
Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Corrado Ceron |
Attori | Lino Guanciale, Silvia D'Amico, Francesco Montanari, Paolo Rossi, Diego Facciotti Emanuele Fortunati, Elisabetta De Gasperi, Paolo Braghetto. |
Uscita | giovedì 18 luglio 2024 |
Distribuzione | Be Water, Medusa |
MYmonetro | 3,17 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 17 luglio 2024
Dall'omonimo bestseller di Matteo Bussola, un viaggio romantico alla scoperta dei veri sentimenti. In Italia al Box Office L'invenzione di noi due ha incassato 117 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Verona, anni Novanta. Nadia e Milo erano compagni di scuola che si sono conosciuti, e un po' innamorati, scrivendosi tra i banchi. Molti anni dopo i due si rincontrano e rispolverano l'antica attrazione, fino a decidere di sposarsi. Lui vuole fare l'architetto, ma le difficoltà lavorative lo spingono ad accettare il ruolo di chef nel ristorante del suo amico Carlo. Nadia vuole fare la scrittrice e intanto accetta lavoretti dai quali regolarmente si licenzia sbattendo la porta. I due continuano ad amarsi, ma con il tempo il loro rapporto di coppia si è logorato, e Milo si ritrova ad affrontare una verità lacerante: ama ancora Nadia, ma probabilmente lei non lo ama più. E poiché il rapporto fra i due era nato in forma epistolare, decide di tentare un'ultima carta: scrive a Nadia sotto pseudonimo, e la donna sembra abboccare. Riusciranno a ricominciare ad amarsi con urgenza invece che con pazienza, magari sotto mentite spoglie?
L'invenzione di noi due è basato sul best seller di Matteo Bussola, che cofirma la sceneggiatura insieme alla moglie, la scrittrice Paola Barbato, a Federico Fava e Valentina Zanella.
L'impianto rimane fortemente letterario, con voci fuori campo e citazioni tratte da saggi e romanzi, e questo penalizza i dialoghi togliendo un po' di freschezza alle interazioni fra i personaggi, che oltre a Nadia e Milo comprendono Marco, il fratello maggiore di Milo, e un paio di amici, nonché l'amica malata di Nadia e altre figure di contorno, fra cui spicca un negoziante di modellismo interpretato nel film da Paolo Rossi.
La regia di Ceron è appropriatamente irrequieta e destrutturata, crea flashback e forward per ricostruire la tessitura di una storia d'amore che per Milo è ancora reale e per Nadia ha cominciato a diventare un ricordo del passato. Silvia D'Amico, già coprotagonista del precedente film di Ceron Acqua e anice, fa tutto il possibile per suscitare empatia verso il personaggio spigoloso di Nadia, mentre Lino Guanciale nei panni di Milo, bravo ragazzo abituato a mettersi in disparte, e ancor di più Francesco Montanari in quelli di Marco, sembrano avere tempi e atteggiamenti più televisivi che cinematografici.
Il commento musicale pare campionare la celebre "Creep" dei Radiohead, del resto già utilizzata da Gabriele Muccino per la serie A casa tutti bene (in cui recitava la stessa D'Amico). Infine un paio di notazioni localistiche: nessuno degli attori principali riesce a dare al proprio accento una coloritura veneta, e persino il risotto all'Amarone appare snaturato. Se è vero che "la forma ti parla della struttura", L'invenzione di noi due rivela fragilità e incertezze che si riflettono anche nella durata eccessiva e nella verbosità reiterata del film.
La trama si lascia seguire anche attraverso i salti temporali grazie a una buona fluidità compositiva, ma manca una maggiore originalità di racconto, e quel battito del cuore che Ceron ci fa ascoltare con felice intuizione, ma non provare davvero, attraverso scelte convenzionali e sottolineature esplicite (come la domanda: "Chi sei?).
Avevo letto il libro di Bussola e devo dire che nel film la bussola fortunatamente nn si è persa...la delicata regia e la bravura degli attori ( la D'Amico una spanna e mezza sopra i maschietti) nn fanno rimpiangere il libro. Con qualche taglio qua e là sarebbe stato un film più che buono. Lo vedrei bene a teatro.
Amo guardare un film due volte. La prima l'ho guardato di pancia ... E ho pianto moltissimo. La seconda mi sono imposta di guardarlo di testa ... E ho pianto moltissimo. Nessuna coppia sposata da anni può guardare questa pellicola senza riconoscersi in tanti aspetti. Non dirò una parola sulla trama: chi ha letto il libro di Matteo Bussola la conosce già e non voglio rovinare nulla a chi non ha avuto [...] Vai alla recensione »
Dalla pagina allo schermo, ecco un caleidoscopio dell'universo emozionale di Matteo Bussola. Tratto dal suo omonimo best seller, il film afferisce a quel mondo intimo e ricco d'empatia che lo scrittore veronese (anche fumettista e conduttore radiofonico) delinea da quasi un decennio, con un'originalità che tuttavia - forse anche per questioni generazionali - riverbera il sentimentalismo scanzonato [...] Vai alla recensione »
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