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Hugh Laurie festeggia godendosi il successo di una serie cult

Firmate le prossime tre stagioni della serie.
di Paola Monticelli

Chi era Hugh Laurie prima di Gregory House
Hugh Laurie (James Hugh Calum Laurie) (65 anni) 11 giugno 1959, Oxford (Gran Bretagna) - Gemelli.

giovedì 11 giugno 2009 - Celebrities

Chi era Hugh Laurie prima di Gregory House
Per gli innamorati del genere medical era difficile immaginare qualcosa di più appassionante di E.R. fino a pochi anni fa, poi è arrivato Hugh Laurie nei panni del Dr. House ed è cambiato tutto. Persino nella speciale classifica del medico più sexy della tv, sembra che ormai Hugh abbia ottenuto lo scettro battendo il bellissimo Clooney, il Dr. Ross di E.R. Proprio oggi, quando questa serie televisiva taglia il traguardo dei cento episodi trasmessi (qui in Italia), il suo protagonista Hugh Laurie taglia quello dei cinquanta anni, festeggiando con una gran bella firma su un contratto che lo legherà al suo storico personaggio fino al 2012 per la modica cifra di 400.000 dollari ad episodio. Le cifre di un trionfo autentico.
Il primo a non credere a cotanto successo fu lo stesso attore inglese che per tutto il primo anno di riprese, restò in albergo anziché cercare casa, convinto del flop di una serie, e soprattutto di un personaggio, "che potrebbe scioccare e disgustare tutti". I maligni dicono che il Laurie uomo abbia poca autostima e non sia convinto delle sue capacità artistiche per la mancanza di approvazione da parte della madre (morta tragicamente quando l'attore aveva 29 anni), con la quale ha sempre avuto un rapporto complesso. In effetti il successo di Laurie era sempre rimasto nei confini britannici, e spesso in discipline che poco avevano a che fare con la settima arte. Figlio di una medaglia d'oro olimpica nel canottaggio, questo ragazzo di Oxford si distinse come il padre nello sport, ma proprio durante una lunga degenza per via di una fastidiosa mononucleosi, si appassionò alla musica (è pianista e cantante) e, successivamente, al teatro. Sono gli anni universitari di Cambridge e Hugh si ritrova nei Footlights, in compagnia di una certa Emma Thompson e di un certo Stephen Fry; il loro spettacolo teatrale più famoso resta "The Cellar Tapes", vincitore del Perrier Award all'Edinburgh Fringe Festival. Il legame con Fry è forte sul palcoscenico e nella vita e si traduce in molti lavori per la BBC negli anni '80, come gli sketch di A bit of Fry and Laurie e la serie televisiva Jeeves e Wooster, dai quali Hugh ne esce con una laurea in comicità. E mentre i suoi vecchi amici cominciano a riscuotere successi internazionali, Hugh resta intrappolato nelle mura britanniche (mentre in questi ultimi mesi, per una strana legge del contrappasso, l'attore dice di sentirsi snobbato dal cinema del suo paese) con diversi ruoli in film per famiglie (La carica dei 101 e Stuart Little) e in alcune pellicole in costume come Ragione e Sentimento, sceneggiato dall'amica Emma, in perfetto stile english ma con un tocco d'oriente grazie alla regia di Ang Lee e ne La cugina Bette accanto a Jessica Lange. Il ruolo da protagonista glielo regala Ben Elton nel suo Maybe Baby, commedia senza pretese sul problema sterilità nella coppia, dove Laurie col volto pulito e senza la sguardo pazzoide che regalerà al famoso Gregory House ancora non convince del tutto. Ma il countdown finisce quando, impegnato sul set de Il volo della fenice, decide di fare il provino per la serie statunitense nel bagno del suo hotel in Namibia e, ironia della sorte, viene notato soprattutto per il suo accento perfettamente americano rispetto ai suoi colleghi. E la leggenda del Dr. House ha inizio.
Lo Sherlock Holmes del piccolo schermo
Non sono serviti tanti attrezzi del mestiere a Laurie per diventare House: nessun camice, un giubbotto di pelle, un bastone, un paio di Nike, e una buona dose di misantropia, cinismo e Vicodin, un analgesico oppiaceo che lo aiuta a sopportare una necrosi alla gamba (che l'attore dice di aver realmente provato per calarsi meglio nella parte). Il Washington Post ha definito House "il più elettrizzante personaggio che ha colpito la televisione dopo anni" e i critici americani affermano che ci sono tre motivi per guardare la serie: Hugh Laurie, Hugh Laurie, Hugh Laurie. L'attore di Oxford si è trovato travolto da un insolito successo grazie a un personaggio che ha rotto tutti gli schemi della serialità televisiva e soprattutto ha stravolto ogni possibile definizione del "medico della fiction": burbero, menefreghista, sarcastico, bistratta colleghi e amici, non vuole rapporti coi pazienti e preferisce non visitarli, ma il suo intuito e la sua eccellenza nelle diagnosi di casi impossibili sono insuperabili. Dr.House non è solo un prodotto commerciale per la televisione, è la costruzione di un personaggio letterario: David Shore ha dichiarato di essersi ispirato a Sherlock Holmes per la creazione di Gregory House (e, cosa ancora più incredibile, il creatore dell'investigatore più amato della letteratura si era ispirato a sua volta alle vicende di un medico scozzese dal grande intuito). I fan più accaniti avranno trovato tante analogie tra i due: insofferenza verso i clienti/pazienti, dipendenza da sostanze, indirizzo delle loro abitazioni (il famoso 221 b), modalità di indagine dei casi, caratteristiche dei loro amici (Watson e Wilson), l'omofonia dei loro nomi, passione per la musica.
Sono state scritte decine di libri per sviscerare la filosofia che sta alla base della serie e darne un'analisi sociologica, in tutto il mondo si è parlato del "Fenomeno House", i fan hanno mostrato alti livelli di dipendenza, il merchandising va a gonfie vele, le parodie si sprecano: Hugh Laurie è stato l'artefice di un vero e proprio fenomeno culturale. Eppure pochi pensavano che quel comico inglese della BBC, con quel volto pulito nei film per i più piccoli, sarebbe stato capace di calarsi magistralmente nei panni così pungenti e fastidiosi di House, vincendo tra le altre cose due Golden Globe come migliore attore in una serie televisiva.
Di certo Hugh Laurie non ha perso la sua vena comica, ma preferisce esprimerla con la scrittura (e in forma anonima, mandando manoscritti agli editori usando uno pseudonimo): il thriller comico "Il venditore di armi" è diventato un best-seller e Hugh ne è così orgoglioso da pensare di farne una versione cinematografica. Sperando, così, di ritrovarlo in un progetto diverso, per ora continuiamo a godercelo nell'irriverente ruolo di Gregory House, colui il quale ha rivoluzionato completamente intere generazioni di medici del piccolo schermo.
Buon compleanno Mr. House!

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