Una serie più diluita, visivamente meno audace rispetto alla precedente, ma a favore di un simbolismo concettuale. Su Netflix.
di Gabriele Prosperi
La seconda stagione di Squid Game riprende tre anni dopo gli eventi della prima, seguendo Seong Gi-hun (456) alla ricerca di vendetta contro gli organizzatori dei giochi mortali. Determinato a smascherare il sistema corrotto dietro il torneo, Gi-hun intraprende una caccia che lo porta ad affrontare nuovi giochi brutali, incontrare personaggi inediti e confrontarsi con il Front Man dalla maschera nera, Hwang Jun-ho.
Rispetto alla prima, la seconda stagione di Squid Game cerca di mantenere un focus sociale, e sposta l'attenzione su un livello più personale e interiore. Troviamo una serie più diluita, visivamente meno audace rispetto alla precedente, ma a favore di un simbolismo concettuale.
La serie presenta molti più limiti rispetto a tre anni fa ma riesce a mantenere un equilibrio accettabile tra ripresa degli elementi iconici e introduzione di nuove sfumature narrative.