Anno | 1972 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 108 minuti |
Regia di | Ettore Scola |
Attori | Janet Agren, Alberto Sordi, Michel Simon, Charles Vanel, Pierre Brasseur, Claude Dauphin Claude Dauphin, Bruno Boschetti, Giuseppe Maffioli. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,32 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 21 febbraio 2019
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Un industriale italiano esportatore illegale di capitali in Svizzera, bloccato da un guasto all'auto, segue una bella motociclista e arriva in un castello dove è ospitato. Durante la notte, quattro magistrati gli fanno un processo e lo condannano a morte. All'inizio è sconvolto, poi scopre che il processo fa parte dell'ospitalità per turisti e se lo trova da pagare nel conto. Riparte e precipita con l'auto in un burrone.
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IL Maestro Scola, con la collaborazione di Amidei, nel 1972 decise di mettere su pellicola il racconto La Panne, Una storia ancora possibile diF. Durrenmatt, che collaborerà alla stesura della Sceneggiatura. Vicenda decisamente intrigante ed originale, condita con ironia e a tratti a tinte fosche, narra del viaggio di un manager italiano, spregiudicato e con pochi scrupoli, interpretato da A. [...] Vai alla recensione »
Film mai più riproposto dopo la prima uscita, (negli anni '70 si usava ancora riproporre i films di alcuni anni prima nei periodi estivi!) e con rarississimi passaggi in TV! Mi è capitato di rivederlo pochi giorni fa e l'ho trovato un film veramente insolito! Un imprenditore italiano che segue un'esca, cioè una janet Agren in moto con casco ma con una scollatura che [...] Vai alla recensione »
Grande capolavoro con Alberto Sordi e regia di Ettore Scola. Si tratta di un adattamento cinematografico di un pezzo teatrale scritto da Friedrich Dürrenmatt. La trama è semplice e allo stesso tempo avvincente: un uomo che sta traghettando una considerevole somma di contanti in una banca svizzera rimane in panne con la sua auto in mezzo alle montagne.
Alberto Sordi in grande forma, smagliante. Un film onirico. Come può essere una corte che giudica il comportamento sociale di un individuo (SordI), che non ha commesso nessun reato effettivo, ma che il suo malanimo e desiderio di successo lo rendono meschino, piacione, succube degli eventi, approfittatore, tenero. Un processo alla coscienza di Sordi (forte l'influsso Freudiano).
... non posso fare a meno di ribadire che, semmai, il grande Ettore Scola e Sergio Amidei non hanno snaturato nulla bensì, semmai, non possono aver fatto altro che, sapientemente, sviluppare e ampliare i significati intrinseci all'opera dello scrittore svizzero. Molto bello il preambolo narrativo del breve libro; belli i dialoghi e le battute della prima parte, che si ritrovano quasi invariati nel [...] Vai alla recensione »
Il racconto di dùrrenmatt è suggestivo ma forse un regista come scola avrebbe potuto distaccarsi di più dalla narrazione originale dando più mistero all'evento filmico steatralizzandolo un pò, il finale delude perchè privo di magia, sordi è bravo come sempre e janet agren...una dolce morte! Saluti.
Il film è bello fino al Giudizio del Tribunale: il finale del film è veramente sconcertante. Peccato, un film da quattro stelle, interpretato discretamente, con un sempre discreto Alberto Sordi, reso poco gradevole da un finale che, come minimo, sembra tirato via. Meritava certamente una conclusione diversa.
Il finale rovina tutto. Peccato perchè il meccanismo funziona bene, la recitazione è gradevole e l'ambientazione perfetta. Sordi funziona perchè interpreta soltanto, non dirige (ultima, sciagurata parte della sua carriera: la perla della quale è la recitazione in Tutti a casa). I 4 francesi sanno recitare anche senza parlare.