Anno | 1962 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Nanni Loy |
Attori | Gian Maria Volonté, Aldo Giuffré, Lea Massari, Jean Sorel, Georges Wilson, Regina Bianchi Enzo Turco, Eduardo Passarelli, Rosalia Maggio, Adriana Facchetti, Franco Balducci, Franco Sportelli, Carlo Taranto, Vera Nandi, Pupella Maggio, Silla Bettini, Enzo Cannavale, Frank Wolff, Antonio Casagrande, Peter Dane, Dale Cummings, Ferdinando Murolo, Charles Belmont, Pasquale Cennamo. |
Tag | Da vedere 1962 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 27 gennaio 2015
Su soggetto di Vasco Pratolini, un film drammaticamente umano sulla rivolta dei napoletani, iniziata il 28 settembre 1943, prima dell'arrivo degli All... Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, ha vinto 3 Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Le quattro giornate di Napoli ha incassato 2,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Su soggetto di Vasco Pratolini, un film drammaticamente umano sulla rivolta dei napoletani, iniziata il 28 settembre 1943, prima dell'arrivo degli Alleati. Fu una ribellione spontanea, portata avanti con armi e mezzi di fortuna, per un disperato bisogno di libertà.
LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI disponibile in DVD o BluRay |
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È la cronaca obiettiva, appassionata e commovente di quelle quattro gloriose giornate del settembre 1943 in cui il popolo napoletano, da solo, più con la forza della disperazione che non con le armi, riuscì a costringere i tedeschi a lasciare la città prima ancora che gli Alleati la liberassero. Le quattro giornate di Napoli è, perciò, un film corale, dove ogni singolo episodio – ricostruito sempre [...] Vai alla recensione »
Le polemiche che hanno accompagnato e seguito l'uscita de Le quattro giornate di Napoli hanno certo influito in modo assai negativo su un meditato e rigoroso giudizio del film, inducendo vari settori della critica ad assurde-sopravvalutazíoní e consentendo persino le più imprevedibili "convergenze" ideologiche. Se fu giusto infatti respingere con fermo disprezzo l'ignobile campagna di denigrazione [...] Vai alla recensione »