Georges Sadoul
Frankenstein (Colin Clive) crea con parti di cadaveri umani un mostro artificiale (Boris Karloff) che prende il sopravvento sul suo creatore e fugge uccidendo e terrorizzando, finché viene ucciso a sua volta. Un’atmosfera strana e affascinante: la fotografia e la scenografia, il trucco sapiente e un soggetto noto quanto bello, produssero uno dei capolavori del terrore, pieno di poesia e di particolari memorabili (l’incontro tra il mostro e la bambina sulla riva del lago, la torre dello scienziato, il matrimonio interrotto dall’arrivo del mostro, la scena del cimitero, il rogo finale), poi ripresi e mal copiati in dozzine di altri film. [...]
di Georges Sadoul, articolo completo (1364 caratteri spazi inclusi) su 1968