Titolo originale | Nos ili zagovor netakikh |
Anno | 2020 |
Genere | Animazione, |
Produzione | Russia |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Andrey Khrzhanovskiy |
Uscita | giovedì 5 maggio 2022 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | Double Line, Lo Scrittoio |
MYmonetro | 3,96 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 4 aprile 2022
Un misto di opera e animazione per raccontare lo scorso secolo russo. Il film ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, In Italia al Box Office Il Naso o la cospirazione degli anticonformisti ha incassato 16,4 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Un aereo decolla e i suoi importanti passeggeri (tra loro c'è anche Tonino Guerra) possono guardare sui monitor i film più diversi. Due di loro si trovano a parlare de "Il naso" di Gogol e da lì ha inizio "un viaggio in tre sogni" nella storia della Russia della prima metà del '900.
Ha più di 80 anni Andrey Khrzhanovskiy e lo si capisce dall'inesauribile susseguirsi di riferimenti ad arte e cultura della sua terra ma non lo si direbbe per la vitalità e l'originalità di una straordinaria animazione affidata ad un tema produttivo formato da giovani (che ogni tanto compaiono nel film).
"Il naso" di Gogol non è solo un racconto in cui, partendo dal fatto che un mattino l'assessore collegiale Kovaliòv si ritrova senza più il naso, si innescano vicende surreali. È anche un piccolo ma profondo trattato sulla ricerca della propria identità da parte dell'essere umano. Dmitrij Šostakovic ne colse l'importanza e, nel 1927 iniziò a lavorare ad un'opera lirica ispirata al racconto. Il suo lavoro venne stroncato come formalista dal partito sovietico dei musicisti ed è da qui che prende le mosse il film per descrivere, con grande ironia ma anche con profondo rispetto per le vittime, il terrore staliniano.
Lo fa mettendo in gioco una varietà di tecniche di animazione e di grafiche che lo trasformano in un caleidoscopio di invenzioni che sostengono sia la messa in scena dell'opera sia la presenza di uno Stalin costantemente teso a chiedere 'democraticamente' il parere dei suoi sottoposti. I quali ovviamente debbono uniformarlo al suo.
Khrzhanovskiy, che aveva 14 anni quando il dittatore morì, ha fatto in tempo a respirare quel clima di sottomissione culturale e ha quindi lo spirito giusto per rievocarlo (non dimenticando una frecciata a chi ora detiene da lungo tempo il potere in Russia). Quando un pamphlet per immagini riesce a provocare ad ogni cambio di scena lo stupore misto al ricordo di un testo, di un film, di un quadro significa che si è andati oltre al semplice assunto mostrando e dimostrando quanto sia ancora forte l'impatto che un cinema di animazione, liberato dagli stereotipi correnti, può avere su un pubblico adulto e colto.
In un aereo in viaggio da Mosca verso l'Europa, i passeggeri che lo affollano numerosi, vedono sui loro monitor ognuno dei film diversi - tra di loro riconosciamo il nostro sceneggiatore e poeta Tonino Guerra o lo storico e specialista di Sergej M. Ejzenštejn, Naum Kleiman. Un altro passeggero che è poi l'attempato (classe 1939) autore del film stesso, Andrey Khrzhanovsky, parla al vicino dell'importanza [...] Vai alla recensione »
Questo dell'ultraottantenne regista russo - autore dedito al cinema d'animazione che non disdegna anche attività documentaristiche, di scrittura e produzione - è un film che già dall'immediato mette a confronto lo spettatore - e per primo chi scrive - con i limiti della propria conoscenza. Un'opposta considerazione porta a confrontare la molto più vasta conoscenza dell'autore, che proprio in virtù [...] Vai alla recensione »
The nose or conspiracy of the mavericks (Il naso o la cospirazione degli anticonformisti) del maestro del cinema di animazione, il regista russo Andrej Khrzhanovskij, classe 1939, è una travolgente opera in tre atti sull'annientamento degli intellettuali scomodi in Urss e in ogni paese che disprezzi la loro autonomia. Gli «anticonformisti», gli artisti «scomodi» viaggiano nella stessa direzione su [...] Vai alla recensione »
Come in un notturno di chopiniana memoria, nel finale di Il naso o la cospirazione degli anticonformisti, passato al #PesaroFF56, uno stormo di aerei si libra nel cielo intrisi di morte ed al contempo di speranza, alla stessa maniera delle note musicali del compositore polacco. Nelle fusoliere di questi mastodontici uccelli metallici sono infatti scritti i nomi dei "mavericks" russi, artisti silenziati [...] Vai alla recensione »
Arriva in sala più di due anni dopo la sua presentazione al Festival di Rotterdam 2020 questo oggetto affascinante e inconsueto per i nostri cinema, opera di un veterano dell'animazione russa (e padre dell'autore del discusso progetto DAU). Un film in tre sogni, il riepilogo visionario di una cultura e di un secolo. In un aereo i passeggeri (tra loro c'è anche Tonino Guerra) guardano frammenti di film [...] Vai alla recensione »
Il titolo dice tutto: Il naso o la cospirazione degli anticonformisti. C'è il riferimento letterario, Gogol', e anche la traduzione musicale del racconto evocato, l'opera buffa composta da Šostakovic tra il 1927 e il '28; e c'è la spiegazione, perfino la parafrasi, che mette in campo un'allusione ironicamente complottista, tirando dentro e, nei fatti, sostenendo gli eroi che si oppongono ai regimi [...] Vai alla recensione »