Séraphine

Film 2008 | Drammatico, 125 min.

Regia di Martin Provost. Un film Da vedere 2008 con Yolande Moreau, Ulrich Tukur, Anne Bennent, Geneviève Mnich, Nico Rogner, Adélaïde Leroux. Cast completo Genere Drammatico, - Francia, Belgio, Germania, 2008, durata 125 minuti. Uscita cinema venerdì 22 ottobre 2010 distribuito da One Movie. - MYmonetro 3,03 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 27 ottobre 2010

Séraphine Louis è un'umile governante che di giorno lavora come donna delle pulizie e lavandaia a cottimo e di notte dipinge fra le mura di un piccolo appartamento. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office Séraphine ha incassato 120 mila euro .

Séraphine è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
3,03/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 3,00
PUBBLICO 3,59
CONSIGLIATO SÌ
Un ritratto raffinato e calligrafico di una sincera esponente dell'art naïf.
Recensione di Edoardo Becattini
Recensione di Edoardo Becattini

Senlis, Piccardia, 1914. Séraphine Louis è un'umile governante che di giorno lavora come donna delle pulizie e lavandaia a cottimo e di notte dipinge fra le mura di un piccolo appartamento. Séraphine non ha alcuna conoscenza delle tecniche pittoriche. La sua arte trae forza dalla fede religiosa e dalla contemplazione delle forme della natura. Un giorno, presso la casa nella quale presta servizio, viene ad alloggiare il celebre critico d'arte tedesco Wilhelm Uhde, fra i più importanti collezionisti e mecenati delle esposizioni parigine. Uhde, dopo aver scoperto per caso uno dei quadri della domestica, rimane impressionato dai colori e dalla grande vitalità della sua arte e decide di coltivarne il talento.
Séraphine de Senlis è probabilmente la sola reale esponente dell'art naïf. L'unica la cui condizione sociale e psicologica abbia realmente determinato la creazione di un'arte ingenua, genuina, popolare sia nei motivi decorativi che nelle tecniche di composizione, ispirata unicamente da momenti di estasi per la natura ed esperienze sinestetiche. Per raccontarne la biografia come una storia tragica di redenzione popolare, Séraphine si divide in due parti, perfettamente simmetriche: prima e dopo la Prima guerra mondiale, prima e dopo la presa di coscienza da parte di Séraphine del proprio talento. Questa suddivisione è ulteriormente accentuata non solo dalla sua precisa collocazione mediana, ma anche da delle continue dissolvenze al nero che danno un ritmo sequenziale al racconto e che costituiscono un percorso sincopato, dalla vocazione artistica fino all'aggravarsi delle condizioni mentali, all'interno del quale i dettagli della vita di Séraphine finiscono per avere molta più importanza del quadro d'insieme.
Nonostante il critico Uhde affermi di preferire la definizione di "primitivi moderni" a quella di "pittori naïf", Martin Provost mette in risalto entrambi gli aspetti della sua eroina. La continua ricerca di un contatto primigenio con la natura, gli alberi, le piante e l'acqua, le geniali capacità di misturare le tinte, l'uso violento e impetuoso dei colori, ne farebbero una grande pittrice primitiva, mentre la vocazione religiosa ai limiti della follia, il piacere per i vini robusti e la vanità latente, ne espongono tutta l'ingenuità. Se tali contrasti risultano sfumati è solo grazie a Yolande Moreau, in grado di muoversi in modo straordinario fra grazia e rozzezza, mostrando un catalogo di espressioni sottilmente bizzarre, goffe, deliranti, tenere, folli, umili, frivole. Nel suo volto e nei suoi occhi, Séraphine de Senlis non diviene né un genio incompreso, né una sciocca fortunata, ma una comune invasata con il dono eccezionale di far sgorgare luci e colori su di una grande tela.
Dove invece il film riesce meno a salvarsi dalla contraddizione è nell'idea di realizzare il ritratto di una geniale "primitiva" ricorrendo ad uno stile calligrafico e affettato, finalizzato ad un realismo accademico non prodigo di astrazioni (con qualche eccezione, come la sedia in ferro battuto ricorrente come invito alla contemplazione della natura). In questo modo, la raffinatezza di Provost finisce con l'avvicinarsi più ai gusti del conformismo borghese tanto vituperati da Uhde che al linguaggio semplice e istintivo della forma popolare.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 31 ottobre 2010
Linus2k

Il cinema francese ancora una volta fa centro e ci presenta un nuovo promettente regista: Martin Provost. Seraphine è un biopic su una pittrice sconosciuta ai molti in Italia, una piccola, fragile donna, vissuta in Francia nella prima metà del secolo scorso e la cui fama è arrivata dopo la sua morte... Un film commovente e delicato su un'anima semplice, una donna con un grande talento che nemmeno [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 ottobre 2010
mirror

bellissimo film per (ri)scoprire un'artista dimenticata ma grandissima, quasi un van gogh femminile, talento e spiritualità meravigliose, quadri mozzafiato e alcuni momenti commoventi. Da non perdere

giovedì 4 novembre 2010
FRANCESCO GIULIANO

Che fantastico questo film di Martin Provost, che descrive con raffinata eleganza la vita rude e selvatica e goffa di una celebre pittrice naïf Séraphine Louis, che si dipana lentamente, come il filo di una matassa, nel secolo scorso, a cavallo tra la grande guerra e la grave crisi economica del ’29. Questa singolare artista, unica e ineguagliabile come originalità pittorica, impersonata magistralmente [...] Vai alla recensione »

lunedì 25 ottobre 2010
manonlescault

1913.La vita di Seraphine è stata umile,grama ma sorpredente, perchè questa donna sola, brutta,del gradino piu' basso della societa' possedeva innato un grande talento di pittirice. E' questo lo scopo del film, con una narrazione lenta, che ci costringe a guardare i paesaggi, le piccole e grandi azioni quotidiane di Seraphine, in modo da farci partecipare al mistero della sua arte.

domenica 24 ottobre 2010
algernon

come al solito un film molto bello distribuito in pochi cinema, poco promosso, poco incentivato. Dunque se potete non fatevelo scappare. Siamo in Francia nei pressi di Parigi nel 1914, a Senlis. Seraphine, umile lavandaia e cameriera ha forti suggestioni dalla contemplazione della natura a dalla sue fede religiosa, e ne trae ispirazione che esprime con la pittura, al termine di dure giornate di lavoro. [...] Vai alla recensione »

domenica 13 febbraio 2011
ipno74

Un pò di cultura ci vuole, e questo film trasmette sia momenti storici, sia la poesia dei quadri dell'artista. La scelta dei protagonisti è stata azzeccatissima, la Moreau è straordinaria. Colpisce al cuore questa donna maltrattata dalla vita, ma forte nelle sue convinzioni. Alla fine del film, avrete voglia di conoscere meglio questa artista e le sue opere.

domenica 24 ottobre 2010
renato volpone

Un grande dipinto, come quelli della protagonista del film. Bellissime le immagini e bravissimi gli interpreti....ma quanta sofferenza nell'animo artistico di un grande....di una grande in questo caso. La dolorosa vita alla prova di lavori faticosi e resi umilianti, il sogno della rinascita, della riscossa, la promessa e poi...la venuta e caduta degli "angeli" in mezzo forse a quelli [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 novembre 2010
astromelia

un grazie a quei registi che propongono queste intense biografie,mi chiedo se un'artista dev'essere per forza un folle,o se folli sono coloro che non li comprendono....

mercoledì 8 ottobre 2014
Jordan Daniel

bellissimo film, bellissima fotografia, indagine attenta e intelligente del personaggio protagonista descritto nella sua creatività in maniera vera, senza esagerazioni. Film quindi toccante, raffinato e intelligente. assolutamente da vedere. bella anche la colonna sonora creata da un vero musicista, bella l'ambientazione, ottima la regia... che dire? Fossero tutti così i film!

domenica 21 novembre 2010
cannedcat

Come nella contemplazione dell'arte moderna non bisogna cercare significati, ma abbandonarsi alle immagini e interiorizzarle. D'altra parte il cinema è pittura fluida.

giovedì 9 giugno 2011
dounia

Ripenso al film visto in gennaio dove sono rimasta molto colpita dal riytratto che il regista fa della natura. E' il mondo in cui si ritrova la protagonista e viene messo ben in evidenza. La natura presentata è semplice, ma viva e c'è in tutto il film. Il messaggio, al di là, della storia, propone degli elementi attuali di riflessione.

FOCUS
INCONTRI
mercoledì 20 ottobre 2010
Luca Marra

Non è un biopic, ma un film su un incontro fra due persone". Pacate ma rigorose le parole di Martin Provost, il regista di Séraphine, acclamato film francese che in patria ha vinto sette premi Cesar e ha avuto milioni di spettatori. Presentato ieri al Palazzo Farnese di Roma, sede dell'Ambasciata di Francia in Italia, il film - che uscirà nelle sale il prossimo 22 ottobre - è la storia di Séraphine de Senlis (interpretata da Yolande Moreau), una governante modesta ma con un fuoco creativo enorme che riversa nella pittura.

Frasi
Io non colleziono per vendere, vendo per collezionare
Una frase di Wilhelm Uhde (Ulrich Tukur)
dal film Séraphine - a cura di ipno74
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Vita (oscura), arte (segreta) e tragedia (dimenticata) di Séraphine Louis, meglio nota come Séraphine de Senlis, domestica e pittrice francese morta in manicomio nel 1942 dopo una breve notorietà dovuta al critico e collezionista tedesco Wilhelm Uhde, riscoperta di recente anche grazie a questo film del 2008 che in Francia ha riempito le sale, vinto 7 César.

A. O. Scott
The New York Times

Making a film about the life of an artist is a risky proposition. The paint box arrives full of clichés and unexamined assumptions about the creative temperament, and these grow more assertive if mental illness is part of the biographical material. You are likely to end up with a lot of huffing and puffing and mystification, rather than any real insight into the mysteries of the work.

Kenneth Turan
The Los Angeles Times

When we first meet Seraphine de Senlis, it's hard not to feel confused. This most ordinary of women, this overweight housekeeper trudging heavily through cobblestone streets in a shapeless black dress, she could not possibly be the subject of a major French motion picture, let alone one that won seven Césars, including best film, best screenplay, best cinematography and best actress for star Yolande [...] Vai alla recensione »

Roberto Nepoti
La Repubblica

In Francia, ai primi del 900, un collezionista d' arte tedesco incontra una povera paesana dotatissima per la pittura. Tra le biografie degli artisti, da Van Gogh a Basquiat, quella di Séraphine de Senlis soffre dell' anonimato della protagonista: una pittrice naive (ma giustamente l' uomo che la scopre preferisce il termine "primitiva") che di giorno faceva la colf, la notte dipingeva quadri visionari [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Raffinato dramma francese, con tocchi da commedia,basato su una storia vera, vincitore di sette (esagerati) César. Siamo nel villaggio di Senlis, vicino a Parigi, nel 1913. La matura governante Séraphine, sola al mondo, presta servizio dal nuovo inquilino della villa, un riservato critico d'arte e collezionista tedesco. Il quale per caso scopre il grande talento pittorico della fantesca, che dipinge [...] Vai alla recensione »

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