Incompresa |
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Un film di Asia Argento.
Con Giulia Salerno, Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko, Carolina Poccioni.
continua»
Drammatico,
durata 103 min.
- Italia, Francia 2014.
- Good Films
uscita giovedì 5 giugno 2014.
MYMONETRO
Incompresa
valutazione media:
2,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Come sopravivere nonostante i genitoridi Melvin IIFeedback: 12378 | altri commenti e recensioni di Melvin II |
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venerdì 6 giugno 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il biglietto da pagare per “Incompresa” è :1) 4)Ridotto
“Incompresa” è un film del 2014 scritto, diretto e interpretato da Asia Argento, prodotto dalla Good Films , con:Giulia Salerno,Gabriel Garko, Charlotte Gainsbourg, Alice Pea, Max Gazzè e Gianmarco Tognazzi.
Dimmi da dove vieni e ti dirò chi sei. Tale padre tale figlio. L’amore genitoriale non è automatico, spesso nei padri e madri 2.0 è totalmente assente.
Siamo egoisti e prima di mettere al mondo un figlio, sarebbe sano e opportuno che ognuno di noi si facesse un bell’esame di coscienza davanti allo specchio e magari si sottoponesse a una bella perizia psichiatrica.
I bambini chiedono protezione, amore e comprensione ai propri genitori.
L’assenza di uno o più di questi elementi incidono spesso nello sviluppo e personalità futura del bambino.
“Incompresa” è il racconto brutale, cinico e drammatico di come non dovrebbe essere cresciuta una bambina.
Lo spettatore fin dalla prima scena assiste attonito alla solitaria vita di Aria(Salerno) dolce bambina di 9 anni negli anni Ottanta, invisibile e fonte di fastidio per i due genitori anaffettivi ed egoistici e vessata dalle sorellastre Il padre(Garko) è un famoso attore, ma vanesio e ossessionato dalla scaramanzia,la madre (Gainsbourg) d’origini francese è invece una radical chic ed eccellente pianista. La coppia stremata da continui e furiosi litigi si divide, lasciando la figlia Aria tra due fuochi. Aria viene trattata dai genitori come un pacco postale spedita da un casa all’altra, a secondo dei loro umori e capricci La bambina ha come sostegno solo Angelica(Pea), compagna di scuola e amica del cuore. Sembrano inseparabili e unite dagli stessi sogni, ma anche la cara Angelica deluderà Aria che troverà conforto e compagnia in un gatto nero trovato per strada.
Aria si innamora di un suo compagno di classe, ma anche qui subirà una delusione sotto forma di un perfido scherzo organizzato dai suoi compagni di classe, a dimostrazione come la cattiveria dei bambini possa essere “ingenuamente”ancora più terribile di quella di un adulto.
Aria è sola , non sa con chi parlare e confidarsi, fuma e ha continui istinti suicidari, ma ha un talento innato per la scrittura.
Asia Argento al suo quattordicesimo film come regista dimostra talento e una capacità narrativa non comuni.
Ha mano ferma nel dirigere gli attori e fare uscire il meglio dai loro personaggi. La sceneggiatura seppure scarna e semplice è dirompente e colpisce lo spettatore. Riesce a trasmettere con forza l’atmosfera surreale della famiglia della protagonista.
Il limite del film è rappresentato da un ritmo lento e da un tono quasi monocorde. Si ha la sensazione più d’assistere a un piecè teatrale che a un film. Lo spettatore capito il messaggio dell’autore, fatica soprattutto nel secondo tempo a seguire il “festival” dell’incomunicabilità tra i personaggi.
Interessante e originale la colonna sonora, coprotagonista della storia.
Degna d’encomio l’interpretazione di Giulia Salerno, perfetta nel difficile e complesso ruolo e regala continue emozioni allo spettatore coinvolto e commosso dalle sue vicende. Si muove sulla scena come un attrice di grande esperienza.
Altrettanto brava Alice Pea, nel ruolo dell’amica del cuore. Per il cinema italiano sono due belle boccate d’ossigeno.
Convince la coppia Charlotte Gainsbourg –Gabriel Garko. Se per la prima è una conferma, è una piacevole sorpresa per il secondo. Pur interpretando due personaggi quasi macchiettistici e grotteschi, risultano credibili e riescono a dare loro spessore.
Cameo prezioso e riuscito per Gianmarco Tognazzi nel ruolo del ricco e superficiale amante della Gainsbourg.
Il finale tragico e nello stesso tempo onirico piace e convince e invita, lo spettatore mentre scorrono i titoli di coda, a rispondere alla domanda di fondo del film:”Saremo capaci d’ascoltare e di comprendere i nostri figli?”
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