luca scialo
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sabato 26 novembre 2022
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don't be bored darling
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Terzo film alla regia per Olivia Wilde, attrice Under 40 protagonista di diversi ruoli grazie al suo volto conturbante e seducente ma anche enigmatico. Questa pellicola però di tutto questo ha ben poco. Più che raccomandare alla propria cara di non preoccuparsi, diremmo che forse sarebbe meglio raccomandargli di non annoiarsi. Già perché questo film è una sorta di The Truman Show in salsa thriller-psicologico con velature horror. Un uomo ha realizzato una sorta di Metaverso che traspone le persone infelici in un mondo immaginario, ambientato in una tranquilla cittadina anni '50. Dietro famiglie tranquille e modello si nasconde però una profonda infelicità, nascosta come polvere sotto al tappeto da una tecnologia ai confini dell'immoralismo.
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Terzo film alla regia per Olivia Wilde, attrice Under 40 protagonista di diversi ruoli grazie al suo volto conturbante e seducente ma anche enigmatico. Questa pellicola però di tutto questo ha ben poco. Più che raccomandare alla propria cara di non preoccuparsi, diremmo che forse sarebbe meglio raccomandargli di non annoiarsi. Già perché questo film è una sorta di The Truman Show in salsa thriller-psicologico con velature horror. Un uomo ha realizzato una sorta di Metaverso che traspone le persone infelici in un mondo immaginario, ambientato in una tranquilla cittadina anni '50. Dietro famiglie tranquille e modello si nasconde però una profonda infelicità, nascosta come polvere sotto al tappeto da una tecnologia ai confini dell'immoralismo. A svelare il sistema e a cercare di combatterlo è Alice, casalinga premurosa interpretata da Florence Pugh. Attrice ormai consolidata in ruoli di protagonista del genere, se si pensa anche al precedente Midsommar (di altro livello però). Suo marito Jack però non vuole credergli, annebbiato da un mondo virtuale gli sta dando grandi soddisfazioni professionali. Che non ha avuto nella vita reale. Ad interpretarlo è Harry Style, stella del Pop sempre più calato nel ruolo di attore. Ma anche Alice era insoddisfatta nella sua vita reale, essendo una infermiera dai turni massacranti. Quanto meno però, come ammetterà ella stessa al marito, quella era la sua vita. Per quanto il progetto sia interessante, e sia stato anche mediaticamente molto pompato, il risultato finale è uno dei tanti lungometraggi che si inseriscono nel genere Thriller/Horror-psicologico. Di quelli che si svelano gradualmente nel tentativo di spiazzare lo spettatore facendo emergere tutta un'altra realtà rispetto a quella che ci proponeva all'inizio. Ma dal succitato The Truman Show ne sono passati di anni e il giochino comincia a non funzionare più.
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nino pellino
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domenica 9 ottobre 2022
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film non innovativo ma ben fatto
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Questo film americano della regista Olivia Wilde, per gli esperti appassionati del genere sci-fi, ricalca un tema come quello della realtà virtuale già visto ovviamente in altri film precedenti, come ad esempio la saga di Matrix o, ancora meglio, nella pellicola del 2009 dal titolo "Il mondo dei replicanti" del regista Jonathan Mostow e interpretata dall'attore Bruce Willis. Eppure tale evidente copiatura pur facendo figurare questa pellicola come assolutamente non innovativa, non ha creato in me un senso di disprezzo o nel ridurla a considerare come un prodotto da seconda linea. Diciamo che la regista Olivia Wilde ci regala un prodotto intrigantemente patinato, soprattutto per le spettatrici di giovanissima età che magari sono attratte dall'andare a vedere il film per la presenza del cantante di successo Harry Styles, ma allo stesso tempo ella ha saputo amalgamare tale piacevole facciata con una trama che ha saputo unire un'apparente commedia romantica con un genere diametralmente opposto quale appunto è il thriller addirittura dalle venature horror.
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Questo film americano della regista Olivia Wilde, per gli esperti appassionati del genere sci-fi, ricalca un tema come quello della realtà virtuale già visto ovviamente in altri film precedenti, come ad esempio la saga di Matrix o, ancora meglio, nella pellicola del 2009 dal titolo "Il mondo dei replicanti" del regista Jonathan Mostow e interpretata dall'attore Bruce Willis. Eppure tale evidente copiatura pur facendo figurare questa pellicola come assolutamente non innovativa, non ha creato in me un senso di disprezzo o nel ridurla a considerare come un prodotto da seconda linea. Diciamo che la regista Olivia Wilde ci regala un prodotto intrigantemente patinato, soprattutto per le spettatrici di giovanissima età che magari sono attratte dall'andare a vedere il film per la presenza del cantante di successo Harry Styles, ma allo stesso tempo ella ha saputo amalgamare tale piacevole facciata con una trama che ha saputo unire un'apparente commedia romantica con un genere diametralmente opposto quale appunto è il thriller addirittura dalle venature horror. Inoltre ci appare logico che, per come viene sviluppata la trama e per come ci viene descritta la maniera in cui certa società ( in questo caso quella americana degli anni '50, ma io direi non solo quella) ha spesso oppresso e tenuto sotto controllo l'universo femminile, tale pellicola non poteva che essere diretta da una donna. Prodotto ben confezionato, ma con dei significati, anche profondi.
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felicity
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mercoledì 5 aprile 2023
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un film sul controllo dell’uomo sulla donna
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Don't Worry Darling è un'opera perfettamente rientrante nei canoni del genere distopico e pieno di citazioni e omaggi da ricercare e apprezzare.
Non sarà perfetto, ma è comunque un film coeso e interessante dove le interpreti femminili dominano la scena, guidate da una Florence Pugh che con la sua Alice si mangia lo schermo. Un progetto ambizioso sulla carta, ma non sempre all'altezza nella sua messinscena.
Visivamente raffinato, con un’estetica delineata e precisa e delle intuizioni registiche riuscite, Don’t Worry Darling però non mantiene intatta la stessa forza narrativa. Quello di Olivia Wilde è un film sul controllo dell’uomo sulla donna, sulla libertà fisica e intellettuale e sul piacere femminile con svolte distopiche e un colpo di scena che, in virtù di tutto il cinema e la serialità che lo precede, non arriva potente e inaspettato come nelle intenzioni di chi il film l’ha scritto e diretto.
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Don't Worry Darling è un'opera perfettamente rientrante nei canoni del genere distopico e pieno di citazioni e omaggi da ricercare e apprezzare.
Non sarà perfetto, ma è comunque un film coeso e interessante dove le interpreti femminili dominano la scena, guidate da una Florence Pugh che con la sua Alice si mangia lo schermo. Un progetto ambizioso sulla carta, ma non sempre all'altezza nella sua messinscena.
Visivamente raffinato, con un’estetica delineata e precisa e delle intuizioni registiche riuscite, Don’t Worry Darling però non mantiene intatta la stessa forza narrativa. Quello di Olivia Wilde è un film sul controllo dell’uomo sulla donna, sulla libertà fisica e intellettuale e sul piacere femminile con svolte distopiche e un colpo di scena che, in virtù di tutto il cinema e la serialità che lo precede, non arriva potente e inaspettato come nelle intenzioni di chi il film l’ha scritto e diretto. Un film che ribadisce concetti sacrosanti legati all’onda lunga scatenata dal #MeToo ma che finisce per dare allo spettatore un senso di déjà-vu perenne che non aggiunge nulla di più di quello che è già stato detto altrove e con maggiore incisività.
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