
Un prodotto di seconda fascia che inanella senza sosta una impressionante quantità di cliché fantascientifici. Ora su Netflix.
di Andrea Fornasiero
In un futuro imprecisato, ma non troppo remoto, la Terra è ancora piuttosto riconoscibile, il giornalismo è dominato da una star dei social media e l'umanità è tornata alla corsa spaziale con navi in grado di viaggiare più veloce della luce, oltre che con la tecnologia per mantenere in stasi i corpi incoscienti dei passeggeri. Tutto questo è stravolto dall'arrivo sulla Terra di una misteriosa nave che a contatto con il terreno si trasforma in una specie di torre di cristallo, chiamata semplicemente artefatto. Erik è lo scienziato a capo del team di ricerca, mentre sua moglie Niko comanda la nave Salvare diretta verso Pi Canis Majoris, il sistema solare da cui sempre provenire il misterioso artefatto.
Another Life, nella sua prima stagione da dieci episodi, riesce a inanellare una impressionante quantità di cliché fantascientifici, mischiando Arrival, Fanteria dello Spazio, Star Trek, Alien e via dicendo senza mai trovare una chiave originale né convincente.