Ha compiuto i suoi studi di cinema e di mass-media all'INSAS di Bruxelles, diplomandosi nel 1972. Un anno prima, aveva portato a termine il suo primo lavoro, Forrière '71, nel corso di un'esperienza di animazione culturale, condotta in un paese del Belgio. Nel 1972 realizza un video-tape sulla poesia palestinese. Nel 1974 scrive e dirige un film sulla strage israeliana di Kafr Kassein - ma occorrerebbe traslitterare dall'arabo Kafr Qasim - (1974): in bilico tra cinema-verità e ricostruzione documentaria, l'opera presenta una sintesi della realtà quotidiana degli arabi della Palestina occupata, nei giorni che precedettero il massacro e l'aggressione perpetrati da Israele, Francia, Gran Bretagna contro l'Egitto, nel 1956. Il suo è un cinema militante, che denuncia le violenze compiute contro il popolo palestinese, sfruttando le scritture di base del cinema politico (il cinema diretto e il reportage audiovisivo). Lavori di propaganda nell'accezione marxista-leninista del termine, mirano cioè alla diffusione delle idee. Come i successivi Risala mm zaman al-harb (Lettera da un tempo di guerra, 1985), RisaIa mim zaman al-manfa (Lettera da un tempo d'esilio, 1989), Fi allaylati al-dalma (Eclisse di una notte nera, 1991), quest'ultimo un episodio del film Harbu al-Khalijwa b'ad (La guerra del Golfo... e dopo!). Nel 1992 gira il film televisivo Al-sad al-ali (La diga alta).
Da Nuovo dizionario universale del cinema - Gli autori, Editori Riuniti 1996