fabrizio friuli
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lunedì 5 giugno 2023
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un altro remake live action
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Nel regno sottomarino noto come Atlantica, vive una giovane sirena, testarda e intraprendente di nome Ariel che, a differenza dei suoi simili , è affascinata dagli esseri umani e dagli oggetti che essi creano, sebbene alcune oggetti creati dagli stessi umani possono essere usati per uccidere e fare del male , dato che gli esseri umani possono essere una minaccia concreta per le creature come lei, ed infatti suo padre, Re Tritone le proibisce di avventurarsi nella zona dei relitti e di voler scoprire di più sulle creature umane, affinché Ariel non venga uccisa da un umano ( Re Tritone ha perso la sua amata moglie per colpa di un umano e per questo motivo egli disprezza le creature umane ).
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Nel regno sottomarino noto come Atlantica, vive una giovane sirena, testarda e intraprendente di nome Ariel che, a differenza dei suoi simili , è affascinata dagli esseri umani e dagli oggetti che essi creano, sebbene alcune oggetti creati dagli stessi umani possono essere usati per uccidere e fare del male , dato che gli esseri umani possono essere una minaccia concreta per le creature come lei, ed infatti suo padre, Re Tritone le proibisce di avventurarsi nella zona dei relitti e di voler scoprire di più sulle creature umane, affinché Ariel non venga uccisa da un umano ( Re Tritone ha perso la sua amata moglie per colpa di un umano e per questo motivo egli disprezza le creature umane ). Tuttavia, la situazione si complica dopo che Ariel ha salvato un principe umano che ha rischiato la vita per salvare il suo cane durante una pericolosa tempesta, il suo nome è Eric ed è il principe di un regno vicino , ed Ariel , essendosi innamorata di lui , purtroppo chiede aiuto ad una megera infido e disonesta di nome Ursula, che la trasforma in una creatura umana per aiutarla ( in realtà, il suo scopo è quello di sfruttare Ariel per vendicarsi di Re Tritone ).
Questo film , che è il remake in live action del lungometraggio animato della Disney dell' anno 1989 ( La Sirenetta ) è ovviamente basato sulla fiaba tragica dello scrittore Hans Christian Andersen , ma sono presenti delle differenze: il film non è ambientato in Danimarca, bensì in un' isola caraibica e il finale del film non è tragico , come quello della fiaba ( ed anche il finale della film di animazione della Disney è lieto ). Purtroppo, in questo film è palese che hanno combinato un disastro con le etnie dei personaggi ( e non bisogna soffermarsi soltanto sull' etnia dell' attrice che interpreta la protagonista del film, che comunque, avendo un viso particolare, fa sembrare La Sirenetta una creatura marina , ovviamente, non vuol dire che Halle Bailey sembri un mostro ) però, è ovvio diver constatare che la moda contaminante conosciuta come Politicamente Corretto ha permesso che il film manifestasse un prodigioso disastro che non passa inosservato, e il razzismo deve essere lasciato da parte, perché sabotare le etnie dei personaggi non è adeguato, ed è stato doveroso dover trattare il problema dominante di un film che tuttavia, non è una vera e propria porcheria, perché alcuni effetti speciali non sono male, anche se il realismo usato per animare Sebastian e Flounder si è rivelato un' arma a doppio taglio ( come il realismo usato per animare i personaggi del live action del film Il Re Leone ) perché questi due personaggi sono quasi privi di emozioni, anche se Flounder non è così ripugnante come sembra, invece l' animazione del granchio Sebastian è piuttosto discutibile , tra l' altro , anche in questo film è stato scelto un talent per doppiare un personaggio : il cantante Mahmood è stato scelto per doppiare il granchio Sebastian e lo ha doppiato male, e non c'è da meravigliarsi perché i talent che lavorano nel doppiaggio sono come le fette di ananas sulla pizza. Un ulteriore difetto del film è stato quello di abbreviare la canzone di Ursula, nel momento in cui raggira Ariel dicendo che può fare colpo su Eric senza essere dotata della sua voce ( usando il suo aspetto fisico ), soffermandosi brevemente su Ursula, l' interpretazione di Melissa Mccarty è stata più che soddisfacente e anche il doppiaggio di Simona Patitucci ( ma il doppiaggio di Sonia Scotti rimarrà insuperabile ), ed è inutile soffermarsi sulla recitazione di Javier Bardem ( Re Tritone ) perché lui riuscirebbe ad interpretare egregiamente un rotolo di carta igienica e fortunatamente gli stanno offrendo dei ruoli diversi in America ( invece di fargli interpretare il criminale latinoamericano o roba simile ) ed è stato doppiato dal grande doppiatore Roberto Pedicini ( che ha doppiato l' attore spagnolo in molti film nei quali ha lavorato ) e fortunatamente, in questo film è stato possibile udire la voce di un solo talent, ed è stato anche possibile udire la voce dell' eccezionale doppiatrice Alessia Amendola , che ha doppiato Scuttle ( in questo film hanno cambiato il suo sesso come hanno fatto con Kaa , nel remake del film Il Libro Della Giungla, ed è una femmina di sula , e non un maschio di gabbiano ). Un altro difetto del film ( perché questo film presenta principalmente difetti è l' ultimo scontro con Ursula, quando lei diventa gigantesca , nel film di animazione lo scontro finale è stato davvero impressionante, in questo remake invece no, ed è stata Ariel ad uccidere Ursula e non Eric , perché hanno invertito i ruoli durante la battaglia : Ariel è diventata l' eroina ed Eric la damigella in pericolo. Nel complesso, questo film sarebbe potuto essere un buon lungometraggio, peccato che i suoi numerosi difetti non gli hanno consentito di essere un prodotto lodevole, specialmente a causa del Politicamente Corretto che è come un verme dentro una mela, ma prima di giungere alla conclusione , il principe Eric è stato approfondito : infatti egli è un giovane curioso e avventuroso che vuole scoprire il resto del mondo, e tali caratteristiche lo rendono simile ad Ariel ( entrambi amano scoprire il mondo che li circonda ).
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(di cerebro84)
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felicity
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domenica 13 agosto 2023
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buona storia e buoni interpreti ma poco vibrante
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La Sirenetta, il film di Rob Marshall, è diviso in due parti: una in fondo al mare e una sulla terra. Quella nell'acqua, per l'uso massiccio di CGI, è la meno riuscita: il design dei personaggi animali è disturbante, mentre i movimenti degli umani non sono sincronizzati in modo naturale con quello delle code. Fa eccezione la Ursula di Melissa McCarthy: è quella che ne esce meglio in termini di carisma e animazione. La parte sulla terra ha subito maggiori cambiamenti in termini di storia rispetto al film di animazione: funzionano. Halle Bailey è perfetta: ha una voce bellissima e sembra davvero una sirena. Ma non basta a far dimenticare una CGI che risulta estraniante.
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paolp78
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domenica 3 dicembre 2023
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melenso
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L’arcinota favola di Hans Christian Andersen già portata al cinema dalla Disney con il film animato del 1989, trova qui il suo remake in live action.
A differenza di quanto fatto con altri classici Disney, in questo caso si sceglie di non mutare la storia rispetto al cartone animato di oltre trenta anni prima, anche i personaggi restano gli stessi ivi compresi i simpatici animaletti amici della Sirenetta. Tuttavia qualche modifica viene inserita; l’intento di queste variazioni è quello, a mio avviso criticabile, di stravolgere i vecchi classici per seguire la moda della riscrittura di tali testi in chiave inclusiva e multietnica, in barba alle tradizioni del passato: ecco quindi che la sirenetta Ariel viene proposta in una versione con la pelle nera, mentre il regno del principe di cui questa si innamora, è un’isola caraibica (benché però il principe resti un bianco che è stato adottato dalla regina del posto … scelta questa davvero poco comprensibile).
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L’arcinota favola di Hans Christian Andersen già portata al cinema dalla Disney con il film animato del 1989, trova qui il suo remake in live action.
A differenza di quanto fatto con altri classici Disney, in questo caso si sceglie di non mutare la storia rispetto al cartone animato di oltre trenta anni prima, anche i personaggi restano gli stessi ivi compresi i simpatici animaletti amici della Sirenetta. Tuttavia qualche modifica viene inserita; l’intento di queste variazioni è quello, a mio avviso criticabile, di stravolgere i vecchi classici per seguire la moda della riscrittura di tali testi in chiave inclusiva e multietnica, in barba alle tradizioni del passato: ecco quindi che la sirenetta Ariel viene proposta in una versione con la pelle nera, mentre il regno del principe di cui questa si innamora, è un’isola caraibica (benché però il principe resti un bianco che è stato adottato dalla regina del posto … scelta questa davvero poco comprensibile).
La regia della pellicola, che prevede numerose parti cantate, è affidata a Rob Marshall, regista che ha nelle sue corde il musical (su tutti si ricorda “Chicago”, premiato come miglior film alla notte degli Oscar). Marshall però non riesce a dare brio e spinta al film che appare veramente troppo appiattito sulla storia già conosciuta e inoltre segue dei ritmi narrativi lenti e poco entusiasmanti. L’opera si rivela inconsistente e poco interessante, finendo per stancare ben presto.
Le sequenze d’azione sono tutte ambientate in mare, con naufragi, fughe da squali inseguitori e lo spettacolare scontro finale, che tra tutte mi è parsa la scena meglio riuscita.
Nella parte della protagonista c’è la giovane Halle Bailey, mentre in quella del principe amato dalla sirenetta, troviamo l’attore britannico, naturalizzato statunitense Jonah Hauer-King. Le star più famose ricoprono invece gli altri ruoli di rilievo: quello dell’antagonista va a Melissa McCarthy, che abbandona i panni della comica per vestirne altri, del tutto differenti, ma ben riuscendo nell’operazione; Javier Bardem interpreta invece Tritone, padre della protagonista, ruolo che l’esperto attore ricopre con mestiere senza incontrare problemi di sorta.
Tra le musiche della versione italiana si ritrova “In fondo al mar”, il motivetto che era già il più presente nel film d’animazione del 1989 (anche nella versione originale vengono mantenute alcune canzoni della pellicola precedente).
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