| Anno | 2008 |
| Genere | Documentario, |
| Produzione | USA |
| Durata | 90 minuti |
| Regia di | James Toback |
| Attori | Mike Tyson, Holt McCallany . |
| Tag | Da vedere 2008 |
| Distribuzione | Cinecittà Luce |
| MYmonetro | 3,06 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 26 novembre 2009
Il documentarista James Toback racconta, in una serie di interviste, l'ascesa e la caduta dell'ex campione dei pesi massimi Mike Tyson. Al Box Office Usa Tyson ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 824 mila dollari e 86 mila dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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James Toback conosce Mike Tyson da 23 anni, cioè da quando il pugile fu condotto sul set di The Pick-up Artist al Museo di Storia Naturale di New York. Toback ricorda molto bene la chiacchierata che ebbe luogo nel suo camper quella sera: "Tyson era sul punto di firmare un contratto con la Pepsi per divenire il suo testimonial di colore e Gary Hart (allora candidato democratico per la nomination alla corsa presidenziale) voleva che accettasse di diventare l'elemento di contatto con la comunità afroamericana. Ma Mike era più affascinato dalla descrizione del mio trip con l'LSD all'eta' di 19 anni ed era ossessionato dall'idea della follia: 'cosa significa, cosa vuol dire perdere coscienza di sé, cosa vuol dire avere l'Io disintegrato e sentirsi staccati dal proprio corpo, si sente un vuoto interiore?' Io mi infilai nelle nozioni heideggeriane e kierkegardiane di timore e nullità e mi aspettavo che perdesse di interesse; invece più io parlavo, più lui sembrava affascinato. Cominciò a dire: 'Ma cosa significa che ti sei sentito come se non ci fosse più un 'Io'? Come può non esserci più un 'Io' quando c'è ancora un 'Tu'?"
Questa dichiarazione ci offre la chiave di lettura di un documentario originale nella sua concezione. Trae origine da un'amicizia di lunga data e, consapevole del carattere del personaggio, cerca di trovare non le giustificazioni ma le motivazioni dei suoi atti nelle sue origini e nel modo di vedere la vita. Lo fa con materiale di repertorio ma anche con notizie sconosciute ai più come quella dei problemi infantili di respirazione del pugile. Non a caso il documentario si chiude, significativamente, sul suo respiro.
Mike Tyson, il discusso campione di boxe è sulla Croisette per il film di James Toback, selezionato in Un certain regard e intitolato con il suo cognome. Il pugile, che con candore racconta nel film la sua vita turbolenta dentro e fuori il ring, ha annullato al festival ogni contatto con la stampa per intervenire solo in un programma di Canal +. Nel film viene riproposta la storia dell'ex-campione [...] Vai alla recensione »
Folla per Woody Allen, sala mezza vuota per Mike Tyson. Forse è giusto (siamo a un festival del cinema), forse è un segno di come la gente di cinema (a cominciare dai giornalisti) viva in un mondo parallelo dove i gusti della gente non contano un bel nulla. Tra ieri e martedì - quando passerà il film di Kusturica su Maradona, che Tyson spera di incontrare perché «è un vecchio amico» - Cannes potrà [...] Vai alla recensione »
IF, as the novelist Joyce Carol Oates once wrote, “boxing has become America’s tragic theater,” then one might cast Mike Tyson — the former world heavyweight champion and self-professed “baddest man on the planet” — as the leading man. Yes, against all odds, Mr. Tyson is still alive. A pudgy 41-year-old who is millions of dollars in debt to the Internal Revenue Service, he has been living in the [...] Vai alla recensione »
The first thing you see in “Tyson,”James Toback’s powerful and troubling new documentary, is an old television clip showing Mike Tyson, on Nov. 22, 1986, defeating Trevor Berbick to win the W.B.C. heavyweight title. Just 20 years old, Mr. Tyson was the youngest fighter to win that belt, and to see him take it is to recall, especially in light of the shambling, thuggish caricature he would later become, [...] Vai alla recensione »
You won't know what hit you after watching Tyson. This power punch to the gut is one of the best movies of any kind this year. But Tyson is going out as a documentary, a label that doesn't cut it for describing the overflow of ferocity and feeling on display. Being a former heavyweight boxing champion and the so-called "baddest man on the planet," Tyson has been duking it out all of his 42-year-old [...] Vai alla recensione »
Director Sam Fuller never met Mike Tyson. But when Fuller famously called film "a battleground" and ticked off the components -- "love, hate, action, violence; in one word, emotion" -- he might have been describing the fighter's life. Or as Tyson himself said to James Toback after seeing the director's compelling new documentary, "It's like a Greek tragedy.
LOS ANGELES — “Tyson,” a critically acclaimed movie about the boxer Mike Tyson, was not among 15 feature documentaries that qualified on Wednesday for possible Oscar nominations, and James Toback, the filmmaker behind it, is fighting mad. Reached by phone on Thursday, Mr. Toback suggested, without giving details, that an irregularity in the process had contributed to what he saw as a snub.
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