| Anno | 2024 |
| Genere | Drammatico, |
| Produzione | Italia |
| Durata | 106 minuti |
| Al cinema | 1 sala cinematografica |
| Regia di | Francesco Falaschi |
| Attori | Cristiana Dell'Anna, Luigi Fedele (II), Daniele Parisi, Alessandra Arcangeli Alessia Barela, Cecilia Dazzi, Jacopo Olmo Antinori, Gaja Masciale, Massimo Salvianti. |
| Uscita | giovedì 13 novembre 2025 |
| Distribuzione | Garden Film |
| MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 13 novembre 2025
C'è un momento in cui ognuno deve scegliere dove stare. C'è un posto nel mondo è 127° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 203,00 e registrato 3.006 presenze.
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CONSIGLIATO NÌ
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Tre diverse storie che si svolgono in una cittadina di provincia italiana. Un giovane ricercatore ha ottenuto un'interessante proposta dall'estero e deve quindi decidere quale scelta compiere. Un docente che ama i propri studenti ha la possibilità di una cattedra in una grande città. Una psicoterapeuta torna per vendere la casa di famiglia ma viene colta da dubbi sulla scelta da compiere.
Falaschi affronta con sensibilità un tema che riguarda molti individui: recidere o comunque allentare il vincolo con le proprie radici.
Siamo di fronte ad un film interessante in cui si avverte l'urgenza e anche il desiderio profondamente sentito di dare voce ad alcuni disagi interiori che nascono come conseguenze di decisioni da assumere guardando al contempo al passato, al presente e al futuro. Non a caso il sottotitolo del film utilizza tre verbi all'infinito: partire, restare, tornare.
Sgombriamo subito il campo dall'elemento che finisce con il costituire un limite all'esito complessivo: sta esattamente nella rigida suddivisione rappresentata dai tre verbi. Il separare le tre storie rischia di trasformare il film in una sorta di manifesto programmatico che in qualche misura impedisce di trovare il tempo per affezionarsi ai personaggi.
Del protagonista del primo episodio si avverte il mix di sguardo verso un futuro professionale più che interessante mescolato con la consapevolezza di quanto si sta per lasciare misurato in affetti e amicizie. Nel secondo si apprezza il rapporto docente/studenti con la sensazione di tradimento che i secondi possono avvertire nel momento in cui l'insegnante tiene loro nascosto un trasferimento imminente. Nel terzo si comprende il progressivo cedere di una decisione presa in modo che si pensava definitivo (vendere la casa di famiglia) di fronte al riemergere di un passato che non si può pensare di lasciare alle spalle con un tratto di penna su un contratto.
Sono tutti stati d'animo che rivelano un interesse reale di Falaschi e del co-sceneggiatore Brizzi nei confronti dell'argomento ma che avrebbero avuto un altro e più ampio respiro se, lasciando intatte le emozioni e il cast, si fossero intrecciati nell'ambito di un unico affresco relativo al vivere in provincia con i suoi pregi e difetti. La scelta di realizzare un film a episodi ha ancora un suo importante valore ma non è sempre quella vincente perché alcune volte (e questa è una di quelle) si trasforma in una schematizzazione che in qualche misura attenua quello che avrebbe potuto essere un impatto narrativo di cui si percepiscono le potenzialità, qui purtroppo non del tutto espresse.
C?? un posto nel mondo ? un film che resta nel cuore. Tre storie ambientate tra le colline dell?entroterra toscano, tra partenze, ritorni e scelte difficili che tutti, prima o poi, si trovano ad affrontare.Il grande pregio del film ? la sincerit? con cui racconta i suoi personaggi: un giovane ricercatore, un professore appassionato e una donna che torna nel luogo di nascita.
Per tanti partire è un po' morire. Come anche per altri, invece, restare. Tra questi estremi, vicini e lontani, si muove il quarto film di Francesco Falaschi, ex critico, anche sulla mai troppo compianta rivista "Segnocinema", e autore di un Castoro dedicato a Jonathan Demme, poi regista di corti spesso premiati e piccole commedie agrodolci non grame e appartate rispetto al mainstream (l'ultima è Quanto [...] Vai alla recensione »