
Titolo originale | Horizon: An American Saga - Chapter 2 |
Anno | 2024 |
Genere | Western, Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 190 minuti |
Regia di | Kevin Costner |
Attori | Kevin Costner, Sienna Miller, Sam Worthington, Will Patton, Ella Hunt Giovanni Ribisi, Luke Wilson, Isabelle Fuhrman, Georgia MacPhail, Tom Payne (II), Kathleen Quinlan, Douglas Smith, David O'Hara, Jon Beavers, Glynn Turman, Charles Baker, Michael Provost, Chris Conner, Todd Allen, Alejandro Edda, Reed Birney, Austin R. Grant, Ariel Llinas, Ryan Begay, Bernardo Velasco, Jim Lau, Mike Houston, Cici Lau, Briana Price. |
Tag | Da vedere 2024 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,82 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 8 settembre 2024
1859. La vita di frontiera resta per tutti dura e spietata, anche se poco alla volta l'uomo bianco prende possesso di terre che sottrae a popolazioni sempre più impotenti.
CONSIGLIATO SÌ
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1859. Mentre l'Unione richiama i suoi soldati per una possibile guerra civile, i coloni della San Pedro Valley rifondano la città di Union, dopo l'attacco indiano che ha distrutto il primo insediamento e lasciato sole Frances Kittredge e sua figlia Elizabeth. Nel frattempo, la carovana in arrivo da est perde il sentiero principale e vive tensioni a causa di due viaggiatori che violentano l'inesperta Ellen, rimasta vedova dopo l'uccisione del marito. In un avamposto di frontiera più a ovest, invece, il cowboy Hayes Ellison, braccato dai fratelli Sykes, si rifiuta di lavorare per un proprietario terriero e sfida la prepotenza dei suoi uomini. La vita di frontiera resta per tutti dura e spietata, anche se poco alla volta l'uomo bianco prende possesso di terre che sottrae a popolazioni sempre più impotenti...
Nonostante l'insuccesso del primo capitolo, la saga western di Kevin Costner prosegue e conferma la struttura narrativa più vicina all'epica che alla frammentazione del formato televisivo.
La cosa che salta agli occhi di questo secondo capitolo, dopo l'accusa di molta stampa sulla presenza nel primo film di un punto di vista quasi esclusivamente bianco sul mito della frontiera (come se il western fosse un genere storico e non una forma d'immaginario...), è l'assenza ancora più marcata delle popolazioni native dalle tante storie raccontate. Un azzardo che Costner e il cosceneggiatore Jon Baird si prendono, non per escludere ancora una volta i nativi dalla storia americana, ma al contrario per rendere conto di una progressiva ma inesorabile invasione. A Costner basta un'inquadratura per rendere tutto più chiaro: il campo lungo di una collina devastata per procurare la legna necessaria a costruire le dei coloni, visto attraverso lo sguardo duro e silenzioso di un nativo. L'inizio di una fine, più che il punto d'avvio di un'epopea. Meno episodico e spettacolare del primo capitolo, Horizon Capitolo 2 entra in realtà più a fondo nelle contraddizioni della frontiera e in generale del genere western. Riducendo la narrazione a tre linee principali - l'insediamento di Union con protagonista la vedova Frances (Sienna Miller); il viaggio della carovana con al centro il dramma di un'altra vedova, Ellen (Jena Malone); la vita del cowboy Hayes (Kevin Costner) - la sceneggiatura avvia un arco narrativo che avrà come punto d'arrivo la fantomatica città di Horizon, i cui capitali provengono dalle grandi città dell'est.
Se l'inizio ambientato a Chicago può ricordare I cancelli del cielo, con la stipulazione dei contratti di vendita delle terre da parte di un ricco speculatore (il viscido Mr Pickering, interpretato da Giovanni Ribisi), il resto del film si sofferma per tre ore su temi che appartengono da sempre alla tradizione del western classico: la questione della giustizia in territori dominati da fuorilegge; il valore della famiglia come nucleo fondativo della società americana; la dialettica fra individuo e comunità. Nelle vicende parallele e poi sovrapposte di una vedova che deve ricostruire la propria vita ricostruendo la propria casa e di una donna violentata sotto gli occhi colpevoli di una comunità silenziosa (più quella di un duro che persegue un'idea di giustizia solitaria e personale), Horizon racconta la creazione di un mondo che poco alla volta, cancellando società di nativi rette da una diversa idea di comunità e non fondata sullo sfruttamento delle risorse naturali, costruisce una società democratica che ha nella legge, da un lato, e nella casa (e in generale nella città), dall'altro, i suoi elementi fondativi. E lì vi vede, in linea con tutto il cinema americano, sia classico sia modernista, il seme della gloria e della decadenza di una nazione. È significativo, del resto, che il personaggio più controverso e bello del film, la giovane e ribelle Diamond Kittredge (Isabelle Fuhrman), che arriva a Union con la carovana di coloni e ne fugge rinnegando la sua famiglia, sia anche quello moralmente più inflessibile, poiché testimone di uno stupro non punito e per questo disgustata dalla giustizia del nuovo mondo di frontiera. Un segno di modernità che rende ancora più complessa questa saga, dando ragione al suo autore che sta provando a riportare il western al centro del cinema contemporaneo: una missione impossibile e fuori dalla storia, ma dalla quale è ancora una volta bello farsi catturare.
Come non augurarsi che Kevin Costner riesca nell'impresa di portare a termine il Magnum opus che sogna dal 1988 e al quale lavora dal 2003 ("dopo aver girato Open Range")? Una epopea western unica, che dovrebbe continuare con altri due capitoli e che alla 81. Mostra Internazionale di Cinema di Venezia ha presentato in anteprima il secondo film Horizon: An American Saga - Chapter 2, inizialmente atteso [...] Vai alla recensione »
Magari si poteva escogitare una collocazione più adeguata per l'anteprima mondiale del secondo capitolo di Horizon: An American Saga, l'ormai famoso dittico western di Kevin Costner. Invece il tutto è avvenuto sabato, ultimo giorno della Mostra, alle 15 di pomeriggio, nella sala Giardino, quando buona parte dei festivalieri se n'era già andata. Comunque, il direttore Alberto Barbera ha fatto bene a [...] Vai alla recensione »
La fluidità narrativa, una più equilibrata gestione delle entrate e uscite dei (tanti, forse troppi) personaggi e un coerente compromesso tra ambizione e afflato seriale concorrono alla navigazione meno sobbalzante di Horizon: An American Saga - Capitolo 2, che non potrà vantare il convincente e più che promettente incipit fordiano del primo capitolo ma che riesce quantomeno a mettere in mostra una [...] Vai alla recensione »
La terra promessa. Ha un passo biblico il secondo capitolo di Horizon, la saga western di Kevin Costner, con il respiro del cinema classico statunitense. Il cineasta porta sullo schermo la sua nascita di una nazione attraverso i diversi punti di vista di coloni e soldati, imprenditori delle ferrovie, nativi americani e immigrati cinesi. Come John Ford cerca l'orizzonte, guarda lontano verso l'infinito, [...] Vai alla recensione »
Il Capitolo 2 è quello delle donne: sta idealmente lì, accanto a Martha Edwards in Sentieri selvaggi, sulla soglia della sua casa in Texas, intenta a scrutare l'orizzonte con la mano sulla fronte mentre, nella luce accecante del deserto, Ethan incede lento a cavallo... Sì, il Capitolo 2 di Horizon: An American Saga (presentato a Venezia81 e al momento nel limbo delle decisioni Warner) sta indubbiamente [...] Vai alla recensione »
C'è un fantasma che aleggia nella storia di Horizon 2, quello dell'uomo che ha dato il via a tutta l'avventura, il sogno di questa nuova città da costruire dal nulla. È il mister Pickering interpretato da Giovanni Ribisi. Lo vediamo nell'incipit e poi lo ritroviamo nell'ultima scena di questo secondo capitolo, come anticipazione del prossimo. All'apparenza un viscido ubriacone, un maneggione di second'ordin [...] Vai alla recensione »
Pensato come una saga in quattro capitoli e circa dodici ore di durata Horizon non ha una struttura antologica - come quella che può essere di Star Wars o Il signore degli anelli per dire - dove ogni episodio ha una sua forma compiuta e "risolta". È piuttosto un flusso narrativo continuo, che - come è più tipico della serialità televisiva - scorre idealmente senza interruzione fra una parte e la successiva. [...] Vai alla recensione »