Visto mercoledì sera in una sala semi-deserta. La mia città è Parma, la stessa in cui è stato girato il film, ed è stata splendidamente fotografata, in posti magici come il Teatro Regio, la Pilotta, il Duomo, il Museo Ettore Guatelli e tante altre location interessanti. Inoltre è un film che ha il coraggio di riflettere su temi importanti come il fallimento, la vita, le perdite, e la morte. Non è un horror, anche se a tratti lo può sembrare, ma un film semplicemente fuori dagli schemi, ben diretto da un regista all’apice della sua maturità. Magri è un protagonista molto credibile nella complessità del ruolo di un alcolizzato, e il redivivo Merenda nei panni di una morte che parla in francese raggiunge finalmente la sua migliore prova di sempre.
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Visto mercoledì sera in una sala semi-deserta. La mia città è Parma, la stessa in cui è stato girato il film, ed è stata splendidamente fotografata, in posti magici come il Teatro Regio, la Pilotta, il Duomo, il Museo Ettore Guatelli e tante altre location interessanti. Inoltre è un film che ha il coraggio di riflettere su temi importanti come il fallimento, la vita, le perdite, e la morte. Non è un horror, anche se a tratti lo può sembrare, ma un film semplicemente fuori dagli schemi, ben diretto da un regista all’apice della sua maturità. Magri è un protagonista molto credibile nella complessità del ruolo di un alcolizzato, e il redivivo Merenda nei panni di una morte che parla in francese raggiunge finalmente la sua migliore prova di sempre. Barilli è bravo anche come attore nell’interpretare il padre di Luca Magri. Se riuscite a recuperarlo in qualche modo guardatelo. Ne vale la pena.
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