieme a lui tutto un piano per uccidere la moglie ed eritare le sue richhezze. E la donna che Scottie pensava fosse Madeleine era invece sempre lei, che recitava tutta la commedia! Ha però scoperto di essersi innamorata veramente di Scottie, e resistendo al primo istinto di fuggire dopo che egli l'aveva rintracciata, accetta di uscire a cena con lui e di frequentarlo, accettando anche di riprendere in pieno le sembianze di Madeleine come egli desiderava; anche soffrendo perchè vedeva che Scottie non era innamorato di lei, ma che in lei cercava solo di rivedere Madeleine! Stupenda da scena in cui esce dalla stanza vestita e pettinata come Madeleine il giorno del suicidio, venendo come fuori da una nebbia e diventando poi sempre più reale! E Scottie la guarda come se tornasse dall'aldilà e la prende tra le sue braccia! Purtroppo c'è stato poi l'errore della collana che ad un ex poliziotto non poteva sfuggire! E quindi la nuova tragedia! Al maestro Hitchcock piaceva a volte lasciare il finale nel dubbio, ed il modo in cui termina il film lascia l'interrogativo: "Cade anche lui dal campanile o guarisce dalla vertigine a causa della nuova tremenda emozione!?" Films così ce ne sono pochi!!!
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[+] un indimenticabile ed immortale capolavoro…
(di antonio montefalcone)
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gorropu
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domenica 24 marzo 2013
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l'amore
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Non sarà facile per me descrivere appieno ciò che penso di questo film.
Quando mi chiedono "quale è il tuo film preferito ?" seppur non sia facile per me stilare una classifica defintiva, sempre più spesso mi capita di citare Vertigo.
Perché ? Perché, secondo il sottoscritto è il più grande film di sempre non d'amore, ma sull'amore.
Ci sono state, e forse ci saranno ancora grandi pellicole memorabili riguardanti una particolare storia d'amore, ma forse mai niente e nessuno potrà equiparare la descrizione del SENTIMENTO amore così come Vertigo è riuscito a fare.
L'atmosfera surreale, quasi malata della prima parte del film è solo un mezzo per "presentare" il sentimento più sublime ma contemporaeamente più devastante che l'uomo possa provare.
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Non sarà facile per me descrivere appieno ciò che penso di questo film.
Quando mi chiedono "quale è il tuo film preferito ?" seppur non sia facile per me stilare una classifica defintiva, sempre più spesso mi capita di citare Vertigo.
Perché ? Perché, secondo il sottoscritto è il più grande film di sempre non d'amore, ma sull'amore.
Ci sono state, e forse ci saranno ancora grandi pellicole memorabili riguardanti una particolare storia d'amore, ma forse mai niente e nessuno potrà equiparare la descrizione del SENTIMENTO amore così come Vertigo è riuscito a fare.
L'atmosfera surreale, quasi malata della prima parte del film è solo un mezzo per "presentare" il sentimento più sublime ma contemporaeamente più devastante che l'uomo possa provare. L'inseguimento di un fantasma, di una finta perfezione, di un idea di bellezza perfetta ed ingenua tuttavia irreale. L'innamoramento, e il soddisfacimento tramite una figura femminile che non esiste, un essere sfuggente che mai si riesce completamente ad afferrare. Il ricordo, la vertigine per una perfezione irraggiungibile.
Poi il ricongiungimento con una donna sgraziata ( la seconda novak), ma che può diventare, può sembrare, con qualche sforzo, lei, lei che non esiste ma che John ha sempre idealizzato. E il campanile, quasi a monito di un misticismo religioso atto a " condannare" il sentimento stesso.
Quasi una condanna Kafkiana all'illusione dell'amore perfetto, alla spontaneità. In realtà il genio di Alfred ci dimostra come l'amore è solo la proiezione di una febbre, di una idealizzazione della mente, un ombra di un ideale perfetto in un mondo deforme.
Capolavoro assoluto
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samanta
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venerdì 7 settembre 2018
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sempre verde, sempre eterno
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Il film (Vertigo) all'uscita non ebbe successo commerciale e ricevette una critica non benevola. Hitchcock che non aveva un carattere semplice diede la colpa a James Stewart perché troppo vecchio per la parte e per punizione per lo stesso motivo non lo scelse nel film Intrigo Internazionale (Cary Grant aveva 4 anni di più!). In realtà il film non ebbe successo perché non fu capito o forse perché era un pò lontano dagli schemi di "Hitch". Venne tolto dalla circolazione negli anni "60 e dopo il 1983 rimesso in circolazione con grande successo, considerato un capolavoro e addirittura in alcune classifiche ritenuto il più bel film del cinema superando Citizen Kane.
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Il film (Vertigo) all'uscita non ebbe successo commerciale e ricevette una critica non benevola. Hitchcock che non aveva un carattere semplice diede la colpa a James Stewart perché troppo vecchio per la parte e per punizione per lo stesso motivo non lo scelse nel film Intrigo Internazionale (Cary Grant aveva 4 anni di più!). In realtà il film non ebbe successo perché non fu capito o forse perché era un pò lontano dagli schemi di "Hitch". Venne tolto dalla circolazione negli anni "60 e dopo il 1983 rimesso in circolazione con grande successo, considerato un capolavoro e addirittura in alcune classifiche ritenuto il più bel film del cinema superando Citizen Kane.
La storia [Spoiler) racconta di un ex poliziotto Scottie (un grande James Stewart) che a causa dell'acrofobia soffre di vertigini e ha avuto per questo un incidente con la morte di un collega, un suo vecchio amico diventato ricco grazie alla moglie Madeleine (Kim Novak), lo contatta perché Madeleine crede di rivivere la vita di una sua bisnonna suicida a 26 anni per disperazione un secolo prima e chiede di sorvegliarla perché teme che voglia ripetere il gesto. In realtà è un piano per uccidere la moglie, Scottie s'innamora della donna, ricambiato e non riesce a salvarla dal suicidio per la sua malattia quando la donna si getta dall'alto di un campanile. Dopo che si è ripreso dallo shock incontra una ragazza Judy che è uguale a Madeleine, l'avvicina e la convince a una relazione, facendola truccare e vestire come Madeleine. In realtà è la stessa donna e lo scoprirà a un certo punto del fim , lascio a chi non l'ha visto il finale.
Il film mostra in realtà alcuni elementi caratteristici di "Hitch" ad esempio l'attenzione ai colori (vedi il Delitto Perfetto), in questo caso il verde che significa la perpetuità della vita, verde è il vestito che indossano per la prima volta Madeleine/Judy, verde è la macchina, verde la foresta dei millenari sequoia in cui i protagonisti passeggiano e così via. Da risaltare i momenti onirici presenti nel film sia nei sogni di Scottie che in alcune riprese avvolte quasi da una nebbia (la visita al cimitero di Madeleine). Particolare l'intreccio tra l'amore sensuale e la morte, ritengo però che l'assenza di quegli aspetti brillanti o sarcastici spesso presenti nelle opere del regista non sia significativa, infatti in moti film di Hitch prevalgono gli elementi drammatici (vedi Psyco, Gli uccelli, Rebecca). In realtà uno dei pregi del regista che lo ha fatto grande, è la capacità di passare a storie diverse pur mantendo delle caratteristiche di fondo, quali l'uso di alta professionalità della macchina da presa (vedi le cadute dal campanile), di presentare, sempre storie avvincenti e piene di suspence che vincolano lo spettatore a rimanere davanti allo schermo. Ottimi la fotografia e i costumi di Edith Head (8 Oscar), grandissima l'interpretazione di James Stewart, buona quella di Kim Novak che per tutte le riprese litigò con il regista (vero Hitch se ci fosse stata Grace Kelly?), ottima anche la recitazione di Barbara Bel Geddes nella parte dell'ex fidanzata di Scottie. Per concludere un capolavoro che però non mi sento di classificare al primo posto nel cinema mondiale e che considero alla pari di almeno altri due film del regista: La finestra sul cortile e Intrigo internazionale.
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tomdoniphon
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sabato 31 maggio 2014
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la vetta del cinema
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Un investigatore, John "Scottie" Ferguson (James Stewart), che soffre di vertigini è incaricato da un ex compagno di scuola di sorvegliare la moglie Madeleine (Kim Novak), che manifesta tendenze suicide. Lui se ne innamora, ma non riesce ad impedire che si butti da un campanile. Qualche tempo dopo compare una donna (Judy) troppo simile alla morta..Del romanzo (di Boileau-Narcejac), da cui è stato tratto il film, a Hitchcock non interessava tanto la (inverosimile) vicenda narrata, quanto piuttosto gli sforzi che faceva il protagonista per ricreare una donna, partendo dall'immagine di una morta. Ben si spiega, allora, perchè nel libro la chiave della vicenda (che non sveliamo) si apprende soltanto alla fine; Hitchcock, al contrario, ce la svela dopo solo metà film, costringendoci così a seguirlo nel labirinto di una ossessione personale: quest'ossessione si chiamava Grace Kelly, attrice prediletta del regista, che, dopo aver sposato il Principe Ranieri di Monaco, non recitò più.
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Un investigatore, John "Scottie" Ferguson (James Stewart), che soffre di vertigini è incaricato da un ex compagno di scuola di sorvegliare la moglie Madeleine (Kim Novak), che manifesta tendenze suicide. Lui se ne innamora, ma non riesce ad impedire che si butti da un campanile. Qualche tempo dopo compare una donna (Judy) troppo simile alla morta..Del romanzo (di Boileau-Narcejac), da cui è stato tratto il film, a Hitchcock non interessava tanto la (inverosimile) vicenda narrata, quanto piuttosto gli sforzi che faceva il protagonista per ricreare una donna, partendo dall'immagine di una morta. Ben si spiega, allora, perchè nel libro la chiave della vicenda (che non sveliamo) si apprende soltanto alla fine; Hitchcock, al contrario, ce la svela dopo solo metà film, costringendoci così a seguirlo nel labirinto di una ossessione personale: quest'ossessione si chiamava Grace Kelly, attrice prediletta del regista, che, dopo aver sposato il Principe Ranieri di Monaco, non recitò più. Per questo, come ha rilevato genialmente Truffaut, la sequenza più importante del film non è quella in cima al campanile, ma quella in cui James Stewart supplica Kim Novak di riapparirgli davanti con i capelli tirati su: un regista obbliga un'attrice che sostituisce un'altra a imitare quest'ultima. Ma è altrettanto importante la scena in cui Stewart accompagna Judy da un grande sarto, per acquistarle un tailleur identico a quello che portava Madeleine, scegliendo con cura le scarpe giuste. All'uscita del film, questa storia intessuta di necrofilia sconcertò il pubblico e il film non ebbe successo. Ma col tempo, il miglior film del regista si è preso la rivincita, finendo (come dimostra l'ultima classifica stilata dal British Film Foundation) per essere considerato il più bel film della Storia del Cinema. Con gli anni, il film ha infatti messo d'accordo pubblico e critica che sono rimasti folgorati dalla storia di un uomo che si sente tradito dalla propria razionalità: da poliziotto razionale ad innamorato ossessionato. Anche lo stile raggiunge una perfezione insuperabile (basti citare il color verde che nelle scene più importanti illumina Kim Novak, così da ricreare costantemente l'effetto di mistero sulla donna). Indimenticabili le musiche di Bernard Herrmann e l'interpretazione della Novak (che, contrariamente a quanto riteneva Hitchcock, fu straordinaria). Il Cinema nella forma più alta. Insuperabile.
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valetag
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mercoledì 5 marzo 2014
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vertigo: paura di cadere.
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John “Scottie” Ferguson, congedato dal corpo della polizia dopo un incidente, viene assoldato da Gavin Elster, un vecchio amico del college, per seguire la moglie, Madelaine. Ella, infatti, è spesso assente e a tratti depressa: Gavin sospetta che si possa trattare di un collegamento tra lei e la sua bisnonna Carlotta, morta suicida. Sono molti gli indizi che ci portano a pensare che Carlotta si sia impossessata della mente di Madelaine, ma poi scopriremo che nulla è come sembra.
La biondissima Kim Novak, bellissima e fredda nello stesso momento, riconferma l’importanza dei personaggi femminili all’interno dei film di Hitchcock. James Stewart, invece, è da premiare per aver saputo interpretare alla perfezione il passaggio tra la sanità e la pazzia del suo personaggio.
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John “Scottie” Ferguson, congedato dal corpo della polizia dopo un incidente, viene assoldato da Gavin Elster, un vecchio amico del college, per seguire la moglie, Madelaine. Ella, infatti, è spesso assente e a tratti depressa: Gavin sospetta che si possa trattare di un collegamento tra lei e la sua bisnonna Carlotta, morta suicida. Sono molti gli indizi che ci portano a pensare che Carlotta si sia impossessata della mente di Madelaine, ma poi scopriremo che nulla è come sembra.
La biondissima Kim Novak, bellissima e fredda nello stesso momento, riconferma l’importanza dei personaggi femminili all’interno dei film di Hitchcock. James Stewart, invece, è da premiare per aver saputo interpretare alla perfezione il passaggio tra la sanità e la pazzia del suo personaggio.
Hitchcock porta di nuovo sul grande schermo un thriller di dimensioni epiche. Gioca con la psicologia e la malattia mentale, rendendola essa stessa una protagonista. Inoltre, ci reintroduce il concetto dell’infelicità di coppia e l’impossibilità di una relazione stabile.
Importante anche la presenza di una colonna sonora ben elaborata: romantica per le scene d’amore, angosciante e misteriosa per le altre.
Inutile lodare Hitchcock per la maestria con la macchina da presa: sappiamo tutti fin dove arriva il suo genio.
Vertigo rappresenta il caos, ma anche un cerchio che si chiude: la storia si apre con la pazzia e termina con la pazzia; il finto suicidio porta ad una morte vera; la frase del protagonista <<C’è ancora una cosa che devo fare e poi sarò libero dal passato>> ci dimostra la voglia di uscire dal vortice.
Alla fine Scottie ritroverà la pace? Con questo quesito, Hitchcock chiude un’altra delle sue opere, sebbene, a parer mio, non una delle più brillanti.
Consigliato.
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eltanker
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giovedì 20 agosto 2015
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sicuramente non la migliore opera hitchcockiana
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Sarà che forse al giorno d'oggi,qualsiasi cosa vecchia è meglio di qualsiasi cosa nuova, sarà che Hitchcock è visto e riconosciuto giustamente come una divinità del genere, ma non basta questo per poter etichettare ogni opera come capolavoro; ci troviamo di fronte ad un film che ha fatto scuola, in presenza di scelte di storyline che in vie diverse sono state imitate da vari film, ma il film pecca indubbiamente in quanto a qualità della narrazione. Attenzione non parlo di genuinità della stessa ,poichè la storia ha pochi eguali, bensì parlo del modo in cui viene sviluppata la storia, troppo noiosa e con dialoghi a volte esteneuanti, che vi strapperà più di uno sbadiglio, senza alcun dubbio.
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Sarà che forse al giorno d'oggi,qualsiasi cosa vecchia è meglio di qualsiasi cosa nuova, sarà che Hitchcock è visto e riconosciuto giustamente come una divinità del genere, ma non basta questo per poter etichettare ogni opera come capolavoro; ci troviamo di fronte ad un film che ha fatto scuola, in presenza di scelte di storyline che in vie diverse sono state imitate da vari film, ma il film pecca indubbiamente in quanto a qualità della narrazione. Attenzione non parlo di genuinità della stessa ,poichè la storia ha pochi eguali, bensì parlo del modo in cui viene sviluppata la storia, troppo noiosa e con dialoghi a volte esteneuanti, che vi strapperà più di uno sbadiglio, senza alcun dubbio. Non basta una recitazione superba ed una capacità stilistica di riprese e scenografie che ha pochi paragoni nel suo genere per poterlo elevare a "summa" della filmografia del maestro. Altri film ben più elaborati hanno ingiustamente avuto meno successo.
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(di paolo carbonatto)
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