Here |
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Un film di Robert Zemeckis.
Con Tom Hanks, Robin Wright, Paul Bettany, Kelly Reilly.
continua»
Titolo originale Here.
Drammatico,
durata 104 min.
- USA 2024.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 9 gennaio 2025.
MYMONETRO
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Stanze di vita quotidiana
di Ivan il mattoFeedback: 3311 | altri commenti e recensioni di Ivan il matto |
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sabato 11 gennaio 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Eterno ritorno o flusso di coscienza?! Quale dei due espedienti narrativi avrà privilegiato Robert Zemeckis nel mettere in scena, in un film, la graphic novel di Richard Mc Guire del 1989 dal titolo omonimo, cioè “Here”? In effetti entrambi! Perché se da un lato il regista di Chicago decide di puntare la macchina da presa fissa su un angolo di mondo, seguendone tutte le trasformazioni, dai dinosauri all’arrivo del covid; dall’altro, sempre in quel luogo, diventato nel frattempo lo spazioso salotto di una casa elegante, si alterneranno, saltando da un decennio all’altro (ma anche da un secolo all’altro), senza una logica apparente, come in un flusso di coscienza, le numerose e dissimili storie delle persone che lo abiteranno, che lo vivranno. In questo lembo speciale del pianeta, da qualche parte negli USA, le loro vite si intrecciano e la storia si dispiega attraverso le generazioni, rivelando con delicatezza l’intimità più recondita di chissà quanti nuclei familiari. Una canzone ascoltata in radio, una pubblicità televisiva, l’irruzione degli elettrodomestici più disparati, l’arredamento del famigerato salotto, lo stesso abbigliamento dei vari protagonisti nel corso del tempo come il linguaggio adottato, designano un’epoca, un universo mentale, una tendenza. La comparsa, ad esempio, in quel luogo, di persone munite di mascherina, benché non pronuncino una sola battuta, ci mette nella condizione di capire immediatamente il quando e il cosa di quell’inquadratura. A 30 anni esatti dal sette volte premio Oscar “Forrest Gump” e a quasi 40 dal precedente “Ritorno al futuro”, con i suoi 2 sequel, il regista a stelle e strisce, forse, più titolato a cimentarsi in riflessioni che abbiano il tempo come campo d’indagine, si ripropone, trovando il coraggio (stiamo parlando di 104’ di camera fissa) di rendere protagonista un personaggio inaspettato: la casa stessa! Ovvero quello spazio vivo e di ‘respiro’, attraversato da diverse generazioni lungo 5 secoli di storia. Di più, egli riesce a riproporre la stessa ‘formazione’ di Forrest Gump, con Tom Hanks e Robin Wright ringiovaniti dalle tecniche digitali previste dall’intelligenza artificiale, insieme al medesimo sceneggiatore Eric Roth. “Qui” è ieri come oggi, con la pretesa di diventare sempre; un unico racconto composto da momenti incastrati, sovrapposti, intrecciati, abitati da personaggi che sembrano dipinti da Edward Hopper, nella stilizzazione della computer grafica. Per chiosare Gino Paoli nel 1960, la stanza di “Here” non ha più pareti…. ma soltanto secoli; così spazio e tempo procedono interconnessi, così come Kant ce li aveva consegnati nella “Ragion pura” alla fine del ‘700…..ancora scorribande temporali?!
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