Anno | 1982 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Gianni Amelio |
Attori | Jean-Louis Trintignant, Laura Morante, Fausto Rossi (II), Laura Nucci, Sonia Gessner Vanni Corbellini, Matteo Cerami. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,02 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 9 marzo 2011
Emilio, un ragazzo di quindici anni, assiste ad un attentato e riconosce nel terrorista rimasto ucciso un allievo di suo padre che era recentemente venuto a far visita a casa sua con un'amica. Ha vinto 2 Nastri d'Argento, ha vinto un premio ai David di Donatello,
CONSIGLIATO SÌ
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Emilio, un ragazzo di quindici anni, assiste ad un attentato e riconosce nel terrorista rimasto ucciso un allievo di suo padre che era recentemente venuto a far visita a casa sua con un'amica. Decide allora di raccontarlo alla polizia, ma il padre lo rimprovera. Qualche tempo dopo incontra anche la ragazza e ne parla al padre insistendo affinché lei si costituisca. Il padre non gli dà retta ed Emilio scoprirà il perché: li trova insieme e insieme li farà arrestare.
Colpire al cuore è un film sugli effetti che il terrorismo può avere su coloro che terroristi non sono, su come il terrorismo può distruggere, “colpire al cuore” la vita civile, seminare terrore, paure, sospetti dannosi per tutti. È un film di silenzi, di parole non dette, di vuoti di spazio e di racconto, di ellissi, di sguardi che si cercano e che restano senza risposta. È soprattutto un film, come tutti quelli di Amelio, sul rapporto (pedagogico) tra un adulto-padre-docente (Dario) e un ragazzo-figlio-discente (Emilio), tra due persone che ballano in coppia sull’orlo di un abisso, ammantati dell’angoscia che tale danza porta. L’adulto insegna qualcosa al ragazzo e al contempo impara qualcosa da lui, i ruoli tradizionali si confondono. Emilio ha un padre troppo moderno e una famiglia in cui non si comunica, è chiuso in se stesso, solitario, silenzioso, estraneo a chi gli sta intorno, si sente diverso dagli altri e si isola. Ciò suscita in lui orgoglio rabbioso e insieme vergogna, desiderio di nascondersi. Sogna di parlare, aprirsi, confidarsi, di vivere meglio, in un mondo migliore, più umano. È impotente ad agire e questa condizione lo rende maggiormente capace di sentire e vedere. Osserva, spia, vede senza esser visto. Emilio dimostra che lo sguardo umano e lo sguardo cinematografico-fotografico sono soggettivi, parziali, incompleti, colgono solo particolari, dettagli della realtà, e la somma dei dettagli non restituisce la realtà vera. Per questo il cinema, la fotografia, il nostro stesso sguardo non possono darci la verità. Lo stile visivo di Colpire al cuore è discreto, distaccato, doloroso. Ha detto Amelio: «Di tutti i miei film è quello più duro, che meno concede, terribile, con una prima parte straziante per quanto si possa vedere che il regista cerca di tenersi freddo e fermo. Questa cosa mi è costata proprio fatica, mentale e fisica».
COLPIRE AL CUORE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
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In Colpire al cuore il primo elemento che balza all’occhio è il rovesciamento dell’impostazione classica con la quale il cinema ha raccontato i conflitti generazionali. Fin dagli anni Cinquanta lo schermo mostra le azioni più o meno eversive o provocatorie della “gioventù bruciata” che tenta di infrangere l’ordine costituito presidiato dall’autorit&ag [...] Vai alla recensione »
Quindicenne riservato e sensibile scopre che la coppia di giovani amici che frequentano il padre,docente universitario di Letteratura, sono in realtà due spietati terroristi proprio quando uno dei due rimane ucciso durante uno scontro a fuoco con la polizia. Seguendo il padre e la giovane ragazza superstite, a cui questi è legato sentimentalmente, raccoglie prove sulla loro relazione [...] Vai alla recensione »
Gli anni di piombo visti da dentro. Questo perché in primo luogo il film venne girato nel 1982 e quindi ancora temporalmente compreso nel periodo storico di cui tratta e, in secondo luogo, perché di quegli anni difficili si narra dalla prospettiva di coloro che si trovarono ad essere spettatori e comparse se non addirittura involontari protagonisti, ovvero i cittadini comuni.
Analizzato con ottime lenti in tutta la sua problematica complessità già nell’’83 da Grazzini, che sul Corriere del 1 aprile ne registrò tonalità, rimandi, sfaccettature,dinamiche dei sentimenti e specificità del linguaggio, a noi oggi, quasi trent’anni dopo, resta solo il compito di registrare impressioni, condivisioni o eventuali divergenze su un materiale tanto incandescente, quello, cioè, di cui [...] Vai alla recensione »
Con pazienza, con esitazione oppure con slanci improvvisi il cinema italiano entra nei casi del terrorismo, che sono i casi di tutti. Non è più un territorio ignoto, non è ancora un paese rappresentabile. Poiché il cinema, grosso modo, è fatto da uomini di cultura o almeno da lettori di giornali, si va per ipotesi e invenzioni. Colpire al cuore, di Gianni Amelio, potrà magari essere inteso, semplificando, [...] Vai alla recensione »