Il peccato - Il furore di Michelangelo

Il solito maledetto Michelangelo

Le vite di artisti al cinema sono sempre un rischio: ben che vada, viene fuori l'esaltazione del genio eccentrico, in lotta col proprio tempo e preda del tormento e dell'estasi. Konchalovskij, ottantaduenne che fu regista di punta degli anni del disgelo e poi ha avuto una carriera alterna (compresa una trasferta negli Stati Uniti) propone il suo film su Michelangelo come un ribaltamento del genere. Ma in realtà il suo scultore esagitato è una versione sporca dei tanti artisti maledetti dello schermo, e la messa in scena oscilla tra il didattico e l'oleografico, con scenette comiche per "demistificare" e attori sopra le righe. Notevole però la descrizione del lavoro nelle cave di marmo, che mostra invece la concretezza di un lavoro che sta sotto e dietro l'arte.
Da La Repubblica, 28 novembre 2019


di Emiliano Morreale, 28 novembre 2019