renato c.
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lunedì 20 gennaio 2014
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patria o amore ?!
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Patria o amore? Cos'è più importante? I protagonisti scelgono entrambi la patria, soprattutto Cary Grant, ma di fronte alla donna amata che sta per morire avvelenta rischia il tutto e per tutto: patria si, ma salvando l'amore! Certo che il sacrificio è stato grande! Per amor di patria ha permesso che la donna amata sposasse un'altro (con annessi e connessi!), fingendosi freddo nei suoi confronti! Sposare poi un nemico per spiarlo! L'"happy-end" comunque non manca! Ed è bellissima la scena finale dove Sebastian rientra in casa dai suoi "soci" a darsi in olocausto! Ed il film finisce lì, col punto interrogativo; la porta che si chiude ed il "The end"! Un finale veramente degno del grande Hitchcock!
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emmylemmon xd
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sabato 13 luglio 2013
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esemplare
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Semplicemente perfetto, "Notorius, l'amante perduta" è, a mio parere, l'opera migliore di Alfred Hitchcock. Intensamente poetico, ricco di suspence, ma soprattutto di un cast stellare, alias il carismatico Cary Grant e la divina Ingrid Bergman, "Notorius" ha una trama molto semplice, ma altrettanto affascinante: la giovane e bella Alicia (Bergman), figlia di una spia tedesca, è costretta, suo malgrado, a sposare il presunto capo di un gruppo nazista, Alessio Sebastian, per conto del governo americano. Il film è quasi totalmente incentrato sulle paure, i dubbi, i sentimenti della protagonista, innamorata dell' affascinante agente segreto Devlin (Grant); è impossibile non provare una certa tenerezza (o pena) per Ingrid Bergman, che in questo film ha dato il meglio di sè, dimostrando grandissime capacità recitative.
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Semplicemente perfetto, "Notorius, l'amante perduta" è, a mio parere, l'opera migliore di Alfred Hitchcock. Intensamente poetico, ricco di suspence, ma soprattutto di un cast stellare, alias il carismatico Cary Grant e la divina Ingrid Bergman, "Notorius" ha una trama molto semplice, ma altrettanto affascinante: la giovane e bella Alicia (Bergman), figlia di una spia tedesca, è costretta, suo malgrado, a sposare il presunto capo di un gruppo nazista, Alessio Sebastian, per conto del governo americano. Il film è quasi totalmente incentrato sulle paure, i dubbi, i sentimenti della protagonista, innamorata dell' affascinante agente segreto Devlin (Grant); è impossibile non provare una certa tenerezza (o pena) per Ingrid Bergman, che in questo film ha dato il meglio di sè, dimostrando grandissime capacità recitative.A differenza di molte opere di Sir Alfred, quali "La finestra sul cortile" o "Intrigo Inernazionale", "Notorius" è quasi totalmente privo di humor, ad eccezione di qualche sarcastica battuta di Cary Grant, come "Ho avuto sempre paura delle donne, ma so cavarmela", che è entrata nella storia del cinema. Inoltre Hitchcock adopera una delle sue tecniche più note in questo film,ossia l'utilizzo del McGuffin, ovvero un oggetto di poca importanza ma che occupa i principali momenti di suspence, rappresentati in questo caso da una bottiglia contenente dell'uranio ( presumibilmente per la costruzione di una bomba atomica) e dalla chiave della cantina . Il finale, che non sto a svelare, è stato definito "uno dei più pietrificati e rigorosi della storia del cinema", grazie alla capacità del regista di lasciare a bocca aperta e con il fiato sospeso. Insomma, c'è davvero poco da dire: "Notorius" è un film stupendo, profondamente pessimista, che scava nella mente dell'essere umano. Da vedere assolutamente!
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gianleo67
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martedì 3 aprile 2012
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il club del '34
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La bellissima e spregiudicata figlia di un americano filonazista condannato per alto tradimento alla fine della 2° guerra mondiale, viene 'agganciata' da un prestante agente deI servizi segreti americani e poi scaricata per un lavoro sotto copertura in quel di Rio de Janeiro. Missione: sedurre il presunto capo di una congrega di crucchi cospiratori.Seguono trame, drammi e colpi di scena. Siamo dalle parti del 'Prigioniero di Amsterdam' ma con una cornice narrativa più credibile e con un'atmosfera di totale disincanto.Qua è la' concessioni al melodramma ma nel complesso è una Spy story venata di mistero e di cinismo con un Cary Grant credibile ed una Bergman mai così affascinante nel ruolo di novella Mata Hari.
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La bellissima e spregiudicata figlia di un americano filonazista condannato per alto tradimento alla fine della 2° guerra mondiale, viene 'agganciata' da un prestante agente deI servizi segreti americani e poi scaricata per un lavoro sotto copertura in quel di Rio de Janeiro. Missione: sedurre il presunto capo di una congrega di crucchi cospiratori.Seguono trame, drammi e colpi di scena. Siamo dalle parti del 'Prigioniero di Amsterdam' ma con una cornice narrativa più credibile e con un'atmosfera di totale disincanto.Qua è la' concessioni al melodramma ma nel complesso è una Spy story venata di mistero e di cinismo con un Cary Grant credibile ed una Bergman mai così affascinante nel ruolo di novella Mata Hari. Ragion di stato e Ragioni del cuore in costante conflitto costituiscono il motore della storia e delle dinamiche nel rapporto tra i protagonisti. La tecnica è come sempre eccelsa: memorabili sequenze aeree e repentini tagli in primo piano a sottolineare gli elementi rivelatori del tradimento e del sospetto. Agghiacciante la sequenza finale della porta che si chiude alle spalle di uno sgomento Sebastian che incede atterrito verso il suo fatale destino di 'traditore' e che sembra separare due Mondi in conflitto che si sono appena sfiorati.Colonna sonora di romantico mistero e suggestioni barocche. Una delle vette di Hitchcock.
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ralphscott
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venerdì 18 novembre 2011
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al di là dei generi
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Curiosa commistione tra noir e melodramma,con vocazione al sacrificio che i protagonisti mostrano in tempi diversi. La Bergman,sempre superlativa ma lungi da certe performances più mature e rotonde degli anni '50,si immola alla "causa americana" quasi subito,accollandosi enormi rischi,ma sperando che l'amore corrisposto le conceda la forza necessaria. Grant appare meno coinvolto,quasi freddamente orientato alla causa maggiore,ma le crepe nel suo argine emozionale si fanno via via più numerose,sino a gettar anch'egli la maschera e dichiararsi,anche nei fatti,travolto dalla passione. Claude Rains sceglierà per ultimo,tra i tre,la strada del sacrificio.
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Curiosa commistione tra noir e melodramma,con vocazione al sacrificio che i protagonisti mostrano in tempi diversi. La Bergman,sempre superlativa ma lungi da certe performances più mature e rotonde degli anni '50,si immola alla "causa americana" quasi subito,accollandosi enormi rischi,ma sperando che l'amore corrisposto le conceda la forza necessaria. Grant appare meno coinvolto,quasi freddamente orientato alla causa maggiore,ma le crepe nel suo argine emozionale si fanno via via più numerose,sino a gettar anch'egli la maschera e dichiararsi,anche nei fatti,travolto dalla passione. Claude Rains sceglierà per ultimo,tra i tre,la strada del sacrificio. Spietatamente,perchè l'amore è egoista,la giovane coppia di amanti lascerà Sebastian alla mercè dei tedeschi,alla morte certa. Un Hitch di gran classe,con memorabile commento sonoro.
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paolo 67
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domenica 6 novembre 2011
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hitchcock e il novecento
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Come ha confermato Hitchcock, la storia di "Notorious" è il vecchio conflitto tra amore e dovere. Malgrado tutte le connotazioni criminali possibili, il nazista interpretato da Claud Rains è simpatico perchè vittima della sua stessa passione e perchè ama la Bergman più intensamente di Cary Grant. Il film è anche ironico, e fa in modo che il dramma psicologico abbia il sopravvento sulla trama spionistica, che data l'ambiguità di Hitchcock è convenzionale e manichea solo in superficie, operando una contaminazione tra i mondi e le condizioni nei quali si può vedere anche una lontana primogenitura (che apparirà più evidente in "Intrigo internazionale"), colla complessità sotto la vernice lucente, dei migliori 007.
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Come ha confermato Hitchcock, la storia di "Notorious" è il vecchio conflitto tra amore e dovere. Malgrado tutte le connotazioni criminali possibili, il nazista interpretato da Claud Rains è simpatico perchè vittima della sua stessa passione e perchè ama la Bergman più intensamente di Cary Grant. Il film è anche ironico, e fa in modo che il dramma psicologico abbia il sopravvento sulla trama spionistica, che data l'ambiguità di Hitchcock è convenzionale e manichea solo in superficie, operando una contaminazione tra i mondi e le condizioni nei quali si può vedere anche una lontana primogenitura (che apparirà più evidente in "Intrigo internazionale"), colla complessità sotto la vernice lucente, dei migliori 007. Come le è capitato altre volte, il volto angelico di Ingrid Bergman è perfetto in una parte da depravata, e Grant appare sì mefistofelico, ma anche sempre amaro. Estremamente intelligente, il film è eccezionale anche per fluidità narrativa e il virtuosismo delle sequenze (celebre quella che dal totale dall'alto della sala da ballo porta al primo piano della chiave nella mano della Bergman). Come avviene in Ford e Kubrick, nelle regie autoritarie e ipercontrollate (tanto che Hitchcock disegnava personalmente gli storyboard delle inquadrature) dove è un pensiero rigoroso a tradursi nella forza delle immagini, anche nel cinema di Hitchcock il mondo implode nell'inquadratura, che a sua volta implode su se stessa, in un'immagine onirica e allucinata che non tradisce scorie di lavorazione (tanto che i film di Hitchcock si gustano con gran piacere in tv). L'influenza espressionista (Il regista esordì come traduttore delle didascalie dei film muti europei) lo accomuna invece a Lubitsch, col quale condivide l'estetica dell'inquadratura di per sè gratificante, appagante (qui con uno splendido bianco e nero satinato). Nella sua essenzialità e sorprendente modernità sia nei contenuti (gli oggetti si sostituiscono ai valori, ogni cosa può nasconderne ogni altra, tutto si annulla intorno alle passioni) che nello stile, efficace tanto più perchè sobrio, scabro, secco, apparentemente semplice (che ricorda un po' "La dolce vita", che in una sua versione è un tema del film) e in realtà di una sottigliezza superba, questo straordinario, perfetto connubio di thrilling spionistico, commedia sofisticata, melodramma sentimentale e introspezione psicologica è uno dei capolavori assoluti di Hitchcock, maestro a cui nella storia del cinema pochi si possono confrontare. Non perdendo di emozione e di divertimento l'ennesima volta che lo si rivede, "Notorious" è uno di quei film che migliorano col passare degli anni, rivelando tutta la profondità nascosta e la discreta estrema sensibilità del suo autore, la sua problematica morale sotto l'apparente costruzione astratta e commercialmente redditizia di strutture portate alla perfezione .
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capitan_gian
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mercoledì 16 febbraio 2011
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la perfezione narrativa hitchcockiana
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Elena Huberman è figlia di un tedesco stabilito negli Stati Uniti e di un'americana. Suo padre viene condannato a 20 anni di reclusione per spionaggio a favore della Germania, e s'avvelena in carcere. La figlia, che ha sempre manifestato i suoi sentimenti di buona americana, viene arruolata nel servizio segreto americano di controspionaggio ed inviata a Rio de Janeiro, dove dovrà introdursi nei circoli degli agenti nazisti e raccogliere utili informazioni. Benché ami, riamata, l'agente americano Devlin, essa, per assolvere il suo compito, sposa Sebastian, un suo antico adoratore, precedentemente da lei respinto, che è il capo degli agenti nazisti.
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Elena Huberman è figlia di un tedesco stabilito negli Stati Uniti e di un'americana. Suo padre viene condannato a 20 anni di reclusione per spionaggio a favore della Germania, e s'avvelena in carcere. La figlia, che ha sempre manifestato i suoi sentimenti di buona americana, viene arruolata nel servizio segreto americano di controspionaggio ed inviata a Rio de Janeiro, dove dovrà introdursi nei circoli degli agenti nazisti e raccogliere utili informazioni. Benché ami, riamata, l'agente americano Devlin, essa, per assolvere il suo compito, sposa Sebastian, un suo antico adoratore, precedentemente da lei respinto, che è il capo degli agenti nazisti.
In tal modo riesce a carpire un geloso segreto, che rivela ai suoi superiori per mezzo dell'agente, di cui è ancora follemente innamorata. Sebastian, quando si accorge di aver sposato una spia americana, benché l'ami appassionatamente, decide di sopprimerla.
Quando l'agente Devlin, preoccupato sul suo conto, viene a cercarla, la trova quasi moribonda per il veleno propinatole e a stento riesce a trarla dalla casa del marito.
Recensione: "Notorious" è la perfezione hitchcockiana, in ogni sua sfaccettatura. E' un film dalla trama pulita, lineare, dai risvolti chiari e dalle atmosfere studiate in ogni minimo dettaglio.
Truffaut ha definito quest'opera "la quintessenza di Hitchcock". La struttura è straordinariamente semplice ma efficace sotto ogni punto di vista. La trama è altrettanto lineare e facile da comprendere: due uomini, divisi da ideali completamente opposti, sono innamorati della stessa, affascinante donna. Questi ideali però, e i pericoli ad essi dovuti, porteranno a fare scelte estreme e dolorose.
Era il 1945, la bomba atomica non era ancora esplosa, ma Hitchcock, nelle sue ricerche per la creazione di questo film, già aveva intuito elementi politici e diplomatici di estrema importanza. L'uranio contenuto nelle bottiglie, in questa produzione, non è altro che il famoso McGuffin, un pretesto per dare una svolta alla vicenda, ma in qualche modo ci mostra la direzione della realtà americana di quel periodo. Spionaggio, nazismo, bomba atomica. Tutto è mostrato, anche se non è mai urlato nè sottolineato, e lo stesso regista ha la capacità raffinata di mostrare tematiche "scottanti" senza però farle diventare protagoniste dell'intreccio.
Che davvero scotta, ma ancora non è mai messa in evidenza, è la situazione amorosa/morbosa dei protagonisti. Devlin è perdutamente innamorato di Helena, ma a causa della sua attività di spia è costretto a gettarla nelle braccia (e nel letto) di Sebastian. Una situazione parecchio pesante, soprattutto se osservata nel periodo di riferimento. Ma Hitchcock ha un'accurata propensione a far intuire elementi "scandalosi" senza mostrarli direttamente; egli coinvolge lo spettatore facendogli capire ogni minimo dettaglio grazie ad un gioco sapiente di sguardi, di frasi, di situazioni.
Il cast di attori è superbo. Ingrid Bergman incanta per la sua espressività, per la sua bellezza e per la bravura con cui mette in risalto le emozioni. Con l'aiuto sapiente di luci e inquadrature, il suo viso e la sua mimica facciale risplendono e comunicano per tutta la durata del film. Incantevole, dotata di una femminilità cristallina e angelica, la Bergman in questo film dona tutta se stessa ed è impossibile toglierle gli occhi di dosso. Cary Grant è altrettanto perfetto nel suo ruolo di "uomo di ghiaccio", che però evidenzia, con ogni tratto del viso, la forte attrazione passionale che prova verso la giovane donna. Il loro intreccio è stupefacente, la chimica che si instaura tra i due attori è perfetta, e ogni gesto, ogni movimento è sciolto e reale, tangibile. Imperdibile "il bacio più lungo del cinema", che mette lo spettatore proprio al centro del loro rapporto amoroso. Per alcuni secondi la coppia rimane abbracciata davanti allo schermo; in realtà non è il bacio a durare tanto ma le loro effusioni amorose che, come già detto, coinvolgono direttamente il pubblico in sequenze visive ben congeniate. Da sottolineare anche l'estrema bravura di Claude Rains, l'antagonista. Un uomo che dopotutto è fragile e innamorato, ma che ha dei valori a cui non può sottrarsi. Grandiosa interpretazione anche nel suo caso.
La sceneggiatura è impeccabile come tutto il resto. Spesso Hitchcock ebbe problemi proprio con i testi dei suoi film, ma in questo caso ogni tassello combacia, ogni frase è legata indissolubilmente all'altra, ogni dialogo ha delle conseguenze sulla vicenda oppure risponde a domande fondamentali.
Impareggiabile l'uso della telecamera, e assolutamente imperdibile la scena della scalinata. Ingrid Bergman sta lì, in piedi, nel centro dell'atrio; la telecamera parte dall'alto e scende con leggiadria sulle teste dei presenti alla festa, fino a raggiungere la chiave, stretta nel pugno della donna. Memorabile, raffinata, imperaggiabile.
Insomma, un film che m'ha completamente stregato ed affascinato. La perfezione narrativa di Hitchcock in un film spoglio di ironia, colmo di sentimenti irrequieti e drammi vividi e presenti. Una produzione fluida, che affascina e mette un po' a disagio.
Grande, grandissimo Hitchcock.
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greta jackson
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venerdì 22 ottobre 2010
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cary e ingrid
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é stato definito la "quintessenza di Hitchcock".Spy-story perfetta e piena di fascino grazie ai suoi protagonisti,il film l'ho rivisto ultimamente ed è sempre uno spettacolo anche per la bellezza di Cary Grant,considerato il modello di eleganza maschile;è magnifica la scena d'apertura della festa ,che parte dalla scalinata del salone fino a raggiungere Ingrid nel particolare della sua mano dove nasconde la chiave della cantina dove il marito nasconde i suoi traffici:è una scena studiata nei minimi dettagli dove anche gli sguardi dei protagonisti dicono tutto....Curiosità:la musica che accompagna Ingrid al suo primo ingresso in casa Sebastian è la stessa usata in un film con Joan Crawford dal titolo "anime in delirio",in una scena girata con la stessa Crawford e Van Heflin che suona il piano.
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é stato definito la "quintessenza di Hitchcock".Spy-story perfetta e piena di fascino grazie ai suoi protagonisti,il film l'ho rivisto ultimamente ed è sempre uno spettacolo anche per la bellezza di Cary Grant,considerato il modello di eleganza maschile;è magnifica la scena d'apertura della festa ,che parte dalla scalinata del salone fino a raggiungere Ingrid nel particolare della sua mano dove nasconde la chiave della cantina dove il marito nasconde i suoi traffici:è una scena studiata nei minimi dettagli dove anche gli sguardi dei protagonisti dicono tutto....Curiosità:la musica che accompagna Ingrid al suo primo ingresso in casa Sebastian è la stessa usata in un film con Joan Crawford dal titolo "anime in delirio",in una scena girata con la stessa Crawford e Van Heflin che suona il piano.La musica è un'estratto di Shumann.
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blacky
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mercoledì 13 ottobre 2010
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hitchcock combina una miscela perfetta
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Notorius è una delle spy story più coinvolgenti della storia del cinema. Il magnetismo di questo capolavoro è generato da una miscela di talenti:il primo è quello del regista Hitchcock e della sua straordinaria tecnica narrativa, grazie alla quale ci regala inquadrature di altissimo livello per scene in cui il patos raggiunge più volte il climax. Poi ovviamente ci sono i due fantastici protagonisti: Cary Grant simbolo dello stile e dell'eleganza incontra il suo corrispondente femminile in Ingrid Bergman, attrice dallo sguardo acuto e penetrante il cuore del pubblico.
Oltre che una spy story, Notorius è anche una storia d'amore appassionante, in cui la drammaticità è ben dosata come la suspense.
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Notorius è una delle spy story più coinvolgenti della storia del cinema. Il magnetismo di questo capolavoro è generato da una miscela di talenti:il primo è quello del regista Hitchcock e della sua straordinaria tecnica narrativa, grazie alla quale ci regala inquadrature di altissimo livello per scene in cui il patos raggiunge più volte il climax. Poi ovviamente ci sono i due fantastici protagonisti: Cary Grant simbolo dello stile e dell'eleganza incontra il suo corrispondente femminile in Ingrid Bergman, attrice dallo sguardo acuto e penetrante il cuore del pubblico.
Oltre che una spy story, Notorius è anche una storia d'amore appassionante, in cui la drammaticità è ben dosata come la suspense.
Un capolavoro, un film che è stato esempio per molti altri fino ad ora e anche prossimi certamente.
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il cinefilo
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lunedì 30 agosto 2010
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spy story di grandissimo livello stilistico
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TRAMA:La figlia di una spia nazista(l'attrice è Ingrid Bergman)viene convinta da un americano(Cary Grant)a infiltrarsi come moglie nella residenza di un nazista per carpirne i segreti...COMMENTO:I due attori"immortali"Cary Grant e Ingrid Bergman(interprete di ammaliante bellezza)sono una delle coppie più belle del cinema di Alfred Hitchcock insieme al duo James Stewart-Grace Kelly de LA FINESTRA SUL CORTILE.
L'impianto narrativo del film riesce a fondere magistralmente il cinema rosa con quello di spionaggio e questa"mescolanza di generi"è pienamente riuscita con un abilità perfettamente degna del grande regista inglese.
Durante la visione del film è possibile notare l'emergere(anche se in secondo piano)di un altro tema molto caro a Hitchcock che riguarda il rapporto madre-figlio/a(il nazista e la sua terribile mamma)che verrà intensificato(fino a farne diventare uno degli assi portanti della narrazione)in future opere come PSYCO,MARNIE e anche nel film GLI UCCELLI.
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TRAMA:La figlia di una spia nazista(l'attrice è Ingrid Bergman)viene convinta da un americano(Cary Grant)a infiltrarsi come moglie nella residenza di un nazista per carpirne i segreti...COMMENTO:I due attori"immortali"Cary Grant e Ingrid Bergman(interprete di ammaliante bellezza)sono una delle coppie più belle del cinema di Alfred Hitchcock insieme al duo James Stewart-Grace Kelly de LA FINESTRA SUL CORTILE.
L'impianto narrativo del film riesce a fondere magistralmente il cinema rosa con quello di spionaggio e questa"mescolanza di generi"è pienamente riuscita con un abilità perfettamente degna del grande regista inglese.
Durante la visione del film è possibile notare l'emergere(anche se in secondo piano)di un altro tema molto caro a Hitchcock che riguarda il rapporto madre-figlio/a(il nazista e la sua terribile mamma)che verrà intensificato(fino a farne diventare uno degli assi portanti della narrazione)in future opere come PSYCO,MARNIE e anche nel film GLI UCCELLI.
Questo bellissimo film(degno di essere visto e rivisto più volte)può vantare almeno una sequenza memorabile quale la famosa scena del bacio nella cantina(considerato il bacio più lungo della storia del cinema)e rivela una maggiore cura del regista,mediante l'accurato uso della cinepresa,dei dettagli fondamentali allo svolgimento della storia(la chiave e le bottiglie)e si può affermare che tutti questi elementi rendono pienamente comprensibile la fama di questa pellicola.
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reiver
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venerdì 14 maggio 2010
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love/hate
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Un film d'amore, un film sull'amore. Io non credo che tutti i critici che hanno scritto di lui e i tanti registi che lo hanno imitato negli anni abbiano sempre capito l'"anima" dei films di Hitchcock. Spesso sento parlare di lui come "maestro del giallo"... Secondo me è una definizione troppo limitativa. Hitch era molto di più. Se è vero che i suoi thriller rispondono a meccanismi perfetti, a sincronismi da orologio svizzero, ad un abile alternarsi di colpi di scena mai risaputi, perchè sempre conditi con stile, è altrettanto corretto affermare che tutto ciò è solo la "crosta" del globo hitchcockiano. "Sotto" c'è parecchio di più. C'è, quasi sempre, una esplorazione della psiche, della passione, dell'amore, anche nei suoi lati oscuri e malsani.
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Un film d'amore, un film sull'amore. Io non credo che tutti i critici che hanno scritto di lui e i tanti registi che lo hanno imitato negli anni abbiano sempre capito l'"anima" dei films di Hitchcock. Spesso sento parlare di lui come "maestro del giallo"... Secondo me è una definizione troppo limitativa. Hitch era molto di più. Se è vero che i suoi thriller rispondono a meccanismi perfetti, a sincronismi da orologio svizzero, ad un abile alternarsi di colpi di scena mai risaputi, perchè sempre conditi con stile, è altrettanto corretto affermare che tutto ciò è solo la "crosta" del globo hitchcockiano. "Sotto" c'è parecchio di più. C'è, quasi sempre, una esplorazione della psiche, della passione, dell'amore, anche nei suoi lati oscuri e malsani. L'ossessione amorosa di James Stewart-Scottie Parker in "La donna che visse due volte", la perversione edipica di Norman Bates-Anthony Perkins in "Psycho", il voyeurismo di Jefferies-Jimmy Stewart de "La finestra sul cortile" (una specie di "facebook in 3D" che svela la voglia di evasione del protagonista, fermo su una sedia a rotelle con una gamba rotta) sono tutte immersioni nella psiche dei personaggi, nel loro rapporto, spesso faticoso, con l'amore."Notorious" non è diverso dai film che ho citato. E' così, non può essere che così. Perchè in caso contrario sarebbe stato facile riprodurre i capolavori hithcockiani: sarebbe bastato ricalcare i "tempi" ,le sceneggiature e i colpi di scena di quei film per ricrearne la magia. Così non è stato. Persino DePalma, che io apprezzo particolarmente, non è riuscito ad avvicinarsi al Maestro, e Gus Van Sant, cercando di clonare "Psycho", ha solo dimostrato che rifare pecorelle come Dolly è molto più semplice. "Notorious" è, formalmente, un film di spionaggio, una storia di spie, un thriller al cardiopalma... Ma "sotto" è una storia d'amore. Una espressione perfetta del romanticismo non convenzionale. Una delle rappresentazioni più distaccate all'apparenza, ma infuocate nella sostanza, di un rapporto di amore-odio. Lo sguardo distaccato di Hitch è necessario, serve a non virare verso il melodramma, e in questo Cary Grant è il braccio perfetto di una mente geniale. Come il Glenn Ford di "Gilda" sente una attrazione spaventosa verso una donna, ma c'è una parte di lui che la respinge, che la odia... In Grant questo alternarsi di sentimenti si esprime attraverso una recitazione che cura i dettagli più trascurabili all'apparenza: come nella lunga sequenza del bacio, per esempio. Nella quale Grant lascia per tutto il tempo il dubbio allo spettatore, se effettivamente anche lui sia partecipe di quel momento, se si stia concedendo alla passione della Bergman...
E' questo che vuole Hitch. Mostrare un uomo divorato da sentimenti contrapposti, diviso tra il tentativo di cambiare la donna che ama e accettarla così com'è, travolto dalla gelosia, da convinzioni e barriere morali che gli impediscono di abbandonarsi totalmente al desiderio. Il "desiderio" è la Bergman. Lei è un oggetto del desiderio che sembra gelido in apparenza, scolpito nel ghiaccio. Devi attraversare tormente di neve per raggiungerlo. Man mano che ti avvicini però senti un calore sempre più forte, sempre più forte. Tanto forte che devi stare attento a non scottarti. E' quel tipo di donna. Era un'attrice straordinaria, probabilmente una delle prime cinque della storia del cinema; poi con Grant formava una coppia perfetta. Anche se, ad onor del vero, con lui qualsiasi donna sembrava essere a suo agio...
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