
Un pattern già visto innumerevoli volte in ambito sci-fi, ma con una punta di presa sulla contemporaneità: il magnate tecnologico ha qualcosa di Elon Musk. Su Apple TV+.
di Emanuele Sacchi
L'invasione aliena della Terra è ormai una realtà con cui fare i conti: nella lotta tra specie i morti salgono e insieme a loro il clima di paranoia generalizzata. Le autorità militari conducono in segreto esperimenti dalle dubbie finalità mentre gruppi di ribelli agiscono in autonomia, contro gli alieni ma anche contro l'esercito. Intanto il governo mondiale provvisorio confida in un magnate della tecnologia, per ottenere informazioni cruciali dall'astronave aliena abbattuta. Mitsuki è convocata sul luogo per cercare di entrare in comunicazione con l'entità aliena nell'astronave, mentre Caspar è in coma in una località misteriosa, dopo aver contribuito alla vittoria nella battaglia di Londra grazie ai suoi poteri extrasensoriali.
È stata una sorpresa il rinnovo di Invasion per una seconda stagione dopo l'epilogo incerto della prima. Accantonando le potenzialità offerte dall'effetto sorpresa (il thriller da casa infestata dei primissimi episodi), gli sceneggiatori di Invasion hanno scelto di concentrarsi su affinità e contrasti tra umani e alieni, sulla contrapposizione tra l'individualismo dei primi e la rete di connettività - assai simile alla logica da alveare dei Borg di Star Trek - dei secondi.
Un pattern già visto innumerevoli volte in ambito sci-fi, ma con una punta di presa sulla contemporaneità per la questione della connettività e la necessità di "arrendersi ad essa", nonostante questo comporti assumere "veleno" alieno, inquinamento psichico, e con ogni probabilità perdere ogni residuo di sanità mentale.