capitan_gian
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mercoledì 16 febbraio 2011
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la perfezione narrativa hitchcockiana
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Elena Huberman è figlia di un tedesco stabilito negli Stati Uniti e di un'americana. Suo padre viene condannato a 20 anni di reclusione per spionaggio a favore della Germania, e s'avvelena in carcere. La figlia, che ha sempre manifestato i suoi sentimenti di buona americana, viene arruolata nel servizio segreto americano di controspionaggio ed inviata a Rio de Janeiro, dove dovrà introdursi nei circoli degli agenti nazisti e raccogliere utili informazioni. Benché ami, riamata, l'agente americano Devlin, essa, per assolvere il suo compito, sposa Sebastian, un suo antico adoratore, precedentemente da lei respinto, che è il capo degli agenti nazisti.
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Elena Huberman è figlia di un tedesco stabilito negli Stati Uniti e di un'americana. Suo padre viene condannato a 20 anni di reclusione per spionaggio a favore della Germania, e s'avvelena in carcere. La figlia, che ha sempre manifestato i suoi sentimenti di buona americana, viene arruolata nel servizio segreto americano di controspionaggio ed inviata a Rio de Janeiro, dove dovrà introdursi nei circoli degli agenti nazisti e raccogliere utili informazioni. Benché ami, riamata, l'agente americano Devlin, essa, per assolvere il suo compito, sposa Sebastian, un suo antico adoratore, precedentemente da lei respinto, che è il capo degli agenti nazisti.
In tal modo riesce a carpire un geloso segreto, che rivela ai suoi superiori per mezzo dell'agente, di cui è ancora follemente innamorata. Sebastian, quando si accorge di aver sposato una spia americana, benché l'ami appassionatamente, decide di sopprimerla.
Quando l'agente Devlin, preoccupato sul suo conto, viene a cercarla, la trova quasi moribonda per il veleno propinatole e a stento riesce a trarla dalla casa del marito.
Recensione: "Notorious" è la perfezione hitchcockiana, in ogni sua sfaccettatura. E' un film dalla trama pulita, lineare, dai risvolti chiari e dalle atmosfere studiate in ogni minimo dettaglio.
Truffaut ha definito quest'opera "la quintessenza di Hitchcock". La struttura è straordinariamente semplice ma efficace sotto ogni punto di vista. La trama è altrettanto lineare e facile da comprendere: due uomini, divisi da ideali completamente opposti, sono innamorati della stessa, affascinante donna. Questi ideali però, e i pericoli ad essi dovuti, porteranno a fare scelte estreme e dolorose.
Era il 1945, la bomba atomica non era ancora esplosa, ma Hitchcock, nelle sue ricerche per la creazione di questo film, già aveva intuito elementi politici e diplomatici di estrema importanza. L'uranio contenuto nelle bottiglie, in questa produzione, non è altro che il famoso McGuffin, un pretesto per dare una svolta alla vicenda, ma in qualche modo ci mostra la direzione della realtà americana di quel periodo. Spionaggio, nazismo, bomba atomica. Tutto è mostrato, anche se non è mai urlato nè sottolineato, e lo stesso regista ha la capacità raffinata di mostrare tematiche "scottanti" senza però farle diventare protagoniste dell'intreccio.
Che davvero scotta, ma ancora non è mai messa in evidenza, è la situazione amorosa/morbosa dei protagonisti. Devlin è perdutamente innamorato di Helena, ma a causa della sua attività di spia è costretto a gettarla nelle braccia (e nel letto) di Sebastian. Una situazione parecchio pesante, soprattutto se osservata nel periodo di riferimento. Ma Hitchcock ha un'accurata propensione a far intuire elementi "scandalosi" senza mostrarli direttamente; egli coinvolge lo spettatore facendogli capire ogni minimo dettaglio grazie ad un gioco sapiente di sguardi, di frasi, di situazioni.
Il cast di attori è superbo. Ingrid Bergman incanta per la sua espressività, per la sua bellezza e per la bravura con cui mette in risalto le emozioni. Con l'aiuto sapiente di luci e inquadrature, il suo viso e la sua mimica facciale risplendono e comunicano per tutta la durata del film. Incantevole, dotata di una femminilità cristallina e angelica, la Bergman in questo film dona tutta se stessa ed è impossibile toglierle gli occhi di dosso. Cary Grant è altrettanto perfetto nel suo ruolo di "uomo di ghiaccio", che però evidenzia, con ogni tratto del viso, la forte attrazione passionale che prova verso la giovane donna. Il loro intreccio è stupefacente, la chimica che si instaura tra i due attori è perfetta, e ogni gesto, ogni movimento è sciolto e reale, tangibile. Imperdibile "il bacio più lungo del cinema", che mette lo spettatore proprio al centro del loro rapporto amoroso. Per alcuni secondi la coppia rimane abbracciata davanti allo schermo; in realtà non è il bacio a durare tanto ma le loro effusioni amorose che, come già detto, coinvolgono direttamente il pubblico in sequenze visive ben congeniate. Da sottolineare anche l'estrema bravura di Claude Rains, l'antagonista. Un uomo che dopotutto è fragile e innamorato, ma che ha dei valori a cui non può sottrarsi. Grandiosa interpretazione anche nel suo caso.
La sceneggiatura è impeccabile come tutto il resto. Spesso Hitchcock ebbe problemi proprio con i testi dei suoi film, ma in questo caso ogni tassello combacia, ogni frase è legata indissolubilmente all'altra, ogni dialogo ha delle conseguenze sulla vicenda oppure risponde a domande fondamentali.
Impareggiabile l'uso della telecamera, e assolutamente imperdibile la scena della scalinata. Ingrid Bergman sta lì, in piedi, nel centro dell'atrio; la telecamera parte dall'alto e scende con leggiadria sulle teste dei presenti alla festa, fino a raggiungere la chiave, stretta nel pugno della donna. Memorabile, raffinata, imperaggiabile.
Insomma, un film che m'ha completamente stregato ed affascinato. La perfezione narrativa di Hitchcock in un film spoglio di ironia, colmo di sentimenti irrequieti e drammi vividi e presenti. Una produzione fluida, che affascina e mette un po' a disagio.
Grande, grandissimo Hitchcock.
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luca scialò
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domenica 4 aprile 2010
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spie con un cuore
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Alicia Huberman, figlia di un ex spia complottista anti-americana suicidatosi in carcere dopo essere stato condannato a 20 anni di reclusione, e che lei ha rinnegato, viene ingaggiata dai Servizi Segreti americani affinchè scopra in Brasile un manipolo di uomini che sta organizzando un traffico illegale di Uranio, proveniente dalla Germania. La donna arriverà anche a sposare l'uomo che deve spiare, il signor Alexander Sebastian, ma al contempo si è anche innamorata di un suo collega, colui che fa da intermediario tra lei e le altre spie che la dirigono, il signor Devlin. Nasce così un'avventura spionistica, ma condita di romanticismo.
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Alicia Huberman, figlia di un ex spia complottista anti-americana suicidatosi in carcere dopo essere stato condannato a 20 anni di reclusione, e che lei ha rinnegato, viene ingaggiata dai Servizi Segreti americani affinchè scopra in Brasile un manipolo di uomini che sta organizzando un traffico illegale di Uranio, proveniente dalla Germania. La donna arriverà anche a sposare l'uomo che deve spiare, il signor Alexander Sebastian, ma al contempo si è anche innamorata di un suo collega, colui che fa da intermediario tra lei e le altre spie che la dirigono, il signor Devlin. Nasce così un'avventura spionistica, ma condita di romanticismo.
Benché si tratti di un film di spionaggio, Hitchcock riesce a renderlo scorrevole e lineare, ma al contempo mai banale ed elementare. La trama si colloca a metà tra due generi, lo spionistico e la commedia sentimentale, e per questo può piacere ad un pubblico vasto ed eterogeneo. D'altronde, con due attori principali quali la Bergman e Grant, non poteva che essere altrimenti.
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tomdoniphon
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mercoledì 14 maggio 2014
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la chiave di hitchcock
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Oggi il cinema di Hitchcock ha fatto scuola ed è normale, visto che si tratta del più grande regista della Storia del Cinema: ma di Hitchcock si imita solo quello che è imitabile. In Notorious (una vetta del cinema), ad esempio, c'è un movimento di macchina che, in mano ad un qualsiasi regista sarebbe un semplice esercizio di stile, mentre per Hitchcock è assolutamente indispensabile: è il famoso dolly che va dal totale della festa fino al dettaglio della chiave che la Bergman stringe in una mano. Come osserva Amelio, "Questo è il modo di dire in una sola inquadratura: tutti si stanno divertendo, ma non si accorgono che c'è una tempesta nell'aria, una tempesta racchiusa in una piccola chiave".
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Oggi il cinema di Hitchcock ha fatto scuola ed è normale, visto che si tratta del più grande regista della Storia del Cinema: ma di Hitchcock si imita solo quello che è imitabile. In Notorious (una vetta del cinema), ad esempio, c'è un movimento di macchina che, in mano ad un qualsiasi regista sarebbe un semplice esercizio di stile, mentre per Hitchcock è assolutamente indispensabile: è il famoso dolly che va dal totale della festa fino al dettaglio della chiave che la Bergman stringe in una mano. Come osserva Amelio, "Questo è il modo di dire in una sola inquadratura: tutti si stanno divertendo, ma non si accorgono che c'è una tempesta nell'aria, una tempesta racchiusa in una piccola chiave". Il cinema di Hitchcock, ce lo ha insegnato Truffaut, era inscindibilmente legato al suo carattere: egli, emarginato fin da adolescente a causa del suo fisico, era un nevrotico e cercava di imporre al pubblico le sue ossessioni. In Notorious, il pubblico è ovviamente portato ad identificarsi in Cary Grant o Ingrid Bergman; ma lui no, lui si rivedeva nel "cattivo" Claude Rains che, in piena notte, entra timidamende nella camera di sua madre e, come un piccolo scolaretto, le confessa: "Mamma ho sposato una spia americana...". Notorious, al pari de "La donna che visse due volte", "Intrigo internazionale" e "Gli uccelli", rappresenta l'apice del cinema di Hitchcock, caratterizzato dalla assoluta mancanza di scene inutili (lui amava dire: "il Cinema è la vita senza i momenti di noia"). Da vedere e rivedere.
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paolo 67
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domenica 6 novembre 2011
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hitchcock e il novecento
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Come ha confermato Hitchcock, la storia di "Notorious" è il vecchio conflitto tra amore e dovere. Malgrado tutte le connotazioni criminali possibili, il nazista interpretato da Claud Rains è simpatico perchè vittima della sua stessa passione e perchè ama la Bergman più intensamente di Cary Grant. Il film è anche ironico, e fa in modo che il dramma psicologico abbia il sopravvento sulla trama spionistica, che data l'ambiguità di Hitchcock è convenzionale e manichea solo in superficie, operando una contaminazione tra i mondi e le condizioni nei quali si può vedere anche una lontana primogenitura (che apparirà più evidente in "Intrigo internazionale"), colla complessità sotto la vernice lucente, dei migliori 007.
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Come ha confermato Hitchcock, la storia di "Notorious" è il vecchio conflitto tra amore e dovere. Malgrado tutte le connotazioni criminali possibili, il nazista interpretato da Claud Rains è simpatico perchè vittima della sua stessa passione e perchè ama la Bergman più intensamente di Cary Grant. Il film è anche ironico, e fa in modo che il dramma psicologico abbia il sopravvento sulla trama spionistica, che data l'ambiguità di Hitchcock è convenzionale e manichea solo in superficie, operando una contaminazione tra i mondi e le condizioni nei quali si può vedere anche una lontana primogenitura (che apparirà più evidente in "Intrigo internazionale"), colla complessità sotto la vernice lucente, dei migliori 007. Come le è capitato altre volte, il volto angelico di Ingrid Bergman è perfetto in una parte da depravata, e Grant appare sì mefistofelico, ma anche sempre amaro. Estremamente intelligente, il film è eccezionale anche per fluidità narrativa e il virtuosismo delle sequenze (celebre quella che dal totale dall'alto della sala da ballo porta al primo piano della chiave nella mano della Bergman). Come avviene in Ford e Kubrick, nelle regie autoritarie e ipercontrollate (tanto che Hitchcock disegnava personalmente gli storyboard delle inquadrature) dove è un pensiero rigoroso a tradursi nella forza delle immagini, anche nel cinema di Hitchcock il mondo implode nell'inquadratura, che a sua volta implode su se stessa, in un'immagine onirica e allucinata che non tradisce scorie di lavorazione (tanto che i film di Hitchcock si gustano con gran piacere in tv). L'influenza espressionista (Il regista esordì come traduttore delle didascalie dei film muti europei) lo accomuna invece a Lubitsch, col quale condivide l'estetica dell'inquadratura di per sè gratificante, appagante (qui con uno splendido bianco e nero satinato). Nella sua essenzialità e sorprendente modernità sia nei contenuti (gli oggetti si sostituiscono ai valori, ogni cosa può nasconderne ogni altra, tutto si annulla intorno alle passioni) che nello stile, efficace tanto più perchè sobrio, scabro, secco, apparentemente semplice (che ricorda un po' "La dolce vita", che in una sua versione è un tema del film) e in realtà di una sottigliezza superba, questo straordinario, perfetto connubio di thrilling spionistico, commedia sofisticata, melodramma sentimentale e introspezione psicologica è uno dei capolavori assoluti di Hitchcock, maestro a cui nella storia del cinema pochi si possono confrontare. Non perdendo di emozione e di divertimento l'ennesima volta che lo si rivede, "Notorious" è uno di quei film che migliorano col passare degli anni, rivelando tutta la profondità nascosta e la discreta estrema sensibilità del suo autore, la sua problematica morale sotto l'apparente costruzione astratta e commercialmente redditizia di strutture portate alla perfezione .
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il cinefilo
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lunedì 30 agosto 2010
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spy story di grandissimo livello stilistico
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TRAMA:La figlia di una spia nazista(l'attrice è Ingrid Bergman)viene convinta da un americano(Cary Grant)a infiltrarsi come moglie nella residenza di un nazista per carpirne i segreti...COMMENTO:I due attori"immortali"Cary Grant e Ingrid Bergman(interprete di ammaliante bellezza)sono una delle coppie più belle del cinema di Alfred Hitchcock insieme al duo James Stewart-Grace Kelly de LA FINESTRA SUL CORTILE.
L'impianto narrativo del film riesce a fondere magistralmente il cinema rosa con quello di spionaggio e questa"mescolanza di generi"è pienamente riuscita con un abilità perfettamente degna del grande regista inglese.
Durante la visione del film è possibile notare l'emergere(anche se in secondo piano)di un altro tema molto caro a Hitchcock che riguarda il rapporto madre-figlio/a(il nazista e la sua terribile mamma)che verrà intensificato(fino a farne diventare uno degli assi portanti della narrazione)in future opere come PSYCO,MARNIE e anche nel film GLI UCCELLI.
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TRAMA:La figlia di una spia nazista(l'attrice è Ingrid Bergman)viene convinta da un americano(Cary Grant)a infiltrarsi come moglie nella residenza di un nazista per carpirne i segreti...COMMENTO:I due attori"immortali"Cary Grant e Ingrid Bergman(interprete di ammaliante bellezza)sono una delle coppie più belle del cinema di Alfred Hitchcock insieme al duo James Stewart-Grace Kelly de LA FINESTRA SUL CORTILE.
L'impianto narrativo del film riesce a fondere magistralmente il cinema rosa con quello di spionaggio e questa"mescolanza di generi"è pienamente riuscita con un abilità perfettamente degna del grande regista inglese.
Durante la visione del film è possibile notare l'emergere(anche se in secondo piano)di un altro tema molto caro a Hitchcock che riguarda il rapporto madre-figlio/a(il nazista e la sua terribile mamma)che verrà intensificato(fino a farne diventare uno degli assi portanti della narrazione)in future opere come PSYCO,MARNIE e anche nel film GLI UCCELLI.
Questo bellissimo film(degno di essere visto e rivisto più volte)può vantare almeno una sequenza memorabile quale la famosa scena del bacio nella cantina(considerato il bacio più lungo della storia del cinema)e rivela una maggiore cura del regista,mediante l'accurato uso della cinepresa,dei dettagli fondamentali allo svolgimento della storia(la chiave e le bottiglie)e si può affermare che tutti questi elementi rendono pienamente comprensibile la fama di questa pellicola.
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luigi chierico
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domenica 29 giugno 2014
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per gli amanti del cinema
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Era appena finita la seconda guerra mondiale quando il genio del brivido realizzò nel 1946 questo film,concepito nel 1944, sulla presenza in America,e soprattutto in Brasile, di organizzazioni filo naziste. La storia degli anni a seguire gli hanno dato tanta ragione, quasi fosse stato un veggente. Il film all’epoca ebbe un enorme successo, e lo ha ancora, sia per chi lo conosce che per chi lo vede per la prima volta. Il bello non muore mai. In questo film tutto è bello : la fotografia in bianco e nero, la trama, le riprese, le trovate, la suspense e soprattutto tutti gli attori. Cary Grant, tanto caro ad Hitchcock, vedi “Il sospetto” e a seguire“Caccia la ladro” e “Intrigo internazionale”, unisce al fascino maschile la bravura del grande interprete.
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Era appena finita la seconda guerra mondiale quando il genio del brivido realizzò nel 1946 questo film,concepito nel 1944, sulla presenza in America,e soprattutto in Brasile, di organizzazioni filo naziste. La storia degli anni a seguire gli hanno dato tanta ragione, quasi fosse stato un veggente. Il film all’epoca ebbe un enorme successo, e lo ha ancora, sia per chi lo conosce che per chi lo vede per la prima volta. Il bello non muore mai. In questo film tutto è bello : la fotografia in bianco e nero, la trama, le riprese, le trovate, la suspense e soprattutto tutti gli attori. Cary Grant, tanto caro ad Hitchcock, vedi “Il sospetto” e a seguire“Caccia la ladro” e “Intrigo internazionale”, unisce al fascino maschile la bravura del grande interprete. Ingrid Bergman, già con lo stesso regista nell’altrettanto famoso film “Io ti salverò”, è presente con la sua bellezza e la sua bravura, superiore al compagno di lavoro. Claude Reins,già con Ingrid in “Casablanca”, è bravissimo sebbene impacciato nella parte di innamorato, parte che non gli si addice, Leopoldine Konstantin e Louis Calhern sempre bravi come attori non protagonisti.Tra loro, attore non protagonista,come sempre, Alfred Hitchcock, che appare fugacemente tra gli invitati alla festa di Alexander Sebastian(Claude Reins).Senza svelare i segreti tenuti nascosti in cantina dal regista, credo che meriti una riflessione sul rapporto dei due protagonisti : T.R.Devlin (Cary Grant) e Elena Huberman(Ingrid Bergman),e su alcune riprese.
La coppia di innamorati si trova di fronte al dilemma: seguire i propri sentimenti, ciò che il cuore comanda, ovvero un impegno preso,costi quel che costi.Obbedire alla voce del cuore o a quella del padrone? Altro dilemma, che dividerà gli spettatori tra i pro e i contrari, è dato da chi dei due deve decidere per sé e quindi per l’altro? Il classico:”vuoi andare o vuoi restare? E di rimando:”Tu vuoi che me ne vada o che resti?”, in genere si finisce col fare ciò che nessuno vorrebbe che sin facesse, l’orgoglio subentra alla ragione. Ha sbagliato Devlin o Elena?, questo il dilemma, a voi “l’ardua sentenza”. Alla trama avvincente, sempre nuova,del noto regista, e alla sua fugace apparizione, si aggiungono lue famose riprese e tecniche d’uso della macchina o macchine da presa(vedi nel film “Hitchcock” per le riprese di Psyco e da manuale nel film “Nodo alla gola”).
La bellissima Elena farà uso dei magnifici cappelli d’epoca, dalle larghe falde, ma non riuscirà sempre a nascondere il suo volto, che cerca di volgere altrove quando va a cavallo(bellissima inquadratura).Il suo sguardo, confuso anche da uno stato di ebbrezza, penetrando attraverso il vetro di un bicchiere vede l’immagine di Devlin distorta,e così noi con lei potremo vedere Cary Grant occupare l’intero schermo in diagonale;una ripresa eccezionale e di grande effetto.
I film americani ci mostrano spesso case sontuose con grandi scalinate che scendono a mezz’arco per rendere più solenne l’arrivo della protagonista, ricordo ad esempio quella di “Via col vento” da cui scende Rossella O’Hara. In questo film si svolge la scena madre ed effettivamente il regista ci dona un’inquadratura ed un’azione girata con grande maestria. Non conta la storia, ma come è narrata attraverso le immagini. Poco importa sapere se Alexander e sua madre madame Anna organizzino in casa incontri a base di champagne ed altro, simili a quelli di Fred e Karin nel recente romanzo ”Il profumo delle foglie di limone”, il film va visto.
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gianleo67
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martedì 3 aprile 2012
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il club del '34
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La bellissima e spregiudicata figlia di un americano filonazista condannato per alto tradimento alla fine della 2° guerra mondiale, viene 'agganciata' da un prestante agente deI servizi segreti americani e poi scaricata per un lavoro sotto copertura in quel di Rio de Janeiro. Missione: sedurre il presunto capo di una congrega di crucchi cospiratori.Seguono trame, drammi e colpi di scena. Siamo dalle parti del 'Prigioniero di Amsterdam' ma con una cornice narrativa più credibile e con un'atmosfera di totale disincanto.Qua è la' concessioni al melodramma ma nel complesso è una Spy story venata di mistero e di cinismo con un Cary Grant credibile ed una Bergman mai così affascinante nel ruolo di novella Mata Hari.
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La bellissima e spregiudicata figlia di un americano filonazista condannato per alto tradimento alla fine della 2° guerra mondiale, viene 'agganciata' da un prestante agente deI servizi segreti americani e poi scaricata per un lavoro sotto copertura in quel di Rio de Janeiro. Missione: sedurre il presunto capo di una congrega di crucchi cospiratori.Seguono trame, drammi e colpi di scena. Siamo dalle parti del 'Prigioniero di Amsterdam' ma con una cornice narrativa più credibile e con un'atmosfera di totale disincanto.Qua è la' concessioni al melodramma ma nel complesso è una Spy story venata di mistero e di cinismo con un Cary Grant credibile ed una Bergman mai così affascinante nel ruolo di novella Mata Hari. Ragion di stato e Ragioni del cuore in costante conflitto costituiscono il motore della storia e delle dinamiche nel rapporto tra i protagonisti. La tecnica è come sempre eccelsa: memorabili sequenze aeree e repentini tagli in primo piano a sottolineare gli elementi rivelatori del tradimento e del sospetto. Agghiacciante la sequenza finale della porta che si chiude alle spalle di uno sgomento Sebastian che incede atterrito verso il suo fatale destino di 'traditore' e che sembra separare due Mondi in conflitto che si sono appena sfiorati.Colonna sonora di romantico mistero e suggestioni barocche. Una delle vette di Hitchcock.
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emmylemmon xd
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sabato 13 luglio 2013
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esemplare
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Semplicemente perfetto, "Notorius, l'amante perduta" è, a mio parere, l'opera migliore di Alfred Hitchcock. Intensamente poetico, ricco di suspence, ma soprattutto di un cast stellare, alias il carismatico Cary Grant e la divina Ingrid Bergman, "Notorius" ha una trama molto semplice, ma altrettanto affascinante: la giovane e bella Alicia (Bergman), figlia di una spia tedesca, è costretta, suo malgrado, a sposare il presunto capo di un gruppo nazista, Alessio Sebastian, per conto del governo americano. Il film è quasi totalmente incentrato sulle paure, i dubbi, i sentimenti della protagonista, innamorata dell' affascinante agente segreto Devlin (Grant); è impossibile non provare una certa tenerezza (o pena) per Ingrid Bergman, che in questo film ha dato il meglio di sè, dimostrando grandissime capacità recitative.
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Semplicemente perfetto, "Notorius, l'amante perduta" è, a mio parere, l'opera migliore di Alfred Hitchcock. Intensamente poetico, ricco di suspence, ma soprattutto di un cast stellare, alias il carismatico Cary Grant e la divina Ingrid Bergman, "Notorius" ha una trama molto semplice, ma altrettanto affascinante: la giovane e bella Alicia (Bergman), figlia di una spia tedesca, è costretta, suo malgrado, a sposare il presunto capo di un gruppo nazista, Alessio Sebastian, per conto del governo americano. Il film è quasi totalmente incentrato sulle paure, i dubbi, i sentimenti della protagonista, innamorata dell' affascinante agente segreto Devlin (Grant); è impossibile non provare una certa tenerezza (o pena) per Ingrid Bergman, che in questo film ha dato il meglio di sè, dimostrando grandissime capacità recitative.A differenza di molte opere di Sir Alfred, quali "La finestra sul cortile" o "Intrigo Inernazionale", "Notorius" è quasi totalmente privo di humor, ad eccezione di qualche sarcastica battuta di Cary Grant, come "Ho avuto sempre paura delle donne, ma so cavarmela", che è entrata nella storia del cinema. Inoltre Hitchcock adopera una delle sue tecniche più note in questo film,ossia l'utilizzo del McGuffin, ovvero un oggetto di poca importanza ma che occupa i principali momenti di suspence, rappresentati in questo caso da una bottiglia contenente dell'uranio ( presumibilmente per la costruzione di una bomba atomica) e dalla chiave della cantina . Il finale, che non sto a svelare, è stato definito "uno dei più pietrificati e rigorosi della storia del cinema", grazie alla capacità del regista di lasciare a bocca aperta e con il fiato sospeso. Insomma, c'è davvero poco da dire: "Notorius" è un film stupendo, profondamente pessimista, che scava nella mente dell'essere umano. Da vedere assolutamente!
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blacky
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mercoledì 13 ottobre 2010
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hitchcock combina una miscela perfetta
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Notorius è una delle spy story più coinvolgenti della storia del cinema. Il magnetismo di questo capolavoro è generato da una miscela di talenti:il primo è quello del regista Hitchcock e della sua straordinaria tecnica narrativa, grazie alla quale ci regala inquadrature di altissimo livello per scene in cui il patos raggiunge più volte il climax. Poi ovviamente ci sono i due fantastici protagonisti: Cary Grant simbolo dello stile e dell'eleganza incontra il suo corrispondente femminile in Ingrid Bergman, attrice dallo sguardo acuto e penetrante il cuore del pubblico.
Oltre che una spy story, Notorius è anche una storia d'amore appassionante, in cui la drammaticità è ben dosata come la suspense.
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Notorius è una delle spy story più coinvolgenti della storia del cinema. Il magnetismo di questo capolavoro è generato da una miscela di talenti:il primo è quello del regista Hitchcock e della sua straordinaria tecnica narrativa, grazie alla quale ci regala inquadrature di altissimo livello per scene in cui il patos raggiunge più volte il climax. Poi ovviamente ci sono i due fantastici protagonisti: Cary Grant simbolo dello stile e dell'eleganza incontra il suo corrispondente femminile in Ingrid Bergman, attrice dallo sguardo acuto e penetrante il cuore del pubblico.
Oltre che una spy story, Notorius è anche una storia d'amore appassionante, in cui la drammaticità è ben dosata come la suspense.
Un capolavoro, un film che è stato esempio per molti altri fino ad ora e anche prossimi certamente.
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alex62
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domenica 8 giugno 2014
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l'amore è famigerato, malfamato
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Quanti film possono vantarsi di essere considerati “capolavori”? Probabilmente non si potrebbe arrivare, ripercorrendo l'ormai ultracentenaria storia del cinema, a poche decine, forse solo due o tre al massimo... Come lasciare fuori “Notorius”?! Tanti si sono dati a “esercizi virtuositici” tendenti a dimostrare il reale “affair” tra questa bellissima Ingrid Bergman, probabilmente mai più tanto affascinante, ma cosa valgono questi esercizi: il cinema rimane finzione, anzi, meglio, invenzione, nel senso più alto del termine, quello -artistico-, quando è vera arte! E qui ci troviamo di fronte a una forma compiuta; non vorrei azzardare paragoni, ma, ripensando alla bellezza di film come questo o come, per esempio “Casablanca” (ancora protagonista I.
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Quanti film possono vantarsi di essere considerati “capolavori”? Probabilmente non si potrebbe arrivare, ripercorrendo l'ormai ultracentenaria storia del cinema, a poche decine, forse solo due o tre al massimo... Come lasciare fuori “Notorius”?! Tanti si sono dati a “esercizi virtuositici” tendenti a dimostrare il reale “affair” tra questa bellissima Ingrid Bergman, probabilmente mai più tanto affascinante, ma cosa valgono questi esercizi: il cinema rimane finzione, anzi, meglio, invenzione, nel senso più alto del termine, quello -artistico-, quando è vera arte! E qui ci troviamo di fronte a una forma compiuta; non vorrei azzardare paragoni, ma, ripensando alla bellezza di film come questo o come, per esempio “Casablanca” (ancora protagonista I.B.), l'unica realizzazione artistica che viene in mente è “La Traviata” di Giuseppe Verdi: l'opera perfetta! Strano che anche lì ci fossero degli imbarazzanti (per l'epoca) richiami autobiografici. La relazione fra Verdi e la Strepponi conobbe un lieto fine però, a differenza della povera signora dalle camelie... Dunque quella scena della cena a base di pollo freddo, quell'altra della discesa delle scale dell'abitazione del marito filonazista, ormai scoperto e destinato ad essere ucciso...toccano i vertici virtuosistici di un'arte che ha più saputo ripetersi. Vedete, anche nelle sequenze appena menzionate, così come accade sempre nel cinema (?), tutto è finzione, addirittura finzione nella finzione... L'agente segreto Devlin, un Cary Grant finalmente non “azzimato”, deve trovare le parole per comunicare a Elena (I.B.) che è arrivato il momento di agire... Nell'altra scena, Alessio, con la complicità di sua madre, sta avvelenando Elena, perché ormai la sospetta di essere una spia americana...I “compari” di Alessio sono arrivati alla conclusione che occorra toglierlo di mezzo.
La famosa, imbattibile scena del pollo freddo (anche quello non esiste e non sarà consumato) prevede il bacio più lungo della storia del cinema (fino a quel momento) e quel genio inimitabile di Hitchcock, per passare la censura, lo spezzettò in tanti baci brevi, meravigliosi...
In entrambe le scene è protagonista un abbraccio fra I.B. e Cary Grant: nella prima è un abbraccio intenso, sensuale, una esemplificazione memorabile del vero amore; nella seconda Cary Grant, disobbedendo agli ordini, è corso al capezzale di I.B. per salvarla dall'avvelenamento. I due nodi drammatici del film prevedono un abbraccio. Forse il segreto per cui è sacrosanto definire “Notorius” un capolavoro è perché dice qualcosa di inedito (certo Shakespeare l'aveva già scritto, ma chi altri?!?) sull'amore che si declina in sofferenza per l'ipocrisia dei rapporti che impone il mondo; che non cambia, anzi aumenta nonostante la distanza e l'impossibilità di viverlo congiunti; che, nonostante la pesante ipoteca di un passato familiare vergognoso, sia pronto a ricominciare ad ogni svolta...
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