Berlinguer - La grande ambizione |
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Un film di Andrea Segre.
Con Elio Germano, Stefano Abbati, Francesco Acquaroli, Fabio Bussotti.
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Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 122 min.
- Italia 2024.
- Lucky Red
uscita giovedì 31 ottobre 2024.
MYMONETRO
Berlinguer - La grande ambizione ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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un ritratto onesto e soprattutto umano...
di Rosalinda GaudianoFeedback: 1721 | altri commenti e recensioni di Rosalinda Gaudiano |
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lunedì 11 novembre 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è indissolubile dal bene collettivo.
ANTONIO GRAMSCI (Fondatore del Partito Comunista Italiano)
Berlinguer, la Grande ambizione
Andrea Segre scrive e dirige “Berlinguer, la Grande ambizione” un film sulla vita di Enrico Berlinguer, affidando per la prima volta al grande schermo la ricostruzione del suo operato di politico, della sua vita come uomo, attraverso un mosaico di sapiente montaggio su ricostruzioni storiche di memoria collettiva. Lo sviluppo drammaturgico del film segue una linea precisa su eventi storico- politici: la strage di Brescia, il referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio, il petrolchimico di Ravenna, l’ammonimento di Brezhnev su una possibile alleanza con le forze democratiche, momenti cruciali della storia di un uomo che ha creduto con convinzione in un socialismo nella democrazia. Dall’ottobre 1973 con il golpe in Cile e l’uccisione di Allende e il mancato attentato in Bulgaria allo stesso Berlinguer, si arriva al 1978 con l’uccisione di Aldo Moro, momento di forte tormento e dolore per lo stesso Berlinguer, che vede frantumarsi l’idea del compromesso storico che avrebbe garantito quella indispensabile alleanza tra le forze popolari comuniste(antifasciste), socialiste e cattolico-progressiste, unite in un progetto comune di libertà e stabilità. Superato il momento di sconforto profondo, Berlinguer alla fine decide di non lasciare la segreteria del PC e continuare nel suo impegno politico. Segre da spazio ad una scena chiave del film, il dialogo tra Moro e Berlinguer che rappresenta il progetto accorato tra due uomini che credevano fermamente alla necessità di un cambiamento, progetto stilato a tavolino su trasformazioni politiche democratiche che anelavano a cambiare il corso della storia italiana. Il minutaggio Segre lo affida al montaggio meticoloso di Jacopo Quadri, con scelte di repertorio di movimenti di protesta operaia, discorsi politici incisivi, lettere accorate, e il tutto ruota intorno a personaggi chiave che determinarono il corso degli avvenimenti politici dell’epoca, come fu Giulio Andreotti. Il Berlinguer di Segre, caratterizzato dalla bravura magistrale di Elio Germano, è fedele all’uomo che sognava un’Italia libera da estremisti e verso l’affermazione di sacrosanti diritti che rappresentassero e tutelassero il lavoro di tutti. Questa fu la grande ambizione di Berlinguer, poter garantire agli italiani una rinascita da ogni forma di degrado e sofferenza sociale . Elio Germano , è immerso nel personaggio in ogni gestualità composta del volto e del corpo, la sigaretta che si consuma fra le dita, mai un impeto di ribellione, lo sguardo attento negli occhi dell’interlocutore, fisico gracile e provato. Un ritratto onesto e soprattutto umano dell’uomo che non ha solo sognato , ma ha osato il cambiamento di un’Italia migliore, non una democrazia claudicante, ma vera. E quando sembrava a tutti impossibile, non si è fermato. L’ha fermato la morte quel tragico 11 giugno del 1984, a Padova, in una giornata di sole , la piazza gremita, mentre parlava al suo popolo.
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giovedì 31 ottobre 2024 Distribuzione Il film è oggi distribuito in 3 sale cinematografiche: |