alejazz
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domenica 6 gennaio 2019
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buono ma...il copione inizia a ripetersi
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Napoli. Il geometra Parascandolo (V. Salemme) è ligio ai suoi doveri e obblighi e cerca di fare tutto secondo le regole e sopratutto senza abusare delle amicizie e conoscenze politiche; d’altro lato però moglie e figlia non sono dello stesso avviso, anzi, ne approfittano e vivono mondanamente giacendo nel lusso e nel piacere. Tutti sono pronti a festeggiare in maniera non del tutto sobria, i 18 anni della figlia di Parascandolo quando ad un tratto giunge la notizia che il vicino al piano inferiore è morto…..e la festa si deve o non si deve più fare?….
Salemme porta al cinema un suo lavoro del teatro napoletano.
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Napoli. Il geometra Parascandolo (V. Salemme) è ligio ai suoi doveri e obblighi e cerca di fare tutto secondo le regole e sopratutto senza abusare delle amicizie e conoscenze politiche; d’altro lato però moglie e figlia non sono dello stesso avviso, anzi, ne approfittano e vivono mondanamente giacendo nel lusso e nel piacere. Tutti sono pronti a festeggiare in maniera non del tutto sobria, i 18 anni della figlia di Parascandolo quando ad un tratto giunge la notizia che il vicino al piano inferiore è morto…..e la festa si deve o non si deve più fare?….
Salemme porta al cinema un suo lavoro del teatro napoletano. Assistito da una brava Tosca D’Acquino, il film, a parer mio, sembra riuscito e almeno di certo strappa ogni tanto un buon sorriso. Mi ha fatto piacere anche vedere (anche se per pochi attimi) un James Senese in veste d’attore e sassofonista allo stesso tempo.
Cosa mi è piaciuto:
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La presenza di James Senese
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la semplicità della commedia e l’ironia che non manca mai
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la leggerezza per poter ridere
Cosa non mi è piaciuto:
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Salemme ci sta abituando un po’ troppo ai suoi colpi di scena e sopratutto alla presenza dei sonniferi come finti veleni per raggirare i personaggi tra di loro (il sonnifero è presente anche in altri spettacoli).
Consigliata la visione a tutti
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giorpost
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lunedì 26 marzo 2018
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e se una commedia, al suo culmine, riuscisse anche a far riflettere?
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Il geometra Parascandolo è un tranquillo professionista, marito devoto e padre di una figlia viziata che ha preteso, in occasione del raggiungimento della maggiore età, la festa perfetta. Non bastasse l'unica erede, ci si mette anche la moglie Teresa a non badare a spese e a mettere pressione al marito il quale, tra una manciata di olive e mega-confetti grandi come uova di dinosauro, dovrà districarsi tra le curiose figure proposte -da un lato- da un condominio bizzarro e, dall'altro, dalla squadra che compone il servizio di catering. Ma il culmine della serata verrà raggiunto allorquando, in prossimità dell'inizio dei festeggiamenti, l'inquilina del piano di sotto comunica a Gennaro la morte del padre 92enne, con conseguente trattativa sul come affrontare il drammatico imprevisto.
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Il geometra Parascandolo è un tranquillo professionista, marito devoto e padre di una figlia viziata che ha preteso, in occasione del raggiungimento della maggiore età, la festa perfetta. Non bastasse l'unica erede, ci si mette anche la moglie Teresa a non badare a spese e a mettere pressione al marito il quale, tra una manciata di olive e mega-confetti grandi come uova di dinosauro, dovrà districarsi tra le curiose figure proposte -da un lato- da un condominio bizzarro e, dall'altro, dalla squadra che compone il servizio di catering. Ma il culmine della serata verrà raggiunto allorquando, in prossimità dell'inizio dei festeggiamenti, l'inquilina del piano di sotto comunica a Gennaro la morte del padre 92enne, con conseguente trattativa sul come affrontare il drammatico imprevisto...
Inutile girarci intorno: la critica italica spesso ha bacchettato Vincenzo Salemme, ed anche stavolta pare che l'andazzo sia il medesimo. Ma tra chi ha (quantomeno) visto le sue commedie a teatro e chi, invece, non lo sopporta per partito preso, c'è ancora qualcuno che guarda oltre la farsa all'italiana, oltre le gag alla Totò e Peppino, oltre gli omaggi ineludibili a Eduardo e a Napoli (che, in effetti, vediamo soltanto in 2 sequenze: una di giorno, una all'imbrunire). Una festa esagerata (ITA, 2018) ha tanti difetti tipici dei lavori del commediografo: si va dalla scelta del titolo all'eccessiva semplicità della prosa, dall'immancabile indiano (stavolta fasullo) che ha un conto aperto con i volatili, alla presenza -più o meno voluta- di alcuni vuoti nei quali non sai se ridere o attendere una svolta seriosa. Ma, detto dei difetti, c'è un dato di Salemme che quasi mai viene citato (a parte le indubbie capacità comiche) e cioè l'onnipresenza, nelle sue storie, di un messaggio finale, di una visone d'insieme, di una morale più o meno vaga. Certo, occorrerebbe conoscerlo bene, Salemme, la cui lunga carriera teatrale ne è testamento ma anche a coloro che si avvicinano per la prima volta al suo Cinema (che poi è quasi sempre trasposizione) consiglio di vedere oltre o, quanto meno, di attendere la fine. Perché proprio alla fine, dopo tante risate (se ci si lascia andare, quelle non mancano) c'è anche un'amara presa di coscienza rispetto ai tempi che viviamo. In Italia ci sono diversi attori bravi, oggi. Nessuno, sia chiaro, paragonabile a quel Novecento prolifico che ci ha dato Totò, Sordi, Mastroianni e De Sica padre, ma nel piccolo di una casa di Torregaveta può anche darsi che un uomo cresciuto nel teatro all'aperto più grande del mondo possa trovare il canale giusto e la giusta sensibilità per colpire l'animo, magari in punto di morte (parlo della finzione, sia chiaro). Questa commedia ci regala una prova davvero simpatica di Massimiliano Gallo e una procace ed energica Iaia Forte; già, perché in fondo di questo si tratta, di commedia, e non di Salvate il soldato Ryan. Voto: 6 e mezzo.
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