Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Richard Dale |
Attori | James Marsters, Andrew Lincoln, Daniel Lapaine, William Hope, Anna Maxwell Martin Ursula Burton, Colin Stinton, Ian Porter, Nigel Whitmey, Michael J. Reynolds, Richard Dillane, Trevor White, Kosha Engler, Martin McDougall, Jennifer Woodward, Nathan Nolan, Gabija Ryskuviene, Patrick Poletti, Kelli Kerslake, Callum Marullo. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 giugno 2009
Il film ha ottenuto 1 candidatura agli Emmy Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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Nel sogno sognato da John F. Kennedy la luna non era così lontana e l'uomo poteva e doveva raggiungerla. Sei anni dopo la sua morte e una lunga serie di tentativi falliti, il modulo lunare Eagle scendeva sulla superficie magnificamente desolata della luna con a bordo due uomini, Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Selezionati insieme a Michael Collins, che rimase in orbita intorno alla luna in attesa generosa dei suoi compagni, i tre astronauti realizzarono il viaggio dans la lune di George Méliès e un grande passo per l'umanità.
Il docu-fiction di Richard Dale rievoca lo storico evento seguito in diretta tv da seicento milioni di persone e indaga i complessi rapporti fra i tre piloti della Nasa, qualificati per la missione Apollo 11. Combinando materiali d'archivio, finzione e immagini inedite e senza tacere gli attriti e la competizione, sempre smentite tra Aldrin e Armstrong, il regista riproduce per lo schermo televisivo l'allunaggio del 20 luglio 1969. Prodotto da History Channel, Moonshot compie un viaggio ideale a caccia del senso della vita e inizia e si conclude nello stesso luogo, la luna. In mezzo, lungo la linea invisibile che separa gli Stati Uniti dal "lume incostante", il tempo è trascorso come in sogno. I tre protagonisti sono uomini di frontiera, capaci di appropriarsi del cuore immobile dello spazio, riducibili allo schema del quadrato familiare ma irriducibili allo spazio della casa. L"isolamento" e la fedeltà a un'ideale, a una visione e al valore della loro impresa, lascia intravedere la storia intima e i lineamenti della loro personalità. Moonshot è allora un invito al viaggio, perché sulla strada, sul fiume, sulla luna rinasce la speranza, si dischiude l'orizzonte del rinnovamento e della rivoluzione di sé e dell'umanità intera.
Armstrong, ostinatamente viaggiatore, solcò il suolo lunare e mosse il primo passo, quello con cui iniziare la strada, quello che si rivela unico, un gesto esemplare e assoluto che si incide sulla polverosa superficie e lì rimane. Ma furono in due quel giorno di luglio a compiere il percorso verso e oltre i limiti del mondo e a condurre la ricognizione di un territorio inesplorato, che fino a quel momento si estendeva al di là della ragionevolezza. Buzz Aldrin, per inclinazione o per destino, fu "invitato" a cedere il passo e la gloria all'eletto Neil Armstrong, imparando a convivere con la luce malinconica di un'abnegazione all'altezza della sua umanità. Il culmine del viaggio gli rivelò una nuova partenza e il capitano e il suo "secondo" poterono volgere la prua nella direzione del ritorno.