La mafia uccide solo d'estate |
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Un film di Pif.
Con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti, Claudio Gioé, Antonino Bruschetta.
continua»
Commedia,
durata 90 min.
- Italia 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 28 novembre 2013.
MYMONETRO
La mafia uccide solo d'estate ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Quasi un docu-film per quasi tutte le età
di bertoldFeedback: 703 | altri commenti e recensioni di bertold |
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venerdì 28 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“La mafia uccide solo d’estate e ora siamo in inverno ” è il conforto del padre, un normale impiegato, per tranquillizzare il sonno del bambino nella Palermo insanguinata dalla guerra di mafia degli anni ’70. Il film, tuttavia, non è solo “la mafia spiegata ai bambini” attraverso la memoria di una delle sue stagioni più feroci e tragiche, che certamente ne hanno segnato la sua storia e quella dello Stato nelle istituzioni, nei cittadini e nella coscienza sociale. Esso è anche metafora della paura, del fatalismo od anche del semplice tranquillo disimpegno individuale di fronte alla gravità del fenomeno, all’ambiguità di persone e ruoli, alle commistioni con il clientelismo politico e l’affarismo, ecc. Il film ripercorre i fatti salienti dall’affermarsi delle famiglie “vincenti” a Palermo sino al cruento scontro tra stato e mafia ed alle stragi dei primi anni ’90 del secolo scorso, visti con gli occhi di chi era prima bambino, poi giovane alla ricerca dell’inserimento nella vita proprio in quella città ed in quel contesto. La narrazione segue l’evolversi dall’infantile accettazione delle verità ufficiali od apparenti, alla maturazione di una coscienza civica individuale e sociale, inevitabile sotto l’incalzare dei tragici eventi e non solo dal progredire degli anni. Tale contrappasso è evidenziato dall’inserimento direttamente nel contesto narrativo di filmati giornalistici originali e non solo ricostruzioni cinematografiche Il linguaggio, tuttavia, non è mai fine a sé stesso od all’escamotage narrativo. La stessa rappresentazione dei mafiosi. sempre paradossale e grottesca, dai boss ai killer alla manovalanza, non vuole essere banale, né riduttiva, ma semmai enfatizzarne l’irrazionale brutalità della ferocia. Senza finalità d’inchiesta, né di completezza, il film offre. In forma leggera, un valido momento di memoria e di riflessione.
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