
Il ritorno di Delaporte manca un po' di incisività in questo film che non trova mai radici profonde. Fuori Concorso.
di Tommaso Tocci
Mancava alla regia dal 2014 Alix Delaporte, che per il suo ritorno dietro la macchina da presa compie anche un ritorno alle sue origini: come la protagonista Gabrielle, anche lei iniziò da operatrice nel giornalismo televisivo. È un retroscena che spiega e dà valore allo sguardo affettuoso e mitizzante che la regista riserva a un mondo frenetico, in cui si dà tutto su ogni tema d’inchiesta per poi dimenticarlo in fretta e concentrarsi sul successivo.
C’è idealismo e forse una punta di nostalgia in questo ritratto corale che però non trova mai radici profonde e - come i suoi personaggi - perde qualcosa di sé nello spasmodico susseguirsi di lavori diversi. Per lo spettatore curioso del frenetico mondo del giornalismo, Delaporte confeziona una passabile infarinatura dei pericoli del mestiere, compresi i suoi brevi momenti di esaltazione.