Titolo originale | The Dictator |
Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 83 minuti |
Regia di | Larry Charles |
Attori | Sacha Baron Cohen, Anna Faris, Ben Kingsley, Jason Mantzoukas, Megan Fox, John C. Reilly B.J. Novak, Olivia Taylor Dudley, Sayed Badreya, Rocky Citron, Aasif Mandvi, Rizwan Manji, Rick Chambers, Adeel Akhtar, Horatio Sanz. |
Uscita | venerdì 15 giugno 2012 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | 3,20 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 4 ottobre 2017
Sascha Baron Cohen porta sullo schermo la storia di un dittatore che rischia la vita pur di evitare che la democrazia infesti il proprio paese. In Italia al Box Office Il dittatore ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 2,7 milioni di euro e 658 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Haffaz Aladeen è il dittatore di Wadiya, paese immaginario del nord Africa. Capriccioso e volubile, il generale e supremo leader partecipa (e vince) alle sue olimpiadi, recita nei suoi film, comanda un esercito di (belle) donne, le colleziona nel suo letto e dentro una polaroid, detesta le bombe spuntate e adora le armi chimiche, ha il vizio delle pene capitali, dei cartoni animati e della Wii. Antidemocratico e orgogliosamente idiota, Haffaz Aladeen è 'invitato' dalle Nazioni Unite a dimettersi. Risentito e ostinato a mantenere le redini del proprio paese, partirà alla volta degli Stati Uniti per rispondere davanti al mondo delle proprie (male) azioni. Ma una congiura di palazzo, cambia il corso degli eventi. Sopravvissuto e sostituito da un sosia più scemo di lui, Haffaz Aladeen vagherà per Manhattan, scoprendo i piaceri della democrazia.
Al riparo di e attraverso un nuovo personaggio, Sacha Baron Cohen può fare e dire tutto, scaricando sul suo alter ego la responsabilità delle sue azioni. Sbarcato ancora una volta come un alieno sul suolo americano, Baron Cohen, dietro la barba e sotto il costume, è socialmente inappropriato e dotato di una libertà incondizionata di atto e di parola, con cui travolge e annichilisce gli interlocutori di turno. Dopo il reporter kazako Borat e il corrispondente di moda Brüno, spetta al supremo leader Haffaz Aladeen, refrattario alla democrazia e sovvertitore di convenzioni e convinzioni religiose e istituzionali, la demolizione dei valori americani, della tolleranza, della political correctness. Ma non si esaurisce qui la carica eversiva de Il dittatore, già piazzata ed esplosa nei precedenti film di Larry Charles (Borat, Brüno).
Baron Cohen, imitando il politico iracheno Saddam Hussein, al cui libro di 'memorie' il film beffardamente si ispira, e il terrorista saudita Osama Bin Laden, a cui l'attore 'prende in prestito' la barba, avvia una truffa all'esistenza idealmente prossima a quella teorizzata da Bazin intorno ai baffetti di Hitler rivendicati da Charlot. Naturalmente quando Chaplin girò Il grande dittatore Hitler era in piena attività, rendendo più ardita l'interferenza tra la mitologia della Storia e quella cinematografica, ma la morte dei due leader fondamentalisti non rende meno sfrontato il furto ontologico di Baron Cohen.
Affondato da qualche parte nell'Oceano Indiano, perché la morte non ne aveva soppresso certo l'efficacia simbolica, il corpo di Bin Laden viene recuperato all'oblio e alla difficile relazione che l'America intrattiene con la sua figura dall'effrazione della barba e dall'apparizione di un sosia dietro a una tenda del palazzo di Aladeen. Baron Cohen ne Il dittatore diventa allora corpo comico che incarna un corpo politico nocivo, fino a renderlo innocuo, fino a normalizzarlo, a burlarlo e a ridurne il carico di orrore.
Leader e sosia, a cui è sempre destinata una pallottola, l'attore inglese sceglie un'altra identità e si permette di volare sopra il cielo di Manhattan alla ricerca della barba perduta e producendo umorismo intorno all'undici settembre. E dopo la finestra sul 'cortile' di Ground Zero del broker di Spike Lee, Baron Cohen sceglie un punto panoramico più 'sensibile' da cui guardare l'America come rappresentazione dello spazio occidentale, sferzando gentili, arabi, ebrei, indiani, siriani e qualsiasi altro genere di etnia secondo le regole della sua poetica e alla maniera di Peter Sellers. Egoista ed egocentrista, il dittatore di Baron Cohen fa tutto quello che gli passa per la testa, è un incubo per il prossimo, la pallottola a lui destinata colpisce sempre qualcun altro e lui si limita a prenderne atto e ad andarsene, libero di licenziare, giustiziare, torturare, stuprare, dichiarare guerra. Ebreo 'gentile' fuori dal set, l'attore archivia il reduce orfano di Hugo Cabret e recupera la modalità violenta, una sublimazione di istinti aggressivi che vengono ridotti a irresistibile momento ludico e demenziale.
La comicità di Sacha Baron Cohen è una faccenda paradossalmente seria che scarica il dolore del mondo, esorcizza il male, avverte in anticipo le paure dominanti scherzandoci sopra e dando loro una forma e un nome, soddisfa le esigenze emotive del pubblico pescando il riso dal 'basso' ma radicandolo nello spirito.
Aladeen e' un dittatore di un piccolo paese africano, Wadiya, ignorante e crudele, finira' solo nella "grande mela" a seguito di un tradimento da parte del suo braccio destro Tamir per instaurare una democrazia di facciata con cui vendere il petrolio di cui e' ricco il paese. Il film ha un ritmo incredibile, non ci sono praticamente momenti morti, e' un susseguirsi [...] Vai alla recensione »
Mai come per questo film l’aggettivo “demenziale” va inteso come un complimento. Stiamo parlando de Il dittatore, l’ultima irriverente creatura dello scatenato Sacha Baron Cohen. L’ex Borat impersona l’ammiraglio generale Aladeen, supremo leader dell’immaginario stato arabo Wadiya, che cerca in tutti i modi di impedire la firma di una nuova costituzione democratica [...] Vai alla recensione »
“Il dittatore” (The Dictator, 2012) è il quinto lungometraggio del regista di Brooklyn Larry Charles. Personaggio che nella relativa breve carriera cinematografica non le manda certo a dire. Puntiglioso, sarcastico, spudorato e, tanto quanto basta, scurrile (per rompere tutte le uova del paniere); un newyorkese che si fa beffa dell’America-sogno e irriverente verso [...] Vai alla recensione »
Ecco come perfettamente si uniscono il divertimento puro e la politica. Una denuncia sociale di interi sistemi resa talmente divertente da essere unica, esilarante come pochi e allo stesso tempo fà riflettere in maniera seria. Non si perde o rallenta, i dialoghi tengono altissima la qualità insieme ad una sceneggiatura scoppiettante e illuminante.
IL DITTATORE (USA, 2012) di LARRY CHARLES con SACHA BARON COHEN - BEN KINGSLEY - ANNA FARIS - JOHN C. REILLY - MEGAN FOX - JASON MANTZOUKAS § Tratto con beffarda libertà d'espressione da un libro autobiografico di Saddam Hussein. Aladeen (S. Baron Cohen) è il tiranno di Wadiya, un fantomatico paese africano dall'ambiente desertico.
Sascha Baron Cohen dissacrante come sempre, questa volta assume il ruolo di un dittatore che non si fa fatica ad associare ad Osam Bin Laden. Il film è sostanzialmente diviso in due parti asimettriche: la prima - e più divertente - ambientata nello staterello di cui è monarca assoluto e la seconda - più ampia - ambientata a New York.
Già in passato il Cinema ha ridicolizzato i dittatori. Due esempi su tutti: Il grande dittatore di Charlie Chaplin e Il dittatore dello Stato libero di Bananas. Certo, il paragone è un pò troppo scomodo. Di sicuro però Larry Charles non sfigura, con un film ironico, ovviamente adeguato ai crismi della comicità contemporanea.
Il dittatore Aladeen ossessionato da una dittatura severa e parentoria,è un personaggio dai molteplici vizi quali le pene capitali,i cartonianimati e la Wii oltre ad essere caratterizzato da un forte carattere antidemocratico.Ma una congiura di palazzo,cambia il corso degli eventi e il nostro dittatore,sostituito da un sosia più scemo di lui è costretto a vagare per Manhattan [...] Vai alla recensione »
A confronto di questo personaggio persino Ali G, Borat e Bruno impallidirebbero, risultando tutti e tre politicamente corretti. A metà tra Saddam e Gheddafi, Sacha Baron Cohen stavolta è un tiranno pronto a rischiare la vita pur di impedire alla democrazia di entrare nel proprio paese, da lui affettuosamente oppresso. Il film si basa sul romanzo "Zibabah and the King" pubblicato [...] Vai alla recensione »
Baron Cohen prosegue la sua opera di satira su personaggi della società contemporanea, stavolta però puntando a quello di un ipotetico dittatore, simbolo unico di tutti quelli che, volta per volta, occupano pagine o spazi nei notiziari occidentali. Il risulatato è un mix di "figure" oppressive, o almeno come ci sono dipinte dai media, che strombazza apertamente la sua [...] Vai alla recensione »
Sasha Baron Cohen con questo nuovo film ci racconta la storia di un dittatore che per amorin diventa buono e democratico, ma sempre dittatore. È una parodia non nascosta di capitalismi imperanti come gli Stati Uniti e la Cina. Il film ha delle gag divertenti, ma tutto già visto, tranne le splendide e coloratissime vedute notturne di new York che ti lasciano affascinato e senza fiato. Vai alla recensione »
Io lo reputo mediocre al massimo non è del niente divertente, sono decisamente poche le parti ke fanno ridere e il fatto delle donne da decisamente fastidio. Sinceramente mi aspettavo un film divertentissimo ma invece è decisamente deludente. Poi la scenigrafia è molto scarsa.
Uno dei film più brutti che abbia mai visto. Lo sforzo intelligente di creare una parodia sui dittatori di tutto il mondo (altra faccia della stessa medaglia dei governi occidentali sedicenti democratici) viene completamente annullato da una volgarità sia dialettica che d'immagini che non fa nascere nello spettatore neanche un sorriso di compiacenza.
Come poteva deluderci il fantastico Borat?! Il Dittatore è un film divertentissimo, forse per l'ingenuità del personaggio principale oppure per la nostra percezione che in realtà la sua dittatura spietata assomigli al nostro governo (ciò che questo film cerca di sottolineare). In conclusione raccomando a tutti la visione di "Il Dittatore" per ridere e soprattutto [...] Vai alla recensione »
Il peggior film di tutti i tempi. Mi hanno costretto ad andare, dico solo questo senno dovrei proferire parole da censurare! Grazie
Un film scontato, veramente rozzo e non nascondo che ho avuto difficoltà a tenere gli occhi aperti. Soldi buttati.
La media di tre stelle è secondo me un po' bassina.ne meriterebbe minimo 4. È la prima volta che guardo un film di SBC e mi è proprio venuta voglia di recuperare gli altri 2. Ironico,politicamente scorretto,cattivo e demenziale il personaggio del generale Aladeen è un puro colpo di genio. Un personaggio assurdo per un film che ti lascia giusto il tempo di riprendere fiato tra una battuta e l'altra. [...] Vai alla recensione »
Ottimo film nel suo genere, il dittatore è un'esilarante critica alle dittature degli ultimi secoli di cui mette a ridicolo alcune caratteristiche. Nello stesso tempo fa anche pensare, soprattutto nel discorso finale in cui, elencando quelle che sembrano tutte le caratteristiche di una dittatura, si scopre che in realtà si stava parlando, nei giusti termini, della democrazia degli [...] Vai alla recensione »
Una "storia" basata più che altro sul far ridere lo spettatore,perchè di trama c'è ben poco. A me ha fatto ridere dall'inizio alla fine,ma chi va al cinema per vedere un film con una bella storia si sbaglia di grosso! Una delle note positive è che Sacha Baron Cohen si impersonato perfettamente nella parte del "DITTATORE".
A qualche anno da "Bruno", torna l'irriverente Sacha Baron Coen che, questa volta, se la prende coi dittatori mediorientali - e con le democrazie occidentali. La sua comicità è ovviamente demenziale, sboccata e oscilla tra il sopra le righe e l'inaccettabile, ma "Il Dittatore" è anche un film intelligente e ben congegnato.
risate amare e qualche scena alla scary movie (forse eccessiva come quella del parto) ma un film piacevolissimo che a modo suo fa riflettere....
Un film che raggiunge a pieno il suo scopo, fa ridere un sacco!! Alcune scene possono urtare la sensibilità di qualcuno, ma non vedo nulla che superi il limite proprio perchè quando si vanno a vedere certi film bisogna andarli a vedere con la mentalità aperta e libera, improntata solo sulla voglia di ridere e divertirsi! Grazie a Cohen che tira sempre tutti su di morale!! Volete [...] Vai alla recensione »
il fiml è simpatico , si ride di tanto in tanto. non vi aspettate un capolavoro oppure di morire dalle risate, però va bene si può vedere.
L'ho trovato divertente in molti punti, e con un ritmo indiavolato. Ma non venitemi a raccontare che è politicamente scorretto, che è eversivo, che ne ha per tutti. Oh no, non ne ha affatto per tutti: ne ha solo per alcuni e per altri no. E' molto conformista in ossequio al potere. Altro che rivoluzionario, non scherziamo.
Commedia esilarante sull' assurda esaltazione della dittatura e sulla strenua battaglia condotta contro ogni forma di democrazia possibile da parte di Sasha Baron Cohen che non risparmia nessuno dei punti di vista e degli aspetti della civiltà occidentale ed orientale.A volte la pellicola risulta demenziale ma è molto divertente grazie anche ad una sceneggiatura composta di [...] Vai alla recensione »
un bel film, leggero e demenziale al punto giusto. Se per una sera non avete voglia di impegnarvi ma di farvi 4 risate( non vi prometto niente di più) è il film adatto a voi.
Vedetelo è un bel film ne vale la pena
Film più interessante di quanto si possa pensare. Il monologo sulla 'dittatura vs democrazia' vale il prezzo del biglietto. Trama semplice che si risolve in 1h 24', un pò pochino...
Fa veramente ridere quest'ultimo film che vede ancora una volta come protagonista Baron Cohen, e a mio avviso è meglio anche del film Borat, che più di tutti lo aveva reso celebre. In questo film ad essere parodiata è la figura del dittatore (non di uno in particolare) e per farlo Baron Cohen ne impersona uno inventato di sana pianta che è a capo di uno stato ovviamente [...] Vai alla recensione »
Una stella in piu' per la particolarita' del film e per il simpatico interprete ,ma a me non e' proprio piaciuto molto,dopo le prime scene ho capito subito che erano un susseguirsi di scene demenziali,molte anche di cattivo gusto e quasi tutte prevedibili.se ci portate i figli vi avviso...anche volgari.Se il messaggio puo' essere giusto e le caricature dei personaggi a volte simpatiche [...] Vai alla recensione »
"Per 250 mila dollari l'ho smanettato a Tommy Lee Jones" Mr. Lao
ogni volto che me lo guardo muoio dal ridere
E' uno dei film più divertenti che abbia mai visto, si ride in continuazione, e non tanto per delle sciocchezze ma per la feroce satira politica e sociale verso tutto e tutti (tranne gli ebrei, ovviamente). Vengono presi in giro la democrazia americana, gli pseudo.sinistroidi radical chic, i paesi islamici, le dittature, gli antisemiti, i politici, l'ONU, le multinazionali del petrolio, [...] Vai alla recensione »
Film veramente divertente con alcune battute davvero esilaranti che rimarranno nella memoria!!! Da vedere
i primi 5 minuti del film valgono il biglietto... il film e' veramente simpatico...
Bollettino borsistico per “Il dittatore” rispetto al suo predecessore, “Borat”: segno meno alle voci “delirio” e "genialità”, segno più per “comicità” e “satira”. Larry Charles e Sasha Baron Cohen portano un disgustoso tiranno nel cuore della democrazia più potente al mondo.
Battute telefonate, scene straviste, volgarità inutili. Non fa ridere, la sceneggiatura è debolissima, Baron Cohen fa di tutto per essere antipatico. Si salva la fotografia, ma la fotografia è solo una parte del cinema e non certo la più importante.
Nonostante alcune trovate blandamente divertenti, le sferzate parodistiche si abbattono a destra e a manca un po' a casaccio (contro gli americani, gli estremisti islamici, i progressisti, le dittature, le democrazie, lo show business, ecc) perdendo completamente mordente. Sembra che il regista sia più impegnato a insistere ossessivamente sulla volgarità, inserendo quasi in ogni dialogo riferimenti [...] Vai alla recensione »
film decisamente da evitare. La parte più bella è il trailer. Scene e trama proprio scontata. Peggio degli scary movie di quando avevo 15 anni. Soldi buttati la vento.
Film molto divertente, ma un po' sconcio, direi di indicare, vietato ai minori di 14 anni. Toglierei i pezzi pesantemente espliciti. Ho portato mia nipote e ne è uscita scandalizzata ed io sconvolta per averla portata.
Sacha Baron Cohen questa volta prende in giro i potenti dittatori del mondo moderno, estremizzando tutte le cose che gli occhidentali possano credere di questi personaggi. Sono continue citazioni, più o meno velate a Saddam e Geddafi, ma anche a molti leader mondiali che come dice il protagonista del film "Per paura dell'arrivo della democrazia hanno preferito "amorevolmente" [...] Vai alla recensione »
voto zero,dopo borat Sascha Baron Cohen non mi ha fatto piu' ridere,questo film e' inguardabile.
Film da vietare assolutamente ad i minori di 14 anni e per lo più un "film" estremamente deludente!! Buttato soldi e tempo prezioso!!
dopo borat e bruno,due film PESSIMI,sacha baron cohen realizza la sua miglior commedia.Alcune gag sono geniali (come quella del' elicottero e quella della testa) altre un pò più volgari,ma nel complesso è MOLTO più piacevole dei due film già citati,inoltre scherza anche su temi importanti come l11 settembre.però oltre a questo nel film c'è davvero [...] Vai alla recensione »
Uno dei film più brutti che abbia mai visto. Il livello delle battute e delle situazioni richiama i filmacci di Monnezza e Bombolo. Non c'è alcuna profondità nelle battutacce di pessimo gusto su questioni evidentemente mal digerite (la questione israeliana). La figura del dittatore non è nemmeno grottesca: non basta una barba posticcia per fare satira.
Sacha diverte sempre, nel sua comicità "demenziale". E' sincero nell'esternare il suo odio verso il razzismo.
premesso che il documentario "Religolous" di Larry Charles andrebbe trasmesso nelle scuole l'attore Sacha Baron Coen non mi piace. e non andrò a vedere "Il dittatore" a Cohen gli è andata benissimo con Borat che è un film veramente terribile che non fa ridere; la gente c'è cascata ed è andata in massa a vederlo.
Non è servito il nostro menu ideale, ma con il nuovo film scritto e interpretato da Sacha Baron Cohen ci si alza sazi dal self-service. La qualità e gli ingredienti di risate e risatacce suscitate da «Il dittatore» si mantengono, infatti, a metà strada tra il puerile e il canagliesco, lo scurrile e il surreale, il feroce e l’autodistruttivo, ma è giusto anche mettere in conto i due buoni-premio che [...] Vai alla recensione »
Dove il defenestrato Gheddafi ha fallito, lui esce vittorioso: parliamo del Generale Ammiraglio Aladeen, dittatore dell’immaginario stato nord-africano di Wadiya, che a dispetto delle varie primavere arabe amorosamente tiranneggia e opprime il suo popolo. Impataccato di medaglie, sul trono dall’età di sette anni, pronto a far tagliare la gola a chiunque osi contraddirlo, e con a vanto una lunga lista [...] Vai alla recensione »
Il generale ammiraglio Aladeen, dittatore dello stato canaglia nordafricano di Wadiya, vive in pieno deserto in un palazzo che pare San Pietro ma è tutto d' oro, si veste come Gheddafi, parla come Ahmadinejad e non tralascia certi vezzi di Saddam Hossein, di Osama bin Laden, Idi Amin, e persino Dick Cheney; sta costruendo la bomba atomica, e se qualcuno osa contraddire le sue tante scemenze, lui sorride, [...] Vai alla recensione »
Scommettiamo che... riderete come mai prima. E scommettiamo che saranno le risate meno stupide che possiate fare oggi al cinema? Il dittatore è il miglior film della coppia Larry Charles (regista) e Sacha Baron Cohen ("mattattore”): dopo Borat e Bruno, un concentrato di scorrettezze politiche, humour al vetriolo e devastanti capi d’accusa. Ce n’è per tutti, soprattutto, per noi: siamo proprio sicuri [...] Vai alla recensione »
Un colpo di stato «invisibile» a Wadiya, in un immaginario maghreb grondante petrolio mai sfruttato, porta sul trono il sosia del tiranno (che sempre Sacha Baron Cohen è), un pastore scimunito che dovrebbe promulgare a New York, tra l'entusiasmo popolare e dell'assemblea Onu, una nuova costituzione e instaurare la Democrazia. Ma il vero despota, in realtà, non è morto, s'innamora di una radical ebrea [...] Vai alla recensione »
Piccola antologia di colpi bassi, per capir subito se siete favorevoli o contrari. “Le donne che studiano sono come le scimmie sui pattini: non servono a niente ma fanno tanto ridere”. “Oh, è nata una femmina. Dov’è il bidone della spazzatura?”. “LAmerica è stata costruita dai neri e ora la possiedono i cinesi”. La dedica “alla cara memoria” del collega coreano Kim Jong-il.
Nei panni dell’ammiraglio generale Aladeen, leader assoluto dello stato nordafricano di Wadiya, Sacha Baron Cohen ha adottato una strana camminata da cavallo, un fatuo ghigno da asino e una lunghissima barba nera, ovviamente finta. Parla un inglese fricativo, in cui le consonanti restano strozzate nel profondo della gola, alternato con lunghe sparate in uno pseudo-arabo (che per lo più sembra ebraico). [...] Vai alla recensione »
Che fosse politically incorrect, ce l’aspettavamo tutti. Che fosse divertente, dopo i sopravvalutati Borat e Bruno, non ce l’aspettavamo proprio. E invece Il dittatore fa ridere di gusto, anche se qualche volta proviamo imbarazzo per le battute grevi e le loro terribili implicazioni. Baron Cohen è Aladeen, il tiranno di uno stato nordafricano che viene sostituito da un sosia per volere dello zio (Kingsley) [...] Vai alla recensione »
Squadra vincente non si cambia. Tanto più se la «squadra» ha dato vita ad un genere: la commedia sguaiata e demenziale alla Cohen-Charles, così abile nel marketing da scatenare i media mondiali, fino agli «incidenti diplomatici».Dopo i 250 milioni di dollari incassati con Borat, protagonista l’irresistibile giornalista kazako, maschilista, antisemita e razzista pronto a fare «cartacce» di tutto il [...] Vai alla recensione »
Sacha Baron Cohen, il ‘dittattore’. Un comico sboccato-sbracato-sfrontato che adora farsi beffe dei tiranni, con gag verbali e visive ben oltre il limite del verbo politically correct. Guidato dal solito e fidato Larry Charles alla regia, stavolta prende di mira un immaginario staterello africano, il Wadiya, e il suo generalissimo da fumetto, ovviamente ricchissimo, fanatico e dotato di foltissima [...] Vai alla recensione »
Sacha Baron Cohen è di nuovo in città. Stavolta però ha cambiato armi e strategia. Non gioca sull’effetto (finto)documentario come in Borat e in Brüno, ha un copione scritto fino all’ultima riga. E il suo personaggio non è un concentrato offensivo di clichè ricavati da simboli astratti come la gayezza o il politicamente corretto. Nossignori: The Dictator è un assemblaggio altrettanto crudo e farsesco [...] Vai alla recensione »
Non c’è due senza tre. Purtroppo. Dopo Borat e Brüno, ecco quest’altra sgangherata goliardata dell’ineffabile Sacha Baron Cohen. Un guitto che nel nostro glorioso avanspettacolo avrebbe faticato a ritagliarsi un ruolo di seconda fila e invece è stato incredibilmente issato sull’Olimpo dell’umorismo internazionale. A furor di critica più che di popolo, bisognerebbe aggiungere.