Alla Vita |
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Un film di Stéphane Freiss.
Con Riccardo Scamarcio, Lou de Laâge, Pierre-Henry Salfati, Astrid Meloni.
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Drammatico,
- Italia 2022.
- Vision Distribution
uscita giovedì 16 giugno 2022.
MYMONETRO
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Una catarsi che avverrà tra silenzi gridati...
di Rosalinda GaudianoFeedback: 1721 | altri commenti e recensioni di Rosalinda Gaudiano |
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sabato 22 ottobre 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ed è proprio un inno alla vita, nella sua meravigliosa complessità di dono inviolabile, l’opera prima di Stéphane Freiss, “Alla Vita”. Nella splendida cornice di una masseria nell’assolata Puglia, la famiglia Zelnik, ebrei ultra ortodossi di Aix- Le -Bains, non rinuncia alla sua sosta annuale per raccogliere i cedri kasher, adatti, secondo le prescrizioni bibliche della Torah, alla Festa del Sukkot, la Festa delle Capanne della tradizione ebraica. Il cedro, insieme ad altri tre vegetali che sono il ramo di palma, tre rami di mirto ed un ramo di salice, legati insieme con un filo di canapa, costituiscono i simboli essenziali della festa ebraica. Rigorosamente il frutto non deve presentare innesti perché sia giudicato puro. Ed è proprio con l’intercalare della parola “le haim” che significa “alla vita”, il gruppo degli ebrei ortodossi che ispeziona il frutto, ne riconosce la purezza. Stéphane Freiss raccoglie proprio questa bellissima esclamazione per intessere il dramma esistenziale di Esther Zelnik, prigioniera della sua stessa Cultura, dove l’ortodossia ripete schemi e comportamenti individuali e di gruppo, paragonabili ad una nenia che priva ogni afflato alla vita stessa. Grazie al soggiorno nella masseria De Angelis, Esther conosce Elio, proprietario del luogo. L’intesa tra i due è frutto di un bisogno comune di esorcizzare un malessere dell’anima, prorompente in Esther e sommesso in Elio. Una catarsi che avverrà tra silenzi gridati e sguardi indagatori, sotto la luce intensa del sole cocente della Puglia, tra olivi secolari e alberi di antichi frutti. “Alla Vita” è un film corale, che gode della bellissima fotografia di Michele Paradisi e la scenografia di Luigi Conte, nella sapiente contrapposizione tra la bellezza vitale del paesaggio rurale e la gente che accoglie, alcuni con discrasie identitarie da risolvere. Tutto è vita in questo film, ogni particella di luce, di pioggia, della terra arsa dal sole, degli alberi che svettano contro l’azzurro acceso del cielo, mentre il mare blu fa capolino dietro il paesaggio roccioso. Riccardo Scamarcio nella parte di Elio e Lou De Laage, la Esther del film, caratterizzano alla perfezione le loro contraddizioni interiori, ma che alla fine esorcizzano , in cambio della vera libertà di scelta e della propria vita . Da non perdere!!
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