Grazie a Dio

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figliounico domenica 3 dicembre 2023
lo stupro degli innocenti Valutazione 3 stelle su cinque
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Una rivisitazione dell’affaire Preynat che cerca di coniugare la dettagliata ricostruzione delle vicende, con un contenuto che appare quasi documentaristico e che produce, tra l’altro, come effetto collaterale, l’estrema verbosità e logorrea dei dialoghi descrittivi, ed il dramma incarnato dal vissuto di tre vittime, oramai adulte, degli abusi sessuali subiti da bambini da parte del più famoso prete pedofilo francese che per vent’anni dal ’71 al ‘91 sfogò le sue perversioni sessuali su decine di minorenni a lui affidati nei campi scout. Ozon impietosamente mette sotto accusa l’intero contesto sociale in cui maturarono le violenze a partire dai genitori, che, pur appartenendo a differenti classi sociali, sottovalutarono o scelsero di non denunciare alla magistratura i fatti confessati dai rispettivi figli, a finire con le gerarchie ecclesiastiche di Lione, che coprirono sistematicamente e cinicamente gli abusi, confidando nella prescrizione del reato, per evitare scandali. [+]

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enzo70 sabato 24 aprile 2021
una brutta storia di pedofilia Valutazione 3 stelle su cinque
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Tratto da una storia vera, con “Grazie a Dio” Francois Ozon rende pubblica la vicenda di un prete pedofilo messo sotto accusa da un’associazione creata tra uomini che da bambini erano stati oggetto di molestie da parte del sacerdote. Il caso Preynat ha destato grande attenzione mediatica in Francia e non solo per le accuse gravissime nei confronti del prete, che tra l’altro si è dichiarato colpevole, adducendo come giustificazione la malattia. Ma la responsabilità maggiore appare con chiarezza quella della Chiesa che pur conoscendo la malattia del sacerdote non solo non è intervenuta, ma lo ha continuato a lasciare in posizioni che gli consentivano di avere rapporti con i minorenni. [+]

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felicity mercoledì 24 febbraio 2021
film imperturbabile, preciso come un documentario Valutazione 4 stelle su cinque
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Grazie a Dio, i fatti a cui si fa riferimento sono tutti prescritti.
Queste parole si lascia sfuggire il Cardinale Barbarin, legato di Lione e primate delle Gallie, durante la conferenza stampa che lo obbliga a prendere posizione pubblica rispetto a fatti, gravissimi, di pedofilia.
Un giovane giornalista gli fa notare allora senza attendere neppure un secondo che si sta parlando di crimini reiterati e che ringraziare Dio è decisamente fuori luogo: benché la cornice sia un auditorium modernissimo a Lourdes, la prescrizione non è una grazia, né, tantomeno, un miracolo.
Proprio quelle parole fuori luogo, “sfuggite” nella realtà e puntualmente riprese nella finzione, danno il titolo al film: Grazie a Dio, infatti viene proprio da questo benedetto imbroglio di parole, che diventa in un istante lapsus rivelatore. [+]

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francesco2 domenica 12 aprile 2020
una denuncia da rispettare, ma solo questo Valutazione 2 stelle su cinque
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 Per chi non segua il cinema da vicino, risulta impossibil  definire il percorso artistico di Ozon. Il transalpino non puo essere paragonato neanche a  Allen o a De Oliveira, la cui cinematografia ha sostanzialmente seguito un percorso comune. Punta a cimentarsi con generi diversi, non tutti probabilmente apprezzati dai distributori italiani-si pensi, probabilmente, al suo cinema magiormente cupo ed esistenzialista. 

Con quest ultimo lavoro, apparentemente guarda  al  modello Il caso Spotlight, la cui denuncia non si limita -sic- alle ingiustizie in ambiti come quello ecclesiastico, che in ogni caso dovrebbe fungere da esempio. Meno che mai, si guarda al cinema militante modello Loach. [+]

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xerox lunedì 16 marzo 2020
cattolici e pedofili... Valutazione 4 stelle su cinque
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Forse nessun altro crimine è più odioso dell'abuso dei bambini. Perchè adulti e bambini NON HANNO LO STESSO PESO CONTRATTUALE! Gli adulti non solo possono tranquillamente fare gli abusi, MA POI POSSONO TRANQUILLAMENTE NEGARE TUTTO E DIRE CHE E' TUTTA UNA FANTASIA DEI BAMBINI! Detto questo, MASSIMA VERGOGNA ALLA CHIESA CATTOLICA, perchè almeno fino a papa Ratzinger ha nascosto sempre tutto ciò che avveniva nel buio delle sacrestie. E se scoppiava un caso il massimo provvedimento era l'allontanamento del prete dalla parrocchia. In tutto il mondo sono segnalati casi come quello del film, e speriamo che almeno questo papa riesca a estirpare questo cancro. [+]

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enrico danelli giovedì 14 novembre 2019
film intimista Valutazione 4 stelle su cinque
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Non è un film sui preti pedofili. Nella migliore tradizione di Ozon (Nella casa) il fiocus di questo film è sulle famiglie di chi è stato abusato da un prete pedofilo: su come hanno trattato il problema quando i figli erano piccoli, su come trattano adesso il problema quando i figli trovano il coraggio di denunciare i fatti di un tempo. Tre famiglie di origine e tre famiglie attuali: tre modi diversi di atteggiarsi nel passato e nel presente. In questa indagine il film è intimista e trova il suo pregio, mentre nella dimensione cronachistica è sicuramente meno originale se non per l'esasperata e ostentata obiettività nel narrare i fatti. Si dice che non un film anticattolico: infatti, va ben oltre fino a raggiungere l'ateismo quasi conclamato. [+]

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ralphscott domenica 27 ottobre 2019
un vecchio incredulo Valutazione 3 stelle su cinque
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Anche in questa occasione l'opera di Ozon è asciutta, dritta all'obbiettivo. Se inizialmente la sceneggiatura prevede una ripetitiva serie di atti accusatori, la storia si fa più accattivante quando le vittime interagiscono tra loro ed emergono i problemi della loro quotidianità. L'importanza dell'ambiziosa battaglia di Alexandre è lampante, tuttavia mi rattrista vedere l'anziano Padre Preynat vittima anch'esso: della malattia (la pedofilia) e della crociata, per quanto giusta, che lo travolge. Nel confronto vis à vis col quarantenne che molestò decenni prima, emerge l'incredulità verso l'aggressione che a sua volta dichiara di aver subito dalle vittime e dai loro familiari, alla ricerca di una punizione esemplare, una sorta di spedizione punitiva. [+]

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ghisi gr�tter giovedì 24 ottobre 2019
l’unione fa la forza Valutazione 4 stelle su cinque
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Il regista francese François Ozon scrive una sceneggiatura tratta da una storia vera: un caso di pedofilia nella chiesa francese tra gli anni ’80 e ’90, un religioso accusato di aver molestato 70 bambini. Confeziona questo bel film in modo misurato ed emozionante senza scadere nel melodramma.
Alexandre Guérin è un giovane padre di famiglia cattolico, che vive a Lione con moglie e cinque figli e lavora tra Lione e Parigi. Scopre casualmente che padre Preynat, il prete che lo aveva molestato da piccolo, è ancora a contatto con i bambini. Decide allora di dover fare qualcosa e inizia una battaglia tutta interna alla chiesa che si rivelerà, presto, inutile. [+]

[+] 'la parole libérée': liberarsi di un peso (di antonio montefalcone)
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foffola40 giovedì 24 ottobre 2019
abusati alla riscossa Valutazione 3 stelle su cinque
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Abusi di preti pedofili su ragazzini giovanissimi da parte del prete carismatico che organizzava soggiorni per gli scout.La voglia di riscatto comincia da uno dei malcapitati dopo circa trentanni dai fatti avvenuti. Da li piano piano vengono sollecitate altre dolorose confessioni di altre vittime, ci troviamo a Lione. Le gerarchie ecclesiatiche del momento accettano le confessioni ma in. realtà non vogliono destiture il prete pedofilo, anziano ma ancora catechista. La frase che sfugge al vescovo è proprio "grazie a Dio c'è la prescrizione"  che manifesta la non volontà di condanna degli abusi. E'interessante osservare come queste confessioni che coinvolgono non solo le vittime ma anche le loro famiglie aprano profonde tensioni familiari forse sopite, sono come delle bombe psicologiche che comportano conseguenze differenti da caso a caso. [+]

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loland10 mercoledì 23 ottobre 2019
abusi e giustizie Valutazione 3 stelle su cinque
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Grazie a Dio” (Grâce a Dieu, 2019) è il diciottesimo lungometraggio del regista parigino François Ozon.
Ennesimo film di inchiesta da veri fatti accaduti. Si è parlato de “Il caso Spotlight” francese. Tutto in risalto con nomi e cognomi. Tutto in tinte forti senza nascondere nulla. Pur tuttavia si ha l’impressione che il racconto e i suoi personaggi non ci credono pienamente o meglio non si esce ricordando i volti. Rimane la storia anzi sono in memoria le storie, certamente dilanianti, ma lo svolgersi appare non sempre efficace o forse debole nella scrittura.
Comunque le voci si sentono e i momenti toccano l’interiorità di ciascuno di noi. [+]

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