| Blue Jasmine | ||||||||||||||
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      Un film di Woody Allen.
  Con Alec Baldwin, Cate Blanchett, Louis C.K., Bobby Cannavale. 
         continua»Commedia drammatica,
    
   
       Ratings: Kids+13,
   
durata 98 min.
- USA   2013.
- Warner Bros Italia
    
    uscita giovedì 5 dicembre 2013.
    
   
      MYMONETRO 
     Blue Jasmine          valutazione media:
        3,93
          
         
     
  	su
     -1
   	
  		recensioni di critica, pubblico e dizionari. | ||||||||||||||
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                        la luna blu e lo zenzero di Woody Allen
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| lunedì 9 dicembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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	“Blue Jasmine”, questa storia di una debacle esistenziale raccontata da Woody Allen si inserisce  
	perfettamente in un percorso originale in cui il prolifico regista, aldilà dei suoi  “omaggi europei ” Scoop”, Midnait in Paris”, “ To Rome with love” ecc. , scruta  da sempre, con la sollecitudine di un entomologo, la società americana, da newyorkese doc., legato profondamente alle sue radici, con trepida ed affettuosa partecipazione. 
	“Blue Jasmine” mi ha ricordato un suo film del 2009 “Basta che funzioni” a cui lo lega , a mio parere, un comune disegno filmico. 
	I suoi personaggi sono tutti nevrotici, caratterizzati da una ambivalenza incontrollata su cui si appunta  come sempre, la fantasiosa vena umoristica dell’autore.  Jasmine esibisce di fasullo anche il proprio nome : tutto in lei è artefatto e sofisticato fino al grottesco, la sua noncuranza e superbia la rendono antipatica fin dall’inizio del film. 
	Da lei si sprigiona però per intero, il fascino del grande cinema: l’attrice che la impersona (Cate Blanchett) compie un miracolo di adesione al personaggio tale da farne un’eroina tragica e gigantesca anche se in negativo. E’ lei che  “si racconta “ attraverso dei monologhi che prescindono da chi si imbatte ad ascoltarla, una prova fantastica di regia e interpretazione. 
	Brava anche l’attrice Sally Hawkins che impersona la svitata sorella , presso la quale Jasmine  si rifugia dopo la perdita del marito e dello “status” di ricca consorte. 
	Ginger, questo personaggio,  ( entrambe adottate, diranno ai bambini ) non è soltanto la generosa sorella che l’accoglie, nonostante tutto ma,  una sorta di alter- ego speculare a Jasmine, sono due mondi che si fronteggiano: ha con  la sorella un legame sfaccettato , Jasmine è stata fino a ieri ricchissima, perché secondo Ginger, ossedeva gli elementi giusti che a lei mancano da sempre. Ha sempre invidiato la sorella : chi non vorrebbe essere ricco in una società di forti disuguaglianze? Ha anche provato a diventarlo e guarda caso, la sorella le ha “bruciato” questa unica occasione. 
	Nonostante il crescendo di rifiuto che Jasmine genera nello spettatore il personaggio induce anche alla pena: la sua fragilità tutta umana  ci colpisce nella sua disarmante durezza,è colpevole ma anche vittima.  In questa donna, la maschera di superficialità, il cinismo irresponsabile non sono barriere sufficienti al dilagare di sentimenti umani, la gelosia,  ad esempio, con le sue conseguenze devastanti.  
	Quest’opera matura di Woody Allen è percorsa  secondo me, più di altre, da una vena di pessimismo  molto più marcata e anche questo è coerente con il lungo   e geniale percorso del regista. Da vedere certamente. 
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