Titolo originale | Duelles |
Titolo internazionale | Mothers' Instinct |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Olivier Masset-Depasse |
Attori | Veerle Baetens, Anne Coesens, Mehdi Nebbou, Arieh Worthalter, Jules Lefebvres Luan Adam, André Pasquasy, Annick Blancheteau, Laurent Van Wetter. |
Uscita | giovedì 27 febbraio 2020 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Teodora Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,25 su 24 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 4 febbraio 2020
Quando un'improvvisa tragedia sradica le vite di due donne e delle loro famiglie, loro cominciano a mettere in discussione le relazioni che prima avevanotanta importanza. In Italia al Box Office Doppio sospetto ha incassato 63,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Alice e Céline abitano in due villette a schiera collegate e sono migliori amiche, praticamente sorelle. Come le loro case, anche le loro famiglie sono speculari. Fino al giorno in cui Alice non assiste, impotente, alla morte del figlio di Céline, precipitato dalla finestra della sua camera. Accecata dal dolore, Céline rimprovera inizialmente all'amica di non aver fatto tutto il possibile per salvarlo, salvo poi scusarsi e cercare sempre di più la sua compagnia e quella del suo bambino. Ma accadono fatti strani e inquietanti e Alice non sa più a chi credere.
Il regista di Illégal porta sullo schermo il romanzo di Barbara Abel "Derrière la haine" con un occhio a Hitchcock e l'altro a Douglas Sirk.
Fare di due mostri sacri i propri spiriti guida non significa automaticamente essere in grado di riprodurne l'abilità e gli esiti artistici, ma non c'è dubbio che Olivier Masset-Depasse si sia messo nella giusta direzione, scegliendo per questo thriller psicologico la strada dell'eleganza della tensione e del congelamento del dramma.
L'ambientazione anni Sessanta, che ci riporta immediatamente ai capolavori del genere, non risulta solo un esercizio di stile sulla falsa riga degli illustri modelli, ma possiede un nucleo di senso: man mano che il film avanza diventa infatti sempre più evidente la condizione di prigionia in cui il regista belga ha chiusto le protagoniste, anche se dall'esterno la prigione appare dorata e domestica. L'estetica d'antan, cioè, è efficacemente funzionale alla creazione di clima emotivo algido e trattenuto che congela i sentimenti non socialmente accettabili e fa brillare le interpretazioni della bionda Veerle Baetens e della musa del regista, la mora Anne Coesens.
Là dove l'ordinario è rigidamente tenuto sotto controllo, l'orrore è nascosto dietro la siepe e l'emozione repressa nutre le follia. Sotto la maschera del trucco e del buon vicinato, delle acconciature cotonate e delle festicciole in giardino, si consuma così la trasformazione di un'amicizia simbiotica nel suo doppio speculare e dunque opposto: un legame ambiguo e minaccioso, minato nelle fondamenta fiduciarie e non più passibile di reale sincerità ma solo di sospetti incrociati e atti di "riflesso".
Qualche insistenza di troppo della musica e della regia vengono compensate dalla misura asciutta del film e da un finale che contraddice la fedeltà al genere dimostrata fino a quel momento e, con un notevole colpo di coda, sceglie una strada più cupa e raggelante, ma anche perfettamente coerente con il punto di partenza.
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Thriller drammatico senza mordente e senza personalità. Non c’è thriller perché non c’è suspense, ogni sequenza annuncia con largo anticipo quella successiva ed il finale, che nelle intenzioni dell’autore dovrebbe sorprendere sconvolgendo, arriva come la conclusione logica di un teorema, sa di artificiosamente studiato a tavolino.
"DUelles"(Olivier Masset-Depasse, 2018, da"Alice( Derrière la Haine, "dietro l'odio"), di Barbara Adel, 2018)ha certo momenti di notevole interesse, ma complessivamente non risce a mantenere un adeguato livello di suspense, perdendosi, in particolare verso metà film, in circonlocuzioni"attendiste"decisamente inutili, pletoriche, ridondanti, come [...] Vai alla recensione »
Se mi ha sollecitato una vena poetica facendomi fare il verso ad un noto verso dantesco vuol dire che quel "noir" mi ha colpito, turbato. Materia infernale già lo era alle origini: "Derrière la haine", il romanzo di Barbara Abel. Ne sono derivati titoli che in due trovo fuorvianti. "Duelles" ovvero la normale duplicità femminile che camuffa e travisa [...] Vai alla recensione »
Un film che all'inzio si lascia vedere volentieri, lascia dubbi etit fa pensare, poi però una delusione perchè non è possibile che dopo tre morti e poi anche i genitori di Theo, nessuno indaghi nessuno verifichi, la mia non è una recensione forse ma questa narrazione è fuori dal mondo. ed è inacettabile.
E me e un thriller, non film drammatico, è forviante scrivere film drammatico, comunque penso sia un buon film, parte come base drammatica di una tragica fatalità, poi verso la fine diventa un thriller alquanto improbabile, peccato. Non sono il mio genere questi film , penso che il migliore sia sempre Shutter Island
La sceneggiatura non fa una piega, gli attori sono perfettamente aderenti alla vicenda, la confezione è elegante, forse troppo. La pulizia delle immagini, bellezza degli arredi, fotografia linda tendono a spengnere quel fiume di sentimenti che solo in un personaggio, tra le due amiche, fanno breccia in maniera dirompente. Questo è comunque funzionale alla sorpresa (?) del lungo pre finale. [...] Vai alla recensione »
"L'Ombra del Dubbio" incontra "La Finestra sul Cortile" (con un pizzico di "La donna che visse due volte"). A differenza dè capolavori di Hitchcock, però, in "Doppio Sospetto" la tensione viene sapientemente alternata a momenti di profonda umanità e di compassione per i personaggi. Funziona benissimo sia come thriller che come dramma [...] Vai alla recensione »
Successo di critica e pubblico in patria, questo thriller belga arriva da noi quando è stato annunciato un remake Usa con Jessica Chastain e Anne Hathaway. Il film è un meccanismo classicamente costruito, che ricorda le atmosfere di certi thriller di Patricia Highsmith. Alice e Céline sono amiche e vicine di casa. Hanno due figli coetanei che sono amicissimi, ma quando il bambino di Céline ha un tragico [...] Vai alla recensione »
Succede quasi subito. La tragedia. E attorno a quella si aggruma il resto della storia. A morire è Maxime (Luan Adam), il figlioletto di Céline (Anne Coesens) che precipita da una finestra mentre insegue un gatto. Alice (Veerle Baetens), amica del cuore di Céline, assiste impotente all'accaduto dal giardino della villetta accanto. Già, perché Alice e Céline vivono in un due case affiancate, architettonicam [...] Vai alla recensione »
E sì che valeva la pena infischiarsene del (molto ipotetico) Coronavirus andando a vedere questo film. Laddove in due villette-bene di Bruxelles Anni '60 vivono due famiglie che più familiari di così non si può. Tutto insieme, dalle cene alla scuola dei piccoli, dalle chiavi scambiate alla complicità delle signore. Finché, per rincorrere un gatto, il figlio di una delle due precipita e muore.
Una è bionda, l'altra è bruna. Hanno entrambe un figlio maschio più o meno della stessa età. E vivono in due villette "siamesi": aderenti l'una all'altra, sembrano simmetriche e speculari, come le vite di coloro che le abitano. Vite borghesi, vite ordinate, vite serene. Fra tailleurini e sorrisini, Alice (Veerle Baetens) e Céline (Anne Coesens) sembrano due mogli e madri soddisfatte delle loro vite. [...] Vai alla recensione »
È Duelles, duelli, il titolo originale di Doppio sospetto (Belgio e Francia, 2018, 97'). Il due è ricorrente, nel film che Olivier Masset-Depasse e i suoi cosceneggiatori Giordano Gederlini e François Verjans hanno tratto dal romanzo Derrière la haine di Barbara Abel. Due sono le famiglie che abitano in una grande villa doppia. Due sono i ragazzini per cui nel racconto si trepiderà, Theo (Jules Lefebvres) [...] Vai alla recensione »
Tubini. Automobili d'epoca. Reggiseni corazzati. Tacchi alti ma non troppo. Salotti con buffet e controbuffet. Cucine americane. Inviti per il cocktail. Sono gli anni Sessanta, ricostruiti dal regista belga per questo thriller domestico (se vi sembra una contraddizione, pensate a certi film di Claude Chabrol, che ha esplorato il fascino criminale della borghesia).
Ispirato a un romanzo di Barbara Abel. Anni Sessanta. Alice e Céline vivono con le rispettive famiglie da perfette vicine di casa in un'elegante bifamiliare. Entrambe sposate e con un figlio in età scolare, si considerano la migliore amica una per l'altra. A seguito di un incidente al quale assiste Alice dal proprio giardino, perde la vita Maxime, il figlio di Céline.
Arginare il panico smodato, premiare distributori ed esercenti coraggiosi, recuperare il piacere del giallo/thriller senza rassegnarsi al predominio del genere nelle serie tv. Sono tre ottimi motivi per segnalare in questi week-end poco tranquilli due nuovi film che, senza accampare pretensioni esorbitanti, propongono un intrattenimento non solo intelligente, ma anche alquanto impreziosito da diversi [...] Vai alla recensione »
Thriller di famiglia alla Hitchcock, ma piuttosto che l'idea del complotto, come nell'ultimo titolo del maestro, qui cresce e vige come motore di ragionamenti, angosce e premeditazioni da non svelare il sospetto. Gli anni 60 e le villette a schiera fanno America di concordia sociale borghese, la piattaforma di normalità da infilzare con la turbolenza dell'aggressività e delle vendetta.
Le migliori amiche, Alice e Céline, abitano, con le rispettive famiglie, in due villette a schiera collegate. Sono come sorelle. I loro bambini giocano insieme e i rispettivi mariti si frequentano. Un giorno, però, Alice assiste, impotente, alla morte del figlio (caduto dalla finestra) di Céline. Lei prova a suonare alla porta dell'amica per confortarla, ma l'altra si nega, la evita.
Alice e Céline sono grandi amiche. Vicine di casa in una zona residenziale del Belgio anni sessanta, organizzano barbecue nel fine settimana, decorano casa e giardino con palloncini e ghirlande per le feste di compleanno. Entrambe sono madri di un bambino. Poi un giorno succede una tragedia. Il figlio di Céline cade dalla finestra sotto gli occhi di Alice.
Due case. Due famiglie. Due donne. Due bambini. Felicemente simmetrici. Finché un tragico incidente non rompe il gioco di specchi, facendo cocci di consolidati legami, specie tra le due donne. Tratto dal romanzo di Barbara Abel e trasposto negli anni '60, con i suoi cromatismi fiammanti e la verginità tecnologica, Doppio sospetto di Olivier Masset-Depasse è un thriller psicologico che dichiara a ogni [...] Vai alla recensione »
All'inizio degli anni Sessanta Alice e Céline abitano in due villette a schiera gemelle e sono legate da una grande amicizia, che le porta a condividere ogni cosa. Questa armonia perfetta si spezza il giorno in cui Alice assiste, impotente, alla morte accidentale di Maxime, il figlio di Céline: accecata dal dolore, Céline rimprovera ad Alice di non aver fatto il possibile per salvare suo figlio e sembra [...] Vai alla recensione »
Più che amiche, Alice (Veerle Baetens) e Céline (Anne Coesens), protagoniste di Doppio sospetto, sembrano sorelle gemelle. Vivono in due villette a schiera separate soltanto da un piccolo giardino e conducono esistenze perfettamente simili e del tutto tranquille. Un piccolo universo di provincia degli anni 60, popolato di famiglie benestanti e matrimoni felici, con i mariti che la mattina presto escono [...] Vai alla recensione »
C'era un tempo in cui Bette Davis per aver ucciso, cinematograficamente s'intende, il suo amante alla fine veniva ripagata con la stessa moneta perché l'adulterio e (men che meno) l'omicidio impunito non potevano essere accettati: il pubblico doveva distinguere chiaramente il bene dal male e veder trionfare, idealmente, la giustizia. In questo il cinema, a differenza della letteratura (che già allora [...] Vai alla recensione »
Il titolo originale, Duelles (Duplicati), rende più di quello italiano, Doppio sospetto, l'essenza del film di Olivier Masset-Depasse, sceneggiato da Giordano Gederlini e François Verjans ispirandosi al romanzo Derrière la haine (Dietro l'odio) di Barbara Abel. Personaggi principali sono due signore borghesi (Veerle Baetens è la bionda; Anne Coesens è la bruna) nella Liegi dei primi Anni 60.
Due graziose villette gemelle, due speculari nuclei familiari composti da padre, madre e figlioletto; e va da sé che le giovani signore sono grandi amiche e i loro bimbi frequentano la stessa scuola. Però, pur se si risolve in un party a sorpresa per Celine (Anne Coesens), l'ambigua scena iniziale con Alice (Veerle Baetens) che scruta i movimenti della vicina suggerisce subito l'idea che l'amena cornice [...] Vai alla recensione »
Nella decimazione delle uscite cinematografiche, causa coronavirus e relativa chiusura di centinaia di sale al nord, c'è una mosca bianca: si chiama "Doppio sospetto", strano noir belga che esce domani, giovedì 27 febbraio, con Teodora. Magari è un invito a respingere la paura del contagio usando la stessa arma della paura: perché il film è di quelli che, strada facendo, instillano una certa tensione [...] Vai alla recensione »
Duelles. Ovvero doppio, duello, elles, donne. E Duelle, film di Rivette che anticipa Mulholland Drive? Forse. Sicuramente siamo negli anni 60, gli interni sono borghesi, eleganti come le immagini che li inquadrano. Serene e ipocrite prigioni, come per tutte le protagoniste dei mélo di Douglas Sirk. Con tanto di giardinetto à la Lynch a coltivare chiavi psicoanalitiche tra le rispettive vite da soap. [...] Vai alla recensione »
Una è bionda, l'altra è bruna come ai buoni vecchi tempi del cinema bello e semplice, quando una di loro era buona e l'altra cattiva. In questo bel film antico e quindi molto psycothriller alla Hitchcock, sarebbero tutte e due belle e buone se non fossero una pazza e l'altra assassina: quale l'una e quale l'altra o addirittura tutte due pazze o tutte e due assassine? Non c' è nessuna certezza sino [...] Vai alla recensione »
Cèline non si era mai voluta arrendere. La morte di suo figlio, caduto accidentalmente dalla finestra per riacciuffare il gatto fuggito sul tetto, non era stato un incidente. Eppure con Alice, la vicina di casa in una villetta dalla costruzione singolare, i rapporti erano buoni. Buonissimi. Ai suoi occhi, però, l'amica aveva una colpa. Era l'unica testimone di quella disgrazia e, soprattutto, non aveva [...] Vai alla recensione »
Si può, anzi si deve scrivere poco della trama di questo thriller psicologico, incentrato sul rapporto tra due donne, due madri vicine di casa i cui figli sono grandi amici, con tanto di passaggio tra le siepi del giardino che collega le due proprietà. I figli sono ancora piccoli, e quando per un banale incidente domestico scoppia la tragedia le cose non potranno più essere le stesse.
Prendendo le mosse dal romanzo Derrière la haine di Barbara Abel, Olivier Masset-Depasse, cineasta e sceneggiatore belga, firma un thriller psicologico ambientato quasi interamente all'interno di due villette adiacenti dell'alta borghesia degli anni Sessanta. Il duello a cui fa riferimento il titolo originale del film è quello tra due amiche inseparabili, vicine di casa e madri di due bambini coetanei, [...] Vai alla recensione »