La storia vera di un uomo che ha saputo sopravvivere all'esperienza del carcere grazie al Thai Boxe. Espandi ▽
Billy Moore è un giovane boxer inglese che combatte incontri clandestini in Thailandia. Non sappiamo perché si trovi lì, né perché si sia dato alla boxe, ma lo vediamo combattere, bere e fumare crack in un crescendo autolesionista e trasgressivo che culmina inevitabilmente in un arresto da parte della polizia locale. Ed è il suo ingresso all'inferno: nel carcere la violenza si consuma nella totale indifferenza delle guardie, e brutalità di ogni tipo stabiliscono il sistema gerarchico alla cui sommità si trovano belve umane tatuate dalla testa ai piedi che torturano i loro sottoposti in tutti i modi possibili. Poiché Billy è l'unico bianco all'interno della cella, anzi, nella luce livida di Bangkok appare quasi fosforescente, l'aggressività dei compagni si focalizza immediatamente sulla sua diversità. Ma Billy è anche un fascio di muscoli e ha un livello di sopportazione al dolore e alle umiliazioni che gli conquista una certa dose di rispetto. Dose che crescerà esponenzialmente quando il ragazzo entrerà a far parte della squadra di boxe del carcere, con l'obiettivo di rappresentare l'istituzione ai campionati.