harry manback
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lunedì 12 agosto 2013
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uno dei migliori horror della vecchia scuola
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Nonostante questo primo adattamento cinematografico dedicato ad uno dei mostri più famosi della storia, sia palesemente poco fedele all’opera cartacea, è altrettanto palese la profonda innovazione che questo film ha apportato nel mondo del cinema, ma soprattutto dell’horror. Frankenstein è, infatti , uno dei primi film horror veramente riusciti della storia del cinema, grazie alla maestria registica con cui è stato girato ed alla impressionante bravura di Boris Karloff nei panni della creatura. Rivederlo all’epoca nostra non fa sicuramente lo stesso effetto di una volta, ma per poter giudicare in modo esauriente un film bisogna sempre proiettarsi nell’epoca in cui è stato girato e valutare il limite dei mezzi adottati per girarlo.
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Nonostante questo primo adattamento cinematografico dedicato ad uno dei mostri più famosi della storia, sia palesemente poco fedele all’opera cartacea, è altrettanto palese la profonda innovazione che questo film ha apportato nel mondo del cinema, ma soprattutto dell’horror. Frankenstein è, infatti , uno dei primi film horror veramente riusciti della storia del cinema, grazie alla maestria registica con cui è stato girato ed alla impressionante bravura di Boris Karloff nei panni della creatura. Rivederlo all’epoca nostra non fa sicuramente lo stesso effetto di una volta, ma per poter giudicare in modo esauriente un film bisogna sempre proiettarsi nell’epoca in cui è stato girato e valutare il limite dei mezzi adottati per girarlo. In questo senso "Frankenstein" di Whale non può che essere considerato un film assolutamente fantastico ed emozionante, un vero cult !
VOTO 9
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iuriv
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mercoledì 21 gennaio 2015
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agli albori della paura.
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Film icona del cinema, questo Frankenstein narra le avventure del famoso dottore alle prese con la sua creatura. Si tratta di uno dei primi horror a sconvolgere le menti degli spettatori e ai suoi tempi dovette combattere anche con censure piuttosto pesanti.
Vederlo con gli occhi di oggi significa perdere parte dell'aspetto terrificante che aveva all'uscita nelle sale, tuttavia non è difficile riscontrare come un lavoro simile abbia fornito molta ispirazione a chi si è cimentato col genere successivamente.
Al di la di una trama a volte sbrigativa e a un approfondimento dei personaggi non sempre acuto (del resto è un film di un'ora e poco più), rimangono impresse alcune caratteristiche che hanno reso immortale questa pellicola.
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Film icona del cinema, questo Frankenstein narra le avventure del famoso dottore alle prese con la sua creatura. Si tratta di uno dei primi horror a sconvolgere le menti degli spettatori e ai suoi tempi dovette combattere anche con censure piuttosto pesanti.
Vederlo con gli occhi di oggi significa perdere parte dell'aspetto terrificante che aveva all'uscita nelle sale, tuttavia non è difficile riscontrare come un lavoro simile abbia fornito molta ispirazione a chi si è cimentato col genere successivamente.
Al di la di una trama a volte sbrigativa e a un approfondimento dei personaggi non sempre acuto (del resto è un film di un'ora e poco più), rimangono impresse alcune caratteristiche che hanno reso immortale questa pellicola.
La scenografia su tutte, con quel laboratorio costruito all'interno del mulino, che sfrutta l'immaginario fantascientifico fatto di elettricità e interruttori, ponendolo all'interno di un ambiente tipicamente gotico; o gli esterni fittizi, che dimostrano la creatività degli artigiani che ci hanno messo le mani. Il tutto sfruttato grazie a una fotografia cupa, in cui la luce ha un che di salvifico in alcuni passaggi, ma che quasi sempre rimane nascosta.
Se l'interpretazione generale si porta dietro ancora un certo bagaglio da film muto, spesso a causa dell'impostazione nelle inquadrature, Boris Karloff dona al suo mostro un tocco di umanità che ribalta un po' il concetto del mostro. Difficile non provare pietà per lui quando viene assediato nel mulino ed infine ucciso dall'elemento di cui ha più paura. Così come si fatica a non rimanere impressionati dall'immagine del mulino in fiamme.
Poi c'è la scena della bambina, forse uno dei primi momenti di vera crudezza nel mondo del cinema di finzione. Gli autori hanno avuto problemi con quelle sequenze e non è difficile capire il perché. Tuttavia, grazie sempre allo splendido mostro di Karloff, anche in queste impietose inquadrature filtra una indole infantile più che cattiva, di una creatura che non sa quello che fa, perché una volta venuta al mondo nessuno si è occupato più di lei.
E' una sensazione forte questa, che il film cerca di trasmettere per tutta la sua breve durata e va a contrapporsi con la reazione selvaggia della massa, accecata dall'odio e subito decisa a fare la pelle al gigantesco umanoide. Un'impostazione che ribalta il concetto dell'horror quando il genere era ancora ai primi vagiti.
Un film da vedere se se ne ha la possibilità. Se non altro per capire da dove Mel Brooks ha tratto i maggiori spunti per la sua parodia.
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paolp78
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sabato 27 marzo 2021
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karloff meglio degli effetti speciali
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Una delle più classiche opere horror della storia del cinema firmata dal maestro del genere James Whale.
La pellicola è tratta dall'omonimo ed arcinoto romanzo di Mary Shelley, dal quale si discosta notevolmente sia per l'ambientazione storico-temporale che per la sceneggiatura, grandemente modificata.
Uscì nelle sale cinematografiche lo stesso anno (1931) di un altro grande classico del genere, il Dracula di Tod Browning con la celebre interpretazione di Bela Lugosi, a cui questo film è decisamente superiore e che sopravanzò anche in termini di critica e di incassi al botteghino.
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Una delle più classiche opere horror della storia del cinema firmata dal maestro del genere James Whale.
La pellicola è tratta dall'omonimo ed arcinoto romanzo di Mary Shelley, dal quale si discosta notevolmente sia per l'ambientazione storico-temporale che per la sceneggiatura, grandemente modificata.
Uscì nelle sale cinematografiche lo stesso anno (1931) di un altro grande classico del genere, il Dracula di Tod Browning con la celebre interpretazione di Bela Lugosi, a cui questo film è decisamente superiore e che sopravanzò anche in termini di critica e di incassi al botteghino.
La creatura a cui dà vita Frankenstein venne interpretata dal leggendario Boris Karloff, che conquistò la celebrità proprio grazie a questa performance rimasta indimenticabile. La prova attoriale di Karloff è senza dubbio l'elemento più impressionante della pellicola; pur non disponendo di effetti speciali come nella filmografia moderna, Whale riuscì comunque a realizzare un ottimo horror dove è proprio il mitico attore inglese che assolve alla funzione terrorizzante, grazie alla sua presenza scenica carismatica ed inquietante. Ovviamente la pellicola non è spaventosa come i film moderni, tuttavia la creatura mostruosa risultò decisamente impressionante per quei tempi.
Nell'ottenere questo effetto ebbe un ruolo fondamentale il trucco, davvero riuscitissimo, a cui venne sottoposto Boris Karloff, che in tal modo assunse quelle sembianze arcinote che ormai identificano la creatura del romanzo di Mary Shelley, tanto che saranno riproposte in quasi tutte le rappresentazioni cinematografiche, teatrali o televisive in cui successivamente apparirà il mostruoso personaggio.
Ottima scenografia.
Come si diceva ci si è discostati dal romanzo originale, tra l'altro togliendo i risvolti più tragici della storia, che però erano anche quelli che le conferivano maggiore forza narrativa; pertanto il film risulta un po' debole su questo versante, nonostante la concitata scena finale.
Per contribuire a creare suspense, nei titoli di testa non viene indicato il nome dell'attore che interpreta il mostro, comparendo al suo posto un punto interrogativo; solo nei titoli di coda si può leggere il nome di Boris Karloff.
Il film, ancor prima dei titoli di testa propone una specie di presentazione, che doveva avere la funzione di avvertire gli spettatori, sconsigliando la visione a quelli più impressionabili … una premura certo non più necessaria oggigiorno, considerato a cosa è abituato il pubblico contemporaneo.
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