elgatoloco
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lunedì 3 agosto 2020
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ever sir alfred
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"Notorious"(sir Alfred Hitchcock, 1946, da un romanzo di John Taiton Foote"The Song of the Dragon", sceneggiato dal grande autore.regista con la collaborazione di Ben Hecht e del drammaturgo Clifford Odets, dove del romanzo di partenza, scritto un quarto di secolo prima, rimane ben poco)è anche linguisticamente intrigante. vuol dire"noto, famoso", ma anche"noto"nel senso di "scandaloso", come il comportamento inizale dell'alllora bellissima Ingrid Bergman, ubriaca ma compos sui anche nell'adescamento dell'agente segreto USA che incarica lei di indagare sull'ambiente nazista del padre, spia appunto nazista(si sopprime con la classica"pastiglia di cianuro", dopo essere stato condannato a venti anni di carcere).
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"Notorious"(sir Alfred Hitchcock, 1946, da un romanzo di John Taiton Foote"The Song of the Dragon", sceneggiato dal grande autore.regista con la collaborazione di Ben Hecht e del drammaturgo Clifford Odets, dove del romanzo di partenza, scritto un quarto di secolo prima, rimane ben poco)è anche linguisticamente intrigante. vuol dire"noto, famoso", ma anche"noto"nel senso di "scandaloso", come il comportamento inizale dell'alllora bellissima Ingrid Bergman, ubriaca ma compos sui anche nell'adescamento dell'agente segreto USA che incarica lei di indagare sull'ambiente nazista del padre, spia appunto nazista(si sopprime con la classica"pastiglia di cianuro", dopo essere stato condannato a venti anni di carcere). Ambiente tra gli States(solo all'inizio)e il Brasile, paese favorito, insieme all'Argentina, dai boss nazisti per sfuggire alla giustizia. Straordinario, questo film, per la capacità di mantenere, attraverso climax e anticlimax nella dose assolutamente adeguata, la suspense, che consiste nel mostrare come la protagonista, di suo antinazista ma che si è dovuta sposare, solo per finta, con un nazista amico del padre(CLaude Rains, attore bravisismo, non meno dei protagonisti Bergman e Cary Grant), riesca a sfuggire, anche quando diveien chiara la sua relazione con il secret agent USA, alla cricca nazista, che ha nella madre di Rains, l'attrice Leopoldine Konstantin, famosa per le sue prove con il Deutsches Theater di Max Reinhardt, poco nota altrimenti al cinema, una sorta di"corifea", Film di spionaggio, thriller, d'amore e tutto questo in maniera mirabile-bastrebbe l'ultima scena, della chiusura della porta della casa del marito nazista, dove se ne puà senza difficoltà prevedere la fine. Grande Hitchcock, come sempre. Niente a che vedere con un pur notevole"Rancho Notorious", western certo notevole di Fritz Lang(1952)e poi con la canzoncina dei Duran Durant degli anni 1980, che pure vorrebbe richiamarsi al film... El Gato
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samanta
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martedì 5 novembre 2019
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non bere il caffè ...
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Il film del 1946 vede riunito un copia di attori cari ad Hitchcock : Cary Grant che aveva girato con lui Il sospetto (seguiranno Caccia al ladro e Intrigo internazionale) e Ingrid Bergman che aveva girato Io ti salverò (seguirà Il peccato di Lady Considine), quest'ultima rappresenterà la sua figura iconica, con la sua bellezza algida, bionda con gli occhi azzurri, dopo la sua fuga in Italia, anni dopo Hitch riuscirà a trovare una sostituta che diventerà in assoluto la sua attrice preferita: Grace Kelly.
Elena Huberman (Ingrid Bergman) è figlia di una spia tedesca nazista processato e condannato, la figlia riprova il suo comportamento.
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Il film del 1946 vede riunito un copia di attori cari ad Hitchcock : Cary Grant che aveva girato con lui Il sospetto (seguiranno Caccia al ladro e Intrigo internazionale) e Ingrid Bergman che aveva girato Io ti salverò (seguirà Il peccato di Lady Considine), quest'ultima rappresenterà la sua figura iconica, con la sua bellezza algida, bionda con gli occhi azzurri, dopo la sua fuga in Italia, anni dopo Hitch riuscirà a trovare una sostituta che diventerà in assoluto la sua attrice preferita: Grace Kelly.
Elena Huberman (Ingrid Bergman) è figlia di una spia tedesca nazista processato e condannato, la figlia riprova il suo comportamento. Ad un party conosce un agente USA: Devlin (Cary Grant) ed accetta di andare in Brasile dove un gruppo di tedeschi nazisti sta complottando. Accetta di sposare uno di questi: Sebastian (Claude Rains) malgrado sia innamorata di Devlin, dopo vari episodi tra cui anche una rottura tra i due, riesce a scoprire che nella cantina della casa di Sebastian numerose bottiglie contengono una strana polvere che si scoprirà essere uranio. Grazie ad Elena Devlin riesce a impadronirsi di una bottiglia che contiene questa polvere, ma Elena scoperta viene a sua insaputa avvelenata lentamente con un veleno messo nel caffè dal marito e dalla suocera, viene salvata in extremis da Devlin, mentre Sebastian per la sua imprudenza va incontro alla morte da parte dei suoi compari.
Il film denota innanzitutto la precisione e la capacità di gestire la macchina di ripresa al meglio da parte del regista, non c'è un fotogramma sprecato in tutto il film alcune scene sono un caplavoro, come la festa data da Sebastian e che permetterà a Devlin di trafugare una bottiglia grazie alla chiave datagli da Elena , l'inquadratura comincia dall'alto della grande scalinata con gli invitati piccoli, abbassandosi lentamente sino a fissarsi sulla piccola chiave tenuta in mano da Elena.
Alcuni temi di Hitch li vedremo in altri film: la discesa dalla scalinata di Devlin che sorregge Elena malata con a fianco Sebastian sotto ricatto (la vedremo simile in L'uomo che sapeva troppo), la folle corsa in auto di Elena (la si vedrà in Caccia al ladro con alla guida Grace Kelly) un'altra tema ricorrente è la madre possessiva in questo caso di Sebastian, (che abbiamo visto ad esempio in Psyco). Il film è noto per il lungo bacio (3 minuti) tra Elena e Devlin rappresentato in un voluttuoso piano sequenza , in realtà per non infrangere il codice morale di Hollywood vigente che permetteva pochi secondi, Hitch escogitò la ripresa di tanti piccolli baci tra una parola e l'altra.
I dialoghi sono intelligenti, asciutti non una parola di troppo, la suspence è continua data anche da piccole gesti o situazioni banali come la tazzina di caffè avvelanato destinato ad Elena e che il dottore per sbaglio sta per prendere, ottima la fotografia in bianco nero. L'interpretazione è eccellente, merita un plauso Claude Rains (il capo della polizia in Casablanca) che interpreta la sofferenza del marito innamorato che scopre che la moglie è una spia.
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elgatoloco
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giovedì 16 agosto 2018
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tutto, in hitchcock
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"Notorious"(1946, sir Alfred Hitchcock), già nel titolo ha in sé l'ambiguità che non rimane nel titolo italiano-dove il moralismo degasperiano /democristiano del Dopoguerra impone di aggiungere"L'amante perduta", un'0aggiunta che falsa quatno Hitch vuole esprimere mostrando, nelle prime scene, la Bergman, protagonista nella parte della figlia di una spia nazista, una donna in crisi, tra alcol e troppe(?)frequentazioni sentimentali. Il resto del film , tra famosa love-story, con il bacio lunghissimo e spy-story(Hitchcock ha frequentato il genere in vari altri film, da"The Man who know Too Much"/1934, poi in remake 1956), a"Sabotage"(1940)a"North by Northwest"(1959)a"Tom Curtain"(1966).
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"Notorious"(1946, sir Alfred Hitchcock), già nel titolo ha in sé l'ambiguità che non rimane nel titolo italiano-dove il moralismo degasperiano /democristiano del Dopoguerra impone di aggiungere"L'amante perduta", un'0aggiunta che falsa quatno Hitch vuole esprimere mostrando, nelle prime scene, la Bergman, protagonista nella parte della figlia di una spia nazista, una donna in crisi, tra alcol e troppe(?)frequentazioni sentimentali. Il resto del film , tra famosa love-story, con il bacio lunghissimo e spy-story(Hitchcock ha frequentato il genere in vari altri film, da"The Man who know Too Much"/1934, poi in remake 1956), a"Sabotage"(1940)a"North by Northwest"(1959)a"Tom Curtain"(1966). Fomidabile bianco e nero, con la formidabile totale del ballo, passando-con uno stacco di camera- alla"particolare"della stanza-cantina dei vini, con il segreto nella bottiglia, dove, volendo, trovaimo poi adombrata la questione dell'avvelenamento di Alicia, alias la Bergman, in un film nel quale Cary Grant è"disegnato"quale spia del controspionaggio USA(il britannico sir Alfred era sempre stato convintamente dalla parte giusta...), dunque come personaggio positvo ma con quel margine di enigma che è di ogni spia, comunque... Claude Rains , dal canto suo, rende perfettamente l'ambiguità di un "vilain"(nazista)che si innamora di Alicia, ma da parte sua è più che altro condizionato dalla madre, una"fanatica della folle causa". Uno di quei film che segnano un'epoca, un modo di fare cinema(dopo il "Hitchcock Touch"impossibile fare cinema senza tenerne conto)che rimane"assoluto", una storia inmitabile, che deriva, ma in modo"molto critico"dal raccontro"The Song of the Dragon"di John Taintor Foote, neppure riportato nei titoli di testa, tali sono le libertà che si sono presi Ben Hecht, sir Alfred e Clifford Odets, sceneggiatori, scrivendo il film che con l'originale narrativo ha ben poco, ormai, a che vedere... El Gato
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il befe
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sabato 7 febbraio 2015
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che coppia
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luigi chierico
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domenica 29 giugno 2014
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per gli amanti del cinema
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Era appena finita la seconda guerra mondiale quando il genio del brivido realizzò nel 1946 questo film,concepito nel 1944, sulla presenza in America,e soprattutto in Brasile, di organizzazioni filo naziste. La storia degli anni a seguire gli hanno dato tanta ragione, quasi fosse stato un veggente. Il film all’epoca ebbe un enorme successo, e lo ha ancora, sia per chi lo conosce che per chi lo vede per la prima volta. Il bello non muore mai. In questo film tutto è bello : la fotografia in bianco e nero, la trama, le riprese, le trovate, la suspense e soprattutto tutti gli attori. Cary Grant, tanto caro ad Hitchcock, vedi “Il sospetto” e a seguire“Caccia la ladro” e “Intrigo internazionale”, unisce al fascino maschile la bravura del grande interprete.
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Era appena finita la seconda guerra mondiale quando il genio del brivido realizzò nel 1946 questo film,concepito nel 1944, sulla presenza in America,e soprattutto in Brasile, di organizzazioni filo naziste. La storia degli anni a seguire gli hanno dato tanta ragione, quasi fosse stato un veggente. Il film all’epoca ebbe un enorme successo, e lo ha ancora, sia per chi lo conosce che per chi lo vede per la prima volta. Il bello non muore mai. In questo film tutto è bello : la fotografia in bianco e nero, la trama, le riprese, le trovate, la suspense e soprattutto tutti gli attori. Cary Grant, tanto caro ad Hitchcock, vedi “Il sospetto” e a seguire“Caccia la ladro” e “Intrigo internazionale”, unisce al fascino maschile la bravura del grande interprete. Ingrid Bergman, già con lo stesso regista nell’altrettanto famoso film “Io ti salverò”, è presente con la sua bellezza e la sua bravura, superiore al compagno di lavoro. Claude Reins,già con Ingrid in “Casablanca”, è bravissimo sebbene impacciato nella parte di innamorato, parte che non gli si addice, Leopoldine Konstantin e Louis Calhern sempre bravi come attori non protagonisti.Tra loro, attore non protagonista,come sempre, Alfred Hitchcock, che appare fugacemente tra gli invitati alla festa di Alexander Sebastian(Claude Reins).Senza svelare i segreti tenuti nascosti in cantina dal regista, credo che meriti una riflessione sul rapporto dei due protagonisti : T.R.Devlin (Cary Grant) e Elena Huberman(Ingrid Bergman),e su alcune riprese.
La coppia di innamorati si trova di fronte al dilemma: seguire i propri sentimenti, ciò che il cuore comanda, ovvero un impegno preso,costi quel che costi.Obbedire alla voce del cuore o a quella del padrone? Altro dilemma, che dividerà gli spettatori tra i pro e i contrari, è dato da chi dei due deve decidere per sé e quindi per l’altro? Il classico:”vuoi andare o vuoi restare? E di rimando:”Tu vuoi che me ne vada o che resti?”, in genere si finisce col fare ciò che nessuno vorrebbe che sin facesse, l’orgoglio subentra alla ragione. Ha sbagliato Devlin o Elena?, questo il dilemma, a voi “l’ardua sentenza”. Alla trama avvincente, sempre nuova,del noto regista, e alla sua fugace apparizione, si aggiungono lue famose riprese e tecniche d’uso della macchina o macchine da presa(vedi nel film “Hitchcock” per le riprese di Psyco e da manuale nel film “Nodo alla gola”).
La bellissima Elena farà uso dei magnifici cappelli d’epoca, dalle larghe falde, ma non riuscirà sempre a nascondere il suo volto, che cerca di volgere altrove quando va a cavallo(bellissima inquadratura).Il suo sguardo, confuso anche da uno stato di ebbrezza, penetrando attraverso il vetro di un bicchiere vede l’immagine di Devlin distorta,e così noi con lei potremo vedere Cary Grant occupare l’intero schermo in diagonale;una ripresa eccezionale e di grande effetto.
I film americani ci mostrano spesso case sontuose con grandi scalinate che scendono a mezz’arco per rendere più solenne l’arrivo della protagonista, ricordo ad esempio quella di “Via col vento” da cui scende Rossella O’Hara. In questo film si svolge la scena madre ed effettivamente il regista ci dona un’inquadratura ed un’azione girata con grande maestria. Non conta la storia, ma come è narrata attraverso le immagini. Poco importa sapere se Alexander e sua madre madame Anna organizzino in casa incontri a base di champagne ed altro, simili a quelli di Fred e Karin nel recente romanzo ”Il profumo delle foglie di limone”, il film va visto.
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alex62
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domenica 8 giugno 2014
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l'amore è famigerato, malfamato
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Quanti film possono vantarsi di essere considerati “capolavori”? Probabilmente non si potrebbe arrivare, ripercorrendo l'ormai ultracentenaria storia del cinema, a poche decine, forse solo due o tre al massimo... Come lasciare fuori “Notorius”?! Tanti si sono dati a “esercizi virtuositici” tendenti a dimostrare il reale “affair” tra questa bellissima Ingrid Bergman, probabilmente mai più tanto affascinante, ma cosa valgono questi esercizi: il cinema rimane finzione, anzi, meglio, invenzione, nel senso più alto del termine, quello -artistico-, quando è vera arte! E qui ci troviamo di fronte a una forma compiuta; non vorrei azzardare paragoni, ma, ripensando alla bellezza di film come questo o come, per esempio “Casablanca” (ancora protagonista I.
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Quanti film possono vantarsi di essere considerati “capolavori”? Probabilmente non si potrebbe arrivare, ripercorrendo l'ormai ultracentenaria storia del cinema, a poche decine, forse solo due o tre al massimo... Come lasciare fuori “Notorius”?! Tanti si sono dati a “esercizi virtuositici” tendenti a dimostrare il reale “affair” tra questa bellissima Ingrid Bergman, probabilmente mai più tanto affascinante, ma cosa valgono questi esercizi: il cinema rimane finzione, anzi, meglio, invenzione, nel senso più alto del termine, quello -artistico-, quando è vera arte! E qui ci troviamo di fronte a una forma compiuta; non vorrei azzardare paragoni, ma, ripensando alla bellezza di film come questo o come, per esempio “Casablanca” (ancora protagonista I.B.), l'unica realizzazione artistica che viene in mente è “La Traviata” di Giuseppe Verdi: l'opera perfetta! Strano che anche lì ci fossero degli imbarazzanti (per l'epoca) richiami autobiografici. La relazione fra Verdi e la Strepponi conobbe un lieto fine però, a differenza della povera signora dalle camelie... Dunque quella scena della cena a base di pollo freddo, quell'altra della discesa delle scale dell'abitazione del marito filonazista, ormai scoperto e destinato ad essere ucciso...toccano i vertici virtuosistici di un'arte che ha più saputo ripetersi. Vedete, anche nelle sequenze appena menzionate, così come accade sempre nel cinema (?), tutto è finzione, addirittura finzione nella finzione... L'agente segreto Devlin, un Cary Grant finalmente non “azzimato”, deve trovare le parole per comunicare a Elena (I.B.) che è arrivato il momento di agire... Nell'altra scena, Alessio, con la complicità di sua madre, sta avvelenando Elena, perché ormai la sospetta di essere una spia americana...I “compari” di Alessio sono arrivati alla conclusione che occorra toglierlo di mezzo.
La famosa, imbattibile scena del pollo freddo (anche quello non esiste e non sarà consumato) prevede il bacio più lungo della storia del cinema (fino a quel momento) e quel genio inimitabile di Hitchcock, per passare la censura, lo spezzettò in tanti baci brevi, meravigliosi...
In entrambe le scene è protagonista un abbraccio fra I.B. e Cary Grant: nella prima è un abbraccio intenso, sensuale, una esemplificazione memorabile del vero amore; nella seconda Cary Grant, disobbedendo agli ordini, è corso al capezzale di I.B. per salvarla dall'avvelenamento. I due nodi drammatici del film prevedono un abbraccio. Forse il segreto per cui è sacrosanto definire “Notorius” un capolavoro è perché dice qualcosa di inedito (certo Shakespeare l'aveva già scritto, ma chi altri?!?) sull'amore che si declina in sofferenza per l'ipocrisia dei rapporti che impone il mondo; che non cambia, anzi aumenta nonostante la distanza e l'impossibilità di viverlo congiunti; che, nonostante la pesante ipoteca di un passato familiare vergognoso, sia pronto a ricominciare ad ogni svolta...
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tomdoniphon
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mercoledì 14 maggio 2014
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la chiave di hitchcock
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Oggi il cinema di Hitchcock ha fatto scuola ed è normale, visto che si tratta del più grande regista della Storia del Cinema: ma di Hitchcock si imita solo quello che è imitabile. In Notorious (una vetta del cinema), ad esempio, c'è un movimento di macchina che, in mano ad un qualsiasi regista sarebbe un semplice esercizio di stile, mentre per Hitchcock è assolutamente indispensabile: è il famoso dolly che va dal totale della festa fino al dettaglio della chiave che la Bergman stringe in una mano. Come osserva Amelio, "Questo è il modo di dire in una sola inquadratura: tutti si stanno divertendo, ma non si accorgono che c'è una tempesta nell'aria, una tempesta racchiusa in una piccola chiave".
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Oggi il cinema di Hitchcock ha fatto scuola ed è normale, visto che si tratta del più grande regista della Storia del Cinema: ma di Hitchcock si imita solo quello che è imitabile. In Notorious (una vetta del cinema), ad esempio, c'è un movimento di macchina che, in mano ad un qualsiasi regista sarebbe un semplice esercizio di stile, mentre per Hitchcock è assolutamente indispensabile: è il famoso dolly che va dal totale della festa fino al dettaglio della chiave che la Bergman stringe in una mano. Come osserva Amelio, "Questo è il modo di dire in una sola inquadratura: tutti si stanno divertendo, ma non si accorgono che c'è una tempesta nell'aria, una tempesta racchiusa in una piccola chiave". Il cinema di Hitchcock, ce lo ha insegnato Truffaut, era inscindibilmente legato al suo carattere: egli, emarginato fin da adolescente a causa del suo fisico, era un nevrotico e cercava di imporre al pubblico le sue ossessioni. In Notorious, il pubblico è ovviamente portato ad identificarsi in Cary Grant o Ingrid Bergman; ma lui no, lui si rivedeva nel "cattivo" Claude Rains che, in piena notte, entra timidamende nella camera di sua madre e, come un piccolo scolaretto, le confessa: "Mamma ho sposato una spia americana...". Notorious, al pari de "La donna che visse due volte", "Intrigo internazionale" e "Gli uccelli", rappresenta l'apice del cinema di Hitchcock, caratterizzato dalla assoluta mancanza di scene inutili (lui amava dire: "il Cinema è la vita senza i momenti di noia"). Da vedere e rivedere.
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renato c.
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lunedì 20 gennaio 2014
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patria o amore ?!
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Patria o amore? Cos'è più importante? I protagonisti scelgono entrambi la patria, soprattutto Cary Grant, ma di fronte alla donna amata che sta per morire avvelenta rischia il tutto e per tutto: patria si, ma salvando l'amore! Certo che il sacrificio è stato grande! Per amor di patria ha permesso che la donna amata sposasse un'altro (con annessi e connessi!), fingendosi freddo nei suoi confronti! Sposare poi un nemico per spiarlo! L'"happy-end" comunque non manca! Ed è bellissima la scena finale dove Sebastian rientra in casa dai suoi "soci" a darsi in olocausto! Ed il film finisce lì, col punto interrogativo; la porta che si chiude ed il "The end"! Un finale veramente degno del grande Hitchcock!
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emmylemmon xd
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sabato 13 luglio 2013
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esemplare
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Semplicemente perfetto, "Notorius, l'amante perduta" è, a mio parere, l'opera migliore di Alfred Hitchcock. Intensamente poetico, ricco di suspence, ma soprattutto di un cast stellare, alias il carismatico Cary Grant e la divina Ingrid Bergman, "Notorius" ha una trama molto semplice, ma altrettanto affascinante: la giovane e bella Alicia (Bergman), figlia di una spia tedesca, è costretta, suo malgrado, a sposare il presunto capo di un gruppo nazista, Alessio Sebastian, per conto del governo americano. Il film è quasi totalmente incentrato sulle paure, i dubbi, i sentimenti della protagonista, innamorata dell' affascinante agente segreto Devlin (Grant); è impossibile non provare una certa tenerezza (o pena) per Ingrid Bergman, che in questo film ha dato il meglio di sè, dimostrando grandissime capacità recitative.
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Semplicemente perfetto, "Notorius, l'amante perduta" è, a mio parere, l'opera migliore di Alfred Hitchcock. Intensamente poetico, ricco di suspence, ma soprattutto di un cast stellare, alias il carismatico Cary Grant e la divina Ingrid Bergman, "Notorius" ha una trama molto semplice, ma altrettanto affascinante: la giovane e bella Alicia (Bergman), figlia di una spia tedesca, è costretta, suo malgrado, a sposare il presunto capo di un gruppo nazista, Alessio Sebastian, per conto del governo americano. Il film è quasi totalmente incentrato sulle paure, i dubbi, i sentimenti della protagonista, innamorata dell' affascinante agente segreto Devlin (Grant); è impossibile non provare una certa tenerezza (o pena) per Ingrid Bergman, che in questo film ha dato il meglio di sè, dimostrando grandissime capacità recitative.A differenza di molte opere di Sir Alfred, quali "La finestra sul cortile" o "Intrigo Inernazionale", "Notorius" è quasi totalmente privo di humor, ad eccezione di qualche sarcastica battuta di Cary Grant, come "Ho avuto sempre paura delle donne, ma so cavarmela", che è entrata nella storia del cinema. Inoltre Hitchcock adopera una delle sue tecniche più note in questo film,ossia l'utilizzo del McGuffin, ovvero un oggetto di poca importanza ma che occupa i principali momenti di suspence, rappresentati in questo caso da una bottiglia contenente dell'uranio ( presumibilmente per la costruzione di una bomba atomica) e dalla chiave della cantina . Il finale, che non sto a svelare, è stato definito "uno dei più pietrificati e rigorosi della storia del cinema", grazie alla capacità del regista di lasciare a bocca aperta e con il fiato sospeso. Insomma, c'è davvero poco da dire: "Notorius" è un film stupendo, profondamente pessimista, che scava nella mente dell'essere umano. Da vedere assolutamente!
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gianleo67
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martedì 3 aprile 2012
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il club del '34
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La bellissima e spregiudicata figlia di un americano filonazista condannato per alto tradimento alla fine della 2° guerra mondiale, viene 'agganciata' da un prestante agente deI servizi segreti americani e poi scaricata per un lavoro sotto copertura in quel di Rio de Janeiro. Missione: sedurre il presunto capo di una congrega di crucchi cospiratori.Seguono trame, drammi e colpi di scena. Siamo dalle parti del 'Prigioniero di Amsterdam' ma con una cornice narrativa più credibile e con un'atmosfera di totale disincanto.Qua è la' concessioni al melodramma ma nel complesso è una Spy story venata di mistero e di cinismo con un Cary Grant credibile ed una Bergman mai così affascinante nel ruolo di novella Mata Hari.
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La bellissima e spregiudicata figlia di un americano filonazista condannato per alto tradimento alla fine della 2° guerra mondiale, viene 'agganciata' da un prestante agente deI servizi segreti americani e poi scaricata per un lavoro sotto copertura in quel di Rio de Janeiro. Missione: sedurre il presunto capo di una congrega di crucchi cospiratori.Seguono trame, drammi e colpi di scena. Siamo dalle parti del 'Prigioniero di Amsterdam' ma con una cornice narrativa più credibile e con un'atmosfera di totale disincanto.Qua è la' concessioni al melodramma ma nel complesso è una Spy story venata di mistero e di cinismo con un Cary Grant credibile ed una Bergman mai così affascinante nel ruolo di novella Mata Hari. Ragion di stato e Ragioni del cuore in costante conflitto costituiscono il motore della storia e delle dinamiche nel rapporto tra i protagonisti. La tecnica è come sempre eccelsa: memorabili sequenze aeree e repentini tagli in primo piano a sottolineare gli elementi rivelatori del tradimento e del sospetto. Agghiacciante la sequenza finale della porta che si chiude alle spalle di uno sgomento Sebastian che incede atterrito verso il suo fatale destino di 'traditore' e che sembra separare due Mondi in conflitto che si sono appena sfiorati.Colonna sonora di romantico mistero e suggestioni barocche. Una delle vette di Hitchcock.
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