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Noelle è un’avventura scoppiettante e macchiettistica che tenta, con poca fortuna, di imporsi grazie alla sagacia delle sue trovate e alla presenza scenica di un cast indubbiamente spassoso.
La comicità di alcune scene ai limiti dell’inverosimile e l’attualità delle tematiche proposte proiettano l’universo narrativo del Polo Nord nella dimensione industriale, macchinosa e artificiale del Natale moderno con una critica irriverente, per quanto edulcorata, ai colossi di ecommerce che riducono il Natale al suo lato più consumistico. Un’operazione acuta e commerciale che, criticando il capitalismo, rimprovera però le sue stesse premesse.
Il film stupisce per la squisitezza dell’atmosfera che è in grado di portare sullo schermo, una fedele istantanea dell’armonia del Polo Nord ritratta in contrapposizione al materialistico disinteresse della comunità umana.
Il calore della casa ornata a festa di cianfrusaglie, i colori brillanti, i costumi bizzarri e il temperamento stravagante della famiglia protagonista fanno di Noelle un prodotto gradevole da apprezzare durante le festività natalizie, ma l’uso eccessivo di CGI e la prevedibilità degli esiti narrativi (il female empowerment imperante ne è una dimostrazione) lo riducono ad un telefilm pomeridiano a tratti impersonale.
Un vero peccato per Shirley McLaine e per le sue orecchie elfiche, un’attrice eccezionale capace di impreziosire tutto ciò che tocca.
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