|
|
deadman
|
sabato 26 settembre 2020
|
entroche?
|
|
|
|
vado a vedere questo film spinto più che dall'interesse per il tema, l'entropia e il viaggio nel tempo, dall'ingresso a spli 3 euro,non per tirchieria ma perchè considero nolan un regista sopravvalutato. scena 1, prendendo spunto dal famoso attacco al tetaro dei ceceni a mosca si immagina la stessa cosa a kiev, dove un americano assieme alle forze speciali ucraine irrompono nel taetro. qui non si capisce più niente, chi spara contro chi e perchè, diciamo che serve al regista solo per fare un bell'inizio col botto. scena due l'agente segreto viene informato della vera missione e cioè scoprire chi ha costruito e da dove viene un proiettile che funziona all'incontrario, cioè spari e lui rientra nel caricatore.
[+]
vado a vedere questo film spinto più che dall'interesse per il tema, l'entropia e il viaggio nel tempo, dall'ingresso a spli 3 euro,non per tirchieria ma perchè considero nolan un regista sopravvalutato. scena 1, prendendo spunto dal famoso attacco al tetaro dei ceceni a mosca si immagina la stessa cosa a kiev, dove un americano assieme alle forze speciali ucraine irrompono nel taetro. qui non si capisce più niente, chi spara contro chi e perchè, diciamo che serve al regista solo per fare un bell'inizio col botto. scena due l'agente segreto viene informato della vera missione e cioè scoprire chi ha costruito e da dove viene un proiettile che funziona all'incontrario, cioè spari e lui rientra nel caricatore. pericolosissimo no? e invece sembra proprio di sì, con una spegazione incomprensibile ci viene detto che porterà alla terza guerra mondiale. l'agente segreto nero e bello dice di analizzare il proiettile e scopre che è stato fatto in India (avrà scoperto forse tracce di curry?) scena tre grattacielo a mombay difeso da uomini armati, i due agenti segreti, il bello nero e il bello biondo si arrapicano con dei fili alla mission impossible e dopo aver ucciso le guardie del corpo interrogano uno che secondo loro dovrebbe sapere vita e miracoli di ogni proiettile. arriva la moglie, li fa acomodare e spiega gli spiega tutto, manca solo che si bevono assieme un caffè, domanda non era meglio citofonare e prendere un appuntamento? scena 4 il cattivone è il solito russo tanto cattivo quanto idiota, decidono di usare la moglie per farsi presentare, lei confessa ai due che li aiuterebbe volentieri in quanto odia il marito ma in cambio chiede che gli portino un quadro di goya, un falso con cui lui la ricatta, custodito in una banca. detto fatto, i due volponi lanciano un aereo contro il caveau e distruggono il dipinto, il nero quindi si fa presentare sullo yacht del russo e come da copione 007, viene pestato a sangue, probabilmente avrebbe avuto lo stesso risultato invitandosi da solo. poi il film prosegue tra esplosioni e inseguimenti d'auto senza più una logica con la stessa profondità di un film di stallone. peccato che le leggi della fisica non permettano andare indietro nel tempo, mi sarei fattoridare con gioia i soldi dalla cassiera
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a deadman »
[ - ] lascia un commento a deadman »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
marta
|
mercoledì 23 settembre 2020
|
bene, ma non benissimo.
|
|
|
|
Sicuramente non è il top film di Nolan. Parafrasando quello che è stato detto per un gruppo torinese anni fa (leggi Subsonica), non è riuscito a bissare Interstellar.
Vero è che non mi piace troppo fare parallelismi ossessivi tra un film di un regista e un altro: ogni storia è diversa e ogni costruzione è diversa.
Se è il primo film di Nolan che si vede, non si apprezzerà.
Se ci si arriva minimamente preparati con qualche nozione didascalica sull'entropia e una lettura appassionata sul quadrato del Sator certi piccoli dettagli saranno delle chicche.
Se, poi, non è il primo film di Nolan che si vede e si ha dimestichezza con paradossi spazio temporali e viaggi nel tempo (Ritorno al futuro potrebbe essere utile!) il viaggio sarà ancora più facile.
[+]
Sicuramente non è il top film di Nolan. Parafrasando quello che è stato detto per un gruppo torinese anni fa (leggi Subsonica), non è riuscito a bissare Interstellar.
Vero è che non mi piace troppo fare parallelismi ossessivi tra un film di un regista e un altro: ogni storia è diversa e ogni costruzione è diversa.
Se è il primo film di Nolan che si vede, non si apprezzerà.
Se ci si arriva minimamente preparati con qualche nozione didascalica sull'entropia e una lettura appassionata sul quadrato del Sator certi piccoli dettagli saranno delle chicche.
Se, poi, non è il primo film di Nolan che si vede e si ha dimestichezza con paradossi spazio temporali e viaggi nel tempo (Ritorno al futuro potrebbe essere utile!) il viaggio sarà ancora più facile.
Nolan è un regista geniale. Per le storie che pensa e per come le realizza.
Tenet è un film tecnicamente pazzesco, girato alla perfezione, parte a mille, ti fa correre subito avanti e indietro, con una colonna sonora puntuale e precisa che è un capolavoro a parte.
In soldoni è una storia di spionaggio che, seppur banale (un agente della CIA combatte contro il cattivone di turno per strappargli un'arma che potrebbe distruggere il mondo), viene resa e complicata dalla sue visioni e dalla sua maestria nell'intrecciare personaggi accessori e sottotrame. Mai prolisse e mai incoerenti.
Washington jr. è bravo e ammiccante, Pattinson convince eccome nonostante Twilight, Branagh è immenso. La Debicki, invece, proprio no. Ognuno di loro è distaccato, non freddo come ho letto. Ognuno di loro ha un'anima, ma i loro sentimenti devono essere necessariamente celati. Sono personaggi ben scritti e ben sviluppati, emozionali e non emotivi. Mai smielati.
Un regista è grande per quello che ti spinge a fare dopo aver visto un suo film. E Nolan lo fa. Fosse anche solo per capire i suoi film, ti costringe ad aprire il pc e a studiare cose di cui ignoravi completamente il significato. Probabilmente continuerai ad ignorarlo (la fisica è affascinante, ma molto complessa!), però avrai sicuramente imparato qualcosa di nuovo. Paradossalmente, il mio disappunto è per averlo trovato più semplice di quanto mi aspettassi, più lineare di quanto credessi. Ma se si approccia il tutto secondo il suo consiglio "Non cercare di capirlo, devi sentirlo", il film ti entra dentro. Perché è bello anche lasciarsi trasportare da una storia senza necessariamente sviscerarla. E se sono giorni che ci sto pensando, direi che tutto sommato ha fatto un buon lavoro.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a marta »
[ - ] lascia un commento a marta »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
samuele
|
mercoledì 23 settembre 2020
|
tenet
|
|
|
|
Un buon film del regista britannico che unisce il genere dello spionaggio tipico dei fim di Bond con elementi tipici del suo cinema come la trattazione del tempo. Si può affermare che Tenet sia l’opera più spinta e personale di Nolan, nella quale il regista ci chiede espressamente di non cercare di comprendere perfettamente ogni dettaglio dell’intricata trama (segnalo infatti la quasi completa assenza degli “spiegoni” a cui ci aveva abituati nei sui film precedenti) ma di gustarne l’esperienza della visione in una sala cinematografica nell’era post-Covid.
|
|
|
[+] lascia un commento a samuele »
[ - ] lascia un commento a samuele »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
loland10
|
lunedì 21 settembre 2020
|
no-lancio ...paracadute
|
|
|
|
“Tenet” (id., 2020) è l’undicesimo lungometraggio del regista-sceneggiatore londinese Christopher Nolan.
Nolan ritenta (come sempre) di espandere, sconquassare, intorpidire e mettere a soqquadro ogni inquadratura (del cinema). Il fatto (o già eseguito) è fuori da ogni perversa logica ‘disorientante’ o per lo più esente da qualsivoglia spiegazioni antropologicamente viva e presente.
Il cinema di Nolan atterrisce (e/o attecchisce) per la sua perspicacia nullità del vuoto temporale: il tempo orientante verso l’ossimoro mondo futuribile (disconosciuto), specchio o circolo vizioso di un passato a cui è lecito cambiare per scambiare i vettori (entropici) di una storia (o di storie) frammiste a volti, spazi, strade, percorsi, fuochi e velleità ossigenanti (ecco l’interstellar girovagante dove senza aria scoppia tutta e si disintegra l’interiorità a-temporale).
[+]
“Tenet” (id., 2020) è l’undicesimo lungometraggio del regista-sceneggiatore londinese Christopher Nolan.
Nolan ritenta (come sempre) di espandere, sconquassare, intorpidire e mettere a soqquadro ogni inquadratura (del cinema). Il fatto (o già eseguito) è fuori da ogni perversa logica ‘disorientante’ o per lo più esente da qualsivoglia spiegazioni antropologicamente viva e presente.
Il cinema di Nolan atterrisce (e/o attecchisce) per la sua perspicacia nullità del vuoto temporale: il tempo orientante verso l’ossimoro mondo futuribile (disconosciuto), specchio o circolo vizioso di un passato a cui è lecito cambiare per scambiare i vettori (entropici) di una storia (o di storie) frammiste a volti, spazi, strade, percorsi, fuochi e velleità ossigenanti (ecco l’interstellar girovagante dove senza aria scoppia tutta e si disintegra l’interiorità a-temporale).
Un film ‘a-generazione’ dove l’imbroglio nolaniano (con spazi e tempi cartesiani in giravolta continua…con l’origine che si sposta continuamente) è sintomo di influenza ‘pandemica’ della macchina da presa (d’altronde il termine ‘lockdown’ viene scandito dal ‘compassato’ Neil con camminata assortita tra il vago e l’encomio digitale di ‘fuori-orario’ scorsesiano….), che si scuote, (s)carrella, avanza, indietreggia, s’indigesta, scombussola tra set (s)finiti e allegorie fantasmagoricamente convulse.
Titolo: dal quadrato di Sartor (cosiddetto quadrato magico dove si ‘trova’ TENET con altre quattro parole. Tutto come un palindromo (se letta da sinistra a destra o viceversa o dall’alto in basso e viceversa).
Algoritmo: sconnettere logiche orientative e rubare il ‘razionale’ gioco per ‘salvare il mondo. Salvarlo per riacciuffare …….la nuova vita. Buoni contro i cattivi, arruolati e colorati, tempi diversi e tempi scanditi. Cronometro per la vita già nata e una madre che percorre la storia cambiando destini di molti.
Protagonista: non ‘un’ ma ‘il’ … senza tergiversare e mettere in discussione il volto della CIA che si protrae e si dilunga in su e giù, tra pericoli incombenti e pallottole sguarnite, aerei in fiamme e palazzi di gomma piuma. E l’acqua e il fuoco si dimenano tra arie imputridite e ossigeni ripieni. Atmosfere di ieri e di oggi. Girando il mondo in lungo e largo (… guardare i set predisposti).
Incipit:
1.0- pare inverso, in senso temporale, al concerto de ‘L’uomo che sapeva troppo’ di A. Hitchcock;
2.0- il corridoio da dove si dirama la ripresa, in avanti e in uscita, corre come non mai e chi sa in quale senso temporale…;
3.0- gli spettatori in sala, il pubblico che accorre è tutto accartocciato in un sogno obbligato e/o in una vita da (ri)cambiare;
4.0- l’effetto sonoro e lo score musicale elevano l’ansia e il paradigma del film da sviluppare:
5.0- la logica scorre micidiale e i corpi frantumano lo spazio-temporale: chi sa quanti metri fanno tutti i personaggi….forse rincorrendo i sogni del pubblico…
‘Non cercare di capire’:…tanto prima o poi…’ Arriva la cavalleria’.
Ecco che il tempo, la quarta dimensione, la fisica astratta e concreta, l’entropia e il caos latente si incontrano e si scontrano, lambiscono gli spazi e atterriscono una sceneggiatura contorta e volitiva. La plastificazione dei set, il contorcimento delle riprese e il piroettare di corpi, pallottole, fiamme e frastuoni. Il silenzio sembra essersi dimenticato del tempo e senza-orologio s’addormenta la voce umana.
Il main-stream, sempre e comunque, aspettato al varco, dischiude ogni vero intrattenimento per farci girovagare e salutare la schiuma dei concetti complicati.
“Macchina del tempo?”, “No!, Al contrario”.
“Evitare la III Guerra Mondiale”, “ Non vedo un Armaggedon…”
E in un pandemonio (pandemico) e blocco lockdown (nominato …quasi un presagio del tempo) il set diventa poliedrico, intrigante, fustigante e, quantomeno, camaleontico. Per ovvie ragioni (sragionevoli) la storia è complicata quantomeno azzardare quante pallottole sui muri sono arrivate o meglio che devono ancora arrivare a destinazione. Tourbillon e cinepresa sadica sullo spettatore.
La fisica dei corpi? E quella dei tempi? Entropia delle riprese e gioco para-tv su comandi e telecomandi. E’ il numero di pellicole scambiabili. L’ (‘eXistenZ’) essenza parallela di fatti ripresi, incolumi, caotici, schematici e da rovesciare: il nolaniano (Cronenberg) fa respirare il cast con ironici mo(n)di mentre il gi(u)oco par non finire.
L’inizio fantasmagorico (‘La morte in diretta’ -1980- di B. Tavernier…) è la paura post-datata come il ghigno sapiente (parte finale de ‘L’uomo che sapeva troppo’) è la verità mai data. Chi sa chi corre e contro chi? E’ l’algoritmico filmico.
L’epilogo di questo diventa incipit. E mentre il concet(r)to si fa avanti, in Nolan è un sogno per tutti, il pubblico in agonia mediatica o in psicodramma avventuristica. La musica e i passaggi, i corridoi e le scale, l’assalto e i tempi, il buio e il salone, il cerchio e i raggi delle inquadrature. Uno scorrere...(vedi sequenza finale).
Epilogo lunghissimo con immaginari complicati e frizioni temporali avanti e indietro, squadre miste e incroci di eventi, con esplosioni e aperture, partenze e chiusure.
Il duello è vivo, la morte si fa attendere, una ridondanza languida, forviante e accattivante. Un western dei tempi (nel tempo di ognuno), a distanza più o meno ravvicinata. Dove il dopo (un figlio) arriva per destino di ognuno e il prima (un padre) assale la storia senza conoscere (forse) un breve futuro.
Cast:
John David Washington(Il Protagonista): in ‘do’ minore, si lascia andare e forse non ci crede molto; Robert Pattinson (Neil): ardito e dondolante, asciutto e smorto, intriga supinamente; Kenneth Branagh (Andrei Sator): il fato si compiace per un personaggio iroso e rissoso, scaltro e poco…in salute; Michael Caine (Sir Michael Crosby): un qualche minuto e zittisce tutti, elogiando la verve di una postura diluita in ogni inquadratura, ecco chi spiega l’alter-ego del regista;Elizabeth Debicki (Kat Sator): decisa e tesa, tiene in ansia e vive con l’ansia. Per ricordarlo fino in ultimo.
Musiche di Ludwig E. T. Göransson: forti e roboanti, avvolgenti e mangia-scene;
Scenografia di Nathan Crowley (collaboratore da ‘Insomnia’ -2002-), vistosamente decorata e testardamente vuota.
Regia di C. Nolan: virtuosa (come sempre), mistificante e con fervore da grande schermo.
Voto: 7½ (***½) -cinema indiretto-
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a loland10 »
[ - ] lascia un commento a loland10 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
nevira
|
sabato 19 settembre 2020
|
il più origionale film di spionaggio da nikita
|
|
|
|
Un film dalla sceneggiatura molto interessante, originale ed imprevedibile, una rarità nella produzione cinematografica mondiale ormai dominata dai cloni.
Un buon film di spionaggio, il quadro di una operazione visto dai soli occhi di un'agente: non saprete niente di più, niente di meno.
L'elemento assolutamente nuovo è [spoiler] la tecnologia spiazzante dell'inversione temporale [/spoiler] e di tutte le sue implicazioni come in un buon romanzo di fantascienza.
Vuole stupire e spingere lo spettatore a riflettere e capire, non sciorinargli tutta una banale e rifritta storiella. Ovviamente per questo non potrà piacere a tutti, ma di prodotti Disney & C.
[+]
Un film dalla sceneggiatura molto interessante, originale ed imprevedibile, una rarità nella produzione cinematografica mondiale ormai dominata dai cloni.
Un buon film di spionaggio, il quadro di una operazione visto dai soli occhi di un'agente: non saprete niente di più, niente di meno.
L'elemento assolutamente nuovo è [spoiler] la tecnologia spiazzante dell'inversione temporale [/spoiler] e di tutte le sue implicazioni come in un buon romanzo di fantascienza.
Vuole stupire e spingere lo spettatore a riflettere e capire, non sciorinargli tutta una banale e rifritta storiella. Ovviamente per questo non potrà piacere a tutti, ma di prodotti Disney & C. ce ne sono ormai tanti, troppi a mio avviso
Bravi gli attori, il ritmo, le seguenze di azione. Un film che rivedrò una seconda volta.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a nevira »
[ - ] lascia un commento a nevira »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
vincenzo ambriola
|
venerdì 18 settembre 2020
|
un incubo narrativo
|
|
|
|
I viaggi nel tempo sono complicati da raccontare e da capire. Se alla dimensione temporale si aggiunge anche l'inversione della causa effetto (che non ha nulla a che fare con l'entropia) allora la narrazione diventa un incubo. Nolan ha giocato la sua carta proprio pensando a un incubo in cui lo spettatore si sarebbe perso, attaccandosi disperatamente ai personaggi e alle loro (comprensibili) vicende. Come nella ricetta del Martini, un'oliva tecnologica e una spruzzata di buona musica avrebbero dovuto completare il capolavoro. Purtroppo il risultato è decisamente di basso livello, per la banalità della trama e dei dialoghi, per l'interpretazione rigida e poco empatica dei personaggi, per molte scene incoerenti tra loro.
[+]
I viaggi nel tempo sono complicati da raccontare e da capire. Se alla dimensione temporale si aggiunge anche l'inversione della causa effetto (che non ha nulla a che fare con l'entropia) allora la narrazione diventa un incubo. Nolan ha giocato la sua carta proprio pensando a un incubo in cui lo spettatore si sarebbe perso, attaccandosi disperatamente ai personaggi e alle loro (comprensibili) vicende. Come nella ricetta del Martini, un'oliva tecnologica e una spruzzata di buona musica avrebbero dovuto completare il capolavoro. Purtroppo il risultato è decisamente di basso livello, per la banalità della trama e dei dialoghi, per l'interpretazione rigida e poco empatica dei personaggi, per molte scene incoerenti tra loro. Resta da augurarsi che la palindromicità del titolo non sia un'indicazione dell'evoluzione registica di Nolan, in questo film diretta verso il peggio.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a vincenzo ambriola »
[ - ] lascia un commento a vincenzo ambriola »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
|
venerdì 18 settembre 2020
|
|
bravo
|
|
|
|
Complimenti! Bella recensione di merda!
|
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
antonio montefalcone
|
venerdì 18 settembre 2020
|
tenet: allegoria del potere della macchina-cinema
|
|
|
|
Nolan ritorna e ci fa ritornare al cinema nell’anno segnato dal Covid-19. Proprio come nel suo film, è come se il nostro tempo ritornasse indietro fino al periodo pre-lockdown quando questa pellicola doveva uscire nelle sale. E’ dunque la (non) linearità del Tempo a ritornare da protagonista nell’ultima godibile, spettacolare pellicola (come sempre in 70mm e IMAX) di Nolan.
Un film di spionaggio, action e sci-fi, interessante e coinvolgente, e solo in apparenza complicato. L’inversione temporale e tutti i problemi di fisica teorica ad esso legato è al centro di quest’opera: in base alla legge dell’entropia siamo di fronte alla possibilità che ogni oggetto possa invertire il proprio flusso del tempo.
[+]
Nolan ritorna e ci fa ritornare al cinema nell’anno segnato dal Covid-19. Proprio come nel suo film, è come se il nostro tempo ritornasse indietro fino al periodo pre-lockdown quando questa pellicola doveva uscire nelle sale. E’ dunque la (non) linearità del Tempo a ritornare da protagonista nell’ultima godibile, spettacolare pellicola (come sempre in 70mm e IMAX) di Nolan.
Un film di spionaggio, action e sci-fi, interessante e coinvolgente, e solo in apparenza complicato. L’inversione temporale e tutti i problemi di fisica teorica ad esso legato è al centro di quest’opera: in base alla legge dell’entropia siamo di fronte alla possibilità che ogni oggetto possa invertire il proprio flusso del tempo. E cosa comporta tutto ciò? Una serie di paradossi che scombinano verosimiglianze e rapporti di causa-effetto. Tecnicamente ineccepibile, mozzafiato, grandioso, “TeneT” ha i suoi maggiori punti di forza nello stile di regia, nel ritmo travolgente, nell’uso affascinante del montaggio (veramente centrale e allegoria del potere della macchina-cinema), in alcune belle scene d’azione (vedi su tutte l’esplosione all’aeroporto di Oslo o la missione finale nei territori dell’ex Unione Sovietica), nel crescendo sonoro e musicale, nelle atmosfere cupe (la fotografia di Hoyte van Hoytema) e nello script cerebrale dello stesso regista.
Dal punto di vista del “contenuto” però, al di là dell’affascinante teoria della causalità inversa di Feynman (un positrone è un elettrone che viaggia indietro nel tempo), il film cade in alcuni punti deboli (le assenti biografie e psicologie dei personaggi ad esempio, o una fredda piattezza generale – anche nel tono) e, soprattutto, pecca di mancanza di emozioni e riflessioni autentiche e profonde.
Per un’opera che vuole riflettere su destino e libero arbitrio, lo script e il film nel suo complesso, non affondano mai liberamente nell’aspetto sensoriale delle immagini in movimento, e mai in maniera espansa nell’approfondimento testuale. Restando purtroppo chiuso e limitato nella sua costruzione…
Ma resta una pellicola interessante e di qualità, e merita la visione.
P.S. : E’ una strana e piacevole emozione rivedere riaperte le sale e tornare a scrivere recensioni critiche dopo mesi di assenza, e, soprattutto ritornare a postare commenti su MyMovies ritrovando nuovi e “vecchi” utenti del sito. Un saluto a tutti e W il Cinema!
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a antonio montefalcone »
[ - ] lascia un commento a antonio montefalcone »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
samanta
|
mercoledì 16 settembre 2020
|
quanto è bello complicare il finale ...
|
|
|
|
Tenet è l'ultimo lavoro di Christopher Nolan, che oltre la regia ha scritto il soggetto e la sceneggiatura, dopo Dunkirk e ha ricevuto un'accoglienza discretamente positiva dalla critica anche se non esaltante. Il film ha avuto un budget altissimo (205 milioni di €), tenuto conto della distribuzione, della pandemia e dell'accoglienza non entusiasta del pubblico, sarà difficile che recuperi un utile.
La trama è piuttosto complicata [elementi generici di spoiler]: il protagonista (non viene detto il nome) è un agente della CIA John David Denzel (Oldman&the gun, BlaKkKlansman, figlio del grande Denzel) il quale dopo una frenetica azione antiterrorismo che si svolge all'Opera di Kiev, viene reclutato per combattere una minaccia per distruggere il nostro pianeta.
[+]
Tenet è l'ultimo lavoro di Christopher Nolan, che oltre la regia ha scritto il soggetto e la sceneggiatura, dopo Dunkirk e ha ricevuto un'accoglienza discretamente positiva dalla critica anche se non esaltante. Il film ha avuto un budget altissimo (205 milioni di €), tenuto conto della distribuzione, della pandemia e dell'accoglienza non entusiasta del pubblico, sarà difficile che recuperi un utile.
La trama è piuttosto complicata [elementi generici di spoiler]: il protagonista (non viene detto il nome) è un agente della CIA John David Denzel (Oldman&the gun, BlaKkKlansman, figlio del grande Denzel) il quale dopo una frenetica azione antiterrorismo che si svolge all'Opera di Kiev, viene reclutato per combattere una minaccia per distruggere il nostro pianeta. Viene istruito da Laura una scienziata sul contenuto dell minaccia (Mereghetti spiritosamente ha scritto che ci vorrebbero un paio di lauree in fisica per capirla). Sostanzialmente qualcuno nel futuro vuole distruggere distruggere il presente perché il pianeta è diventato inabitabile (tra quanti secoli?), per questo il protagonista si serve di un altro agente segreto Neil (Robert Pattinson; Saga di Twilight, Civiltà perduta) che lo aiuta fino al gran finale. Il futuro si serve per attuare il piano di un oligarca russo, criminale mafioso, ricchissimo e che vive in Inghilterra: Andrei Sator (Kenneth Branagh bravo attore inglese: Dunkirk, Assassinio sull'Orient Express), la moglie Kat (Elisabeth Debiki: Il grande Gatsby, Widows) lo odia per la sua violenza e teme che gli voglia togliere il figlio, per questo si allea con il protagonista fino al gran finale. Una curiosità nel film appare un curioso MacGuffin (marchingeno per attirare l'atttenzione dello spettatore utilizzato da vari registi e abitualmente da Hitchcock: ricordate i 40.000 in Psyco?), all'inizio del film colui che da le istruzioni al protagonista gli fa vedere un segno di riconoscimento: intrecciare le dita delle mani e dire "Tenet", che "ti aprirà molte porte te ne chiuderà qualcuna", segno che ovviamente non verrà mai fatto in tutto il film.
Il film dimostra la grande capacità e conoscenza della tecnica cinematografica da parte di Nolan, il perfetto utilizzo degli effetti speciali: ad esempio l'abbordaggio in autostrda di un camion che porta uno strumento da sottrarre all'avversario, mediante 4 TIR che lo circondano sui lati, davanti e dietro, l'effetto visivo è incredibile. Peraltro a prescindere dalle problematiche interpretative a cominciare dal finale, il film è piuttosto lungo (2h e mezza), può emozionare per diverse scene di azione, ma alla fine stanca anche per una trama che a prescindere dall'inverosimiglianza, è troppo intricata. Comunque le scene sono frenetiche come i colpi di scena, è uno spettacolo che non entusiasma ma che non fa rimpiangere di averlo visto.
Buona l'interpretazione dei personaggi, su cui svetta quella di Kenneth Branagh an che se calca un pò troppo la caricatura del russo mafioso. In un cameo compare Michael Caine nella parte di un Sir che istruisce il protagonista: ha 87 anni, ma è ancora bravissimo.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a samanta »
[ - ] lascia un commento a samanta »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
stramonio70
|
lunedì 14 settembre 2020
|
film palindromo non riuscito
|
|
|
|
Attenzione a eventuali SPOILER.
Da grande estimatore dei film di Christopher Nolan (i miei preferiti rimangono Inception e The prestige) mi duole parlare male di un suo film per la seconda volta dopo il pessimo Dunkirk. In questo Tenet infatti ci sono parecchi difetti che lo rendono lontano dall'essere un film riuscito e degno dei suoi lavori precedenti. La prima cosa che salta agli occhi in una produzione dal così alto budget è la mancanza di un cast decente: l'inespressivo John David Washington non ha né il talento né la presenza scenica del padre (Denzel) per reggere l'intero film sulle sue spalle e neanche il mediocre Robert Pattinson riesce a fare da spalla adeguata.
[+]
Attenzione a eventuali SPOILER.
Da grande estimatore dei film di Christopher Nolan (i miei preferiti rimangono Inception e The prestige) mi duole parlare male di un suo film per la seconda volta dopo il pessimo Dunkirk. In questo Tenet infatti ci sono parecchi difetti che lo rendono lontano dall'essere un film riuscito e degno dei suoi lavori precedenti. La prima cosa che salta agli occhi in una produzione dal così alto budget è la mancanza di un cast decente: l'inespressivo John David Washington non ha né il talento né la presenza scenica del padre (Denzel) per reggere l'intero film sulle sue spalle e neanche il mediocre Robert Pattinson riesce a fare da spalla adeguata. La bellissima e altissima (1,90 m.) Elizabeth Debicki poi non è molto credibile come mogliettina vessata e madre premurosa, mentre il povero Michael Caine è relegato stavolta a mera comparsa. L'unico ad impegnarsi è Kenneth Branagh nel ruolo del cattivo che però, da solo, ovviamente non riesce a salvare la baracca (o in questo caso il baraccone!) La seconda cosa che non va nel film è la sceneggiatura: possibile che in due ore e mezza di durata complessiva non si riesca a dare un minimo di caratterizzazione ai personaggi? Sono quasi tutti anonimi, sia quelli principali che quelli secondari. Ci voleva tanto a dare un nome al "protagonista" e un briciolo di background personale a lui e agli altri? Bastava evitare qualche passaggio inutilmente complicato e concentrarsi un po' di più sui dialoghi. Anche le scene d'azione non sono granché spettacolari mentre la colonna sonora è solo rumorosa ed ingombrante. Un'altra cosa che mi ha dato fastidio è che Nolan abbia voluto scomodare la fisica quantistica, l'inversione di entropia e il quadrato del Sator per dare una parvenza di "originalità" al tutto quando invece alla base del suo film c'è qualcosa di infinitamente più semplice e dozzinale già trattato in tantissime altre pellicole: il viaggio nel tempo. Si perché in fondo la storiella degli oggetti "in reverse" provenienti dal futuro presentata all'inizio, viene presto accantonata per fare in modo che la cosa venga applicata alle persone in carne e ossa riducendo l'effetto reverse ad un banalissimo viaggio a ritroso nel tempo. Registicamente parlando il film funziona, ha ritmo, d'altronde Nolan non è un principiante alle prime armi ma è anche un film freddo, inutilmente complicato e senza personalità e l'impressione finale che ho avuto al termine della visione è quella della montagna che ha partorito un topolino.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a stramonio70 »
[ - ] lascia un commento a stramonio70 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|