Y: L'ultimo uomo

Film 2021 | Azione 60 min.

Regia di Louise Friedberg. Una serie Da vedere 2021 con Ben Schnetzer, Olivia Thirlby, Ali Badshah, Sharon Canovas, John MacDonald. Cast completo Titolo originale: Y: The Last Man. Genere Azione - USA, 2021, - MYmonetro 3,34 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 24 settembre 2021

In seguito a una misteriosa catastrofe è rimasto un solo uomo, accompagnato da una scimmietta, in un mondo di sole donne.

Consigliato sì!
3,34/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 2,67
CONSIGLIATO SÌ
Una vera indagine del presente, sotto forma di distopia.
Recensione di Gabriele Prosperi
Recensione di Gabriele Prosperi

Il mondo è sconvolto da un cataclisma senza precedenti: tutta la popolazione maschile, di punto in bianco, muore brutalmente. A prescindere da identità di genere o orientamento sessuale, ogni essere vivente sul pianeta Terra che abbia, nel proprio DNA, il cromosoma Y muore. In un clima di terrore, paura e sconvolgimento globale, coloro che per millenni sono state relegate a ruoli secondari nella maggior parte delle amministrazioni pubbliche, più o meno dominate, tradite, stuprate, interrotte da sistemi prevalentemente patriarcali e maschilisti, sono ora inevitabilmente a capo di ogni parte della vita sociale, pubblica o privata. Solo un uomo sembra essere sopravvissuto, insieme alla sua scimmia (anch'essa di sesso maschile), una posizione tutt'altro che comoda, nonché problematica non appena scopriamo di chi è figlio.

Adattamento della fortunatissima graphic novel di Brian K. Vaughan e Pia Guerra, pubblicata dalla DC Comics in sessanta volumi a partire dal 2002, Y: L'ultimo uomo si inserisce nella produzione di prodotti distopici che stanno facendo il successo della maggior parte delle piattaforme streaming - da The Handmaid's Tale (Hulu) a Black Mirror (Netflix), passando per The Man in the High Castle (Amazon) e arrivando a Wool (Apple TV+).

Quando parliamo di distopia ci riferiamo, paradossalmente, al presente: immaginando un futuro alternativo siamo costretti a chiederci come le nostre vite possano cambiare a seguito di una variazione, solitamente negativa. Al contrario dell'utopia, la distopia ci costringe a valutare le nostre azioni e le nostre scelte attuali, sottolineando ciò che non funziona nel presente. Sulla scia soprattutto del successo di The Handmaid's Tale, nuovamente è la questione di genere a definire l'interesse per Y: L'ultimo uomo.

Se nella serie Hulu lo sconvolgimento è dovuto a una causa, se non verosimile, quantomeno plausibile sotto determinate pressioni e condizioni, nella serie Disney+ l'evento scatenante ha un odore assai più contemporaneo. La prima fa l'occhiolino alla letteratura di genere - oltre ad essere un adattamento del best-seller di Margaret Atwood, la serie fa evidentemente riferimento a George Orwell, soprattutto nella definizione del nuovo ordine mondiale. La seconda ha invece il pregio di adattare un prodotto più contemporaneo, non solo considerando il mezzo d'espressione del racconto originale (la graphic novel) ma anche i riferimenti letterari: il pensiero va soprattutto a José Saramago e ai suoi turning plot sulla realtà, inaspettati eventi che ridefiniscono completamente la nostra società quasi come vi fosse un deus ex machina al contrario. Un personaggio o una condizione che, anziché risolvere il problema con una soluzione inaspettata, qui invece sconvolge il sistema, lo deturpa, non risolve ma problematizza, seppur mantenendo la sua fondamentale funzione: concedere una soluzione.

In Y: L'ultimo uomo i personaggi principali sono inevitabilmente femminili, e qui sta l'opportunità ma anche la sfida della serie. Da un lato l'opportunità è quella di affrontare il problema con un altro approccio - decisamente dirompente - affidando alle donne la gestione del pianeta, riconoscendone le potenzialità, esattamente come avviene per la neo-presidente degli Stati Uniti d'America, Jennifer Brown, prima presidente donna nella storia solo grazie alla morte di ogni uomo sul pianeta - nonché per l'attrice che la interpreta, Diane Lane, troppo spesso relegata a ruoli secondari.

La sfida è coincidente, perché questa potenzialità potrebbe apparire, agli occhi di un patriarcato ancora duro a morire, come una concessione: quell'anti-deus ex machina sembra voler dare alla donna un'opportunità che sembrerebbe non riuscire a raggiungere da sola, confermando paradossalmente un sistema dominante in cui, chi domina, anche scomparendo, permane. Una dominazione che, di fatto, rimane, come per transustanziazione, nell'unico uomo sopravvissuto: Yorick Brown (Ben Schnetzer), non a caso figlio della presidente.

A metà strada tra opportunità e sfida, la serie si pone quindi al centro di una crisi nient'affatto futura, ma totalmente presente e visibile anche nella macchina produttiva americana contemporanea, imponendo una riflessione più complessa, meno emotiva e impattante di altre serie coeve. Una vera indagine nel presente, sotto forma di distopia.

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DISNEY+
venerdì 24 settembre 2021
Gabriele Prosperi

L'adattamento della fortunatissima graphic novel pubblicata dalla DC Comics. Disponibile su Disney+. Vai all'articolo »

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