Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Kristian Gianfreda |
Attori | Idamaria Recati, Luigi Navarra, Giorgio Borghetti, Carlo Maria Rossi, Barbara Abbondanza Marco Berta, Francesco Yang, Erica Zambelli, Riccardo Trentadue, Federica Pocaterra, Marco Brambini, Patrizia Bollini, Aaron T. Maccarthy, Caterina Gramaglia, Daniele Romualdi. |
Uscita | giovedì 9 maggio 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Coffee Time Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,61 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 3 aprile 2020
Benedetta, ragazza sedicenne, incontra una casa famiglia appena arrivata nel suo paese dell'entroterra di Rimini. In Italia al Box Office Solo cose belle ha incassato 259 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Benedetta, ragazza sedicenne è la figlia del sindaco di un paese dell'entroterra di Rimini. Un giorno un edificio, che si voleva destinare ad altri utilizzi, viene adibito a casa famiglia. Ne arrivano a far parte un papà, una mamma, un extracomunitario appena sbarcato, una ex-prostituta, un carcerato, due ragazzi con gravi disabilità, un bimbo in affido e un figlio naturale. Gli autoctoni non reagiscono bene.
Solo cose belle nasce dalla lunga esperienza sul campo della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi e delle tante case famiglia dell'Associazione, che da anni lavorano per diffondere i valori dell'inclusione sociale e per combattere l'emarginazione.
Non è un caso che alla realizzazione del film abbiano contribuito, insieme ai professionisti del cinema, anche disabili, ex prostitute ed ex tossicodipendenti.
Da qualche tempo, grazie anche alla meno costosa accessibilità ai mezzi di ripresa, si presentano sugli schermi film prodotti da associazioni di vario genere. Non sempre però i livelli qualitativi sono all'altezza delle intenzioni che muovono coloro che li hanno pensati e voluti. Solo cose belle invece dovrebbe essere utilizzato come esempio non solo di rispondenza ai criteri qualitativi necessari per raggiungere le sale cinematografiche ma anche per il coraggio con cui mette in scena la vicenda.
L'intolleranza da parte degli abitanti viene mostrata senza esagerazioni ma con l'acutezza di chi sa leggere e conosce (per averle sperimentate) le reazioni di coloro che temono qualsiasi novità che possa 'disturbare' il quieto vivere. Viene però anche mostrata la mancata preparazione della comunità (necessitata dall'urgenza di dare un tetto ai membri della casa famiglia) che si trova dinanzi ai nuovi arrivi senza che nessuno ne abbia comunicato l'imminenza.
Lo stesso sacerdote, che non è certo un conservatore retrogrado, ne è inizialmente spiazzato. La storia che ci viene raccontata viene portata avanti senza retoriche. Evitando di fare spoiler si può però dire che ha il grande merito di rappresentare luci ed ombre anche all'interno della casa famiglia evitando quelle irenizzazioni di maniera che producono tanto danno quanto le generalizzazioni negative e pretestuose. In questa opera prima, emerge anche la pulizia di sguardo di Idamaria Recati che lascia ben sperare per il suo futuro di attrice.
Sulle case-famiglia se ne dicono tante. Questo film ce ne parla senza compiacimenti o sdolcinatezze, dandoci un quadro realistico, e a tratti divertente, della realtà dell'accoglienza oggi.
Così, scriveva Jerome Seymour Bruner. Ed è un po' quel che accade a Kristian Gianfreda alla sua prima opera, già ben riuscita, e per la quale gli viene riconosciuta una certa audacia. Una casa famiglia occupa un antico palazzo sfitto da anni, in un borgo situato sulle colline riminesi. Gli abitanti, scossi nel loro tran-tran benestante e dediti alla campagna elettorale [...] Vai alla recensione »
Il 9 maggio tre sale cinematografiche al completo. All'uscita del cinema, tantissimi commenti favorevoli. Si esce con il cuore più leggero, pieno di " cose belle ". Eccezionali il regista alla sua prima opera e gli attori anche quelli esordienti e quelli portatori di handicap. Questo film emoziona, fa sorridere, ha qualcosa di diverso, arricchisce...
Il film, che ha un taglio più da film per la tv che non da film per il cinema, in sè sarebbe anche carino, va detto però che in determinate scene ed in generale è comunque evidentemente piuttosto romanzato, non parliamo poi della scena finale che è assolutamente inverosimile, tuttavia il film è portatore di messaggi positivi ed insegna a tutti (la maggior parte [...] Vai alla recensione »
Temo che la realtà italiana sia purtroppo abbastanza lontana dalle vicende di questa casa famiglia... Per questo ci vogliono più film coraggiosi come questo. Nell'arco degli anni passati noi italiani non siamo diventati più cattivi... Siamo diventati IMMENSAMENTE più strafottenti, nei confronti dei più deboli. Nella realtà una famiglia come quella rappresentata [...] Vai alla recensione »
Daniela, sono il regista di Solo cose belle, mi sono imbattuto nel tuo commento quasi per caso e sono rimasto colpito. Grazie per la tua analisi attenta e profonda, K
Non so quanto possa valere il mio parere, però sono contenta di aver avuto la possibilità di vedere al cinema questo film, perché ti fa capire meglio tante cose ed i pregiudizi che tutti possiamo avere sulle persone che consideriamo diverse da noi e non solo per le disabilità...Bravi, bravi e bravi considerando in quanto tempo è stato girato, per il posto che avete scelto come location: meraviglioso [...] Vai alla recensione »
Io vivo in casa famiglia da 23 anni. Questo film é molto realistico mi sono Rivista in tante cose. É anche piacevole e divertente pur toccando con serietà argomenti importanti e delicati come la diversità e la fragilità. Lo consiglio a tutti grandi e bambini. Lo guardi tutto in un fiato, un emozione dietro l'altra.
Questo é il vero volto delle "case famiglia" della Ass. Papa Giovanni xxiii !!
Film emozionante e vero, racconta la realtà delle case famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII. Formidabile la battuta del ragazzino di origini cinesi sulla propria disabilità! L'ironia e la leggerezza esprimono bene la normalità di una scelta responsabile per la propria famiglia.
Film intenso ed emozionante. Sotto le vesti di una semplice commedia corale si celano molti spunti per riflettere sulla realtà che ci circonda e soprattutto su che tipo di persone vogliamo essere.
«La città ai cittadini!». E dal versante opposto: «Le porte di palazzo Corbucci sono aperte!». Si polarizza attorno a siffatti slogan il confronto tra le parti in causa nell'esordio di Gianfreda che, guardando alla pochezza del discorso politico odierno, imbastisce un edificante apologo attorno alla vicenda dell'immaginario e ridente borgo di San Giovanni, sconvolto nella sua cartolinesca serenità [...] Vai alla recensione »