claudiomaria
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domenica 5 gennaio 2020
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brutta copia di fate ignoranti
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Leo (bravissimo e inaspettato,finalmente un po meno coatto) e Accorsi ( un po artificioso e poco credibile nel pianto sul traghetto)sono due allegri e promiscui omosessuali senza un progetto e senza senso. Il mondo gay ,secondo me ,ne esce poco edificato...Se voleva o poteva essere uno spot per l'affidamento a coppie non etero...mbeh...Ozpetek toppa clamorosamente. c'è chi ci ha trovato Amore...Io nella chiamata di Alessandro a casa del pittore c'ho visto solo un modo vile di dirgli che aveva un amante... Bravissimi i bambini e incredibile la sig.ra Alberti nella parte della strega arida e incattivita dalla solitudine. Purtroppo ero andato a vedere il film con i migliori auspici ,anche invogliato da decine di commenti lusinghieri ma mi sono imbattuto in un Fate Ignoranti mal riuscito: la solita terrazza su Roma,la solita Comune multirazziale e multigenere e la solita malattia mortale del buon Ferzan che a questo punto penso sia ipocondriaco.
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Leo (bravissimo e inaspettato,finalmente un po meno coatto) e Accorsi ( un po artificioso e poco credibile nel pianto sul traghetto)sono due allegri e promiscui omosessuali senza un progetto e senza senso. Il mondo gay ,secondo me ,ne esce poco edificato...Se voleva o poteva essere uno spot per l'affidamento a coppie non etero...mbeh...Ozpetek toppa clamorosamente. c'è chi ci ha trovato Amore...Io nella chiamata di Alessandro a casa del pittore c'ho visto solo un modo vile di dirgli che aveva un amante... Bravissimi i bambini e incredibile la sig.ra Alberti nella parte della strega arida e incattivita dalla solitudine. Purtroppo ero andato a vedere il film con i migliori auspici ,anche invogliato da decine di commenti lusinghieri ma mi sono imbattuto in un Fate Ignoranti mal riuscito: la solita terrazza su Roma,la solita Comune multirazziale e multigenere e la solita malattia mortale del buon Ferzan che a questo punto penso sia ipocondriaco.Inoltre nel mondo reale...due estranei in giro per l'Italia con due minori sarebbero stati arrestati dopo dieci minuti. Se puoi lo vogliamo vedere come una favola allora potrebbe meritare anche la sufficienza...ma nelle favole c'è i lieto fine. Qui non lo vedo. 5+ per affezione. Ma credevo molto molto meglio.
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enzuccio de pascale
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venerdì 3 gennaio 2020
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critiche invane
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Io dico solamente questo; che sia il cinema, sia la realtà, sono due realtà serie. il cinema è una scienza dell'immagini di una realtà proiettata su un utopia da rendere vivibile, cosa irraggiungibile. Sia il cinema che la realtà hanno sette miliardi di chiavi di lettura, una per ogni singolo uomo biblico ( maschio e femmina ) la mia vicina di casa, vuole rifare la cucina con le stesse piastrelle scelte dal regista, magari del tutto il contesto del film non le interessa niente, o magari non vuole dir nulla, è tutta concentrata sulle piastrelle.
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Io dico solamente questo; che sia il cinema, sia la realtà, sono due realtà serie. il cinema è una scienza dell'immagini di una realtà proiettata su un utopia da rendere vivibile, cosa irraggiungibile. Sia il cinema che la realtà hanno sette miliardi di chiavi di lettura, una per ogni singolo uomo biblico ( maschio e femmina ) la mia vicina di casa, vuole rifare la cucina con le stesse piastrelle scelte dal regista, magari del tutto il contesto del film non le interessa niente, o magari non vuole dir nulla, è tutta concentrata sulle piastrelle. Con questo cosa voglio dire; voglio dire, che oggi, 3 Gennaio 2020 ore 11.50, non ho ancora visto il film, quindi, non vi è nessuna critica, ma posso fare una critica sul tema. Va buono, quella la scriverò stanotte, dopo aver visto il film. voglio solo dire, che io eliminerei la critica. Su dai stiamo nel 2020, ancora a riderci in faccia l'uno con l'altro. Io paragono il cinema con il Louvre. Eccomi qualcuno può dire che il quel museo vi siano quadri brutti? indipendentemente che la Gioconda stia al primo posto, con un sondaggio, dei visitatori? Una persona che sceglie di andare a vedere un film, non certo va per sparare contro il regista. Io se andassi al cinema per sparare contro il regista, telefonerei alla pizzeria. e mi divertirei a vedere Mister Bean. Perché vedere il cinema e la realtà, con un occhio alla volta, noi non siamo mica dei piccioni. noi siamo persone. Ecco, adesso, voglio fare il professorone, scusate la mia presunzione. Il primo film che ha visto l'uomo biblico, e l'arrivo del treno alla stazione. Un film che possa sembrare del tutto banale, oggi. In Stazione non si vive l'arrivo del treno, ma si pensa correre, ad affrettarsi anche se hai il posto prenotato, perché, non mettersi in coda e andare piano, stai non certo ti lasceranno a piedi, quella è un fobia illusoria. Nel proiettare il film vi fu un effetto tridimensionale, il pubblico, credé che la locomotiva lo stesse travolgendo, ma se noi adesso, nel 2020, vediamo quel film, tireremo fuori sette miliardi di chiavi di lettura, magari qualcuno dirà addirittura che l'arrivo del treno dei fratelli Lumiere sia una madornale cacata come la Corazzata Potemkin. vista dai fantozziani. Ecco, non critichiamo ma verbalizziamo la nostra chiave di lettura presa da un opera, letteraria, teatrale, cinematografica, e più bello, dire a me in quel film mi sono piaciute le piastrelle. Non ti crei nemici, non ti pronunci più di tanto, rimani con quel tuo volto colorato a pastelli. ne resti fuori dal tema. Ciao a tutti. buon anno
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cecilia vannucchi
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giovedì 2 gennaio 2020
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deludente assai
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Film mediocre: recitazione pessima di accorsi (molto migliore quella di Leo), temi molto seri affrontati (bambini/adozioni gay/coppie in crisi tra i primi) in maniera superficiale e incompleta. Una regia banale e una noiosa ripetizione dei soliti leit motif di ozpetek (tutti in terrazza a ballare sotto la pioggia con musica turca, un mondo LGBT favolesco che si esprime per cliché, vicinato tutto di amici). Sceneggiatura zoppa, con tante sbavature di storie collaterali lasciate a metà. Per non parlare di Barbara Alberti, che recita come un pezzo di legno, seppur elegantissima. Nel complesso un film quasi inguardabile.
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(di guidodino)
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pintaz
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mercoledì 1 gennaio 2020
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come tutti...
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... è l'ultima frase che Annamaria, una delicata Trinca, dedica ad Alessandro e Arturo.
I personaggi interpretati da Accorsi, grande per misura e maturità, e Leo, semplicemente straordinario nel trovare quell'equilibrio tra la regia leggera e drammatica, sono una coppia che sta insieme da oltre 15 anni. Nel tempo la passione si è trasformata lasciando spazio a molteplici discussioni.
Un giorno Annamaria, migliore amica di Alessandro (solo?), lascia in custodia i due figli Martina e Alessandro e dà, senza volere, una svolta decisiva alla coppia attanagliata da una routine che avrebbe portato inesorabilmente alla separazione.
Alessandro e Arturo partoriranno una scelta drastica, folle ma talmente grande che solo un indissolubile legame può far compiere.
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... è l'ultima frase che Annamaria, una delicata Trinca, dedica ad Alessandro e Arturo.
I personaggi interpretati da Accorsi, grande per misura e maturità, e Leo, semplicemente straordinario nel trovare quell'equilibrio tra la regia leggera e drammatica, sono una coppia che sta insieme da oltre 15 anni. Nel tempo la passione si è trasformata lasciando spazio a molteplici discussioni.
Un giorno Annamaria, migliore amica di Alessandro (solo?), lascia in custodia i due figli Martina e Alessandro e dà, senza volere, una svolta decisiva alla coppia attanagliata da una routine che avrebbe portato inesorabilmente alla separazione.
Alessandro e Arturo partoriranno una scelta drastica, folle ma talmente grande che solo un indissolubile legame può far compiere.
Ecco il grande cinema di Ozpetek!
L'amore in tutte le forme che segna il destino di ognuno. Alla base della pellicola c'è l'esperienza del regista turco che aveva il fratello gravemente ammalato; la cognata chiese di occuparsi dei due nipoti insieme al proprio compagno.
Il film prende il titolo dal Santuario della Fortuna dedicato alla Dea che non indica solo la buona sorte ma la nostra reazione al caso che può sconvolgere la vita.
Non esiste attore che sia solo un protagonista. È un coro di voci uniche che rende il film davvero speciale. Tutti contribuiscono alla comprensione del sottile filo che lega il significato di tenerezza, forza di volontà e speranza.
Come ci dice Annamaria la Dea Fortuna è un segreto, un trucco magico. Come fai a tenere sempre con te qualcuno a cui vuoi molto bene? Devi guardarlo fisso, prendi la sua immagine, chiudi di scatto gli occhi, lì tieni ben chiusi. E lui ti scende fino al cuore e da quel momento quella persona sarà per sempre con te.
Appena terminato il film non ci si alza subito. Ci si rende conto come certi sassi che ci portiamo appresso siano solo il pretesto per la nostra debolezza. Se il primo pensiero, aprendo metaforicamente gli occhi, è anche per noi stessi allora potremmo dedicare, non solo a chi ci sta accanto, ma anche alle persone più care quella luce, il vero bagliore, che ogni giorno vivido e forte ci ricorda il significato della nostra vera esistenza.
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mercoledì 1 gennaio 2020
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film
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È un film megagalatticalmente favoloso
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giorgione
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martedì 31 dicembre 2019
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non è il migliore dei suoi film
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Il film mi è sembrato un ibrido tra una soap opera ed un telefilm, fors'anche per il tipo di colori delle scene. Molto belle quelle iniziali (della festa di matrimonio) e quelle finali del palazzo con il cameo di Barbara Alberti. Per il resto il film mi sembra esangue, in alcuni dialoghi troppo lontano dalla realtà ed un pò scontati se non dozzinali. Perdonatemi ho visto quasi tutti i film di Ozpetek, questp è quello che n'è piaciuto meno. C'è un'inopportuna crasi emotiva tra la storia dei due protagonisti adulti( il mediocrissimo Leo ed il mediocre Accorsi) ed i due personaggi bambini, che non entrano mai in sintonia nel film.
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Il film mi è sembrato un ibrido tra una soap opera ed un telefilm, fors'anche per il tipo di colori delle scene. Molto belle quelle iniziali (della festa di matrimonio) e quelle finali del palazzo con il cameo di Barbara Alberti. Per il resto il film mi sembra esangue, in alcuni dialoghi troppo lontano dalla realtà ed un pò scontati se non dozzinali. Perdonatemi ho visto quasi tutti i film di Ozpetek, questp è quello che n'è piaciuto meno. C'è un'inopportuna crasi emotiva tra la storia dei due protagonisti adulti( il mediocrissimo Leo ed il mediocre Accorsi) ed i due personaggi bambini, che non entrano mai in sintonia nel film. Se fosse una scelta del copione non la condivido, perchè l'esito finale della storia del film contemplerebbe, invece, una sintonia emotiva che, nel corso del film, non si crea e non si è mai creata tra le due coppie di personaggi.. Anche Serra Yilmaz, storico personaggio di Ferzan ne esce con le ossa rotte da dialoghi di sbiadita mediocrità, che ne spengono la sua anima caricaturale Yasmine Trinca sembra un'attrice di un telefilm poliziesco tedesco, madre single di due bimbi che non ha altri amici se non una coppia gay cui affidarli. Una donna così non può essere dipinta,come accade nel film, come una vigilessa di Francorforte. Barbara Alberti, nel finale restituisce un pò di colore al fine che, dopo la bella parte iniziale, si assopisce nella banalità e nella scarsa cura dei dialoghi. mi spiace. ..
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galletto
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lunedì 30 dicembre 2019
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naturale e spontaneo
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Ringrazio di cuore per aver goduto ancora una volta della gioia di un bel film!! Un film che riesce a rendere naturale e spontaneo ciò che per molti risulta ancora complesso ed innaturale. Sono felice di essere stata spettatrice di tanta competenza e professionalità. Magico il personaggio della mamma dei bambini, in grado di educare alla autonomia e libertà di pensiero i suoi figli, malgrado la difficilissima infanzia. Magistrali i personaggi di contorno, compresa l'infermiera semplice e diretta. I protagonisti? Perfetti, completi e capaci di aprire attraverso lo sguardo una finestra su un mondo interiore infinitamente simile al nostro, ma vissuto ed accettato malgrado il peso della sofferenza.
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Ringrazio di cuore per aver goduto ancora una volta della gioia di un bel film!! Un film che riesce a rendere naturale e spontaneo ciò che per molti risulta ancora complesso ed innaturale. Sono felice di essere stata spettatrice di tanta competenza e professionalità. Magico il personaggio della mamma dei bambini, in grado di educare alla autonomia e libertà di pensiero i suoi figli, malgrado la difficilissima infanzia. Magistrali i personaggi di contorno, compresa l'infermiera semplice e diretta. I protagonisti? Perfetti, completi e capaci di aprire attraverso lo sguardo una finestra su un mondo interiore infinitamente simile al nostro, ma vissuto ed accettato malgrado il peso della sofferenza. Veramente un bel film, veramente un'ottima e fresca lettura del nostro presente con uno sguardo critico anche se rispettoso del passato, grazie
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giovanni cacioli
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domenica 29 dicembre 2019
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sei meno meno
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ci sono, come capita spesso ultimamente, almeno 20 minuti in più. Il film è gradevole e si vede volentieri ma ha alcuni difetti di sceneggiatura che non ti aspetteresti da una coppia collaudata (Ozpetek Romoli). Il viaggio in traghetto è troppo lungo per quello che succede. Non c'è pathos tra i protagonisti e i bambini e il cambio repentino della nonna malefica è inspiegabile (quello che dice la governante incomprensibile). Per fortuna c'è Jasmin Trinca. Belissima. Insomma i personaggi (tutti) sono appena abbozzati e lo stesso vale per a storia. Un seino striracchiato. Peccato perche Leo e Accorsi sono tra i miei attori preferiti. Sinceramente poco credibili come omosessuali.
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flaw54
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domenica 29 dicembre 2019
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ritorno all' antico
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Ozpetek ritorna alle origini. Certo è un film in molte parti già visto, ma è ben recitato e affronta problemi veri, seppur sempre borderline. Leo e Accorsi sono bravissimi. Solo la trasformazione della Alberti nel finale mi ha lasciato perplesso: si è trasformata in una sorta di assassino di Dario Argento.
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