Twist

Oliver Twist, appassionato d'arte pittorica sin dall'infanzia grazie alla madre, divenuto orfano è ora un ragazzo che pratica il parkour ad alto livello, abita sui tetti ed è un eccellente writer. Un giorno trova sulla sua strada due coetanei che lo introducono nella 'famiglia' di Fagin, un ladro di opere d'arte che sta architettando, assieme alla sua crudele socia Sikes, il furto di un quadro di Hogarth.

Ci sono film che se non si volessero attribuire riferimenti 'alti' (qui addirittura Dickens) potrebbero collocarsi nella categoria dell'accettabile entertainment.

Qui invece ci si sono messi in nove (tra idee, sceneggiatura e contributi vari) per realizzare una pallida messa in scena di quello che potremmo definire il canovaccio di base attualizzato del famoso romanzo. Si spera consapevoli delle altre versioni, regista e sceneggiatori riescono a farle rimpiangere tutte (Oliver & Company compreso). Anche perché già i dettagli lasciano a desiderare diventando però sensori di qualcosa che non va.

Oliver (il figlio di Jude Law (che è la copia del padre da giovane ma non con lo stesso talento nello scegliersi i film) vive sui tetti ma entra in scena con una t-shirt immacolata. Per rincarare la dose lui e Nancy faranno un bagno vestiti uscendo dall'acqua con gli abiti...perfettamente asciutti. È in un film con questa cura dei particolari che Michael Caine e Lena Headey (la Cersei Lannister di Il trono di spade) sono andati ad infilarsi. Lui è un Fagin colto e riflessivo e lei una Sikes che prima estrae la pistola e poi parla. L'attualizzazione prevede anche che Nancy abbia una storia con lei ma che si innamori di Oliver trovando una fine diversa da quella del libro. Ma poco importa perché qui di Dickens ci sono i nomi, qualche situazione di base e nulla di più.

Quella che era una critica alla società del tempo avrebbe potuto benissimo essere trasferita nel presente con ottime motivazioni. Ma ahimè tutto ciò non interessava a Martin Owen che in passato ha diretto un film intitolato un film Killer Anonymous. Qui il killer dello spirito del romanzo un nome invece ce l'ha. È il suo. 