
Titolo originale | The Big Wedding |
Anno | 2013 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Justin Zackham |
Attori | Robert De Niro, Katherine Heigl, Diane Keaton, Amanda Seyfried, Topher Grace Susan Sarandon, Robin Williams, Ben Barnes, Christine Ebersole, David Rasche, Patricia Rae, Ana Ayora, Ian Blackman, Edmund Lyndeck, Sylvia Kauders, Marc Blucas, Marvina Vinique, Doug Torres, Joshua Nelson, Megan Ketch, Quincy Dunn-Baker, Shana Dowdeswell. |
Uscita | giovedì 26 giugno 2014 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | 2,06 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 30 giugno 2014
Il film ha ottenuto 1 candidatura a Razzie Awards, In Italia al Box Office Big Wedding ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 612 mila euro e 238 mila euro nel primo weekend.
Passaggio in TV
domenica 29 giugno 2025 ore 21,00 su SKYCINEMAROMANCE
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CONSIGLIATO NÌ
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Alejandro è innamorato di Missy e sta per sposarla. Figlio adottivo di Don e Ellie Griffin, separati da vent'anni, non sa come dire alla madre biologica e profondamente cattolica che suo padre (con)vive con un'altra donna e sua madre è un'ebrea-buddista, che pratica il sesso tantrico e vanta un orgasmo di nove minuti. Ma i suoi problemi non finiscono qui e nemmeno la sua famiglia che comprende un fratello medico di trent'anni deciso finalmente a perdere la verginità e una sorella sull'orlo di una crisi matrimoniale. Missy, da par suo, non è messa meglio, il padre ha problemi col fisco e la madre col proprio corpo che 'restaura' a suon di dollari. Nonostante tutto, nonostante tutti e nonostante un prete dogmatico col vizio della bottiglia, Alejandro e Missy arriveranno al giorno delle nozze, che coi fiori d'arancio riserva sorprese, rivelazioni, chiarimenti e scioglimenti felici.
Riunire in un film Robert De Niro, Susan Sarandon e Diane Keaton è probabilmente il solo merito della comedy of remarriage di Justin Zackham, sceneggiatore, realizzatore e produttore di Big Wedding. Remake del film francese Mon frère se marie, la commedia di Zackham sembra piuttosto la versione stonata di Mamma Mia, senza musica e danza naturalmente. Amanda Seyfried recita di nuovo il ruolo della fidanzata bionda e sensibile alle prese con un tourbillon di confessioni e sentimenti, conciliati davanti all'altare. Strutturato sull'equivoco, la finzione sostenuta dai genitori dello sposo a uso della madre biologica, Big Wedding accumula situazioni ovvie e 'celebra' uno e due matrimoni, muovendosi grevemente tra conflitti, deviazioni e riconsacrazioni.
D'altra parte il matrimonio, come la commedia romantica, è un terreno di scontro, una mascherata dell'identità che sfrutta ogni ricaduta umoristica. Senza fare schermo a qualche tristezza e giocando la carta del sesso disinibito in famiglia, Big Wedding infila direzioni note e finisce in un precipizio di smorfie, incidenti e sipari farseschi, che abbattano gli attori più giovani e mortificano i veterani. Abbonato al ruolo di seduttore azzimato, De Niro impersona ancora una volta il marito bolso e mascalzone, civettuole e intraprendenti sono invece le consorti legittime, o meno, di Susan Sarandon e Diane Keaton, trincerata nel suo immancabile tailleur pantalone, nella verve impudente e nella ribadita indipendenza economica. Più a suo agio Susan Sarandon interpreta il personaggio che rilancia e scioglie i dubbi amorosi, aggirando comicamente gli ostacoli della menzogna a cui è costretta per amore di un figlio acquisito e la sconsideratezza di un compagno mai impalmato. Intorno a loro schiamazza una compagnia di 'piccoli' attori da cui scampiamo la brillante Katherine Heigl, architrave solida e mai ingombrante di una costruzione corale, capace di dare rilievo a pensieri e azioni del suo personaggio.
Justin Zackham prova a scuotere il wedding movie e il perbenismo borghese con la comicità grossolana e attraverso personaggi (e situazioni) 'trasgressive'. Ma il politicamente scorretto finisce per essere un marchio da esibire piuttosto che una reale provocazione, concludendo con l'immancabile redenzione degli infedeli e il paradosso della felicità perfetta. A ciascuno è dato riconoscere il proprio compagno o la propria compagna, trattenere accanto a se gli oggetti della propria affezione e trovare il proprio posto nel mondo, o almeno nel giardino dei Griffin, non meno incantato di un bosco fiabesco.