
Titolo internazionale | Misunderstood |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Francia |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Asia Argento |
Attori | Giulia Salerno, Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko, Carolina Poccioni, Alice Pea Anna Lou Castoldi, Max Gazzè, Gianmarco Tognazzi, Andrea Pittorino, Riccardo Russo (III), Sofia Patron, Justin Pearson (II), Simone Arrighi, Mario Bois, Olimpia Carlisi, Antony Hickling. |
Uscita | giovedì 5 giugno 2014 |
Distribuzione | Good Films |
MYmonetro | 2,69 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento sabato 7 giugno 2014
Il film è la versione femminile, e ambientata negli anni Ottanta, del commovente Incompreso di Luigi Comencini che fece piangere milioni di bambini e genitori negli anni Sessanta. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Incompresa ha incassato 45,4 mila euro .
Incompresa è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
Compra subito
CONSIGLIATO NÌ
|
1984. Aria, nove anni, vive con i genitori e due sorellastre: Lucrezia, figlia di primo letto del padre, e Donatina, figlia di primo letto della madre. Papà è un attore famoso, mamma una celebre pianista, entrambi assai stressati e in continuo litigio fra loro. Aria fatica a trovare il proprio posto in questa scombinata famiglia, anche perché ogni sua iniziativa viene fraintesa e provoca conseguenze negative inaspettate. Quando i genitori si separano, lei fa la spola fra la casa materna e quella paterna, ogni volta venendone cacciata a male parole. E anche il suo innamoramento per un coetaneo che la ignora, così come la sua amicizia con una compagna di scuola, si rivelano esperienze mortificanti.
Incompresa è dichiaratamente (con tanto di citazione filmica) una versione femminile e anni Ottanta di Incompreso - Vita col figliodi Luigi Comencini. Asia Argento, che aveva 9 anni nel 1984, mette in scena una situazione da lei inquadrata come autobiografica - cominciando dalle professioni artistiche dei genitori per concludere con la pettinatura materna, simile a quella di Daria Nicolodi (la cui madre si chiamava Casella, come la Yvonne del film) - descrivendo un disagio esistenziale e un senso di esclusione che appartiene a moltissimi ragazzini di quell'età, e a molti figli di genitori divisi.
Quel che è diverso, e poco riconoscibile, è il contesto in cui si svolge l'azione: gli ambienti contemporaneamente opulenti e disordinati, lo stile di vita caotico e totalmente inadatto ad un minore, l'onnipresenza di sigarette, droghe, alcolici.
Incompresa si colloca nel filone dell'infanzia allo sbando raccontata ad altezza di bambino, ma sceglie un terreno intermedio che non sceglie né il grottesco surreale delle favole nere di Todd Solondz, né il realismo crudo de I quattrocento colpi, e nemmeno la grazia impacciata di Baci rubati, sempre di Truffaut. Anche il possibile sconfinamento nel genere horror, suggerito visivamente dal terrificante apparecchio "baffo" che Aria indossa come strumento di tortura volontaria, sarebbe stato un passo più coraggioso in una direzione definita, e una scelta di genere (e di stile) più chiara e condivisibile.
Invece Incompresa mantiene una dimensione ibrida che convoglia l'attenzione soprattutto sulla recitazione (magnifica) della piccola Giulia Salerno nei panni di Aria, sul kitch della messinscena sovraccarica di tocchi vintage e sull'improbabilità dei personaggi adulti, tutti al limite della caricatura ma mai fino in fondo camp, come l'impostazione estetica richiederebbe.
Peccato, perché la Argento regista ha una mano molto felice nelle scene di insieme che coinvolgono i bambini, infiltrandosi nel bel mezzo di una palestra scolastica e buttandosi a capofitto all'interno di una festa per preadolescenti. Nei suoi momenti migliori, Incompresa odora di preteen spirit e di angoscia prepubescente, ci fa sentire gli umori, i palpiti, gli imbarazzi e le improvvise timidezze che tutti ricordiamo di quel periodo di transizione dal guscio protetto della prima infanzia all'inferno quotidiano della scuola media. Ma la chiusa di Aria/Asia, dopo i titoli di coda, ha il sapore della captatio benevolentiae verso un'opera dei cui limiti è in qualche modo consapevole.